giovedì 30 aprile 2020

La programmazione del Teatro Massimo mette in campo nel fine settimana, “Scene da un matrimonio”.


La programmazione del Teatro Massimo mette in campo nel fine settimana, “Scene da un matrimonio”, un nuovo percorso a tema pensato appositamente per la webTv, interamente dedicato alle scene di nozze e al vasto repertorio di colpi di scena, inganni e trionfi d’amore nell’opera lirica. Lunedì sarà invece on line l’Idomeneo di Mozart, un mito classico con impensabili riferimenti all'attualità dell’epidemia, nell’allestimento di Pier Luigi Pizzi. 


Non resta che collegarsi a http://www.teatromassimo.it/teatro-massimo-tv-567/

Il mese dei matrimoni, maggio, si apre – dall’1 al 3 – sulla webTv con la prima parte di Scene da un matrimonio, un’ampia selezione di scene tratte da opere, balletti e concerti presentati al Teatro Massimo negli ultimi anni, che racchiudono nello svolgimento della trama, un tema chiave come quello del matrimonio. Sia che si tratti di matrimoni veri, finti, evitati o che vanno finalmente in porto sull’ultima nota, i matrimoni affollano le scene dell’opera: da Don Giovanni di Mozart al musical My Fair Lady, da Madama Butterfly di Puccini, al balletto Don Chisciotte, passando per Lucia di Lammermoor, La favorite e Don Pasquale di Donizetti. E diventano il pretesto per dispiegare le ali della grande musica. I testi e la consulenza musicale sono di Angela Fodale.

Lunedì 4 maggio fa invece il suo ingresso sul sito del Teatro Massimo anche Idomeneo di Wolfgang Amadeus Mozart, storia di un sovrano diviso tra l’amore paterno e il dovere di salvare il suo popolo da una terribile epidemia scatenata dall’ira divina. Idomeneo è andato in scena al Teatro Massimo per la prima volta nel 2019 nell’allestimento in bianco e nero, con drammatici tocchi di rosso e viola, di Pier Luigi Pizzi, con la direzione di Daniel Cohen e un cast internazionale composto da René Barbera, Carmela Remigio, Aya Wakizono ed Eleonora Buratto. L’opera sarà preceduta dall’introduzione all’ascolto della scrittrice Beatrice Monroy.

RAI: BORIS GODUNOV FIRMATO KONCHALOVSKY, VENERDI 1 MAGGIO, DAL REGIO DI TORINO SU RAI5


RAI: BORIS GODUNOV FIRMATO KONCHALOVSKY
DAL REGIO DI TORINO SU RAI5.

Dirige Gianandrea Noseda

Un grande affresco della Russia tra la fine del ‘500 e l’inizio del ‘600, ambientato negli anni di intrighi e di rivolte seguiti alla morte di Ivan il Terribile. È il capolavoro di Modest Musorgskij Boris Godunov, che Rai Cultura propone su Rai5 venerdì 1° maggio alle 18.45. Lo spettacolo è andato in scena al Teatro Regio di Torino nel 2011 con la regia di Andrei Konchalovsky e con la direzione musicale di Gianandrea Noseda che, pur basandosi sulla prima edizione dell’opera, scritta da Musorgskij del 1869, esegue di seguito, e non separate dalla morte di Boris, la scena “davanti a san Basilio” e quella “nella foresta di Kromy” aggiunta dall’autore per la nuova edizione del 1874. Tratta dalla tragedia omonima di Aleksandr Puškin e dalla “Storia dello Stato russo” di Nikolaj Karamzin, l’opera vede protagonisti Orlin Anastassov nel ruolo del titolo, Vladimir Vaneev come Pimen e Alessandra Marianelli nella parte di Ksenija. Orchestra e Coro sono quelli del Teatro Regio, il Coro di voci bianche invece è quello del Teatro Regio e del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino. Regia televisiva a cura di Francesca Nesler.

mercoledì 29 aprile 2020

GLI ABBRACCI DEL ROF SUI SOCIAL MEDIA DA GIOVEDI 30 APRILE.


GLI ABBRACCI DEL ROF SUI SOCIAL MEDIA
Un viaggio virtuale con le foto dello Studio Amati Bacciardi


Luca Ronconi-Joyce Didonato-Barbiere di Siviglia2005




I social media del ROF (Facebook, Twitter, Instagram) ospiteranno da giovedì 30 aprile, per una settimana, un viaggio virtuale sul palcoscenico e dietro le quinte del Festival realizzato attraverso le foto dello Studio Amati Bacciardi, che da oltre un trentennio racconta per immagini la vicenda artistica della manifestazione rossiniana.

Il piano editoriale dell’iniziativa prevede la pubblicazione di  foto in gran parte inedite, selezionate per l’occasione dai due autori Fulvia Amati e Silvano Bacciardi e accompagnate da citazioni rossiniane. La prima tappa del viaggio per immagini avrà per tema gli abbracci.

“Abbiamo pensato subito all’abbraccio, al contatto fisico che è tipico dello spettacolo dal vivo quale primo tema di questo viaggio nella storia del ROF” spiegano Amati e Bacciardi. “Il teatro è luogo di fisicità, di lavoro materiale, di incontro, di scambio di gesti di affetto, primo tra essi l’applauso che circonda quasi come una carezza gli artisti che si affacciano al proscenio. Ed è proprio questo che, in questo momento, ci mette a rischio e ci tiene drammaticamente lontani. Ma tutto ciò prima o poi passerà, e torneremo nuovamente in questo luogo magico popolato da gente speciale: dietro le quinte, sul palcoscenico, nei palchi e in platea. Il nostro vuole essere un arrivederci a prestissimo, non appena sarà possibile”.

Facebook: Rossini Opera Festival; Twitter: @Rof_Pesaro; Instagram: rossinioperafestival.


Giovedi su RAI 5, h. 10 : “Le nozze di Figaro” e venerdi, Mediterranea di Mozart.


La Scala su Rai 5
Giovedì 30 aprile
“Le nozze di Figaro” di Mozart


 RAI 5 Ore 10,00 circa

LE NOZZE DI FIGARO di Wolfgang Amadeus Mozart
Direttore Franz Welser-Möst, regia di Frederic Wake-Walker, scene e costumi di Anthony McDonald. Con Diana Damrau, Markus Werba, Golda Schultz, Carlos Álvarez, Marianne Crebassa.
Teatro alla Scala, 2016.

