lunedì 29 febbraio 2016

SUL CARAVAGGIO RUBATO AL TEATRO MASSIMO DI PALERMO

Al furto della Natività di Caravaggio, mai più ritrovata, è ispirata l’opera in programma al Teatro Massimo di Palermo sabato 5 e domenica 6 marzo, in prima esecuzione assoluta. Un progetto che mette insieme tre grandi siciliani: il compositore e violoncellista Giovanni Sollima, la fotografa Letizia Battaglia, il giornalista e scrittore Attilio Bolzoni. Sollima firma le musiche (oltre che dirigere l’Orchestra e suonare la parte del violoncello solista), Battaglia le immagini, Bolzoni il testo, di cui è voce recitante. Regia di Cecilia Ligorio, Orchestra e Coro del Teatro Massimo, maestro del Coro Pietro Monti.
L’opera fa parte delle celebrazioni per gli ottanta anni di Letizia Battaglia, che il 5 aprile prevedono anche l’inaugurazione di una grande mostra promossa dall’assessorato alla Cultura del Comune in collaborazione con la Fondazione Sambuca allo spazio Zac dei Cantieri culturali alla Zisa. 
Mercoledì, 2 marzo, alle 14.45, al Teatro Massimo (Palco Reale), la conferenza stampa di presentazione dell’opera e della mostra.

Parteciperanno Leoluca Orlando, sindaco e presidente della Fondazione Teatro Massimo; Francesco Giambrone; sovrintendente del Teatro Massimo; Andrea Cusumano; assessore alla Cultura del Comune; Oscar Pizzo, direttore artistico del Teatro Massimo; Giovanni Sollima; Letizia Battaglia; Attilio Bolzoni; Paolo Falcone della Fondazione Sambuca, curatore della retrospettiva.

AL TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA IL CICLO : LE PAROLE DELLA MUSICA

LE PAROLE DELLA MUSICA.
Nuovo ciclo di incontri al Comunale curato da Fabrizio Festa

Martedì 1 marzo, ore 18, Foyer Respighi



Domani, martedì 1 marzo alle ore 18, nel Foyer Respighi del Teatro Comunale, si svolgerà il secondo appuntamento del ciclo di incontri aperti al pubblico: “Le parole della musica. 5 incontri intorno alle parole musicali e al suono delle parole nella musica”. Protagonista il compositore, direttore d’orchestra e docente del Conservatorio di Ferrara Fabrizio Festa, che dedicherà l'incontro al Ritmo”.

Di seguito i prossimi appuntamenti: 8 marzo con la “Melodia”, 11 aprile con la “Forma” e 19 aprile con “Le parole nella musica”.

Ingresso libero sino ad esaurimento dei posti disponibili.

sabato 27 febbraio 2016

PER LA STAGIONE REGIO-YOUNG, TURANDOT PRINCIPESSA FALENA


La storia della protagonista dell’opera di Puccini
in un coinvolgente spettacolo dedicato ai più giovani e alle loro famiglie
Teatro Regio di Parma
venerdì 4 marzo 2016, ore 9.00 e ore 11.00, per le scuole
sabato 5 marzo 2016, ore 15.30 e ore 18.00, per le famiglie


Turandot Principessa Falena, lo spettacolo di Opera Domani che racconta l’amore tra la misteriosa principessa e il coraggioso principe Calaf, debutta al Teatro Regio di Parma nell’ambito della stagione RegioYoung venerdì 4 marzo 2016 con doppio appuntamento alle ore 9.00 e alle ore 11.00 per le scuole, cui seguiranno sabato 5 due recite, alle ore 15.30 e alle ore 18.00, dedicate alle famiglie.

Sulla musica della celebre opera di Giacomo Puccini adattata da Enrico Minaglia, con la regia e le scene di Silvia Paoli e i costumi di Massimo Carlotto, lo spettacolo porterà gli spettatori da 6 a 15 anni e le loro famiglie in una Cina immaginaria, dove la principessa Turandot sfida i suoi pretendenti con difficilissimi enigmi. Potrebbe essere farfalla e invece è una falena, scura e sinistra, che si muove solo di notte e che ancora non riesce a staccarsi dal suo bozzolo. Arriva Calaf con suo padre Timur e con loro c’è la schiava Liù, che porta l’amore e stupisce tutti col suo candore. Non è la risoluzione degli enigmi da parte di Calaf che cambia Turandot, ma il sentimento della schiava fedele. Così la principessa, prima stretta da fasce e drappi, si svolge, rivelando un animo colorato e un cuore di farfalla. Il lieto fine della storia coinvolgerà i piccoli spettatori che porteranno a teatro gli oggetti costruiti con le loro mani, pronti a intonare le melodie imparate in classe, grazie a un laboratorio preparatorio rivolto agli insegnati.

Biglietti: posto unico ridotto euro 8,00 (riservato a giovani fino a 15 anni); posto unico intero euro 12.00.


