Con il mio blog di informazione e critica musicale La Nota Azzurra, spero di aprire le menti e i cuori dei miei lettori all’emozionante mondo della musica. Gaetano Laudadio
giovedì 30 aprile 2020
La programmazione del Teatro Massimo mette in campo nel fine settimana, “Scene da un matrimonio”.
La programmazione del Teatro Massimo mette in campo nel fine settimana, “Scene da un matrimonio”, un nuovo percorso a tema pensato appositamente per la webTv, interamente dedicato alle scene di nozze e al vasto repertorio di colpi di scena, inganni e trionfi d’amore nell’opera lirica. Lunedì sarà invece on line l’Idomeneo di Mozart, un mito classico con impensabili riferimenti all'attualità dell’epidemia, nell’allestimento di Pier Luigi Pizzi.
Non resta che collegarsi a http://www.teatromassimo.it/teatro-massimo-tv-567/
Il mese dei matrimoni, maggio, si apre – dall’1 al 3 – sulla webTv con la prima parte di Scene da un matrimonio, un’ampia selezione di scene tratte da opere, balletti e concerti presentati al Teatro Massimo negli ultimi anni, che racchiudono nello svolgimento della trama, un tema chiave come quello del matrimonio. Sia che si tratti di matrimoni veri, finti, evitati o che vanno finalmente in porto sull’ultima nota, i matrimoni affollano le scene dell’opera: da Don Giovanni di Mozart al musical My Fair Lady, da Madama Butterfly di Puccini, al balletto Don Chisciotte, passando per Lucia di Lammermoor, La favorite e Don Pasquale di Donizetti. E diventano il pretesto per dispiegare le ali della grande musica. I testi e la consulenza musicale sono di Angela Fodale.
Lunedì 4 maggio fa invece il suo ingresso sul sito del Teatro Massimo anche Idomeneo di Wolfgang Amadeus Mozart, storia di un sovrano diviso tra l’amore paterno e il dovere di salvare il suo popolo da una terribile epidemia scatenata dall’ira divina. Idomeneo è andato in scena al Teatro Massimo per la prima volta nel 2019 nell’allestimento in bianco e nero, con drammatici tocchi di rosso e viola, di Pier Luigi Pizzi, con la direzione di Daniel Cohen e un cast internazionale composto da René Barbera, Carmela Remigio, Aya Wakizono ed Eleonora Buratto. L’opera sarà preceduta dall’introduzione all’ascolto della scrittrice Beatrice Monroy.
RAI: BORIS GODUNOV FIRMATO KONCHALOVSKY, VENERDI 1 MAGGIO, DAL REGIO DI TORINO SU RAI5
RAI:
BORIS GODUNOV FIRMATO KONCHALOVSKY
DAL
REGIO DI TORINO SU RAI5.
Dirige
Gianandrea Noseda
Un grande affresco della
Russia tra la fine del ‘500 e l’inizio del ‘600, ambientato negli anni di
intrighi e di rivolte seguiti alla morte di Ivan il Terribile. È il
capolavoro di Modest Musorgskij Boris Godunov, che Rai
Cultura propone su Rai5 venerdì 1° maggio alle 18.45.
Lo spettacolo è andato in scena al Teatro Regio di Torino nel 2011 con la
regia di Andrei Konchalovsky e con
la direzione musicale di Gianandrea Noseda che, pur basandosi
sulla prima edizione dell’opera, scritta da Musorgskij del 1869, esegue di
seguito, e non separate dalla morte di Boris, la scena “davanti a san Basilio”
e quella “nella foresta di Kromy” aggiunta dall’autore per la nuova edizione
del 1874. Tratta dalla tragedia omonima di Aleksandr Puškin e dalla “Storia
dello Stato russo” di Nikolaj Karamzin, l’opera vede protagonisti Orlin
Anastassov nel ruolo del titolo, Vladimir Vaneev come
Pimen e Alessandra Marianelli nella parte di Ksenija. Orchestra
e Coro sono quelli del Teatro Regio, il Coro di
voci bianche invece è quello del Teatro Regio e del
Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino. Regia televisiva a cura di
Francesca Nesler.
mercoledì 29 aprile 2020
GLI ABBRACCI DEL ROF SUI SOCIAL MEDIA DA GIOVEDI 30 APRILE.
