lunedì 27 gennaio 2014

ELEKTRA APRE AL PETRUZZELLI LA NUOVA STAGIONE LIRICA

Elektra, per la regia di Gianni Amelio, apre la Stagione d’Opera 2014




Venerdì 31 gennaio alle 20.30 sarà Elektra di Richard Strauss, per la regia di Gianni Amelio, ad aprire la Stagione d’Opera 2014 del Teatro Petruzzelli di Bari.
Sul podio dell’Orchestra della Fondazione Petruzzelli Jonathan Nott, maestro del Coro Franco Sebastiani.

Il nuovo allestimento è frutto di una coproduzione con la Fondazione Teatro Lirico di Cagliari.
A curare le scene Sergio Tramonti, i costumi Maurizio Millenotti, il disegno luci Pasquale Mari.

Nel ruolo di Clitennestra canterà Natascha Petrinsky, in quello di Elektra Elena Pankratova, Alex Penda sarà Crisotemide, Peter Bronder Egisto, Egils Silins canterà Oreste.

Graziano De Pace sarà il guardiano di Oreste, Francesca Bicchierri la confidente, Roberta Mantegna l’ancella dello strascico. Francesco Castoro sarà un giovane servo, Vincenzo Santoro il vecchio servitore, Miranda Keys la sorvegliante.

Kismara Pessatti canterà la prima ancella, Susanne Kreusch la seconda ancella, Daniela Denschlag la terza ancella, Sara Hershkowitz la quarta ancella, Eva Oltivanyi la quinta ancella. Nel ruolo delle serve Teresa Caricola, Caterina Daniele, Giuliana Di Mitrio, Stefania Lenoci, Roberta Scalavino e Anna Schiavulli.


L’opera in replica lunedì 3 febbraio alle 20.30 (turno A), giovedì 6 febbraio alle 20.30 (turno B), domenica 9 febbraio alle 17.00 (turno C) e martedì 11 febbraio alle 20.30 (fuori abbonamento).

Biglietti in vendita al botteghino del Teatro Petruzzelli e su www.bookingshow.it. Informazioni: 080.975.28.40

BAREMBOIM ALLA SCALA DI MILANO RENDE OMAGGIO A CLAUDIO ABBADO

Oggi alle 18, con la sala vuota e le porte aperte, la Scala renderà omaggio a Claudio Abbado che è stato direttore musicale del teatro milanese dal 1968 al 1986: Daniel Barenboim sarà sul podio della Filarmonica della Scala per la "Marcia funebre, Adagio Assai" dall'Eroica di Beethoven. Dalle 17 Piazza Scala e vie limitrofe saranno chiuse al traffico. Rai5, YouTube e il sito della Scala trasmetteranno l'omaggio in diretta.

Dopo il concerto trasmesso su Rai 5: Il Maestro Abbado raccontava che a volte le emozioni prendono prepotentemente e lui stesso, quando dirigeva "I Capuleti ed i Montecchi", al momento della morte di Romeo prima e di Giulietta dopo"  piangesse ogni volta. Bene, penso che questa sera, assistendo al concerto trasmesso dalla Scala di Milano a porte aperte (come era accaduto anche in occasione della morte di Toscanini nel 1957) e davanti ad una folla immensa  e silenziosa (erano in ottomila) che ascoltava davanti al teatro, in tanti, come me, si saranno commossi nel ricordo di un grande Direttore e di un grande Uomo.