La Stagione 2015/2016 del Teatro Regio di Parma è realizzata con il sostegno di Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Regione Emilia-Romagna, Comune di Parma. Major partner Fondazione Cariparma. Main Partnter Cariparma Crédit Agricole. Con il contributo di Camera di Commercio di Parma, Fondazione Monte Parma. Partner Cedacri Group. Sponsor Pinko. Advisor AGFM. Sponsor tecnici Grafiche Step, Macrocoop, APCOA, Gespar. Si ringraziano Ursula Riccio, Presidente dell’Associazione Viva Verdi, e suo marito Toni Riccio per il restauro degli stucchi della sala del Teatro Regio di Parma.

venerdì 26 febbraio 2016

FONDAZIONE PAOLO GRASSI DI MARTINA FRANCA, RINVIATO IL WORKSHOP ILLUSTRAZIONI SONORE

AVVISO

Vi informiamo che i workshop "Illustrazioni sonore: illustrare la musica" a cura di Francesca Cosanti con la partecipazione di Paolo Palazzo, è stato rinviato al mese di aprile (due fine settimana: 16/17 e 24/25 aprile 2016).
Di conseguenza, la performance conclusiva del workshop (live-painting e musica dal vivo), in programma domenica 28 febbraio, è posticipata al mese di aprile. Ulteriori dettagli sul nostro sito: www.fondazionepaolograssi.it

Prossimo appuntament: venerdì 4 marzo 2016 alle ore 19.00 nell'Auditorium della Fondazione Paolo Grassi, con Ivana Zaurino (violino) e Giovanna Vinci (pianoforte) in concerto. Ingresso libero.

SULLA TV DI PARMA ANDRA' IN ONDA "L'OCCASIONE FA IL LADRO"

L’OCCASIONE FA IL LADRO SU TV PARMA
L’opera di Rossini dal Teatro Regio di Parma
sullo schermo a una settimana dal debutto
Tv Parma
26 febbraio 2016, ore 21.15

Sarà trasmessa venerdì 26 febbraio 2016 alle ore 21.15 sulle frequenze di Tv Parma l’opera L’occasione fa il ladro di Gioachino Rossini, andata in scena al Teatro Regio di Parma nell’ambito della Stagione Lirica 2016, nel nuovo allestimento firmato da Andrea Cigni, con le scene di Dario Gessati, i costumi di Simona Morresi e le luci di Fiammetta Baldiserri. Protagonisti gli allievi della Scuola di Canto e l’Orchestra del Conservatorio “Arrigo Boito” di Parma diretti da Alessandro D’Agostini.

Grazie alla collaborazione con Mediavision, l’opera è stata ripresa in HD con tre telecamere e una studiata regia televisiva e le immagini trasmesse da Tv Parma a una settimana dal debutto dell’opera sul palcoscenico saranno corredate dei sovratitoli del libretto e arricchite da interviste di approfondimento agli artisti protagonisti. Francesca Strozzi e Mauro Biondini racconteranno dal foyer l’atmosfera e le emozioni della serata.

Fondazione Teatro Regio di Parma e Tv Parma rinnovano così la volontà e l’impegno nel promuovere e divulgare la cultura musicale e l’opera nel nostro territorio anche a favore di coloro che non hanno la possibilità di vedere in teatro le opere in programma, garantendo un servizio di qualità e con un investimento sostenibile.

Dopo L’occasione fa il ladro, l’appuntamento su Tv Parma sarà con Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti venerdì 18 marzo 2016 alle ore 21.15.

La Stagione 2015/2016 del Teatro Regio di Parma è realizzata con il sostegno di Comune di Parma,  Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Regione Emilia-Romagna. Major partner Fondazione Cariparma. Main Partnter Cariparma Crédit Agricole. Con il contributo di Camera di Commercio di Parma, Fondazione Monte Parma. Partner Cedacri Group. Sponsor Pinko. Advisor AGFM. Sponsor tecnici Grafiche Step, Macrocoop, APCOA, Gespar. Si ringraziano Ursula Riccio, Presidente dell’Associazione Viva Verdi, e suo marito Toni Riccio per il restauro degli stucchi della sala del Teatro Regio di Parma.




SUCCESSO CONVINCENTE PER IL DUO GIANCARLO GIANNINI-GIOVANNI BELLUCCI NEL LORO “SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE”

GIANCARLO GIANNINI-GIOVANNI BELLUCCI  NEL “SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE”

Taranto - L'intuizione è stata quella di celebrare W. Shakespeare a 400 anni dalla morte (23 aprile 1616), ed il pianista Giovanni Bellucci, per questa finalità ha realizzato uno spettacolo interessante ed originale, a metà tra musica e parole, che potesse far rivivere i capolavori del geniale scrittore inglese sostenuti dalla musica immortale di Beethoven, Chopin, Liszt, Busoni, Mendelssohn e Byrd. Il risultato è stato quello più esplicito di creare un perfetto connubio poetico e armonico che potesse rigenerare l’originaria ambientazione espressiva dei capolavori musicali con alcuni celebri monologhi scritti da Shakespeare. Quale voce poteva essere più adatta per la narrazione, di quella di un grande attore
come Giancarlo Giannini, chiamato già nel 1964 (appena ventiduenne e non ancora noto nel panorama cinematografico) da Zeffirelli ad interpretare il ruolo di Romeo in un’importante edizione teatrale a Roma.  Presentato con successo per la prima volta al Ravello Festival dello scorso anno, lo spettacolo “Sogno di una notte di mezza estate” realizzato da G. Bellucci e G. Giannini è andato in scena sul palco del Teatro Orfeo per la Stagione Concertistica degli Amici della Musica. Un’ora e mezza di spettacolo in un susseguirsi incalzante di monologhi e musica, bello da vedere e da sentire, interrotto solo dagli applausi del pubblico numeroso ed attento, che alla fine ha accolto i due protagonisti con calorosa approvazione ed una standing ovation. Dopo le iniziali note di W. Byrd ed un canto, probabilmente composto dal Re Enrico VIII in onore della futura consorte Anna Bolena e musicato da Busoni, ha fatto seguito uno dei momenti topici della serata: il monologo di Marco Antonio davanti al cadavere di Giulio Cesare ed il primo movimento della Sinfonia n° 5 di Ludwig van Beethoven, noto come “Il destino che bussa alla porta” che ha incantato il pubblico. A seguire il primo, il secondo ed il terzo movimento della Sonata in re minore sempre di Beethoven ad impreziosire i monologhi di Calibano, Ariel e Prospero da “La tempesta” scritto sempre da Shakespeare. Ancora un altro momento magico è stata la lettura del monologo di Amleto,  impreziosito dalle note di Chopin, che ha catturato il pubblico in un nuovo lungo e strepitoso applauso. E poi ancora  lo “Scherzo in si minore” di Alkan ed il monologo di Jago ed infine dal “Sogno di una notte di mezza estate”, che ha
dato il titolo allo spettacolo, “La Fata e Puck” ed il monologo di Puck con le musiche di Liszt e Mendelssohn in una serie di incredibili variazioni sulla celebre Marcia Nuziale e sulla danza degli Elfi. La standing ovation finale è stato il giusto riconoscimento a questi due grandi artisti. Solo interpreti di qualità sanno comunicare e trasmettere quei messaggi di empatia, sensibilità e percezione del bello che fanno di questi spettacoli un vero successo.