GLI ABBRACCI DEL ROF SUI SOCIAL MEDIA
Un viaggio virtuale con le foto dello Studio Amati Bacciardi
Luca Ronconi-Joyce Didonato-Barbiere di Siviglia2005 |
I social media del ROF
(Facebook, Twitter, Instagram) ospiteranno da giovedì 30
aprile, per una settimana, un viaggio virtuale sul palcoscenico
e dietro le quinte del Festival realizzato attraverso le foto dello Studio
Amati Bacciardi, che da oltre un trentennio racconta per immagini la vicenda
artistica della manifestazione rossiniana.
Il piano editoriale
dell’iniziativa prevede la pubblicazione di
foto in gran parte inedite, selezionate per l’occasione dai due autori
Fulvia Amati e Silvano Bacciardi e accompagnate da citazioni rossiniane. La
prima tappa del viaggio per immagini avrà per tema gli abbracci.
“Abbiamo pensato
subito all’abbraccio, al contatto fisico che è tipico dello spettacolo dal vivo
quale primo tema di questo viaggio nella storia del ROF” spiegano Amati e
Bacciardi. “Il teatro è luogo di fisicità, di lavoro materiale, di incontro, di
scambio di gesti di affetto, primo tra essi l’applauso che circonda quasi come
una carezza gli artisti che si affacciano al proscenio. Ed è proprio questo
che, in questo momento, ci mette a rischio e ci tiene drammaticamente lontani.
Ma tutto ciò prima o poi passerà, e torneremo nuovamente in questo luogo magico
popolato da gente speciale: dietro le quinte, sul palcoscenico, nei palchi e in
platea. Il nostro vuole essere un arrivederci a prestissimo, non appena sarà
possibile”.
Facebook:
Rossini Opera Festival; Twitter: @Rof_Pesaro; Instagram: rossinioperafestival.
Giovedi su RAI 5, h. 10 : “Le nozze di Figaro” e venerdi, Mediterranea di Mozart.
La Scala su Rai 5
Giovedì 30 aprile
“Le nozze di Figaro” di Mozart
LE NOZZE DI FIGARO di Wolfgang Amadeus Mozart
Direttore Franz
Welser-Möst, regia di Frederic Wake-Walker, scene e costumi di Anthony McDonald.
Con Diana Damrau, Markus Werba, Golda Schultz, Carlos Álvarez, Marianne
Crebassa.
Teatro alla Scala,
2016.
Questa nuova produzione dell'opera mozartiana,
proposta alla Scala nel 2016, vede sul podio l'austriaco Franz Welser-Möst
e si avvale di un cast formato da artisti che non sono solo tra le voci più
affermate nel panorama internazionale, ma anche un affiatato gruppo di attori: Diana
Damrau nella parte della Contessa d’Almaviva, Golda Schultz come
Susanna, Marianne Crebassa come Cherubino, Carlos Álvarez nel
ruolo del Conte e Markus Werba come Figaro.
La regia è dell'inglese Frederic Wake-Walker -
Direttore artistico del Mahogany Opera Group - che ha avuto il compito di
affiancare uno sguardo contemporaneo alla leggendaria produzione di Giorgio Strehler
che dal 1981 (ma la prima versione parigina era del 1973) ha registrato 68
rappresentazioni al Piermarini.
RAI 5 Ore 10,00 circa
MEDITERRANEA
Musiche di
Wolfgang Amadeus Mozart, György Ligeti, Giovanni P. da Palestrina e musiche
dalle culture del Mediterraneo
Coreografia di Mauro Bigonzetti, scene e costumi
Roberto Tirelli.
Étoile Massimo Murru. Corpo di Ballo del
Teatro alla Scala.
Teatro degli
Arcimboldi, 2008
Al
compiersi del quindicesimo anno dalla creazione (nata nel 1993 per il Balletto
di Toscana) di uno dei suoi lavori più celebri, Mauro Bigonzetti ha dedicato
agli artisti scaligeri non una ripresa ma un vero riadattamento coreografico,
declinando con loro e su di loro una produzione che si è rinnovata mantenendo
dell’originale la forza, i colori e il senso di un viaggio attraverso le
culture musicali dei Paesi che su questo mare nostrum si affacciano, senza
indulgere nel folclore, ma svariando in suggestioni musicali dalla tradizione
popolare turca a Ligeti, da Mozart ad arcaiche melodie greche in raffinato
equilibrio tra lirismo ed energia pura, illustrato da un apparato di scene e
costumi solari e brillanti, che mai prendono il sopravvento sul gesto e
sul movimento. In scena 15 coppie negli energici momenti di insieme, e nei ricercati
soli e passi a due che impreziosiscono il tessuto del balletto protagonisti
primo fra tutti la étoile Massimo Murru (Uomo di Terra) accanto a Antonino
Sutera (Uomo di Mare), Francesca Podini con Gabriele Corrado, Antonella Albano
con Andrea Volpintesta, Beatrice Carbone con Francesco Ventriglia, Monica
Vaglietti con Massimo Murru.