Gaetano Laudadio

mercoledì 22 gennaio 2014

UN CONCERTO RAI PER CLAUDIO ABBADO





L'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai diretta da Juraj Valčuha, dedicherà il concerto di questa settimana al Maestro Claudio Abbado scomparso l’altro ieri.  L’avvenimento è programmato per giovedì 23 alle 20.30 all’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino e sarà trasmesso in diretta su Radio3 e in streaming audio-video sul sito www.osn.rai.it con replica il venerdì 24 gennaio, sempre alle 20.30. Sul podio il Direttore principale dell'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai Juraj Valčuha, che eseguirà  il “Nocturne Symphonique op. 43” di Ferruccio Busoni, composto nel 1912 a Berlino, e i “Quattro pezzi per orchestra op. 12” di Béla Bartók (quel Bartók da Abbado tanto amato da fargli scrivere sui muri “Viva Bartók” e procurargli qualche problema con la polizia) , ed il pianista russo Arcadi Volodos, reduce dai recenti successi al Festival di Salisburgo, al Musikverein di Vienna, alla Philharmonie di Berlino e da una trionfale tournée con il Gewandhaus di Lipsia che eseguirà il “Concerto n. 1 in si bemolle minore op. 23 per pianoforte e orchestra” di Pëtr Il'ič Čajkovskij.   

lunedì 20 gennaio 2014

LA PRIMA DI SIR ANTONIO PAPPANO AL TEATRO PETRUZZELLI

A Bari tre protagonisti d’eccezione: il direttore Antonio Pappano, l’Orchestra Nazionale di S. Cecilia e la pianista Yuja Wang


Bari – Grande attesa e grandi aspettative per un evento prestigioso per il Teatro Petruzzelli e per la Puglia intera. Sul palco del politeama barese per la prima volta c’è il maestro Sir Antonio Pappano,  Direttore Musicale dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia,  Music Director del Covent Garden di Londra, insignito nel dicembre 2008  dell’onorificenza di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e recentemente della prestigiosa nomina a Cavaliere nella Queen's New Year's Honours List.
Al suo fianco sul palco del teatro barese, la straordinaria pianista cinese Yuja Wang e la celebre orchestra nazionale di Santa Cecilia;  è per tutti la prima volta per tutti al Petruzzelli.  Tre presenze straordinarie che danno lustro alla stagione lirico-sinfonica barese e che hanno portato ad un sold-out  bene augurante per l’anno appena iniziato. In programma: la Sinfonia n. 59  in la maggiore Hob. I: 59 “Feuer” di Franz Joseph Haydn, il Concerto n. 2  per pianoforte e orchestra in sol minore op. 16 di Sergej Prokof’ev (al pianoforte Yuja Wang) e la Sinfonia n. 2  in re maggiore op. 73  di Johannes Brahms. La sinfonia di Haydn, la n. 59 in la maggiore "del fuoco" composta in giovane età e frutto dei suoi primi studi, apre la serata. Ebbene il maestro Pappano, sin dall’inizio, ha letteralmente catturato il pubblico barese con la sua splendida e determinata direzione. Il clou arriva subito dopo con il Concerto per pianoforte e orchestra di Sergej Prokofiev; un pezzo difficile,  musica forte e di notevole impatto che all’epoca era stata considerata musica futuristica. E’ stato il momento magico della pianista Yuja Wang, che ha letteralmente  ipnotizzato il pubblico con la sua pregevole esecuzione: ritmi sincopati, legature sorprendenti ed una vivacità espressa con le agili mani che scorrevano velocissime ed in modo estremamente preciso sulla tastiera. Nella seconda parte della serata, ecco la Seconda Sinfonia di Johannes Brahms, la  "Pastorale", come venne definita all’epoca. Memorabile serata che ha esaltato il gesto attento e preciso nella direzione del maestro Pappano, frutto di sicurezza ed assoluta preparazione.
La sua appassionata direzione ha totalmente coinvolto e conquistato l’intero pubblico, che ha potuto apprezzare insieme alle sue grandi capacità artistiche anche la sua semplicità. Alla fine una vera ovazione per tutti i protagonisti; il pubblico entusiasta ha richiamato sulla scena più volte la bravissima Yuja Wang ed il direttore Pappano, che ha concesso ancora due brani, tra cui l'ouverture dalla Nozze di Figaro di Mozart. Davvero una grande serata che da tempo non vedeva sul palco barese un direttore così importante, un’orchestra così prestigiosa ed una pianista di tale spessore artistico.