Gaetano Laudadio
Le foto sono di Carmine La Fratta

INTERESSANTE INIZIATIVA DELL'ACCADEMIA DI SANTA CECILIA E DEL TEATRO DELL'OPERA

TEATRO DELL’OPERA                          ACCADEMIA NAZIONALE
DI ROMA                                                 DI SANTA CECILIA

L’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e il Teatro dell’Opera di Roma insieme per offrire agli appassionati cinque incontri
con la musica di qualità a un prezzo ridotto

Il grande melodramma, i capolavori della musica sinfonica e cameristica: la qualità non conosce confini di genere e l’osmosi è continua. Con questo spirito il Teatro dell’Opera di Roma e l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia mirano a unire il pubblico dei loro appassionati in una sola grande platea. Per questa iniziativa comune propongono un carnet di due opere e tre concerti da acquistare a un costo molto favorevole: 230 euro per cinque poltrone di platea e un prezzo ridotto a 100 euro per gli under 30 (fino ad esaurimento delle disponibilità).
Roma è l’unica città italiana ad ospitare due importanti Istituzioni di grande prestigio musicale come l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e il Teatro dell’Opera. Gli ambiti delle loro produzioni sono diversi, l’una si occupa prevalentemente di musica sinfonica e da camera, l’altro di allestimenti operistici, anche se non di rado vi sono state importanti collaborazioni.  Proprio sulla base del valore-guida della comune attività - la ricerca dell’eccellenza qualitativa - in questa occasione le due fondazioni hanno deciso di unire i loro sforzi per proporre al pubblico degli appassionati un carnet che comprende la grande musica sinfonica, due capolavori operistici, il virtuosismo pianistico e la musica da camera del Settecento italiano.
“È la prima volta che a Roma si sperimenta una cooperazione di questo tipo nel settore musicale – ha detto Carlo Fuortes, Sovrintendente del Teatro dell’Opera -  Il nostro intento è di dimostrare che la collaborazione tra le nostre Istituzioni, può produrre un ‘effetto-volano’ che possa incidere sulla domanda di musica di qualità della città e, quindi, sull’aumento del pubblico che già adesso affolla in maniera considerevole, e con grande entusiasmo, le nostre sale. Non a svantaggio di qualcuno ma, al contrario, nell’interesse di tutti.”
In un paese civile le Istituzioni culturali delle città collaborano. Noi pensiamo che un’offerta articolata e di qualità moltiplichi le occasioni di conoscenza e incontro. Una politica accorta di prezzi mirata ad un nuovo pubblico non può che arricchire la proposta musicale di una grande capitale europea come Roma è sempre stata” afferma Michele dall’Ongaro, Presidente-Sovrintendente dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.

Il primo appuntamento è lunedì  14 marzo (ore 20.30) con l’Orchestra e Coro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretti da Daniele Gatti nella Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica. Il programma impagina la Sinfonia n. 1 Primavera e la Sinfonia n. 3 Renana di Robert Schumann e, di Johannes Brahms la Rapsodia per contralto che avrà la voce di Sara Mingardo.

Giovedì 31 marzo (ore 19.30) al Teatro dell’Opera la prima di due coproduzioni internazionali: il Benvenuto Cellini, capolavoro di Hector Berlioz, ispirato all’autobiografia del grande artista italiano e ambientato a Roma, sarà diretto da Roberto Abbado con la regia di Terry Gilliam. L’allestimento è in coproduzione con l’English National Opera e il Nationale Opera & Ballet di Amsterdam.

Mercoledì 6 aprile (ore 20.30) per la Musica da Camera dell’Accademia, sarà di scena – sempre nella Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica - il pianista Yefim Bronfman. In programma, di Robert Schumann Arabeske e Il Carnevale di Vienna, di Sergej Prokof’ev le Sonate n. 8 e n. 9.