Questa nuova produzione dell'opera mozartiana, proposta alla Scala nel 2016, vede sul podio l'austriaco Franz Welser-Möst e si avvale di un cast formato da artisti che non sono solo tra le voci più affermate nel panorama internazionale, ma anche un affiatato gruppo di attori: Diana Damrau nella parte della Contessa d’Almaviva, Golda Schultz come Susanna, Marianne Crebassa come Cherubino, Carlos Álvarez nel ruolo del Conte e Markus Werba come Figaro.
La regia è dell'inglese Frederic Wake-Walker - Direttore artistico del Mahogany Opera Group - che ha avuto il compito di affiancare uno sguardo contemporaneo alla leggendaria produzione di Giorgio Strehler che dal 1981 (ma la prima versione parigina era del 1973) ha registrato 68 rappresentazioni al Piermarini.



 RAI 5 Ore 10,00 circa


MEDITERRANEA
Musiche di Wolfgang Amadeus Mozart, György Ligeti, Giovanni P. da Palestrina e musiche dalle culture del Mediterraneo
Coreografia di Mauro Bigonzetti, scene e costumi Roberto Tirelli.
Étoile Massimo Murru. Corpo di Ballo del Teatro alla Scala.
Teatro degli Arcimboldi, 2008


Al compiersi del quindicesimo anno dalla creazione (nata nel 1993 per il Balletto di Toscana) di uno dei suoi lavori più celebri, Mauro Bigonzetti ha dedicato agli artisti scaligeri non una ripresa ma un vero riadattamento coreografico, declinando con loro e su di loro una produzione che si è rinnovata mantenendo dell’originale la forza, i colori e il senso di un viaggio attraverso le culture musicali dei Paesi che su questo mare nostrum si affacciano, senza indulgere nel folclore, ma svariando in suggestioni musicali dalla tradizione popolare turca a Ligeti, da Mozart ad arcaiche melodie greche in raffinato equilibrio tra lirismo ed energia pura, illustrato da un apparato di scene e costumi solari e brillanti, che mai prendono il sopravvento sul  gesto e sul movimento. In scena 15 coppie negli energici momenti di insieme, e nei ricercati soli e passi a due che impreziosiscono il tessuto del balletto protagonisti primo fra tutti la étoile Massimo Murru (Uomo di Terra) accanto a Antonino Sutera (Uomo di Mare), Francesca Podini con Gabriele Corrado, Antonella Albano con Andrea Volpintesta, Beatrice Carbone con Francesco Ventriglia, Monica Vaglietti con Massimo Murru.

GIOVEDI' 30, h. 21,00, “IL VOLO DEL CALABRONE” DI DAMIANO MICHIELETTO, e VENERDI' 1 MAGGIO, FIDELIO DI BEETHOVEN DALLA SCALA IN PRIMA SERATA SU RAI5 , h. 21 .


 
RAI: “IL VOLO DEL CALABRONE” DI DAMIANO MICHIELETTO

Dal 30 aprile su Rai5 il nuovo programma del regista teatrale, 
tutti i giovedì alle 19.20 per sei settimane

Partire dall’opera per “leggere” il sapere, in tutte le sue sfumature: è il regista teatrale Damiano Michieletto il protagonista del nuovo programma “Il volo del calabrone”, che Rai Cultura propone sul suo canale Rai5 il giovedì alle 19.20a partire dal 30 aprileper sei settimane. «Non voglio fare un programma per gli appassionati, ma per appassionare». Ideato e condotto da Michieletto, il programma prevede sei puntate, ognuna delle quali parte da un’opera lirica, dal suo titolo e dal suo argomento, che spesso è tratto da un mito o da un archetipo letterario della nostra cultura. E proprio questo nucleo tematico offre la possibilità di coglierne le implicazioni e le declinazioni che ne hanno dato le altre arti e le altre branche del sapere. Non solo musica quindi, ma letteratura, arti figurative, cinema, teatro, psicanalisi, riflessione filosofica, fino ad arrivare alle implicazioni socio-antropologiche che ancora oggi ci coinvolgono.

“Il volo del calabrone”, che prende il nome dal celebre brano dell’opera La favola dello zar Saltan di Nikolaj Rimskij-Korsakov, è pensato per raccontare la cultura anche in questo periodo di necessario distanziamento sociale: non c’è uno studio televisivo, non ci sono telecamere. È realizzato interamente online, attraverso una piattaforma di social network, con Michieletto che dialoga connesso da casa sua sui vari temi, con ospiti diversi: studiosi e protagonisti della cultura e dello spettacolo, a loro volta collegati via internet.

La prima puntata è intitolata “Falstaff” e vede ospiti l’attore Giuseppe Battiston, che ha interpretato più volte il personaggio shakespeariano sulla scena, e Vinicio Capossela, cantore di temi crepuscolari come la solitudine e la nostalgia. Partecipano anche il baritono Ambrogio Maestri, che ha cantato il Falstaff di Verdi oltre trecento volte, e la regista Serena Sinigaglia che ha messo in scena sia l’opera di Verdi sia Le allegre comari di Windsor di Shakespeare, e che racconta il mondo femminile intorno a Sir John.

«Dopo aver realizzato la serie di appuntamenti live sui social media intitolati “La Fenice & Friends for Italy” – dice Michieletto – ho pensato di provare a trasformare quell’esperienza in un format televisivo agile e smart, da realizzarsi nonostante le limitazioni che caratterizzano le nostre vite in questo periodo. Ho trovato l’immediata complicità della Rai e di Rai Cultura, che ringrazio di cuore. Così è nato “Il volo del calabrone”, che per sei settimane ci porterà un po’ in giro tra idee, riflessioni, musica, arte e cultura, con uno spirito leggero e tanta curiosità. Iniziamo con l’eroe di Shakespeare e Verdi: Falstaff».

Le puntate successive prenderanno spunto da altri capolavori del repertorio operistico per “volare” in direzioni diverse. Seguiranno quindi Don GiovanniOrfeo, CenerentolaMadama Butterfly e West Side Story. Gli ospiti saranno artisti impegnati negli ambiti più diversi, dalla musica pop ed elettronica alla letteratura, dalla prosa al cinema. 

“Il volo del calabrone”, prodotto da Rai Cultura e trasmesso da Rai5, è scritto e condotto da Damiano Michieletto con la collaborazione di Francesco D’Arma e Marta Teodoro, con il coordinamento editoriale di Anna Lisa Guglielmi e la regia di Stefania Grimaldi. Produttore esecutivo Elena Beccalli.

