APPLAUSI CALOROSI PER L’ELISIR D’AMORE AL PETRUZZELLI
Bari – Pubblico entusiasta per la prima de “L’Elisir
d’amore” di Gaetano Donizetti al Teatro Petruzzelli. Siamo alla prima
dell’opera del compositore bergamasco ma tutto lascia pensare che sarà successo
anche nelle successive 6 repliche che termineranno il 22 dicembre, in pieno
clima natalizio. Un’opera molto significativa, scritta in soli quindici giorni
per andare in soccorso all’impresario Alessandro Lanari, trovatosi
all’improvviso senza un’opera da proporre per la sala già presa in affitto, che
ebbe da subito un grande ed inatteso successo. Pur con il limitatissimo tempo a
disposizione per soddisfare la richiesta ricevuta, Donizetti riuscì a
coinvolgere Felice Romani per la scrittura del libretto, tratto dal testo “Le
philtre” di Eugene Scribe e calibrò una serie di trovate musicali che si legavano
perfettamente all’intima natura dei personaggi ed alle situazioni sceniche
presenti nel testo. Quest’opera, tra l’altro, rappresentata in un teatro di
secondo rango a Milano, quale era quello della Canibbona, è una delle sole
quattro opere pre-verdiane insieme al “Barbiere di Siviglia” di Gioacchino
Rossini, la “Norma” di Vincenzo Bellini, la “Lucia di Lammermoor dello stesso Donizetti,
rimaste nel repertorio, senza interruzione, fino ai nostri giorni. L’imprevisto
(anche dall’autore) e duraturo successo riabilitò il compositore bergamasco,
riaffrancandolo dopo la fredda accoglienza ricevuta nella precedente opera “Ugo
conte di Parigi” al Teatro alla Scala.
Molto interessante l’allestimento messo in scena ad opera della
Fondazione del Teatro Lirico di Cagliari con l’attenta e scrupolosa regia di
Michele Mirabella e l’ottima direzione di Giuseppe La Malfa. baritono Domenico Colaianni, che alle qualità vocali accompagna sempre quelle di presenza scenica, accolti entrambi a fine spettacolo da un’ovazione entusiastica; pure molto applauditi il tenore Aldo Caputo, il baritono Bruno Taddia ed il Coro della Fondazione Petruzzelli. Si avvia alla conclusione una buona stagione, in attesa del nuovo anno che si aprirà con “Le nozze di Figaro” di W.A. Mozart.
Gaetano Laudadio
Le foto sono di Cofano


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