Mercoledì 20 aprile (ore 19.30) il Teatro dell’Opera presenta Trittico di Giacomo Puccini, formato da tre distinti atti unici - Il tabarro, Suor Angelica e Gianni Schicchi - che lo stesso autore voleva fossero eseguiti insieme. La direzione sarà affidata a Daniele Rustioni e la regia a Damiano Michieletto. La produzione in questo caso è del Kongelige Teater di Copenhagen e il Theater an der Wien di Vienna.
Sia il Benvenuto Cellini che il Trittico avranno i sottotitoli in italiano e in inglese.

Ultimo appuntamento, con Santa Cecilia, venerdì 6 maggio (Sala Santa Cecilia, Auditorium Parco della Musica, ore 20.30). Sarà un omaggio a Luigi Boccherini il programma proposto dal violinista Fabio Biondi con la sua Europa Galante. Del compositore lucchese si potranno ascoltare il Trio n. 22, op. 14 n. 4 G 98, il Quintetto n. 104, op. 49 n. 4, il Quintetto con chitarra IV "Fandango" G 448, il Quintetto n. 91, op. 45 n. 1 G 355.


mercoledì 24 febbraio 2016

AL TEATRO REGIO DI PARMA : LES BALLETS TROCKADERO DE MONTE CARLO

LES BALLETS TROCKADERO DE MONTE CARLO
INAUGURA PARMADANZA 2016
La compagnia en travesti torna al Teatro Regio di Parma
con l’ironia e la tecnica che l’hanno resa celebre in tutto il mondo
Teatro Regio di Parma
sabato 27 febbraio 2016, ore 20.30
domenica 28 febbraio 2016, ore 15.30

Les Ballets Trockadero de Monte Carlo inaugura ParmaDanza 2016 sabato 27 febbraio alle ore 20.30 al Teatro Regio di Parma (replica domenica 28 alle ore 15.30). La celebre compagnia en travesti acclamata su tutti i palcoscenici internazionali e diretta da Tory Dobrin, porta in scena alcune tra le coreografie più appassionanti del suo repertorio: il II atto de Il lago dei cigni, un Pas de deux o un Balletto moderno a sorpresa, il Pas de Six da Esmeralda e Don Chisciotte. 

Ad aprire il programma della serata, un pezzo cult del repertorio dei Trocks - come ormai affettuosamente chiamati dai fans: l’atto II de Il Lago dei cigni, il celebre “atto bianco” con le “ballerine” in tutù candidi, che si trasforma, nella loro interpretazione, in una esilarante fantasmagoria. Dopo un Pas de deux o un balletto moderno a sorpresa, si passa al Pas de six da Esmeralda, divertente rivisitazione del balletto di Petipa  ispirato a Nôtre Dame de Paris di Victor Hugo, con la triste zingara consolata dalle amiche e da Pierre Grengoire. Infine Don Chisciotte di Petipa - Gorsky, in cui i ruoli dei protagonisti principali - avverte la compagnia - «sono stati eliminati per questioni economiche». Titoli perfetti per parodiare la grandeur d’antan del balletto classico e soprattutto i vezzi e le manie delle sue “prime ballerine assolute”, i cui nomi russi spiritosamente storpiati riecheggiano nei soprannomi d’arte dei Trockadero.

Nata dalle prime esibizioni di un gruppo di appassionati di danza che si divertono a mettere in scena il balletto classico in forma di parodia e in costumi femminili nei teatri off nella New York degli anni Settanta, la compagnia Les Ballets Trockadero de Monte Carlo è oggi tra le più acclamate del panorama internazionale. L’ottima recensione del temuto critico del New Yorker Arlene Croce attira altra stampa e folle di pubblico. Inizia così la crescita professionale e artistica dei ballerini, che assumono a tempo pieno un maître de ballet per le classi e le prove quotidiane. Ecco i primi tour negli Stati Uniti e poi in Canada, mentre l’attenzione della stampa si fa sempre più internazionale e trasversale. Del fenomeno Trocks si occupa il magazine di culto “Variety” e le serie televisive più popolari e in trent’anni la fama dei Trockadero cresce a dismisura: non c’è paese al mondo dove la compagnia non sia recata in tournée, né grande teatro d’opera dove non si sia esibita. Negli anni si è arricchito di parodie anche il loro repertorio, che oggi comprende non solo i grandi titoli dell’Ottocento francese e russo di Jules Perrot o Marius Petipa, ma anche i “classici” del balletto del Novecento e persino capolavori della modern dance americana.

In occasione dello spettacolo del 27 febbraio il Gran Caffè del Teatro sarà aperto al pubblico a partire dalle ore 19.00 per l’Aperitivo all’Opera: un’occasione per ritrovarsi e trascorrere in compagnia i momenti che precedono lo spettacolo.

Biglietti da €20,00 a €50,00. Under 30 e Scuole di danza da €16,00 a €40,00.

Per informazioni Biglietteria del Teatro Regio di Parma tel. 0521 203999 biglietteria@teatroregioparma.it www.teatroregioparma.it

La Stagione 2015/2016 del Teatro Regio di Parma è realizzata con il sostegno di Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Regione Emilia-Romagna, Comune di Parma. Major partner Fondazione Cariparma. Main Partnter Cariparma Crédit Agricole. Con il contributo di Camera di Commercio di Parma, Fondazione Monte Parma. Partner Cedacri Group. Sponsor Pinko. Advisor AGFM. Sponsor tecnici Grafiche Step, Macrocoop, APCOA, Gespar. Si ringraziano Ursula Riccio, Presidente dell’Associazione Viva Verdi, e suo marito Toni Riccio per il restauro degli stucchi della sala del Teatro Regio di Parma. ParmaDanza è realizzato in collaborazione con ATER.



