Scritto da Gaetano Laudadio
Bari – L’inaugurazione della stagione lirica 2016
della Fondazione Petruzzelli è stata dedicata a Wolfang Amadeus Mozart, con una
delle più famose opere, le “Nozze di Figaro” ossia “La folle giornata”. E’ questa, la prima delle tre opere italiane
scritte dal compositore salisburghese su libretto di Lorenzo Da Ponte che ha,
tra l’altro, composto anche il “Don Giovanni” e “Così fan tutte”. Il libretto trae spunto dalla commedia “Le
mariage de Figaro” di Beaumarchais, autore della trilogia di Figaro: Il
barbiere di Siviglia, Le nozze di Figaro e La madre colpevole ed è stato musicato
da Mozart all'età di ventinove anni. L’Imperatore d’Austria aveva tra gli
autori preferiti lo scrittore francese Beaumarchais ed era un grande sostenitore di
Giovanni Paisiello e del suo “ Barbiere di Siviglia “, che nella capitale imperiale divenne l’opera
più popolare di tutto il Settecento, con sessanta rappresentazioni nel solo
1783. Anche per questo motivo, Mozart pienamente
convinto della bontà del testo, per vincere le resistenze dell’Imperatore
austriaco, decise di rimuovere tutte le scene di satira politica nella commedia
rivolte contro la nobiltà per far si che ne ricevesse il consenso.
La regia di Chiara Muti, figlia del più noto direttore d’orchestra Riccardo, si è incentrata sugli elementi che Mozart evidenzia in quest’opera e cioè i vizi, le virtù e le miserie dell’uomo. Essenziale la scenografia di Ezio Antonelli, costituita da una pedana centrale, come luogo di pubblico dominio, su cui si svolge l’opera, con le scale che portano alla corte e che rappresentano il simbolo del cambiamento sociale in atto, c’è chi sale e c’è chi scende. Efficace il disegno luci di Vincent Longuemare, che ha dato risalto ai singoli protagonisti del cast ed ai costumi disegnati da Alessandro Lai. Ottima l’Orchestra della Fondazione Petruzzelli, sempre omogenea e coesa, alla seconda esibizione, che con grande rispetto dei tempi ha saputo cogliere le sottigliezze interpretative volute dal giovanissimo direttore americano Mattew Aucoin, il quale oltre che a guidare l’orchestra con determinazione e sicurezza, era anche impegnato al fortepiano. Esordio positivo per il nuovo Coro della Fondazione Petruzzelli, ben preparato, come al solito dal maestro Franco Sebastiani, che come l’Orchestra, dopo la conclusione delle selezioni dello scorso anno, ha ricevuto il suo battesimo sul palco del politeama barese.
Ottima risposta del pubblico che ha riempito il teatro,
applaudendo anche a scena aperta l’intero cast dei giovani artisti che si sono
esibiti: Alessandro Luongo (Figaro),
Edwin Crossley-Mercer (Il Conte di Almaviva), Eleonora Buratto (La Contessa di
Almaviva), Maria Mudryak (Susanna), Paola Gardina (Cherubino, Laura Cherici
(Marcellina), Fabrizio Beggi (Bartolo), Bruno Lazzaretti (Basilio), Giorgio
Trucco (Don Curzio), Anne Marine Suire (Barbarina), Matteo Peirone (Antonio). L’opera è stata realizzata in
coproduzione con il San Carlo di Napoli e il Massimo di Palermo, i tre teatri
più importanti del meridione, con un risultato apprezzabile anche in vista di
ulteriori appuntamenti in cui la sinergia si dimostra vincente. Ancora tre
repliche sono previste alle 20.30 di venerdi 29 (ore 20.30, e martedi 2
febbraio, mentre domenica 30 è alle ore 18.00.
Le foto sono di Carlo Cofano
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