GIOVEDI' 30, h. 21,00, “IL VOLO DEL CALABRONE” DI DAMIANO MICHIELETTO, e VENERDI' 1 MAGGIO, FIDELIO DI BEETHOVEN DALLA SCALA IN PRIMA SERATA SU RAI5 , h. 21 .
RAI: “IL VOLO DEL CALABRONE” DI DAMIANO MICHIELETTO
Dal 30
aprile su Rai5 il nuovo programma del regista teatrale,
tutti
i giovedì alle 19.20 per sei settimane
Partire dall’opera per
“leggere” il sapere, in tutte le sue sfumature: è il regista teatrale Damiano
Michieletto il protagonista del nuovo programma “Il volo del
calabrone”, che Rai Cultura propone sul suo canale Rai5
il giovedì alle 19.20, a partire dal 30 aprile, per sei
settimane. «Non voglio fare un programma per gli appassionati, ma per
appassionare». Ideato e condotto da Michieletto, il programma prevede sei
puntate, ognuna delle quali parte da un’opera lirica, dal suo titolo e dal
suo argomento, che spesso è tratto da un mito o da un archetipo letterario
della nostra cultura. E proprio questo nucleo tematico offre la
possibilità di coglierne le implicazioni e le declinazioni che ne hanno dato le
altre arti e le altre branche del sapere. Non solo musica quindi, ma
letteratura, arti figurative, cinema, teatro, psicanalisi, riflessione
filosofica, fino ad arrivare alle implicazioni socio-antropologiche che ancora
oggi ci coinvolgono.
“Il volo del calabrone”, che
prende il nome dal celebre brano dell’opera La favola dello zar Saltan di
Nikolaj Rimskij-Korsakov, è pensato per raccontare la cultura anche in questo
periodo di necessario distanziamento sociale: non c’è uno studio televisivo,
non ci sono telecamere. È realizzato interamente online, attraverso una
piattaforma di social network, con Michieletto che dialoga connesso da casa sua
sui vari temi, con ospiti diversi: studiosi e protagonisti della cultura e
dello spettacolo, a loro volta collegati via internet.
La prima puntata è intitolata
“Falstaff” e vede ospiti l’attore Giuseppe Battiston, che ha interpretato più
volte il personaggio shakespeariano sulla scena, e Vinicio Capossela, cantore
di temi crepuscolari come la solitudine e la nostalgia. Partecipano anche il
baritono Ambrogio Maestri, che ha cantato il Falstaff di Verdi
oltre trecento volte, e la regista Serena Sinigaglia che ha messo in scena
sia l’opera di Verdi sia Le allegre comari di Windsor di
Shakespeare, e che racconta il mondo femminile intorno a Sir John.
«Dopo aver realizzato la serie
di appuntamenti live sui social media intitolati “La Fenice & Friends
for Italy” – dice Michieletto – ho pensato di provare a trasformare
quell’esperienza in un format televisivo agile e smart, da realizzarsi
nonostante le limitazioni che caratterizzano le nostre vite in questo
periodo. Ho trovato l’immediata complicità della Rai e di Rai Cultura, che
ringrazio di cuore. Così è nato “Il volo del calabrone”, che per sei
settimane ci porterà un po’ in giro tra idee, riflessioni, musica, arte e
cultura, con uno spirito leggero e tanta curiosità. Iniziamo con l’eroe di
Shakespeare e Verdi: Falstaff».
Le puntate successive
prenderanno spunto da altri capolavori del repertorio operistico per “volare”
in direzioni diverse. Seguiranno quindi Don Giovanni, Orfeo, Cenerentola, Madama
Butterfly e West Side Story. Gli ospiti saranno artisti
impegnati negli ambiti più diversi, dalla musica pop ed elettronica alla
letteratura, dalla prosa al cinema.