Teatro Regio di Parma
sabato 27 febbraio 2016, ore 20.30 Abb. ParmaDanza A
domenica 28 Febbraio 2016, ore 15.30 Abb. ParmaDanza B
Durata dello spettacolo 2 ore e 10 minuti

LES BALLETS TROCKADERO
DE MONTE CARLO

Direttore artistico Tory Dobrin
Direttore associato Isabel Martinez Rivera
Direttore generale Liz Harler

Il lago dei cigni (Atto II)
Musica Pëtr Il’ic Čajkovskij
Coreografia da Lev Ivanovich Ivanov 
Costumi Mike Gonzales 
Scene Jason Courson 
Luci Kip Marsh

Pas de deux o Balletto moderno a sorpresa

Pas de Six da Esmeralda
Musica Cesare Pugni 
Coreografia da Marius Petipa
Allestimento Elena Kunikova
Costumi David Tetrault
Luci Kip Marsh

Don Chisciotte 
Musica Ludwig Minkus 
Coreografia da Marius Petipa e Alexander Gorsky 
Costumi Mike Gonzales 
Luci Kip Marsh 
Scene Robert Gouge



APERITIVO ALL’OPERA
Gran Caffè del Teatro
sabato 27 Febbraio 2016, a partire dalle ore 19.00


HANSEL E GRETEL AL TEATRO GOLDONI DI FIRENZE

Hänsel e Gretel

Dal 5 al 13 marzo 2016 al Teatro Goldoni
In collaborazione con l’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino e il Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze




Una casetta di marzapane in fondo a un bosco: questa l’ambientazione di Hänsel e Gretel, la fiaba dei fratelli Grimm trasformata in opera da Engelbert Humperdinck nel 1891.
Per il ritorno a Firenze di quest’opera dopo settantacinque anni, il regista Gianmaria Aliverta ha ideato uno spettacolo affascinante, in cui le scene di Alessia Colosso e le luci di Adriana Renna hanno il compito di accompagnare lo spettatore in una casa-armadio magica all’interno di un bosco.
Un gioco di archetipi, tipico delle fiabe, in cui ai genitori burberi che vivono in povertà si contrappone una strega ricca ma cattivissima, interpretata per l’occasione en travesti dal tenore Chris Merritt, leggenda del belcanto e della Rossini-renaissance.
Farhad G. Mahani dirigerà l’Orchestra del Conservatorio di Musica Luigi Cherubini e il Coro delle voci bianche del Maggio Musicale Fiorentino, affiancato dai maestri collaboratori Fabio Maggio, Nikolas Nägele, Chiara Pulsoni e Bojie Yin; sul palco i cantanti sono Paolo Anziliero, Eleonora Bellocci, Qianming Dou, Eunhee Kim, Francesca Longari, Veta Pilipenko, Ana Victoria Pitts e Dario Shikhmiri.

DATE
Sabato 5 marzo, ore 20:00
Domenica 6 marzo, ore 16:30
Mercoledì 9 marzo, ore 20:00
Domenica 13 marzo, ore 16:30



PREZZI
Posto unico  € 15



Per informazioni:
Ufficio Stampa: 0552779342 – 301 – 251

comunicazione@maggiofiorentino.com

martedì 23 febbraio 2016

TEATRO REGIO DI PARMA, UN PROGETTO SULLO STUDIO DELLA PRASSI DELLE PRIME ESECUZIONI VERDIANE

LABORATORIO SUONO VERDIANO
Un progetto rivolto a 24 selezionati strumentisti ad arco
per approfondire la prassi delle prime esecuzioni verdiane
Teatro Regio di Parma, Auditorium Paganini, Teatro Giuseppe Verdi di Busseto
maggio - novembre 2016


Ricreare il suono orchestrale delle prime esecuzioni verdiane, formando competenze specifiche in questa prassi esecutiva unica. Questo l’obiettivo del Laboratorio Suono Verdiano, rivolto a 24 strumentisti ad arco, che la Fondazione Teatro Regio di Parma e la Fondazione Arturo Toscanini promuovono nell’ambito degli interventi di alta formazione nel campo della produzione artistica dello spettacolo cofinanziati dalla Regione Emilia-Romagna con risorse del Fondo Sociale Europeo, al fine di supportare la qualificazione delle figure che operano nello spettacolo dal vivo, dare maggiori possibilità di occupazione e rafforzare le realtà di produzione.

Il Laboratorio si svolgerà da maggio a novembre 2016 al Teatro Regio di Parma, all'Auditorium Paganini e al Teatro Giuseppe Verdi di Busseto, secondo un calendario di lezioni che verrà successivamente comunicato. Il Laboratorio è gratuito ed è riservato a 14 violinisti, 4 violisti, 4 violoncellisti e 2 contrabbassisti che saranno selezionati mediante audizione da una commissione presieduta da Maurizio Cadossi, Docente principale del Laboratorio e composta dai rappresentati delle istituzioni coinvolte. I partecipanti avranno così la possibilità di approfondire i temi legati alla prassi esecutiva verdiana nel corso di 300 ore di formazione ripartite tra prove a sezioni ed esercitazioni orchestrali, con l’uso di strumenti d’epoca o con corde di budello accordati al cosiddetto La verdiano. Le lezioni saranno tenute da docenti altamente qualificati ed esperti concertisti.