Gaetano Laudadio

ADDIO A CLAUDIO ABBADO

DOPO MESI DI MALATTIA, ALL'ETA' DI 81 CI HA LASCIATI IL M° CLAUDIO ABBADO

 Non giunge improvvisa, purtroppo,  la notizia della scomparsa del Direttore Claudio Abbado; dopo una lunga malattia è morto nella sua casa di Bologna, tra l'affetto di figli e nipoti. Abbado era nato a Milano nel 1933 in una famiglia della borghesia colta milanese; suo padre Michelangelo era insegnante di violino e successivamente vice-direttore del Consevatorio Giuseppe Verdi di Milano; sua madre Carmela Savagnone, pianista, era stata la prima insegnante di musica di tutti e quattro i suoi figli. Claudio Abbado entrò in Conservatorio all'età di 11 anni, diplomandosi a 18. A 22 anni vinse una borsa di studio per l'Accademia di Vienna e cominciò la sua carriera di Direttore. Il Maestro, nominato Senatore a vita dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il 30 agosto scorso, negli ultimi mesi era stato costretto a rinunciare ad alcune tournèes all'estero per via del suo precario stato di salute e per ultimo anche al concerto del 18 febbraio al Teatro Petruzzelli per il tremillesimo evento della Camerata Musicale Pugliese. Ha diretto sempre (senza l'ausilio dello spartito) con tecnica e precisione formidabili le più importanti orchestre al mondo, la Filarmonica di Berlino, la Wiener Philharmoniker, la London Symphony orchestra e l'orchestra alla Scala di Milano. Ha fondato e diretto due orchestre giovanili: la Gustav Mahler orchestra e la Mozart di Bologna. E' stato tra i più illustri direttori d'orchestra al mondo ed aveva recentemente deciso  di rinunciare al suo stipendio da senatore per devolverlo in favore della scuola di musica di Fiesole allo scopo di sostenere le borse di studio per gli studenti meritevoli. Riservato, schivo, timido ma rispettoso nei confronti di tutti i suoi collaboratori, Abbado  è stato senza dubbio uno degli ultimi grandi direttori d'orchestra di sempre come  Toscanini, Karajan, Bernstein e Carlos Kleiber.
 Della sua brillante carriera musicale da ricordare ancora altri due importanti eventi: la consegna della più alta onorificenza tedesca, la "Bundersverdienstkreutz mit Stern" nel 2002, da parte del presidente della Repubblica Federale Johannes Rau e l'esecuzione del  suo ultimo concerto al Musikverein di Vienna, sempre nel 2002,  dove il pubblico gli tributò trenta minuti di applausi ; in quella stessa serata, indimenticabile l'omaggio di quattromila fiori che inondarono il palco. Su quello stesso palco il Maestro Abbado avrebbe dovuto dirigere l'Orchestra Mozart con Maurizio Pollini al pianoforte lo scorso 5 e 6 dicembre u.s.; le sue condizioni di salute non lo hanno consentito ed al suo posto era stato chiamato Bernard Haitink. Con lui il mondo musicale piange la perdita di un uomo che ha fatto conoscere la musica nel mondo, unendo a questa sua profonda passione anche un altrettanto appassionato impegno sociale. Ha fatto tanto per i giovani musicisti di tutto il mondo, fondando quattro prestigiose orchestre, come l'Ecyo, la Chamber Orchestra of Europe, la Mahler Chamber Orchestra, e come già scritto, l'ultima sfortunata Orchestra Mozart di Bologna, scioltasi pochi giorni prima della sua scomparsa. Grande il suo impegno a Cuba ed in Venezuela, con "El sistema Abreu", diffusosi anche in  Italia negli ultimi anni, per strappare tanti giovani dalla strada e della delinquenza. E’ morto un grande italiano, una di quelle figure eccellenti e straordinarie di cui l'Italia è orgogliosa e che sono il simbolo dell'Italia migliore.
 La camera ardente sarà aperta a partire dalle 14 di domani  nella Basilica di San Lorenzo a Bologna. 