RAI: FIDELIO DI BEETHOVEN DALLA SCALA IN PRIMA SERATA SU RAI5
Dirige Daniel Barenboim con la regia di Deborah Warner 

Giovedì 30 aprile alle 21.15
È lo spettacolo che ha inaugurato la stagione del Teatro alla Scala il 7 dicembre 2014 il Fidelio di Ludwig van Beethoven che Rai Cultura propone su Rai5 giovedì 30 aprile in prima serata alle 21.15. Dirige Daniel Barenboim, alla sua ultima stagione da Direttore Musicale della Scala. La regia è firmata dalla britannica Deborah Warner, che dopo essersi imposta nella prosa grazie alla sua collaborazione con la Royal Shakespeare Company si è dedicata con sempre maggiore assiduità all’opera. Scene e costumi sono di Chloe Obolensky, allieva di Lila De Nobili e storica collaboratrice di Peter Brook, le luci di Jan Kalman. Il cast capitanato da Anja Kampe (Leonore) e Klaus Florian Vogt (Florestan) comprende Falk Struckmann (Don Pizarro), Kwangchoul Youn (Rocco), Peter Mattei (Don Fernando), Mojca Erdmann (Marzelline) e Florian Hoffmann (Jaquino).
Fidelio – ha detto Barenboim – è spesso letto esclusivamente come dramma politico, mentre è la storia di una donna pronta a tutto per salvare l’uomo che ama”. Aggiunge Deborah Warner: “La ricerca della verità nel buio di una prigione, la scoperta dell’ingiustizia alla luce del sole e il potere dell’amore di vincere tutto: Fidelio è fatto di questo. Non credo che al centro ci sia l’idea della libertà, credo che ci sia assolutamente l’idea dell’amore”.
Fidelio ha gestazione tormentata e tre edizioni principali: quella proposta dalla Scala è in massima parte l’ultima del 1814 con i dialoghi di Treitschke, ma con uno sguardo rivolto alle versioni precedenti sia nella scelta dell’Ouverture (che sarà Leonore n° 2, scritta da Beethoven per la prima del 1805 utilizzando temi dell’opera e che verrà trasformata l’annoseguente nella grande Leonore n° 3) sia nella collocazione dei primi due brani, che seguirà l’edizione del 1806, di cui Beethoven, evidentemente soddisfatto, ne fece stampare nel 1810 la versione per canto e pianoforte.

martedì 28 aprile 2020

Un concerto di canto in diretta l’1 maggio 2020 alle 21, in streaming sul sito e sui social del teatro deI Maggio Musicale Fiorentino.


Il Maggio Musicale Fiorentino offre al pubblico, in streaming sul sito e sui social del teatro, un concerto di canto in diretta l’1 maggio 2020 alle 21. 

Più di quindici  artisti hanno dato la loro disponibilità e si esibiranno dalle loro case presentati dal sovrintendente Alexander Pereira che sarà in sala. È il primo di altri appuntamenti, fino a luglio,  “Vogliamo portare un po’ di vita al teatro; ci sarà un po’ di follia , ma ci serve per avere e trasmettere energia ” dice il sovrintendente Pereira.

Venerdì  1 maggio 2020 alle ore 21, il Maggio Musicale Fiorentino per la prima volta “andrà in scena” virtualmente e in diretta con un grande concerto di canto, organizzato per questa occasione.  Alexander Pereira, sovrintendente del Maggio, aprirà e condurrà la serata live dal palcoscenico del teatro. Molti artisti di caratura internazionale  hanno assicurato la loro presenza.  Tra questi  Cecilia Bartoli, Vittorio Grigolo, Roberto Alagna,  Diana Damrau,  Ludovic Tézier,  Francesco Meli, Lisette Oropesa, Luca Salsi, Thomas Hampson,  Krassimira Stoyanova,  Michele Pertusi,  Eva Mei, Leo Nucci,  Sonya Yoncheva Fabio Sartori,  Saioa Hernández e la lista non è ancora completa.  Saranno chiamati di volta in volta in diretta dal sovrintendente e si esibiranno, sì, da casa propria ma “anche” come se fossero sul palco del Maggio, da dove partirà il segnale verso le piattaforme social del teatro e da queste verso il pubblico. 
 Vogliamo portare un po’ di vita al teatro e perciò abbiamo chiesto a questi artisti la disponibilità di offrire al pubblico un concerto in streaming – dice il sovrintendente -  i cantanti saranno tutti live e io avrò il ruolo di “ cicerone” per condurre la serata .  Ognuno canterà ciò che più ama, ci sarà un po’ di “follia” e un po’ di improvvisazione,  ma con uno spirito positivo per trasmetterci  energia; i più grandi cantanti saranno con noi e questo è un bel segnale per il nostro Maggio” .  Abbiamo pensato – continua  il sovrintendente - che essere sul palcoscenico della nostra grande sala, mentre stabiliamo il contatto con i cantanti e li chiamiamo per esibirsi, è molto significativo perché se loro sono a casa propria e il pubblico è sul proprio divano, il Maggio è per noi la nostra casa.”
Il progetto non si ferma qui. Sono previsti altri appuntamenti oltre al concerto del primo maggio: fino al termine di luglio saranno organizzate altre serate dedicate a Giuseppe Verdi, a Giacomo Puccini e a Wolfgang Amadeus Mozart . In questi concerti successivi troveremo molti dei cantanti che sentiremo nella prima occasione ma a loro molti altri si uniranno nei prossimi concerti a tema. 
Parallelamente abbiamo in serbo altre attività  - dice Alexander Pereira  - un progetto molto significativo coinvolge una decina dei più importanti compositori contemporanei  che hanno deciso di dedicare delle nuovissime loro composizioni scritte appositamente per lo streaming e per il Maggio Fiorentino. Sono state destinate  tutte a questo momento che tutto il mondo sta condividendo.  I compositori hanno scritto e scriveranno per il nostro coro e per la nostra orchestra.Tra i nomi di questa rosa internazionale posso anticipare Salvatore Sciarrino, Giorgio Battistelli, Marc-André Dalbavie che ci ha già consegnato due pezzi. Inoltre desideriamo coinvolgere il coro e il coro di voci bianche con il maestro Fratini sul tema delle canzoni popolari e poi in collaborazione con la Fondazione Cini di Venezia  affronteremo con l’Orchestra,  sia per lo streaming inizialmente e successivamente anche live in teatro, tutta la produzione da camera di Antonio Vivaldi. E’ un periodo di riflessione questo e possiamo pensare a strade che durante un periodo di normale attività non avremmo probabilmente potuto considerare”
La trasmissione avrà luogo in diretta dal Maggio Musicale Fiorentino, venerdì 1 maggio alle ore 21 e sarà disponibile sul sito web del Teatro e in contemporanea su tutte le piattaforme social Facebook, Instagram, Twitter.

DAL TEATRO DELL'OPERA DI ROMA 3 OPERE IN STREAMING DAL 28 APRILE AL 12 MAGGIO.