Il Laboratorio Suono Verdiano intende così porsi come modello per analoghe forme aggregative di ricerca musicale, con l’individuazione e l’agevolazione di percorsi professionali legati a una particolare prassi esecutiva e attraverso la valorizzazione di una realtà culturale e musicale unica quale quella legata alle terre di Giuseppe Verdi.  

Ad affiancare le due Fondazioni nella realizzazione del Laboratorio Suono Verdiano, in qualità di partner promotori, alcune realtà istituzionali e culturali profondamente legate a Verdi e al suo territorio: Comune di Parma, Comune di Busseto, Istituto nazionale di studi verdiani, Dipartimento Antichistica, Lingue, Educazione, Filosofia e Musicologia dell’Università degli Studi di Parma, Cirpem Centro internazionale di ricerca sui periodici musicali, che apporteranno il loro prezioso contributo nell’accurato lavoro di ricerca filologica e storica che è alla base del progetto e nelle fasi di attuazione dello stesso.

Il regolamento e i moduli per partecipare alle audizioni sono disponibili su teatroregioparma.it. Per informazioni laboratoriosuonoverdiano@teatroregioparma.it.


LE PAROLE DELLA MUSICA AL TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA

LE PAROLE DELLA MUSICA.
Nuovo ciclo di incontri al Comunale curato da Fabrizio Festa

Mercoledì 24 febbraio, ore 18, Foyer Respighi

Si apre domani, mercoledì 24 febbraio alle ore 18, nel foyer Respighi del Teatro Comunale, un nuovo ciclo di incontri aperti al pubblico: “Le parole della musica. 5 incontri intorno alle parole musicali e al suono delle parole nella musica”. Protagonista il compositore, direttore d’orchestra e docente del conservatorio di Ferrara Fabrizio Festa, che dedicherà il primo appuntamento all’ "Armonia”. Quindi l’1 marzo appuntamento con il “Ritmo”, l’8 marzo con la “Melodia”, l’11 aprile la “Forma”e infine il 19 aprile “Le parole nella musica”.

Ingresso libero sino ad esaurimento dei posti disponibili.


OTTAVO CONCERTO DELLA STAGIONE SINFONICA AL TEATRO CARLO FELICE

Venerdì 26 febbraio Concerto Sinfonico al Teatro Carlo Felice
Direttore Alpesh Chauhan
Violino In Mo Yang

La Stagione Sinfonica 2016 del Teatro Carlo Felice prosegue venerdì 26 febbraio alle ore 20.30 con l’ottavo concerto sinfonico.
Sul podio a dirigere per la prima volta l’Orchestra del Teatro Carlo Felice, Alpesh Chauhan, un giovanissimo quanto talentuoso direttore inglese, dotato di ampia sicurezza e disinvoltura con una capacità introspettiva e una espressività fuori dal comune, che  fin dalle sue prime apparizioni in pubblico ha confermato un’autorevolezza musicale indiscutibile per il modo di entrare nel cuore di una partitura ottenendo un pieno coinvolgimento da parte dell’orchestra.
La parte solistica del violino sarà affidata ad un altro giovane di grande talento, In Mo Yang, il ventenne violinista sudcoreano vincitore, nel 2015, della 54° edizione del Premio Paganini con un trionfo assoluto che gli è valso non solo il massimo riconoscimento assegnato dalla giuria, presieduta da Fabio Luisi, ma anche il premio del pubblico e quello per la miglior esecuzione di un brano contemporaneo.
Un’altra partecipazione solistica sarà quella del mezzosoprano Annunziata Vestri, che interpreterà la parte vocale prevista nell’ultimo brano in programma.
La serata si apre con il Concerto n. 3 per violino e orchestra in si minore op. 61 di Camille Saint-Saëns, composto nel marzo 1880 e dedicato al famoso violinista e compositore Pablo Sarasate. Segue una delle più popolari pagine di Saint-Saëns, la Danse macabre, la cui fantasiosa orchestrazione, il gusto per l’esotismo e l’ironia grottesca, ne fanno un brano di grande suggestione.
Chiude il programma la suite dal balletto El amor brujo di Manuel de Falla, su soggetto di Gregorio Martínez Sierra, un’esplosione di ritmi e suoni andalusi liberamente reinventati, una tra le composizioni più note e popolari del compositore spagnolo.
Alle ore 19.30, presso la Sala Paganini del Teatro Carlo Felice, in collaborazione con l’Associazione Teatro Carlo Felice, si terrà una breve conferenza introduttiva con il M° Alpesh Chauhan a cura di Enrico Cinquini.