“Il volo del calabrone”,
prodotto da Rai Cultura e trasmesso da Rai5, è scritto e condotto da Damiano
Michieletto con la collaborazione di Francesco D’Arma e Marta Teodoro, con il
coordinamento editoriale di Anna Lisa Guglielmi e la regia di Stefania
Grimaldi. Produttore esecutivo Elena Beccalli.
RAI: FIDELIO DI
BEETHOVEN DALLA SCALA IN PRIMA SERATA SU RAI5
Dirige
Daniel Barenboim con la regia di Deborah Warner
Giovedì 30 aprile alle 21.15
Giovedì 30 aprile alle 21.15
È lo spettacolo che ha
inaugurato la stagione del Teatro alla Scala il 7 dicembre 2014 il Fidelio di
Ludwig van Beethoven che Rai Cultura propone su Rai5 giovedì 30
aprile in prima serata alle 21.15. Dirige Daniel
Barenboim, alla sua ultima stagione da Direttore Musicale della
Scala. La regia è firmata dalla britannica Deborah Warner, che
dopo essersi imposta nella prosa grazie alla sua collaborazione con la
Royal Shakespeare Company si è dedicata con sempre maggiore assiduità
all’opera. Scene e costumi sono di Chloe Obolensky, allieva di
Lila De Nobili e storica collaboratrice di Peter Brook, le luci di Jan Kalman.
Il cast capitanato da Anja Kampe (Leonore) e Klaus
Florian Vogt (Florestan) comprende Falk Struckmann (Don
Pizarro), Kwangchoul Youn (Rocco), Peter Mattei (Don
Fernando), Mojca Erdmann (Marzelline) e Florian
Hoffmann (Jaquino).
“Fidelio – ha
detto Barenboim – è spesso letto esclusivamente come dramma
politico, mentre è la storia di una donna pronta a tutto per salvare l’uomo che
ama”. Aggiunge Deborah Warner: “La ricerca della verità nel buio di una
prigione, la scoperta dell’ingiustizia alla luce del sole e il potere
dell’amore di vincere tutto: Fidelio è fatto di questo. Non
credo che al centro ci sia l’idea della libertà, credo che ci sia assolutamente
l’idea dell’amore”.
Fidelio ha
gestazione tormentata e tre edizioni principali: quella proposta dalla Scala è
in massima parte l’ultima del 1814 con i dialoghi di Treitschke, ma
con uno sguardo rivolto alle versioni precedenti sia nella scelta
dell’Ouverture (che sarà Leonore n° 2, scritta da Beethoven
per la prima del 1805 utilizzando temi dell’opera e che verrà trasformata l’annoseguente
nella grande Leonore n° 3) sia nella collocazione dei primi
due brani, che seguirà l’edizione del 1806, di cui Beethoven, evidentemente
soddisfatto, ne fece stampare nel 1810 la versione per canto e pianoforte.
martedì 28 aprile 2020
Un concerto di canto in diretta l’1 maggio 2020 alle 21, in streaming sul sito e sui social del teatro deI Maggio Musicale Fiorentino.
Il Maggio Musicale Fiorentino offre al pubblico, in streaming sul sito
e sui social del teatro, un concerto di canto in diretta l’1 maggio 2020 alle
21.
Più di quindici artisti hanno dato
la loro disponibilità e si esibiranno dalle loro case presentati dal sovrintendente
Alexander Pereira che sarà in sala. È il primo di altri appuntamenti, fino a
luglio, “Vogliamo portare un po’ di vita
al teatro; ci sarà un po’ di follia , ma ci serve per avere e trasmettere
energia ” dice il sovrintendente Pereira.
Venerdì 1 maggio 2020 alle ore 21,
il Maggio Musicale Fiorentino per la prima volta “andrà in scena” virtualmente
e in diretta con un grande concerto di canto, organizzato per questa
occasione. Alexander Pereira,
sovrintendente del Maggio, aprirà e condurrà la serata live dal palcoscenico del teatro. Molti artisti di caratura
internazionale hanno assicurato la loro
presenza. Tra questi Cecilia Bartoli, Vittorio Grigolo, Roberto
Alagna, Diana Damrau, Ludovic Tézier, Francesco Meli, Lisette Oropesa, Luca Salsi,
Thomas Hampson, Krassimira Stoyanova, Michele Pertusi, Eva Mei, Leo Nucci, Sonya Yoncheva Fabio Sartori, Saioa Hernández e la lista non è ancora
completa. Saranno chiamati di volta in
volta in diretta dal sovrintendente e si esibiranno, sì, da casa propria ma
“anche” come se fossero sul palco del Maggio, da dove partirà il segnale verso
le piattaforme social del teatro e da queste verso il pubblico.