LA STAGIONE DI TEATRO DIGITALE DELL’OPERA DI ROMA
PROSEGUE CON TRE CAPOLAVORI DI GIUSEPPE VERDI
DIRETTI DAL MAESTRO RICCARDO MUTI




Il sovrintendente Carlo Fuortes ha il piacere di annunciare che, in collaborazione con RMMUSIC (riccardomutimusic.com), la stagione di Teatro Digitale del Teatro dell’Opera di Roma, “si arricchisce di tre capolavori di Giuseppe Verdi – Simon Boccanegra, Ernani e Nabucodonosor – affidati alla bacchetta del nostro Direttore onorario a vita, il maestro Riccardo Muti, straordinario interprete verdiano, come risalterà con tutta evidenza dalla visione delle tre produzioni, registrate in occasione del bicentenario della nascita di Verdi, accolte con il trionfo di pubblico e della stampa internazionale”.

Il maestro Riccardo Muti conosce e interpreta ogni sfumatura, ogni momento con passione e finezza: “[...] soprattutto in Verdi: il legame strettissimo, inestricabile tra parola e musica, un rapporto diretto, verticale, in cui ogni nota è in funzione di quella determinata parola, tanto che il cammino melodico-armonico è in sincronia assoluta con il procedere del testo. […]”*.

Dopo le rispettive “prime”, i tre titoli di cui Ernani e Nabucodonosor in prima visione assoluta in streaming, saranno disponibili per un periodo di due mesi.
Una preziosa occasione per riscoprire, sul canale ufficiale You Tube del Teatro dell’Opera di Roma (youtube.com/user/operaroma) e nella RMMUSIC Digital Streaming Platfrom su riccardomutimusic.com, il grande affresco verdiano andato in scena al Teatro Costanzi tra il 2011 e il 2013.

Martedì 28 aprile, alle ore 20, con lo sfondo del mare di Genova, parte lo streaming di Simon Boccanegra, titolo che ha inaugurato la stagione 2012-2013 del Teatro dell’Opera. “Nel Simone le melodie abbondano, solo che non sono scritte in modo da compiacere il pubblico, ma in funzione drammatica” sottolinea il maestro Muti.
La regia del nuovo allestimento del Simon Boccanegra è firmata da Adrian Noble, già direttore della Royal Shakespeare Company e realizzatore di spettacoli nei più importanti teatri del mondo. Le scene portano una firma da Oscar, quella di Dante Ferretti; per l’arredamento scenico, Francesca Lo Schiavo, un altro premio Oscar. I costumi sono di Maurizio Millenotti, più volte nella lista delle nomination agli Oscar. Alla guida del Coro del Teatro dell’Opera il maestro Roberto Gabbiani. I movimenti coreografici sono di Sue Lefton, le luci di Alan Burrett. Prestigiosio il cast che vanta interpreti applauditi dal pubblico e dalla critica internazionale: George Petean (Simon Boccanegra), Maria Agresta (Maria Boccanegra, Amelia), Dmitri Beloselskiy (Jacopo Fiesco), Francesco Meli (Gabriele Adorno).

Da martedì 5 maggio, alle ore 20, Ernani nella messa in scena che ha inaugurato la stagione 2013-2014 del Teatro dell’Opera di Roma, un melodramma ricco di arie bellissime come “Ernani, involami” e di popolari momenti corali come “Si ridesti il Leon di Castiglia”. Alla base della storia l’omonima opera teatrale di Victor Hugo “manifesto” del romanticismo teatrale francese. “Verdi ebbe un rapporto importante con la grande letteratura – afferma il maestro – Qui la fonte è Hugo che provocò una burrasca per il suo prorompente romanticismo”.
La regia di questo nuovo allestimento è firmata da Hugo de Ana, uno dei più noti registi del teatro musicale contemporaneo che ha ideato anche scene e costumi. Sulla scena un cast di fama internazionale: Luca Salsi (Carlo, re di Spagna), Tatiana Serjan (Elvira), Francesco Meli (Ernani), Ildar Abdrazakov (de Silva).

Da martedì 12 maggio, alle ore 20, Nabucodonosor. Quando lo spettacolo andò in scena nel marzo del 2011 – con la regia e le scene di Jean-Paul Scarpitta e i costumi di Maurizio Millenotti – rappresentò il momento centrale delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Le immagini del “Va pensiero” e del bis che ne seguì, concesso dal maestro Muti, sono state le più visualizzate in rete nel 2011. La presente registrazione è della ripresa del luglio 2013. Il valore universale di questo dramma, uno dei titoli più famosi al mondo, è racchiuso nel coro del “Va pensiero” una pagina musicale che nel corso del Risorgimento italiano ebbe anche un forte valore politico, divenendo simbolo di libertà. Alla guida del Coro del Teatro dell’Opera il maestro Roberto Gabbiani.
In scena Luca Salsi (Nabucodonosor), Francesco Meli (Ismaele), Riccardo Zanellato (Zaccaria), Tatiana Serjan (Abigaille), Sonia Ganassi (Fenena), Simge Büyükedes (Anna) Luca Dall’Amico (il Gran Sacerdote) e Saverio Fiore (Abdallo).

*Tratto dal libro di Riccardo Muti “L’infinito tra le note”


La Tosca di Puccini, martedì 28 aprile, alle ore 20:00, sui canali social del Teatro Carlo Felice.


La Tosca di Puccini, andata in scena al Teatro Carlo Felice nel dicembre 2014 con l’applauditissima regia “cinematografica” di Davide Livermore. 

Carlos Alvarez (Scarpia) e Maria Guleghina (Tosca)