Venerdì 26 febbraio 2016 ore 20.30
ottavo concerto in abbonamento

Direttore
ALPESH CHAUHAN
Violino
IN MO YANG (Vincitore 54° Premio Paganini)
Mezzosoprano  
ANNUNZIATA VESTRI

Camille Saint-Saëns
Concerto n. 3 per violino e orchestra in si minore op. 61

Camille Saint-Saëns
Danse macabre

Suite dal balletto El amor brujo


ORCHESTRA DEL TEATRO CARLO FELICE

HAYDN E SCHUBERT PER LA SINFONICA DI VERONA AL TEATRO RISTORI


QUINTO CONCERTO
DELLA STAGIONE SINFONICA 2015-2016
AL TEATRO RISTORI DI VERONA

SABATO 27 FEBBRAIO 2016 ORE 20.30
DOMENICA 28 FEBBRAIO 2016 ORE 17.00

Sabato 27 febbraio alle 20.30 e domenica 28 febbraio alle ore 17.00 è in programma il quinto appuntamento della Stagione Sinfonica della Fondazione Arena di Verona al Teatro Ristori: il M° Marco Boemi dirige Ouverture, Scherzo e Finale per orchestra op. 52 in mi maggiore di Robert Schumann e il Concerto per tromba e orchestra in mi bemolle maggiore di Haydn, con solista Massimo Longhi. Conclude la Sinfonia n. 4 op. 120 in re minore, sempre di Schumann.

Nel 1841 Schumann concentra la sua attenzione sulla musica per orchestra, componendo in maniera febbrile numerose Sinfonie, tra cui Ouverture, Scherzo e Finale per orchestra op. 52 in mi maggiore; il compositore tedesco ne inizia la stesura il 12 aprile e dopo appena quattro giorni aveva già composto e orchestrato l'Ouverture, inizialmente destinata a essere una composizione a sé stante. Ben presto però Schumann decide di aggiungervi altri due movimenti e ultimandone la stesura l'8 maggio. Il 6 dicembre, al Gewandhaus di Lipsia, Ferdinand David ne dirige la prima esecuzione. Il titolo consiste nella semplice elencazione dei tre movimenti, perché non poteva essere equiparata a nessun genere musicale tradizionale per struttura e carattere. Come per altre composizioni sinfoniche, Schumann modella la partitura secondo lo spirito, tipicamente romantico, profondamente intriso di lirismo e fantasia, ma cercando al tempo stesso di superare la tendenza ad un'architettura leggera e instabile che ne era la conseguenza, servendosi di  reminiscenze tematiche che danno coerenza ai vari movimenti.
Composto nel 1796 dopo il rientro a Vienna dal secondo soggiorno londinese, il Concerto per tromba e orchestra di Franz Joseph Haydn viene pensato ad hoc per il trombettista di corte Anton Weidinger, l'ideatore della tromba a chiavi. Weidinger non era solo un virtuoso rinomato ma anche un innovatore della tecnica del suo strumento: aveva infatti realizzato un ingegnoso sistema di chiavi grazie al quale il clarino in mi bemolle (così era propriamente chiamato allora lo strumento) poteva ottenere non solo i suoni armonici naturali ma anche quasi tutta la scala cromatica. Haydn sfrutta queste nuove possibilità con estrema dovizia, lasciando grande spazio al solista senza tuttavia rinunciare a dare al Concerto una veste formale equilibrata e compatta, del tutto degna di un congedo dalla musica sinfonica. Il Concerto per tromba è infatti l'ultima composizione esclusivamente orchestrale di Haydn. Dal punto di vista stilistico il Concerto haydniano affonda le proprie radici in pieno Settecento, aprendosi con una tradizionale introduzione dell'orchestra che prepara all'entrata del solista sostenendone i passaggi con grande dinamicità. Nel ruolo solista di questo concerto di grande virtuosismo è protagonista Massimo Longhi, affermato musicista che dal 1993 ricopre il ruolo di Prima Tromba nell’Orchestra della Fondazione Arena di Verona.
A conclusione della serata verrà proposta la Sinfonia n. 4 op. 120 in re minore, sempre di Schumann. Viene composta nella primavera-estate del 1841, in seguito alla decisione del compositore di lasciare la musica per pianoforte solo e il Lied - fino ad allora gli unici generi da lui coltivati - e di dedicarsi alla musica sinfonica, certamente spinto dalla sua irrequietudine romantica che cominciava a fargli sembrare le piccole forme troppo limitate per i suoi ideali. La Sinfonia viene eseguita a Lipsia il 6 dicembre dello stesso anno sotto la direzione di Ferdinand David con esito insoddisfacente, a fianco dell’Ouverture, Scherzo e Finale per orchestra op. 52 in mi maggiore proposta anche in quest’occasione ad apertura del Concerto. La scarsa risposta del pubblico induce l'autore alla «consapevolezza che le opere scritte con tanta precipitazione abbisognavano di rielaborazioni, specie nell'orchestrazione», secondo quanto scrive in una lettera alla moglie Clara. I numerosi interventi si concludono solamente nel 1851 e l’esecuzione della Sinfonia nella forma definitiva avviene a Düsseldorf il 3 marzo 1853, questa volta con grande successo. Nel frattempo Schumann aveva scritto altre due sinfonie e ciò spiega perché questa, composta in realtà per seconda, sia stata catalogata come quarta. Il titolo di Fantasia sinfonica datole inizialmente rivela l'intenzione di Schumann di andare oltre la forma sinfonica tradizionale, perché non soltanto i vari movimenti si saldano l'uno all'altro senza interruzione, ma i temi principali ritornano lungo tutta la partitura. Le sue sinfonie infatti rivelano il continuo impegno per conciliare una fantasia illimitata e un'immaginazione febbrile con le esigenze formali e costruttive imposte da forme complesse e grandiose.