“Vogliamo portare un po’ di vita al teatro e perciò abbiamo chiesto a
questi artisti la disponibilità di offrire al pubblico un concerto in streaming
– dice il sovrintendente - i cantanti saranno tutti live e io avrò il
ruolo di “ cicerone” per condurre la serata .
Ognuno canterà ciò che più ama, ci sarà un po’ di “follia” e un po’ di
improvvisazione, ma con uno spirito
positivo per trasmetterci energia; i più
grandi cantanti saranno con noi e questo è un bel segnale per il nostro Maggio”
. “Abbiamo
pensato – continua il sovrintendente - che essere sul palcoscenico della nostra
grande sala, mentre stabiliamo il contatto con i cantanti e li chiamiamo per
esibirsi, è molto significativo perché se loro sono a casa propria e il
pubblico è sul proprio divano, il Maggio è per noi la nostra casa.”
Il progetto non si ferma qui. Sono previsti altri
appuntamenti oltre al concerto del primo maggio: fino al termine di luglio
saranno organizzate altre serate dedicate a Giuseppe Verdi, a Giacomo Puccini e
a Wolfgang Amadeus Mozart . In questi concerti successivi troveremo molti dei
cantanti che sentiremo nella prima occasione ma a loro molti altri si uniranno
nei prossimi concerti a tema.
“Parallelamente
abbiamo in serbo altre attività - dice
Alexander Pereira - un progetto molto significativo coinvolge
una decina dei più importanti compositori contemporanei che hanno deciso di dedicare delle nuovissime
loro composizioni scritte appositamente per lo streaming e per il Maggio
Fiorentino. Sono state destinate tutte a
questo momento che tutto il mondo sta condividendo. I compositori hanno scritto e scriveranno per
il nostro coro e per la nostra orchestra.Tra i nomi di questa rosa
internazionale posso anticipare Salvatore Sciarrino, Giorgio Battistelli,
Marc-André Dalbavie che ci ha già consegnato due pezzi. Inoltre desideriamo
coinvolgere il coro e il coro di voci bianche con il maestro Fratini sul tema
delle canzoni popolari e poi in collaborazione con la Fondazione Cini di
Venezia affronteremo con l’Orchestra, sia per lo streaming inizialmente e
successivamente anche live in teatro, tutta la produzione da camera di Antonio
Vivaldi. E’ un periodo di riflessione questo e possiamo pensare a strade che
durante un periodo di normale attività non avremmo probabilmente potuto
considerare”
La trasmissione avrà luogo in diretta dal Maggio Musicale
Fiorentino, venerdì 1 maggio alle ore 21 e sarà disponibile sul sito web del
Teatro e in contemporanea su tutte le piattaforme social Facebook, Instagram,
Twitter.
DAL TEATRO DELL'OPERA DI ROMA 3 OPERE IN STREAMING DAL 28 APRILE AL 12 MAGGIO.
LA STAGIONE
DI TEATRO DIGITALE DELL’OPERA DI ROMA
PROSEGUE
CON TRE CAPOLAVORI DI GIUSEPPE VERDI
DIRETTI DAL
MAESTRO RICCARDO MUTI
Il
sovrintendente Carlo Fuortes ha il piacere di annunciare che, in collaborazione
con RMMUSIC (riccardomutimusic.com), la stagione di Teatro Digitale del Teatro dell’Opera di
Roma, “si arricchisce di tre capolavori di Giuseppe Verdi – Simon Boccanegra, Ernani
e Nabucodonosor – affidati alla
bacchetta del nostro Direttore onorario a vita, il maestro Riccardo Muti,
straordinario interprete verdiano, come risalterà con tutta evidenza dalla
visione delle tre produzioni, registrate in occasione del bicentenario della nascita
di Verdi, accolte con il trionfo di pubblico e della stampa internazionale”.