Tosca di Puccini, un titolo su cui Davide Livermore lavora da molto prima dello spettacolo che ha inaugurato la Scala lo scorso 7 dicembre. Più di cinque anni fa, infatti, il 20 dicembre 2014, andò in scena al Teatro Carlo Felice una Tosca di cui Livermore firmava regia, scene e luci. Uno spettacolo molto diverso da quello recente milanese, ma apparentato almeno in un aspetto: il taglio cinematografico. Non c’è da stupirsi, dato che Tosca, per Livemore, è “una proto-sceneggiatura cinematografica, dove armonia e poesia creano un flusso narrativo degno di un classico thriller hollywoodiano.”
La Tosca genovese di Livermore, a suo tempo molto applaudita e lodata dalla critica, si potrà rivedere martedì 28 aprile, alle ore 20:00, sui canali social del Teatro Carlo Felice, nel consueto appuntamento settimanale del ciclo #musicalmenteinsieme, l’iniziativa in streaming con cui la Fondazione lirico-sinfonica genovese tiene vivo il rapporto con il proprio pubblico fin dall’inizio dell’emergenza coronavirus.
Una scenografia che modifica lo spazio creando angolazioni, campi, controcampi e piani sequenza. Allusioni cinematografiche presenti un po’ ovunque: la Roma di Magni e Fellini, la suspense di Nodo alla gola di Hitchcock, l’angelo de Il cielo sopra Berlino di Wenders. I costumi di Gianluca Falaschi che rendono visibile sul corpo stesso dei protagonisti lo scontro ideologico tra lo Stato Pontificio e la modernità illuminista. Queste le caratteristiche principali di una Tosca da rivedere o da vedere per la prima volta per chi l’avesse persa nel 2014. E da ascoltare, grazie a un cast di prim’ordine.
Sul podio, il Maestro Stefano Ranzani dirigeva l’Orchestra, il Coro (preparato dal Maestro Pablo Assante) e il Coro di Voci Bianche (preparato dal Maestro Gino Tanasini) del Teatro Carlo Felice. Protagonisti: Maria Guleghina (Floria Tosca), Roberto Aronica (Mario Cavaradossi), Carlos Álvarez (Il barone Scarpia), Giovanni Battista Parodi (Cesare Angelotti), Armando Gabba (Il Sagrestano), Enrico Salsi (Spoletta), Davide Mura (Sciarrone), Cristian Saitta (Un carceriere), Filippo Bogdanovic (Un pastorello).
Nelle Note di Regia pubblicate nel programma, Livermore scriveva parole oggi ancora più attuali: “L’Opera è arte, è bellezza, quella che attraverso la grazia espressa in questi giorni dallo straordinario lavoro di oltre 200 anime (tecnici e artisti del Teatro Carlo Felice) scandaglia la vertiginosa profondità della vita, raccontandone i bagliori e gl’inferi.”

Su:

lunedì 27 aprile 2020

LE FIABE DIVENTANO SOCIAL PER INIZIATIVA DEL NUOVO TEATRO VERDI DI BRINDISI.


E' LA BELLA INIZIATIVA DEL NUOVO TEATRO VERDI DI BRINDISI.


Al via sulla pagina Facebook della Fondazione Nuovo Teatro Verdi un ciclo di fiabe in streaming, tra tradizione classica e patrimonio popolare pugliese. 
Un fitto programma esteso fino a domenica 3 maggio, dedicato a bambini e ragazzi ma capace di intercettare anche gli sguardi degli adulti e allenare il cuore all’ascolto.  

Il teatro e il mondo delle fiabe. La programmazione del Nuovo Teatro Verdi di Brindisi è sospesa dallo scorso marzo nella sua dimensione dal vivo ma ora incontra l’incantato universo delle favole. Sulla pagina Facebook della Fondazione - www.facebook.com/nuovoteatroverdi/ - saranno trasmesse fino al prossimo 3 maggio le «Fiabe della buonanotte», un percorso ideato e curato da Fabrizio Pallara, regista e fondatore del teatrodelleapparizioni, con il sostegno del Teatro di Roma e del CSS Teatro stabile di innovazione del FVG
Si tratta di tre appuntamenti settimanali, in programma ogni mercoledì, venerdì e domenica, con inizio alle ore 21.

«Qualcuno ha detto che le fiabe - ha spiegato Fabrizio Pallara - non raccontano l’esistenza dei draghi, ma ci dicono che si possono sconfiggere. E mai come in questo tempo strano dobbiamo ricordarlo e non smettere di allenare i nostri cuori all’ascolto. Proprio quando viene il buio le fiabe sono più potenti, possono farsi incantesimo per il sonno che ci fa risvegliare dentro un mondo nuovo, in cui si può combattere e anche vincere. Poco prima di dormire vi accompagnerò in questa vecchia e nuova avventura, in questo rito antico. Ogni volta vi svelerò quale sarà e poi, come un regalo, lentamente la scarterò con voi, parola per parola. Forse la conoscerete già o forse no, ma state ad ascoltare e se volete chiudete gli occhi e immaginate, fatevi draghi o principesse, streghe o guerrieri, guerriere e fanti o cavalieri. Alla fine forse saremo tutte e tutti un po’ più grandi».

Pallara trasmette da casa dove, grazie a tavolo, leggio e tende, ha costruito un set: uno spunto per sollecitare la fantasia e, perché no, invitare a riscoprire il “gioco” del teatro. Appuntamenti per regalare un momento fatato e rituale, nel quale piccoli e famiglie, ma anche adulti e chiunque ne abbia voglia, possono ritrovarsi insieme e affacciarsi in mondi lontani e fantastici, diventando protagonisti di avventure che riaccendono la voglia di sognare. Le «Fiabe della buonanotte» fanno parte del format di visioni a distanza #iosonomecenate promosso dal CSS.

Ma accanto alle «Fiabe della buonanotte», la pagina Facebook della Fondazione ospiterà un altro ciclo dedicato al regno magico delle fiabe, dal titolo «Filatoio digitale», un viaggio lungo la Puglia, dal Gargano al Salento, attraverso le fiabe della tradizione regionale rioralizzate da grandi interpreti. L’iniziativa, in programma fino al 3 maggio, è realizzata da «Le Strade della Fiaba», progetto promosso dal Dipartimento Cultura e Turismo della Regione Puglia in collaborazione con l’Istituto della Enciclopedia Treccani e il Teatro Pubblico Pugliese, coordinato e ideato dalla prof.ssa Laura Marchetti.

Di seguito il cartellone dei racconti, tutti in programma alle ore 15, con «speciali» narratori: 27 aprile «Cristalda e Pizzomunno» (Carla De Girolamo e Luciano Toriello); 28 aprile «Le tre fate e lo zampognaro di Pescocostanzo» (Biagio De Nittis e Federico Scarabino del gruppo musicale Rione Junno); 29 aprile «La sposa sirena» (Nunzia Antonino); 30 aprile «Il Mercante e il Gran Turco» (Michele Lobaccaro e Nabil Salameh del gruppo musicale Radiodervish); 1 maggio «Le tre sorelle» (Massimo Colazzo); 2 maggio «Lu commananti e Uecchirussi» (Paolo Panaro); infine il 3  maggio «La luna» (Massimo Bray). Le fiabe saranno commentate da Laura Marchetti.

sabato 25 aprile 2020

RAI: LA BOHÈME, BORIS GODUNOV, MADAMA BUTTERFLY E FIDELIO NELLA SETTIMANA MUSICALE DI RAI5.


RAI: LA BOHÈMEBORIS GODUNOVMADAMA BUTTERFLY E FIDELIO NELLA SETTIMANA MUSICALE DI RAI5.

