DAL TEATRO ORFEO DI
TARANTO E’ INIZIATO IL TOUR DI EUGENIO FINARDI
Taranto – Un concerto non proprio esaltante quello
di Eugenio Finardi per gli Amici della Musica al Teatro Orfeo di Taranto.
Presentato con enfasi come prima importante tappa nazionale del tour Musica
Ribelle del rocker milanese, il concerto ha mostrato più di una pecca.
Anzitutto il cantante si è presentato in teatro mezz’ora dopo l’ora d’inizio
del concerto (e stranamente nessuno ha mostrato fastidio per tale ritardo….),
poi un fastidioso andirivieni di addetti ai lavori sul palco e fuori, per
sistemare l’impianto di amplificazione inadeguato. La batteria sovrastava tutti,
incluso il vocalist, di cui soprattutto all’inizio, non si capiva una parola; e
poi imprecisioni varie hanno fatto di questa prima nazionale una semplice prova
generale. Non è certo un giudizio sul valore del cantante ma
sull’organizzazione
dello spettacolo nel suo insieme. Finardi ha raccontato sé stesso sul palco,
alternando ai racconti della sua esperienza musicale i brani che più lo hanno
caratterizzato. La sua musica, ribelle e alternativa o di nicchia, con testi non banali, gli ha dato notorietà e successo soprattutto negli anni ’70.,
Per stessa ammissione del cantante, il
brano che lo ha reso noto è quello che nel 1976 con “La radio” lo portò alla
ribalta; insieme a questa ancora le canzoni contenute nell’album Sugo gli hanno
regalato un bel successo. La sua esibizione, oltre al racconto in una sorta di
celebrazione nostalgica (continui i riferimenti alla casa discografica Cramps
di Gianni Sassi, al chitarrista Alberto Camerini, a John Cage) è iniziata con
Diesel, Come Savonarola, Dolce Italia, Uno di noi, Scuola, Patrizia, Cadere
Sognare, Le Ragazze di Osaka, Amore diverso ed infine con Extraterrestre, tutti
brani di Sugo che hanno fatto di lui un cantante fuori dagli schemi per musica
e testi. L’atmosfera nostalgica creata dal cantautore ha coinvolto buona parte
del pubblico che lo ha applaudito con calore e partecipazione in particolare su
alcuni brani come “Uno di noi” e “Cadere sognare” composta dal cantautore dopo
un concerto al Sulcis in Sardegna per le note problematiche legate al lavoro
che affliggono quell’area del paese. Ha raccontato anche come è nato questo
brano che ha voluto dedicare a Taranto per la situazione analoga di veleni e
lavoro. Furono le urla di un lavoratore che urlava la sua disperazione e
chiedeva aiuto a stimolarlo ed a indurlo a scrivere la canzone. Gli applausi a
fine spettacolo hanno riportato sul palco la band per un bis richiesto a gran
voce dal pubblico.
Gaetano Laudadio
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