Gaetano Laudadio

venerdì 17 gennaio 2014

FRANCESCA DEGO IN CONCERTO A TARANTO

 IL VIRTUOSISMO DELL’AFFASCINANTE FRANCESCA DEGO

Taranto - Lunedì 20 gennaio, infatti, gli Amici della Musica ospiteranno in esclusiva regionale, presso il confortevole Auditorium Tatà di Taranto, la bravissima e affascinante violinista Francesca Dego, nell’ambito della 70ª Stagione Concertistica organizzata sotto l’egida del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Puglia e del Comune di Taranto.

Giovanissima (Lecco, 1989), Francesca Dego rappresenta una generazione di strumentisti ancora successiva rispetto a quelle di Accardo e D’Orazio. Grande competenza tecnica, espressività, un gesto virtuosistico di notevole “appeal” ma rigoroso e consapevole, unite alla prorompente vitalità, in una carriera che è già coronata da importanti esperienze internazionali e ad una bellezza e un fascino personale che costituiscono un motivo di interesse in più, quando si parla di spettacolo dal vivo.

Perfezionatasi presso l’Accademia Stauffer di Cremona, l’Accademia Chigiana a Siena e il Royal College of Music a Londra, è considerata tra le migliori interpreti italiane di oggi, vincitrice di numerosi concorsi internazionali. Nel 2008 è stata la prima violinista italiana ad entrare in finale al Premio Paganini di Genova dal 1961, aggiudicandosi inoltre il premio speciale “Enrico Costa” riservato al più giovane finalista.

Debutta da solista a soli sette anni in California in un concerto con musiche di Bach, in Italia a quattordici con Beethoven e l'anno dopo esegue la Sinfonia Concertante di Mozart con Shlomo Mintz al teatro d’opera di Tel Aviv e il Concerto di Brahms in Sala Verdi a Milano. Da allora è invitata ad esibirsi come solista con le più importanti orchestre e con i più autorevoli direttori, fra i quali Accardo, Hogwood, Gelmetti, Inouye, Kovatchev, Marshall, Meneses, Rustioni, Stark.
La sua tecnica è stata definita da Salvatore Accardo “infallibile e brillante, un suono bello, caldo e affascinante, la sua musicalità è al tempo stesso fantasiosa e molto rispettosa del testo”, credenziali con le quali ha conquistato il pubblico di tutto il mondo in una serie ininterrotta di concerti e con l’attività in studio per la prestigiosa etichetta Deutsche Grammophon. La sua registrazione del concerto di Beethoven a 14 anni è stata usata come colonna sonora per il film documentario americano “The Gerson Miracle”, vincitore al prestigioso Beverly Hills Film Festival e brani dal suo secondo disco sono stati inseriti nel film del celebre regista americano Steven Kroschel, “The Beautiful Truth” (2008). Tra i recenti impegni i debutti alla Wigmore Hall e alla Royal Albert Hall di Londra, nella Sala Tchaikovsky a Mosca e poi a San Pietroburgo, Ginevra (Victoria Hall), Bruxelles, in Austria e in Francia.

Il programma del concerto di Francesca Dego prevede la “Sonata n. 1 in sol minore” BWV 1001 di Johann Sebastian Bach per violino solo, il brano “Bizzarra” per violino solo di Nicola Campogrande, dedicato dal compositore alla stessa violinista, e i famosi e funamboli “12 Capricci” op. 1 di Niccolò Paganini (dal n. 13 al n. 24).
Francesca suona un prezioso violino Francesco Ruggeri (Cremona 1697) e il Giuseppe Guarneri del Gesu’ ex-Ricci (Cremona 1734) per gentile concessione della “Florian Leonhard Fine Violins” di Londra.