Mario Brunello con l’Orchestra Rai; La bohème con Daniele Dessì e Andrea Bocelli; Ton Koopman con Santa Cecilia; Onegin del Balletto di Stoccarda; Boris Godunov con la regia di Konchalovskij e due grandi prime serate scaligere con Madama Butterfly e Fidelio
Anche nella settimana che va dal 27 aprile al 1° maggio prosegue su Rai5 la proposta musicale quotidiana di Rai Cultura nella fascia oraria del tardo pomeriggio, dalle 17.30 alle 20 circa.
Il lunedì è il giorno dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, e il 27 aprile alle 18.30 su Rai5 va in onda un concerto registrato all’Auditorium Rai di Torino nel maggio 2019, che vede protagonista il giovane direttore anglo-indiano Alpesh Chauhan. La sua rapidissima ascesa sul podio delle maggiori orchestre del mondo ha il sapore di una favola bollywoodiana: nato in una famiglia a digiuno di musica, è già primo violoncello della Cbso Youth Orchestra di Birmingham quando, a sedici anni, comincia la sua formazione da direttore, che lo porterà al debutto ai Bbc Proms nel 2016. Da allora collabora con orchestre prestigiose come la Bbc Philharmonic e la London Symphony Orchestra. È stato Assistant Conductor di Andris Nelsons alla City of Birmingham Symphony Orchestra dal 2014 al 2016, ed è Direttore Principale della Filarmonica Arturo Toscanini di Parma dal 2017.
Per il suo concerto di debutto con l’Orchestra Rai propone il Concerto in si minore per violoncello e orchestra op. 104 di Antonín Dvořák, pagina fra le più note del compositore boemo scritta intorno al 1895 verso la fine del suo soggiorno americano. A interpretare questo capolavoro della letteratura violoncellistica è chiamato il grande Mario Brunello. Apprezzato a livello internazionale non solo per le indiscutibili doti di interprete, ma anche per i suoi progetti che coinvolgono forme d’arte e sapere diversi, dal teatro alla letteratura, dalla filosofia alla scienza. Vincitore del Premio Čajkovskij di Mosca nel 1986, è ospite regolare di formazioni quali la London Philharmonic, la NHK Symphony di Tokyo, la Mahler Chamber Orchestra e ha collaborato con direttori come Myung-whun Chung, Vladimir Jurowski e Valery Gergiev.
Chiude la serata la Sinfonia n. 5 in re minore op. 47 di Dmitrij Šostakovič, brano fra i più rappresentativi del musicista russo, composto nel 1937, all’indomani degli attacchi della censura di regime contro le tendenze formalistiche dell’opera Lady Macbeth del Distretto di Mcensk.
Il concerto è stato dedicato al Maestro Michele Messerklinger scomparso la scorsa primavera, già autorevole timpanista dell'Orchestra di Torino della Rai, che si è successivamente occupato della sua gestione con competenza ed energia. A lui va il pensiero di affetto e gratitudine dell'Orchestra Rai e della sua Direzione. La regia tv è di Maria Baratta.
Il martedì è il giorno del teatro musicale italiano. Il 28 aprile alle 17.30 su Rai5 va in onda La bohème di Giacomo Puccini, proposta nell’edizione andata in scena al Teatro Lirico di Cagliari nel 1998. Protagonista nella parte di Mimì la grande voce di Daniela Dessì, il soprano prematuramente scomparsa nel 2016. La direzione musicale è affidata all’americano Steven Mercurio, la regia teatrale a Lorenzo Mariani, mentre le scene e i costumi sono di Pierluigi Samaritani. Al fianco della Dessì Andrea Bocelli veste i panni di Rodolfo, Patrizia Ciofi quelli di Musetta, Renato Girolami è Marcello, mentre Erwin Schrott e Davide Damiani interpretano rispettivamente Colline e Schaunard. La regia televisiva è di Ilio Catani.
Mercoledì 29 aprile alle 18.15 su Rai5 è protagonista l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia con l’olandese Ton Koopman. Il concerto, registrato nell’aprile 2019, è dedicato al genio di Wolfgang Amadeus Mozart fra repertorio sacro e profano. Organista, clavicembalista, direttore d’orchestra, grande interprete e ricercatore fra i più accreditati al mondo nel repertorio antico, Koopman propone due capolavori mozartiani come la Messa in do minore per soli, coro e orchestra K 427 e la Sinfonia n. 41 in do maggiore K 551 detta “Jupiter”.
Apre il programma la Grande Messa in do minore, composta fra Salisburgo e Vienna nel 1783 per invocare la guarigione della moglie Konstanze da una malattia a pochi mesi dal matrimonio e rimasta incompiuta per privilegiare lavori più urgenti. Ultima pagina sacra mozartiana prima del Requiem, non dipende da alcuna committenza. Libertà che permise all’autore di avvicinare questa Messa al linguaggio del melodramma, senza i vincoli stilistici imposti fino ad allora dall’arcivescovo Colloredo. A interpretarla, accanto al Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, un quartetto di voci di prestigio quali i soprani Maria Grazia Schiavo e Roberta Mameli, il tenore Tilman Lichdi e il basso Luca Tittoto. Chiude la Sinfonia “Jupiter”, scritta nell’estate del 1788 nell’arco di un paio di mesi insieme alle Sinfonie in mi bemolle maggiore K 543 e in sol minore K 550. Ultimo tassello della celebre trilogia, fu così soprannominata dall’impresario tedesco Johann Peter Salomon per la maestosità quasi “divina” che sprigiona. Regia televisiva a cura di Alessandra De Sanctis.
Il giovedì è dedicato alla danza, e il 30 aprile alle 17.30 su Rai5 va in onda un grande classico del balletto: “Onegin” di John Cranko, coreografo britannico fra i più importanti del Novecento. Ispirato all’omonimo romanzo in versi di Aleksandr Puškin che Cranko rivisitò nel 1965 su musiche di Pëtr Il’č Čajkovskij arrangiate e orchestrate da Kurt-Heinz Stolze, il balletto è proposto nella versione eseguita dal Balletto di Stoccarda nel 2017 con le scene e i costumi di Jürgen Rose e la direzione musicale di James Tuggle. Interpreti principali Friedemann Vogel (Onegin), Alicia Amatriain (Tatiana), David Moore (Lensky), Elisa Badenes (Olga), Jason Reilly (Principe Gremin), Melinda Witham (Madame Larina) e Marcia Haydée (Balia di Tatiana e Olga). Concepito proprio per il Balletto di Stoccarda, compagnia di danza tra le più apprezzate al mondo di cui Cranko fu riformatore e direttore artistico dal 1961 al 1973, “Onegin” non si avvale delle musiche della celebre opera di Čajkovskij, ma è costruito su una partitura musicale composita, che raccoglie soprattutto brani del compositore russo poco noti al grande pubblico. Esempio perfetto di balletto d’azione di tipo romantico, è il racconto di un giovane aristocratico annoiato dalla vita che, dopo aver ucciso un amico in duello e giocato senza pietà con il vero amore, riconoscerà troppo tardi i propri errori. Regia televisiva a cura di Michael Beyer.
La settimana si chiude venerdì 1° maggio alle 18.45 su Rai5 con il capolavoro di Modest Musorgskij Boris Godunov, un grande affresco della Russia tra la fine del ‘500 e l’inizio del ‘600, ambientato negli anni di intrighi e di rivolte seguiti alla morte di Ivan il Terribile. Lo spettacolo è andato in scena al Teatro Regio di Torino nel 2011 con la regia di Andrei Konchalovsky e con la direzione musicale di Gianandrea Noseda che, pur basandosi sulla prima edizione dell’opera, scritta da Modest Musorgskij del 1869, esegue di seguito, e non separate dalla morte di Boris, la scena “davanti a san Basilio” e quella “nella foresta di Kromy” aggiunta dall’autore per la nuova edizione del 1874. Tratta dalla tragedia omonima di Aleksandr Puškin e dalla “Storia dello Stato russo” di Nikolaj Karamzin, l’opera vede protagonisti Orlin Anastassov nel ruolo del titolo, Vladimir Vaneev come Pimen e Alessandra Marianelli nella parte di Ksenija. Orchestra e Coro sono quelli del Teatro Regio, il Coro di voci bianche invece è quello del Teatro Regio e del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino. Regia televisiva a cura di Francesca Nesler.







