ALEXANDER LONQUICH
INAUGURA LA STAGIONE CONCERTISTICA 2021-2022
DEL TEATRO REGIO DI PARMA
REALIZZATA DA SOCIETÀ DEI CONCERTI DI PARMA
Il pianista tedesco interpreterà
pagine di
Robert Schumann e Karl
Amadeus Hartmann
Teatro
Regio di Parma
mercoledì
3 novembre 2021, ore 20.30
Sarà Alexander Lonquich ad aprire, mercoledì
3 novembre 2021 ore 20.30 al Teatro
Regio di Parma, la Stagione Concertistica 2021-2022, realizzata da Società
dei Concerti di Parma in collaborazione con Casa della Musica e con il sostegno
di Chiesi.
Il pianista tedesco, amato dal pubblico
del Teatro Regio e già ospite delle scorse stagioni, eseguirà un programma che unisce due aspetti: la
libertà dell’inconscio e il puro gioco della fantasia nei brani di Schumann con
il senso di liberazione e riappropriazione della propria identità, all’indomani
della tragica deportazione dei prigionieri di Dachau, espressa da Hartmann.
Compositore che fa dei contrasti e della frammentazione il mezzo di espressione
di un inconscio diviso tra la sua parte pensosa (Eusebio) e quella vitale e
irruenta (Florestano), Robert Schumann è protagonista del programma con tre
composizioni frutto di uno dei suoi periodi più creativi e prolifici, gli anni
’30 del XIX secolo, segnati da una fitta produzione per pianoforte solo, in cui
si rispecchia tutto il suo mondo poetico e letterario. La prima parte del
programma si concentra, in particolare, sull’ultima fase di questo decennio,
con l’Arabeske in do maggiore per
pianoforte, op. 18, e la Novellette, op. 21 n. 8, composte rispettivamente nel 1839 e nel 1838. L’inarrestabile vena creativa riflette
un periodo felice e allo stesso tempo tormentato a livello personale, quello
del fidanzamento con Clara Wieck, contrastato dal padre di lei, che giunse a
coronamento con il matrimonio solo nel 1840: “in queste ultime tre settimane ho
composto una quantità spaventosa di musica, di scherzi, di storie di Egmont, di
scene di famiglia con genitori, un matrimonio: insomma, come vedi, tutte le
cose più desiderabili!”, scrive il compositore a Clara nel febbraio 1838,
riferendosi proprio alle otto Novelletten
op. 21. A chiudere il programma, la
Sonata n.1 in fa diesis minore, op. 11, ebbe invece una genesi lunga e
complessa: composta tra il 1830 e il 1835, rappresenta il primo vero tentativo
con cui il compositore decise di misurarsi con la forma sonatistica e dunque
con l’eredità lasciata da Beethoven.
Al centro del programma della serata,
la Sonata “27 aprile 1945” composta
da Karl Amadeus Hartmann
all’indomani dell’ultima deportazione dei prigionieri di Dachau. Compositore
che scelse di opporre la sua resistenza al Nazismo rimanendo in Germania,
Hartmann fu testimone oculare della strage: “Hartmann era lì, vide tutto” scrive Giuseppe
Martini, “Si mise subito a scrivere. Ci si sente dentro Bartók, Berg,
Hindemith, Skrjabin, Mahler, Kodály e la sonata Les adieux di Beethoven.
Ma soprattutto, nel ritmo galoppante o strascicato, la musica diventa
letteralmente il suono fisico del dolore e della miseria corporale”.
Nato a Trier, in Germania, Alexander
Lonquich si impone sulla scena musicale internazionale quando, nel 1977, consegue
il primo premio al concorso Casagrande. Da allora si esibisce regolarmente
presso i principali centri europei, negli Stati Uniti e in Giappone. La sua attività
lo vede impegnato con direttori d’orchestra quali Claudio Abbado, Kurt
Sanderling, Ton Koopman, Emmanuel Krivine, Heinz Holliger, Marc Minkowski.
Particolare in tal senso è stato il rapporto mantenuto con Sandor Vègh e la
Camerata Salzburg, di cui è tuttora regolare ospite in veste di
direttore-solista. Collabora stabilmente con l’Orchestra da Camera di Mantova,
l’Orchestra della Radio di Francoforte, la Royal Philharmonic Orchestra, la Deutsche
Kammerphilarmonie, la Camerata Salzburg, la Mahler Chamber Orchestra, l’Orchestre
des Champs Elysées, la Filarmonica della Scala di Milano, l’Orchestra Sinfonica
Nazionale della RAI.
A partire dal 2014 è Direttore
Principale dell’Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza. Ha ottenuto numerosi
riconoscimenti dalla critica internazionale quali il “Diapason d’Or”, il “Premio
Abbiati” (come miglior solista del 2016) e il “Premio Edison” in Olanda. Il suo
repertorio, particolarmente ampio, si affianca a un intenso lavoro di ricerca e
approfondimento, anche come fortepianista, spaziando da C.P.E. Bach a Mozart,
Schumann, Schubert e Chopin, alla musica francese di inizio XX secolo.
L’incisione di un doppio CD per l’etichetta Alpha-Outhere intitolato “Schubert
1828” e contenente le Sonate D958, D959 e D960, ha ottenuto un grandissimo
successo di pubblico e critica e, nel febbraio 2019, ha ricevuto il prestigioso
“Preis der deutschen Schallplattenkritik 2019”. Particolarmente attivo nella
musica da camera, nel 2020 ha inciso con Nicolas Altstaedt per Alpha Classics
l’integrale delle sonate per violoncello e pianoforte di Beethoven. Affianca
all’attività concertistica un grande impegno didattico. Dal 2020 è Direttore artistico
della Fondazione Scuola di Musica di Fiesole.
BIGLIETTERIA
DEL TEATRO REGIO DI PARMA
Biglietti
da 10 a 35 euro.
Biglietteria
del Teatro Regio di Parma strada Giuseppe Garibaldi, 16/A 43121 Parma Tel. +39
0521 203999 biglietteria@teatroregioparma.it Aperta dal
martedì al sabato ore 11.00-13.00 e 17.00-19.00. Il pagamento presso la
Biglietteria del Teatro Regio di Parma può essere effettuato con denaro
contante in Euro, con assegno circolare non trasferibile intestato a Fondazione
Teatro Regio di Parma, con PagoBancomat, con carte di credito Visa, Cartasi,
Diners, Mastercard, American Express. È inoltre possibile utilizzare i voucher
di rimborso ricevuti a fronte degli spettacoli annullati per l’emergenza
sanitaria.
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