Il costo dei biglietti per assistere all’atteso concerto di Francesca Dego presso l'Auditorium Tatà è il seguente: Posto unico: 15 € (ridotto 12 €). I Bambini fino a 13 anni pagano € 5,00. I ridotti sono riservati agli under25, over65 e possessori AGISCARD. Le prevendite a Taranto si svolgono presso la sede degli Amici della Musica in via Toscana n. 24/d - tel. 099.7303972; Basile Strumenti Musicali in via Matteotti n° 14 - tel. 099.4526853; Box Office in via Nitti n° 106/a - tel. 099.4540763.

martedì 14 gennaio 2014

ANNULLATO IL CONCERTO DI BARI DEL M° CLAUDIO ABBADO

ANNULLATO IL CONCERTO DEL M° CLAUDIO ABBADO AL TEATRO PETRUZZELLI



BARI –   La Camerata musicale ha emesso un comunicato nel quale rende noto  l'annullamento del concerto che il 18 febbraio p.v. il maestro Claudio Abbado avrebbe dovuto tenere al Petruzzelli in occasione dell’anniversario del tremillesimo concerto della Camerata Musicale Barese.  Massimo Biscardi, consulente artistico del maestro Abbado ha informato il legale rappresentante della Camerata musicale Giovanni Antonioni, precisando che già dal mese di settembre scorso  il maestro Abbado non ha più diretto a causa dei problemi di salute che lo hanno costretto e lo costringono tuttora ad un periodo di convalescenza che, purtroppo, dovrà proseguire ancora nei prossimi mesi. Claudio Abbado avrebbe dovuto dirigere l’Orchestra Mozart  con la partecipazione della violinista Isabelle Faust. Inoltre, il presidente dell’Orchestra Mozart, Fabio Roversi Monaco, in un incontro-stampa svoltosi a Bologna nella sede della Fondazione Carisbo, ha annunciato che la nuova Fondazione dell’Orchestra Mozart che avrebbe dovuto nascere all’inizio del 2014, con capitali italiani e tedeschi, non si è ancora potuta realizzata; in conseguenza di ciò, ha annunciato che l’attività dell’Orchestra Mozart, viene sospesa. Questa rinuncia riguarderà tutti gli eventi già organizzati per il 2014. A causa dell’indisposizione prolungata del maestro Abbado, l’Orchestra Mozart  era stata diretta nel concerto del dicembre scorso dal maestro Bernard Haitink. 

venerdì 10 gennaio 2014

GRANDE SUCCESSO DEL M° GIACOMO SAGRIPANTI AL BOLSHOI

Da Mosca “La Voce della Russia”!

La chiusura dell’anno verdiano al Teatro Bolshoj rischiava di essere poco dignitosa. Dopo gli scandali amministrativi dell’anno passato il principale palcoscenico della Russia ha sorpreso di nuovo il pubblico. Questa volta si e’ trattato del brusco licenziamento dello storico direttore d’orchestra Vasilij Sinajskij qualche settimana prima dell’evento cosi’ atteso dagli amanti della musica. 

Grazie pero’ al fervore del giovane direttore d’orchestra italiano Giacomo Sagripanti, che ha affiancato un altro maestro invitato, Robert Treviňo, le armonie del “Don Carlo” verdiano hanno conquistato il pubblico russo.

Subito dopo la prima recita del 17 dicembre abbiamo parlato col maestro Sagripanti e con i musicisti del teatro dei momenti cruciali dell’opera e dell’accoglienza degli spettatori.
Corrispondente: Hai diretto la nuova edizione del “Don Carlo” che chiude la stagione di Verdi a Mosca. Come e’ andata questa esperienza? Da brividi?