RAI: MADAMA BUTTERFLY DELLA SCALA IN PRIMA SERATA SU RAI5

Mercoledì 29 aprile con la direzione di Chailly e la regia di Hermanis

Ha inaugurato la stagione del Teatro alla Scala di Milano il 7 dicembre 2016 la Madama Butterfly di Giacomo Puccini che Rai Cultura propone su Rai5 mercoledì 29 aprile in prima serata alle 21.15. Con la direzione del Maestro Riccardo Chailly e la regia di Alvis Hermanis, il capolavoro è proposto nella prima versione che Puccini scrisse nel 1904 proprio per la Scala, grazie al lavoro che il Direttore Musicale del teatro ha compiuto con Gabriele Dotto e i musicologi di Ricordi, impegnati in un’attenta ricostruzione che tiene conto di diversi fattori storici e ambientali.
Protagonisti Maria José Siri nel ruolo del titolo, Bryan Hymel in quello di Pinkerton, Carlos Álvarez come Sharpless e Annalisa Stroppanei panni di Suzuki.

“Ora mi sono convinto che l’opera deve essere in due atti [...] Il dramma deve correre alla fine senza interruzioni, serrato, efficace, terribile. [...] Sono certo di inchiodare il mio pubblico e di mandarlo via non scontento. E avremo allo stesso tempo un taglio nuovo di opera, bastante per tenere una serata”. Con queste parole Giacomo Puccini perorava di fronte a un recalcitrante Giulio Ricordi il taglio innovatore della nascente Madama Butterfly, la “tragedia giapponese” che stava componendo a partire dall’omonima pièce di David Belasco che aveva visto a Londra nel 1900 e che era a sua volta tratta da un racconto dell’americano John Luther Long. La divisione in soli due atti rispondeva a un’esigenza di concentrazione drammatica che era evidentemente nello Zeitgeist del teatro musicale europeo: basti pensare agli atti unici di Strauss (Salome è del 1906, Elektra del 1909) che condividono con Butterfly la scabrosità dell’argomento e la drammatica morte in scena della protagonista. Puccini l’ebbe vinta e l’opera andò in scena in due atti al Teatro alla Scala il 17 febbraio 1904 con la direzione di Cleofonte Campanini e Rosina Storchio come Cio-Cio San.

RAI: FIDELIO DI BEETHOVEN DALLA SCALA IN PRIMA SERATA SU RAI5
Dirige Daniel Barenboim con la regia di Deborah Warner 

Giovedì 30 aprile alle 21.15
È lo spettacolo che ha inaugurato la stagione del Teatro alla Scala il 7 dicembre 2014 il Fidelio di Ludwig van Beethoven che Rai Cultura propone su Rai5 giovedì 30 aprile in prima serata alle 21.15. Dirige Daniel Barenboim, alla sua ultima stagione da Direttore Musicale della Scala. La regia è firmata dalla britannica Deborah Warner, che dopo essersi imposta nella prosa grazie alla sua collaborazione con la Royal Shakespeare Company si è dedicata con sempre maggiore assiduità all’opera. Scene e costumi sono di Chloe Obolensky, allieva di Lila De Nobili e storica collaboratrice di Peter Brook, le luci di Jan Kalman. Il cast capitanato da Anja Kampe (Leonore) e Klaus Florian Vogt (Florestan) comprende Falk Struckmann (Don Pizarro), Kwangchoul Youn (Rocco), Peter Mattei (Don Fernando), Mojca Erdmann (Marzelline) e Florian Hoffmann (Jaquino).
Fidelio – ha detto Barenboim – è spesso letto esclusivamente come dramma politico, mentre è la storia di una donna pronta a tutto per salvare l’uomo che ama”. Aggiunge Deborah Warner: “La ricerca della verità nel buio di una prigione, la scoperta dell’ingiustizia alla luce del sole e il potere dell’amore di vincere tutto: Fidelio è fatto di questo. Non credo che al centro ci sia l’idea della libertà, credo che ci sia assolutamente l’idea dell’amore”.
Fidelio ha gestazione tormentata e tre edizioni principali: quella proposta dalla Scala è in massima parte l’ultima del 1814 con i dialoghi di Treitschke, ma con uno sguardo rivolto alle versioni precedenti sia nella scelta dell’Ouverture (che sarà Leonore n° 2, scritta da Beethoven per la prima del 1805 utilizzando temi dell’opera e che verrà trasformata l’annoseguente nella grande Leonore n° 3) sia nella collocazione dei primi due brani, che seguirà l’edizione del 1806, di cui Beethoven, evidentemente soddisfatto, ne fece stampare nel 1810 la versione per canto e pianoforte. 

venerdì 24 aprile 2020

Il 3 MAGGIO 2020 UNA LUNGA MARATONA DI MUSICA CON “SOGNANDO L’ARENA”.

Il 3 MAGGIO 2020 UNA LUNGA MARATONA DI MUSICA CON “SOGNANDO L’ARENA”.

