Approvato il bilancio
2015, è il terzo consecutivo in attivo
Scatta il premio per
le Fondazioni virtuose
Crescono le
entrate proprie, si abbassano i costi del personale
Il sovrintendente
Giambrone: “Teatro sempre più sano e con i conti in ordine”
PALERMO.
Il Consiglio di indirizzo del Teatro Massimo di Palermo approva il bilancio
consuntivo 2015 con un utile netto di 103.240 euro e il Teatro accede così alla
quota di premialità prevista per le Fondazioni virtuose che chiudono tre
bilanci consecutivi in attivo. La premialità consiste nella distribuzione tra i
“virtuosi” del 5 per cento del Fus, il Fondo unico per lo spettacolo. Un
risultato importante per un Teatro che sempre di più consolida i suoi conti,
conquista nuovi pubblici, contiene le spese e aumenta le entrate proprie.
“Questo
bilancio – dice il sovrintendente Francesco Giambrone – certifica una cosa
importante: il Massimo è adesso un teatro che costa meno e produce di più. Ma è
anche un teatro che sta lavorando per reggersi sempre di più sulle proprie
gambe. Un trend dovuto da un canto a un accurato
controllo dei costi, a partire da quello del personale, e d’altro canto al
rilancio della produzione che è stata premiata da un significato incremento di
spettatori e di occupazione delle sale e quindi da maggiori entrate proprie”.
“Il Teatro Massimo
sotto la gestione di Francesco Giambrone – dice Leoluca Orlando, sindaco e
presidente della Fondazione Teatro Massimo - si conferma un fiore all'occhiello
di Palermo. Non solo
per la straordinaria produzione culturale e l'altrettanto straordinaria
sintonia con la città, ma anche perché queste si trasformano in nuova virtuosa
economia”.
“Ci muoviamo – aggiunge il direttore operativo
Elisabetta Tesi - nel solco del piano di risanamento che ha ottenuto il via
libera definitivo a gennaio scorso e che ci consente di accedere a un prestito
da 8 milioni di euro a tasso agevolato da parte del ministero dell’Economia.
Mentre aspettiamo a breve l’erogazione del mutuo, ci atteniamo strettamente ai
parametri che sono definiti nel piano”.
Gli
spettatori nel 2015 sono stati 114.112 (contro i 105.860 del 2014, un
incremento del 7,83 per cento); la percentuale di occupazione media delle sale
è stata del 72,5 per cento (contro il 67,9 per cento del 2014); le alzate di
sipario in sala Grande 114 (contro le 103 del 2014). E a fronte del netto
incremento delle attività proposte dalla Fondazione, si è registrata una seppur
contenuta riduzione della voce relativa al personale, che si ferma a poco più
di 19 milioni e 181 mila euro: meno 609 mila euro rispetto al 2014.
Altro
significativo incremento (+15,4 per cento rispetto al 2014) è quello che
riguarda i ricavi propri. Gli incassi da
botteghino registrano un incremento complessivo pari al 12,3 per cento per
effetto, principalmente, di un significativo incremento nella vendita dei
biglietti (24,7 per cento). Anche la voce “Altri ricavi e proventi” registra
una crescita importante pari al 12,8 per cento. In questo ambito il dato più
evidente è quello relativo alle visite guidate che passano dalle 48 mila 575
del 2014 alle 73.331 nel 2015, un incremento pari al 51 per cento (126.917 euro
in più rispetto al 2014).
Ma
altrettanto significativo è il dato relativo ai proventi legati al Caffè del Teatro
che, pur avendo iniziato l’attività solo nel mese di marzo 2015, fa registrare
un ricavo per la Fondazione pari a 84.682 euro. Così come il dato relativo
all’affitto delle sale fa registrare un incremento dell’86 per cento. Infine, in
crescita è anche il dato relativo ai partner privati della Fondazione che
nell’arco del 2015 hanno fatto registrare un incremento del 23 per cento
rispetto all’anno precedente. Cifre che indicano un progressivo maggiore
impegno e un’attenzione crescente del tessuto imprenditoriale del territorio
nei confronti della Fondazione.
Il
valore e i costi della produzione non contabilizzano significative variazioni
rispetto al 2014: il valore, infatti, ammonta a 28 milioni 667 mila contro i 28
milioni 600 mila dell’esercizio precedente, con un aumento di 67 mila euro
(+0.23 per cento) mentre i costi sono pari a 28 milioni e 353 mila euro contro
i 28 milioni e 504 del 2014, con una riduzione di 150 mila euro (-0,53 per
cento) dovuta alla già citata riduzione dei costi del personale.
Va
sottolineato che nel 2015 non sono stati necessari interventi straordinari da
parte dei soci (come era avvenuto nell’esercizio 2014 in ragione della grave
situazione economico-finanziaria rilevata all’atto di insediamento dei nuovi
organi, nel luglio 2014) a conferma del progressivo consolidamento della
gestione e del controllo della spesa e dei ricavi. Si è peraltro riusciti a
fare fronte a una riduzione del contributo dello Stato (pari a 420 mila e 300
euro) grazie a un comportamento gestionale virtuoso che ha permesso di
valorizzare al massimo il nuovo strumento finanziario introdotto dalla Regione
siciliana (il Furs) la cui attivazione ha portato a un incremento dello
stanziamento regionale rispetto a quanto preventivato, in ragione della piena
aderenza delle performance della Fondazione a parametri di efficienza e di
produttività. L’incremento degli stanziamenti della Regione ha, di fatto,
assorbito la riduzione del Fus, neutralizzando gli effetti negativi sul
bilancio dalla contrazione del contributo statale.
Dal
punto di vista gestionale-amministrativo l’anno 2015 si è caratterizzato,
inoltre, per la messa a punto di una serie di documenti e di atti previsti
dalla normativa. Si è proceduto all’aggiornamento del Regolamento per
l’acquisto di beni e servizi, strumento che garantisce che i principali
processi aziendali siano supportati da procedure codificate. Contestualmente si
è proceduto all’aggiornamento dell’albo dei fornitori.
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