Sagripanti: E’ stata un’esperienza importante, perche’ il “Don Carlo” e’ un’opera particolare ed impegnativa di Verdi. Inoltre siamo in un teatro cosi’ importante come il Bolshoi. Oltrettutto e’ stata una situazione insolita, perche’ sono arrivato all’ultimo minuto per aiutare il teatro a superare la situazione che si era creata. E’ stato molto emozionante salire sul podio di questo importante teatro i con una rinomata orchestra, quindi ho provato un senso di responsabilita’.
Corrispondente: Parlaci un po’ invece della tua personale esperienza verdiana di quest’anno.
Sagripanti: Prima di venire qui ho diretto due opere verdiane, “La traviata” e “La forza del destino”. Diciamo pero’, che non mi sono limitato soltanto a dirigere Verdi. Abbiamo rappresentato anche diversi autori del repertorio belcantista. Tuttavia, nell’ambito dell’anniversario mi sono limitato a queste due opere. Del resto, essendo giovani, agli inizi non si puo’ sciegliere piu’ di tanto, bisogna cimentarsi nei diversi repertori.
Corrispondente:Cosa puoi dire del pubblico russo? Hai trovato appoggio da parte della sala?
Sagripanti: Sentivo il pubblico molto partecipante durante l’opera, quando suonava la musica, alla fine di un brano, quando c’era un applauso alla fine di un pezzo. La gente era molto attenta. Devo dire che era un po’ in contrasto con l’inizio dello spettacolo. Per esempio, nei momenti quando entra il direttore, oppure prima della prima nota, sentivo sempre un certo sottofondo di rumori, di brusio, di parlare. A questo non sono tanto abituato. Pero’ appena partiva la musica, calava subito il silenzio. Allora ho capito che non devi aspettare il silenzio per iniziare, ma e’ la musica che chiama al silenzio.
Corrispondente:Hai affascinato i musicisti dell’orchestra. Sei riuscito a trovare la sintonia anche con il coro?
Sagripanti: Da direttore italiano d’orchestra che dirige un’opera verdiana come il “Don Carlo” dico che il coro e’ una delle cose piu’ importanti. Quando sono arrivato ho visto che il coro era, diciamo, un po’ trascurato. Sapeva tutto quello che doveva fare, pero’ non era entrato nell’opera. Allora ci ho perso un po’ di tempo. Con un paio di prove ho cercato di far capire quanto sia importante il coro in Verdi, la cui opera e’ famosa appunto per i cori. Pensiamo al “Nabucco”, cioe’ al “Va pensiero”. Volevo lasciare questo messaggio. Loro sono stati molto ricettivi e alla fine c’e’ stato un bel feeling, perche’ credo che proprio il fatto di averli coinvolti e averli stimolati molto ha dato loro una motivazione in piu’ per stare sul palco senza magari pensare soltanto a recitare, ma anche a cantare in un certo modo.
La corista Irina Smetanina ha condiviso con noi l’opinione del coro sul processo creativo, sottolineando un’eccezionale compenetrazione del maestro Sagripanti col pensiero musicale verdiano:
Smetanina: Siamo molto felici di aver lavorato nell’ambito di questo grande spettacolo con questi due giovani direttori d’orchestra con tanto talento. Per quanto riguarda il maestro Sagripanti ha una accurata e chiara interpretazione del testo musicale verdiano che ci ha convinto profondamente. Percio’ il coro e l’orchestra lo hanno seguito subito, essendo in piena sintonia con la sua proposta di lettura. Ha delle mani magiche che speriamo lo porteranno a grandi successi in futuro. La prima e’ andata benissimo, seguita dalla pioggia di applausi del pubblico e da una grande emozione.
Il nipote del grande direttore d’orchestra Kirill Kondrascin, il violoncellista Petr Kondrascin ha sottolineato che in Verdi e’ importante ogni passaggio che contraddistingue il carattere umano anche nei personaggi piu’ crudeli.
KondrascinAmmetto che il “Don Carlo” sia un’opera estremamente attuale anche ai nostri giorni. Per me e’ interessante soprattutto il fatto che attraverso la musica i protagonisti negativi svelino la loro bonta’, mostrando le sofferenze e sentimenti piu’ intimi. Il tema del mio cello all’inizio del terzo atto e’ una di queste voci nell’ambito della regia verdiana, che giustifica l’anima oscura di re Filippo. Il direttore d’orchestra ha mostrato un’accurata attenzione ai particolari che contiene in se lo spartito verdiano. Questa attenzione parte non solo dall’esperienza musicale, dalla tradizione, ma dalle origini, perche’ sente questa tradizione dall’interno, cerca di trasmetterci l’importanza delle frasi musicali. Conosco grandi direttori d’orchestra internazionali, la cui interpretazione perdeva molto per la trascuratezza dell’importanza linguistica. Intendo la lingua come spirito interno che illumina ogni suono della musica. Una simile unione l’abbiamo sentita in questi giorni e l’orchestra e’ molto grata a entrambi i maestri per questa scoperta dei dettagli drammatici del testo verdiano.