 MARCO BOEMI
Direttore d’orchestra


Marco Boemi, pianista e direttore, laureato anche in legge all'Università la Sapienza di Roma, torna per la Stagione Sinfonica 2015-2016 per dirigere il quinto appuntamento al Teatro Ristori.
Si esibisce con un vasto repertorio sinfonico e operistico per moltissimi teatri ed organizzazioni nazionali ed internazionali quali la Scala di Milano, l'Opera di Roma, il San Carlo di Napoli, la Fondazione Arena di Verona, il Massimo di Palermo, il Regio di Parma, il Carlo Felice di Genova, il Verdi di Trieste, il Regio di Torino, il Politeama di Palermo, il Bellini di Catania, la Suntory Hall di Tokyo, la Bayerische Staatsoper di Monaco, la Finnish Opera di Helsinki, la Šostakovic Hall di San Pietroburgo, la Residenz Hall di Monaco, il Musikverein di Vienna, la Konzerthaus di Berlino, il Concertgebouw di Amsterdam, l'Opéra Bastille di Parigi, la Royal Festival Hall a Londra, il Festival Chaliapin, l'Opera di Budapest, il Grand Theatre di Shanghai,  il Teatro Wiekl a Varsavia, il Narodni Divadlo a Praga, il Teatro San Paolo a Lisbona, il Megaron ad Atene, la Salle Gaveau a Parigi, il Festival di St. Margarethen, il Rossini Opera Festival, il festival di Brescia e Bergamo, lo Sferisterio di Macerata, il Festival Mozart di Rovereto con i Virtuosi di Santa Cecilia, il Festival Donizetti,  Bilbao, Oviedo, La Coruña, Pyongyang, Adelaide, Spoleto, dirigendo fra le altre l'Orchestra Verdi di Milano,  la Filarmonica di Zagabria, tutte le grandi orchestre giapponesi, la Philharmonia di Londra, la Bournemouth Symphony, la Giovanile della Scala, l'Orchestra Cherubini, la World Youth Orchestra.  
Nel corso di più di venti anni di carriera, lavora con tre generazioni di grandi cantanti fra i quali Luciano Pavarotti, Raina Kabaivanska, Renato Bruson e molti altri tutt’ora in carriera.
Tra i suoi ultimi impegni: Nabucco di Verdi a Lima, un Gala in Libano con Anna Netrebko e Yusif Eyvazov, Don Pasquale di Donizetti alla Finnish Opera di Helsinki, un Gala con Daniela Dessì a Rio de Janeiro, Aida di Verdi a Rovigo e a Pisa, una nuova produzione di Carmen al Teatro Nazionale Croato di Spalato.
Incide per varie etichette discografiche; di recente realizzazione il DVD della produzione di Tosca di Puccini al Carlo Felice di Genova con Daniela Dessì, Fabio Armiliato, Claudio Sgura e la regia di Renzo Giacchieri.
Considerato un esperto di liederistica, cui si dedica con grande passione, tiene masterclasses in tutto il mondo per giovani cantanti, pianisti e direttori.
Ha debuttato al Teatro Filarmonico nel 2008 dirigendo il Gala Puccini; nel 2015 per dirige La Traviata di Verdi.


MASSIMO LONGHI
Trombettista
 
Massimo Longhi inizia la sua attività a 17 anni con l'Orchestra del Teatro alla Scala con il Requiem di Verdi diretto da Claudio Abbado. Terminati gli studi musicali ed artistici presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano nella classe di Giuseppe Bodanza, si perfeziona con Armando Ghitalla, Helmut Hunger, Giancarlo Parodi e con Gabriele Cassone in tromba naturale.
Come prima tromba ha preso parte a produzioni del Teatro alla Scala di Milano, Filarmonica della Scala, Orchestra della Svizzera Italiana, Toscanini di Parma, Orchestra Rai di Milano e Torino, collaborando con direttori come Claudio Abbado, Riccardo Muti, Gianandrea Gavazzeni, Lorin Maazel, Georges Prêtre, Seiji Ozawa, Alain Lombard, Daniel Oren, Claudio Scimone.
In veste solistica si esibisce con l’Orchestra dell’Arena di Verona, I Solisti Veneti, Orchestra Arrigo Galassi, Sinfonica del Lario, Filarmonica Veneta, Filarmonica Ettore Pozzoli, Orchestra Stabile di Bergamo, interpretando i Concerti per tromba di Haydn, Händel, Šostakovič, Scarlatti, Ponchielli, Arban, Copland, Torelli ed in prima esecuzione il Concerto in stile antico a lui dedicato di Marco Fasoli.
È fondatore dell’Octet Brass Ensemble, vincitore di vari premi di musica da camera come “Stresa”, “Porcia”, “Viareggio” e dell’Arena Brass Quintet, con i quali partecipa a diversi festival in Italia e all’estero.
È Direttore artistico dell'Associazione Musicale Oliviero Fusi e Co-direttore artistico dell'Associazione Culturale Musicale Ettore Pozzoli, che si occupano della divulgazione della musica tra i giovani attraverso corsi, masterclass, concorsi e l'organizzazione di orchestre giovanili.
Dal 2005 si dedica anche alla direzione d’orchestra quale assistente di Daniel Oren in alcune produzioni operistiche e debutta al Teatro Sociale di Como con l'Orchestra Filarmonica Ettore Pozzoli e Marco Berti.
Dal 2009 è artista Yamaha e tiene corsi e masterclass. È docente della classe di tromba del Conservatorio Venezze di Rovigo. Suona strumenti Yamaha e imboccature Frate.
È Prima Tromba nell’Orchestra della Fondazione Arena di Verona dal 1993.



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