PUBBLICO ENTUSIASTA AL CONCERTO DI RAMIN BAHARAMI
Taranto - Alla ripresa della stagione concertistica degli
Amici della Musica Arcangelo Speranza, ecco sul palco del Tatà uno dei più
talentuosi interpreti dell’opera di J.S. Bach, il pianista iraniano Ramin
Bahrami. L’artista ha lasciato giovanissimo il suo paese d’origine con
l’avvento del regime degli Ayatollah, vivendo quindici anni in Italia ed altrettanti
in Germania, dove risiede attualmente con la moglie italiana e la figlia. Così
come Pollini si dedicò al suo Chopin, la passione del bravissimo pianista Ramin
Bahrami è tutta per
Bach, cui ha dedicato gran parte della sua attività concertistica, tanto
da averlo indotto a realizzare il World Bach Fest, di cui è anche presidente e
la cui prima edizione è stata realizzata a Firenze dal 9 all’11 marzo 2012. E’
certamente un esecutore ortodosso di Bach il che lo ha portato anche a
confrontarsi con un altri stili come in coppia con Danilo Rea ‘In Bach?’ all’Umbria
Jazz, ed a partecipare al Festival di Ravello 2015. Vari sono i concerti del
pianista nel suo “Viaggio in Italia con J. S. Bach” per realizzare un viaggio
musicale e forse anche retrospettivo della sua infanzia, anche con alcune
composizioni di Domenico Scarlatti. Il concerto al Tatà ,infatti, ha avuto come
programma non solo Bach ma anche Scarlatti,
con alcune sue sonate eseguite in alternanza con le suite francesi ed inglesi
di Bach e si è concluso, poi, con il Concerto Italiano, evidenziando così la
vivacità ritmica dello stile italiano, in un confronto su questioni di forma e
stile nella musica. All'inizio della serata, con l'Aria in re minore K. 32 di
Domenico Scarlatti, una struggente aria napoletana, colma di tristezza e
malinconia, Bahrami si è proposto con suono leggero e rotondo e successivamente,
con le sonate K. 319, 278, 159, ha mostrato grande padronanza dello strumento,
con repentini cambi di carattere e veri
esercizi di tecnica alla tastiera. In
questo viaggio virtuale, Bach è stato proposto con la Suite francese n. 5 in
sol magg. BWV 816, la Suite inglese n. 2
in la min. BWV 807, l’Aria variata (alla maniera italiana) in la minore per
clavicembalo BWV 989 (10 var.) ed il Concerto nach italienischen Gusto BWV 971.
Alla fine grandi applausi del numerosissimo pubblico presente al Tatà,
nonostante la concomitanza di un altro spettacolo alla stessa ora. Due i bis
che il pianista ha concesso: la Marcia Persiana di J. Strauss, ed un’altra aria
di Bach annunciati dall’autore, con l’invito a non abbandonare la vera Musica e
l’Arte in tutte le sue forme.
Gaetano Laudadio
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