Avete ascoltato l’intervista di Nadia Ciamina al giovane direttore d’orchestra italiano Giacomo Sagripanti, salito sul podio del Teatro Bolshoj di Mosca a chiudere brillantemente l’anno verdiano in Russia.

lunedì 6 gennaio 2014

D'ORAZIO E NUTI AL TATA' PER GLI AMICI DELLA MUSICA

L'INCANTO DI UN ECCEZIONALE CONNUBIO FRA VIOLINO E PIANOFORTE



 La grande musica classica e contemporanea torna ad arricchire lo straordinario cartellone 2013-14 degli Amici della Musica.

Il prossimo Venerdì 10 gennaio si terrà presso l'accogliente Auditorium Tatà, nell’ambito della 70ª Stagione Concertistica, organizzata sotto l’egida del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Puglia e del Comune di Taranto, il concerto di due fra i musicisti maggiormente attesi da intenditori e appassionati della musica più raffinata: Francesco D'Orazio, violino e Gianpaolo Nuti, pianoforte.
Continuando l'interessante percorso sul virtuosismo violinistico iniziato con il concerto di Salvatore Accardo, il cartellone degli Amici della Musica presenta ora Francesco D'Orazio, un interprete straordinario che caratterizza la generazione successiva a quella di Accardo con esiti eccezionali: nel 2010 è stato insignito del più importante e prestigioso riconoscimento italiano in ambito concertistico, il XXIX Premio Abbiati, conferitogli dalla Critica Musicale quale “miglior solista”, “violinista brillante e versatile, ha messo le sue qualità tecniche e musicali al servizio di un eccezionale poliedricità”, primo violinista italiano a ricevere questo riconoscimento dopo il Maestro Accardo.
Nato a Bari, è uno dei massimi violinisti viventi, perfezionatosi a Salisburgo e a Tel Aviv e laureato in Lettere con una tesi in Storia della Musica. Svolge attività concertistica in tutti i continenti, la sua arte è riconosciuta dai più autorevoli compositori che gli anno chiesto di suonare loro brani in prima assoluta (Ivan Fedele, Terry Riley, Michael Nyman, Michele Dall'Ongaro). Intensa e fruttuosa è stata la sua collaborazione con Luciano Berio, che ha composto per D'Orazio la famosa “Sequenza VIII” per violino solo e lo ha voluto come esecutore in prima mondiale al Festival di Strasburgo del suo “Divertimento” per trio d'archi e di “Corale” per violino e orchestra alla Cité de la Musique di Parigi.
Esecutore pregevolissimo in repertori diversi, dalla musica barocca a quella contemporanea, pubblica regolarmente per le migliori etichette discografiche, come Decca, Opus 111, Hyperion, Stradivarius, Amadeus. Suona un meraviglioso violino Guarneri “Compte de Cabriac” del 1711.

