22 novembre 2012 : Anniversario dei novanta anni dell’Associazione degli Amici della Musica A. Speranza
Taranto – Era il 22 novembre del 1922 ed al Cinema Teatro Vittoria di Taranto, protagonisti Gioconda De Vito, al violino, ed
Amilcare Zanella, al pianoforte, si esibivano nel primo concerto della nascente
storica associazione musicale. Per volontà dell’architetto Arcangelo Speranza, negli
anni successivi, prese forma anche il
Concorso Pianistico, prima regionale e dopo nazionale ed infine internazionale, ora giunto alla 50ma edizione. Dal 2003 a
queste due manifestazioni si è aggiunto,
per volontà del Presidente Paolo Ruta, il Paisiello Festival, che è in
rete con altri importanti festival di musica antica. Un traguardo davvero importante per
questa associazione che, nonostante tutte le difficoltà del momento, riesce a
portare avanti un impegno culturale così importante. Una breve cerimonia con
consegna di targhe, per ricordare questo importante 90° compleanno, ha preceduto
il concerto. Per festeggiare l’evento, ieri, 22 novembre 2012, l’Orchestra
Sinfonica “Tito Schipa” di Lecce, diretta dal maestro Marcello Panni e la pianista Lilya Zilberstein si sono
esibiti in un concerto davvero pregevole
nel Teatro Orfeo di Taranto. In programma “Don Juan”, poema sinfonico Op. 20 di Richard
Strauss ed il concerto n° 3 per pianoforte ed orchestra di Sergej Vasil’Evic Rachmaninov. La serata ha avuto il momento magico nella
seconda parte con il “Concerto n. 3 in
re minore op. 30” per pianoforte ed orchestra” di Sergej Rachmaninov, eseguito
dall’ispiratissima Lilya Zilberstein. Opera
di difficile esecuzione, che contiene in sé le caratteristiche principali dello
stile del compositore russo: il virtuosismo quasi esasperato, le idee musicali
scorrevoli ed il gusto per una ricca orchestrazione. Sono necessarie grandi
capacità artistiche e di memorizzazione per eseguire perfettamente un’opera così difficile ed insidiosa, croce e
delizia di molti pianisti, che possono
rimanere imbrigliati dall’esasperato virtuosismo richiesto al pianista. Fu Vladimir Horowitz a dare fama a questa composizione e probabilmente, è sua l'interpretazione di maggiore successo. Lilya
Zilberstein è stata bravissima ed il pubblico ha avuto modo di apprezzarne
l’ottima esibizione. La pianista russa ha saputo dare intensità alla sua interpretazione con interventi controllati e lirici ma anche con sonorità gonfie e cariche. Parlando delle sue opere Rachmaninov faceva riferimento al
“punto culminante” dei suoi lavori
che “deve venire come un tuono e del tutto quietamente,
ma l’interprete deve avvicinarsi con assoluto calcolo ed esattezza, altrimenti
l’intera struttura è destinata a cadere”. Il finale, infatti, è stato travolgente ed ha
messo in evidenza un’affiatata Orchestra Sinfonica, che è stata diretta
con autorevolezza dal maestro Marcello Panni. L’affascinante
esecuzione della pianista ha mosso le corde dell’emozione negli spettatori
completamente presi dalla sua eccezionale interpretazione, riservando un meritato, caloroso e lunghissimo applauso a lei ed all’orchestra . In precedenza l'orchestra aveva eseguito con intensità il "Don Juan", poema sonoro scritto da Strauss a 24 anni e primo suo capolavoro, tratto dal poema omonimo di Nikolaus Lenau, che ha aperto la serie dei suoi poemi sinfonici. Da essa Strauss ne riprese i tratti essenziali, la vitalità erotica incessante, resa in musica attraverso la sorpresa ed il continuo accumularsi di colpi di scena nella generale sensualità sonora. Strauss è riuscito a raccontare in musica tutto ciò che non si riesce a dire con le parole.
G.L.
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