Fondazione Arena di Verona e Classica HD, Sky canale 136, insieme per una rinascita della bellezza, partendo dalla grande tradizione areniana verso l’avvio di una nuova fase di forte ripresa.
Un’intera giornata dedicata ad alcune delle più significative produzioni areniane per guardare al futuro con rinnovata fiducia.
L’Arena, parte attiva della task force voluta da A.N.FO.L.S. per la progettazione della ripartenza, si candida, insieme ad altri teatri all’aperto, a testare nei suoi imponenti spazi un progetto pilota di riapertura per il mondo dello spettacolo.
Il programma:
07:00 LA TRAVIATA edizione 2011
Violetta Valery – Ermonela Jaho, Flora Bervoix – Chiara Fracasso, Annina – Serena Gamberoni, Alfredo Germont – Francesco Demuro, Giorgio Germont – Vladimir Stoyanov, Gastone di Letorières – Luca Casalin, Barone Douphol – Nicolò Ceriani, Marchese d’Obigny – Paolo Maria Orecchia, Dottor Grenvil – Gustáv Beláček, Giuseppe – Gianluca Sorrentino, Domestico/Commissionario Manrico Signorini
Direttore Julian Kovatchev - Regia, scene, costumi e luciHugo de Ana - Coreografia Leda Lojodice
09:25 – CRONISTA ALL'ARENA
10:15IL BARBIERE DI SIVIGLIA edizione 2018
Il Conte d’Almaviva – Dmitry Korchak, Bartolo – Carlo Lepore, Rosina – Nino Machaidze, Figaro – Leo Nucci, Basilio – Ferruccio Furlanetto, Berta – Manuela Custer, Fiorello/Ambrogio – Nicolò Ceriani, Un Ufficiale – Gocha Abuladze
Direttore Daniel Oren - Regia, scene, costumi e luci Hugo de Ana - CoreografiaLeda Lojodice
13:10Bolle & Friends, il racconto
13:30I Carmina Burana di Ezio Bosso, il racconto in breve
13.40 – Paolo Gavazzeni intervista Cecilia Gasdia, Sovrintendente e Direttore Artistico della Fondazione Arena di Verona
13:50 – TURANDOT edizione 2010
Turandot – Maria Guleghina, Imperatore Altoum – Carlo Bosi, Timur – Luiz-Ottavio Faria, Calaf – Salvatore Licitra, Liù – Tamar Iveri, Ping – Leonardo López Linares, Pong – Gianluca Bocchino, Pang – Saverio Fiore, Mandarino – Giuliano Pelizon, Principe di Persia – Angel Harkatz Kaufman
Direttore Giuliano Carella – Regia e scene Franco Zeffirelli – Costumi Emi Wada – CoreografiaMaria Grazia Garofoli
16:15 – CRONISTA ALL'ARENA
17:05NABUCCO edizione 2017
Nabucco – George Gagnidze, Ismaele – Rubens Pellizzari, Zaccaria – Rafał Siwek, Fenena – Nino Surguladze, Il Gran Sacerdote di Belo – Nicolò Ceriani, Abdallo – Paolo Antognetti, Anna – Elena Borin
Direttore Daniel Oren – Regia e costumi Arnaud Bernard – SceneAlessandro Camera
19:30 – VA PENSIERO – Intervista a NICOLETTA MANTOVANI
20:00ARENA 100
21:15 – PLACIDO DOMINGO – GALA ARENA DI VERONA – PRIMA VISIONE
22:45Vittorio Grigolo: Romeo et Juliet – un racconto
23:00 – Paolo Gavazzeni intervista Cecilia Gasdia, Sovrintendente e Direttore Artistico della Fondazione Arena di Verona
23:20AIDA storica 1913edizione 2012
Il Re – Roberto Tagliavini, Amneris – Andrea Ulbrich, Aida – Hui He, Radamés – Marco Berti, Ramfis – Francesco Ellero D’Artegna, Amonasro – Ambrogio Maestri, Un messaggero – Antonello Ceron, Sacerdotessa – Antonella Trevisan, Prima ballerina ospite – Myrna Kamara
DirettoreDaniel Oren – Regia Gianfranco de Bosio – Coreografia Susanna Egri
Orchestra, Coro, Ballo e Tecnici della Fondazione Arena di Verona
La Fondazione Arena di Verona, in collaborazione con Classica HD, nel giorno che precede l’inizio di una nuova “primavera” per il nostro Paese, vuole mandare un messaggio di speranza e freschezza ai fan, agli artisti, ai lavoratori dello spettacolo, a tutti i protagonisti della grande musica trasmettendo una rassegna antologica, che coglie i fiori delle produzioni più amate dal suo vasto pubblico internazionale.
Fondazione Arena, consapevole della responsabilità etica che comporta essere il più grande teatro lirico del mondo e tra i più amati, celebri e frequentati, sente l’avvicinarsi del momento delle grandi scelte per tutto il sistema della musica e non vuole arrendersi rinunciando alla propria innegabile ed immutabile vocazione dello spettacolo all’aperto.
L’Arena di Verona è parte attiva della task-force voluta da A.N.FO.L.S., che anche alla luce delle esperienze attivate da Confindustria, Confcommercio e Istituzioni locali, sta redigendo un protocollo medico-sanitario che possa consentire una riapertura degli spettacoli all’aperto.
Fondazione Arena è profondamente convinta che i grandi spazi areniani possano consentire, con adeguate misure, piena sicurezza ai complessi artistici, ai solisti e soprattutto al pubblico che ne costituisce l’anima e considera la creazione di questo protocollo un atto doveroso e deontologicamente necessario per dare una possibilità di speranza, bellezza e attenzione alla popolazione duramente provata da questi lunghi mesi di fermo delle attività, nonché un test importante su cui anche le altre istituzioni culturali del paese e del mondo potranno lavorare per creare i loro protocolli di uscita dopo la chiusura che ha imposto il fermo dello spettacolo dal vivo.
Il Sovrintendente e Direttore Artistico Cecilia Gasdia, oggi più che mai artista che comprende i problemi e le preoccupazioni dei suoi compagni d’arte, dichiara: “Dobbiamo immaginare noi artisti e il nostro pubblico come una qualsiasi altra industria produttiva che si confronta con le norme di distanziamento, sanificazione e dotazione di presidi di protezione. Quest’anno siamo tutti operai della musica e dobbiamo modificare la catena di montaggio, ingresso ed uscita dalla nostra fabbrica-Arena, seguendo l’esempio delle grandi catene di montaggio, dei grandi impianti industriali in ripresa già da ora. Il loro esempio positivo ci rincuora, le loro ricerche ci sostengono. Le tecnologie ci sono, gli strumenti economici pure. Chi fa il mio mestiere è un operatore culturale e deve offrire bellezza, sollievo e gioia.
Sarà un anno diverso, ma non sarà un anno silenzioso”