In questo raffinato concerto, D'Orazio suonerà in duo con il pianista Gianpaolo Nuti. Fiorentino, si è perfezionato in Italia e all'estero in pianoforte e musica da camera, oltre che studiare clavicembalo, musica elettronica e direzione d'orchestra. Vincitore di numerosi concorsi pianistici, ha tenuto concerti in Europa, Stati Uniti, Canada e Sud America. Pubblica per Stradivarius, Decca e Brilliant. È docente in varie masterclass e corsi annuali e insegna pianoforte presso il Conservatorio “Arrigo Boito” di Parma. Il suo repertorio riserva particolare interesse per le trascrizioni d'autore e per la musica contemporanea.


L'atteso concerto del 10 gennaio prevede un programma articolato e interessantissimo, che illustrerà la particolarissima relazione fra due timbri così complementari come quelli del violino e del pianoforte attraverso composizioni differenti: dal primo Ottocento di Ludwig Van Beethoven, con la “Sonata n. 3 op. 30 in sol maggiore” per violino e pianoforte, in tre movimenti, al tardo romanticismo di Cesar Franck, con la “Sonata in la” per violino e pianoforte; al Novecento dell'italianissimo Nino Rota con “Intermezzo” per viola e pianoforte e con “Improvviso (Un diavolo sentimentale)” per violino e pianoforte; infine, “Renaissance” per violino e pianoforte, straordinario brano composto nel 2000 dal biscegliese Valerio Sannicandro, in cui strumento ad arco e tastiera dialogano in in incessante gioco di rimandi e di sollecitazioni reciproche.

venerdì 3 gennaio 2014

ALBERTO TRIOLA ED IL SUO NUOVO LIBRO SU GIULIO GATTI CASAZZA

Presentazione del nuovo libro di Alberto Triola "Giulio Gatti Casazza, una vita per l'Opera".

Mercoledì 8 gennaio 2014 - ore 19.30
 
Auditorium della Fondazione Paolo Grassi di Martina Franca 


Mercoledì 8 gennaio 2014 alle ore 19.30 presso l'Auditorium della Fondazione Paolo Grassi,
Alberto Triola (Direttore Artistico del Festival della Valle d'Itria  e Direttore Generale del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino) presenterà al pubblico il suo nuovo libro dedicato a Giulio Gatti Casazza con  la partecipazione straordinaria del M° Fabio Luisi, direttore principale del Metropolitan di New York e General Musikdirektor dell’Opera di Zurigo.

"Giulio Gatti Casazza. Una vita per l'Opera. Dalla Scala al Metropolitan, il primo manager dell'opera": è il titolo del nuovo libro di Alberto Triola, recentemente pubblicato da Zecchini Editore con la presentazione di Peter Gelb.


Un libro che racconta la straordinaria esperienza umana e professionale del primo grande manager dell'opera, che fu capace di rivoluzionare il mondo dei teatri lirici, inaugurando una filosofia imprenditoriale inedita nella storia secolare della produzione operistica: quella dell’azienda culturale no profit. Gatti Casazza fu un manager culturale ante litteram, ma anche – e soprattutto – uno spirito pratico innamorato dell’Arte. Senso pratico, lucidità, passione maniacale per l’organizzazione, visionarietà progettuale, istinto e curiosità da ricercatore: una laurea in ingegneria navale messa al servizio della musica, degli artisti e del pubblico, con un’incrollabile fede nel potere dell’Arte per lo sviluppo della società e dell’individuo. Paolo Grassi lo avrebbe definito un “operatore culturale”, parecchi decenni prima dell’avvento dell’impegno pubblico nei grandi centri di produzione culturale.

L’ "ingegnere dell’opera” divenne così il più esperto e apprezzato progettista di sogni e di miti musicali del Novecento, che dalla Scala di Milano si trasferì a New York per garantire al Metropolitan la sopravvivenza, dopo il crollo di Wall Street.