Il maestro
Riccardo Muti conosce e interpreta ogni sfumatura, ogni momento con passione e
finezza: “[...] soprattutto in Verdi: il legame strettissimo, inestricabile tra
parola e musica, un rapporto diretto, verticale, in cui ogni nota è in funzione
di quella determinata parola, tanto che il cammino melodico-armonico è in
sincronia assoluta con il procedere del testo. […]”*.
Dopo le rispettive
“prime”, i tre titoli di cui Ernani e
Nabucodonosor in prima visione assoluta in streaming,
saranno disponibili per un periodo di due mesi.
Una preziosa
occasione per riscoprire, sul canale ufficiale You Tube del Teatro dell’Opera
di Roma (youtube.com/user/operaroma) e nella RMMUSIC Digital Streaming Platfrom
su riccardomutimusic.com, il grande affresco verdiano andato in scena al Teatro
Costanzi tra il 2011 e il 2013.
Martedì 28
aprile, alle ore 20, con lo sfondo del mare di Genova, parte lo streaming
di Simon Boccanegra, titolo
che ha inaugurato la stagione 2012-2013 del Teatro dell’Opera. “Nel Simone le melodie abbondano, solo che non sono
scritte in modo da compiacere il pubblico, ma in funzione drammatica”
sottolinea il maestro Muti.
La regia del
nuovo allestimento del Simon Boccanegra
è firmata da Adrian Noble,
già direttore della Royal Shakespeare Company e realizzatore di spettacoli nei
più importanti teatri del mondo. Le scene portano una firma da Oscar, quella di
Dante Ferretti; per l’arredamento scenico, Francesca Lo Schiavo, un altro
premio Oscar. I costumi sono di Maurizio Millenotti, più volte nella lista
delle nomination agli Oscar. Alla
guida del Coro del Teatro dell’Opera il maestro Roberto Gabbiani. I movimenti
coreografici sono di Sue Lefton, le luci di Alan Burrett. Prestigiosio il cast
che vanta interpreti applauditi dal pubblico e dalla critica internazionale:
George Petean (Simon Boccanegra), Maria Agresta (Maria Boccanegra, Amelia),
Dmitri Beloselskiy (Jacopo Fiesco), Francesco Meli (Gabriele Adorno).
Da martedì 5 maggio, alle
ore 20, Ernani nella messa in scena
che ha inaugurato la stagione 2013-2014 del Teatro dell’Opera di Roma, un
melodramma ricco di arie bellissime come “Ernani, involami” e di popolari
momenti corali come “Si ridesti il Leon di Castiglia”. Alla base della storia
l’omonima opera teatrale di Victor Hugo “manifesto” del romanticismo teatrale
francese. “Verdi ebbe un rapporto importante con la grande letteratura –
afferma il maestro – Qui la fonte è Hugo che provocò una burrasca per il suo
prorompente romanticismo”.
La regia di
questo nuovo allestimento è firmata da Hugo
de Ana, uno dei più noti registi del teatro musicale
contemporaneo che ha ideato anche scene e costumi. Sulla scena un cast di fama
internazionale: Luca Salsi (Carlo, re di Spagna), Tatiana Serjan (Elvira),
Francesco Meli (Ernani), Ildar Abdrazakov (de Silva).
Da martedì 12 maggio, alle
ore 20, Nabucodonosor.
Quando lo spettacolo andò in scena nel marzo del 2011 – con la regia e le scene
di Jean-Paul Scarpitta
e i costumi di Maurizio Millenotti – rappresentò il momento centrale delle
celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Le immagini del “Va
pensiero” e del bis che ne seguì, concesso dal maestro Muti, sono state le più
visualizzate in rete nel 2011. La presente registrazione è della ripresa del
luglio 2013. Il valore universale di questo dramma, uno dei titoli più famosi
al mondo, è racchiuso nel coro del “Va pensiero” una pagina musicale che nel
corso del Risorgimento italiano ebbe anche un forte valore politico, divenendo
simbolo di libertà. Alla guida del Coro del Teatro dell’Opera il maestro
Roberto Gabbiani.
In scena
Luca Salsi (Nabucodonosor), Francesco Meli (Ismaele), Riccardo Zanellato
(Zaccaria), Tatiana Serjan (Abigaille), Sonia Ganassi (Fenena), Simge Büyükedes
(Anna) Luca Dall’Amico (il Gran Sacerdote) e Saverio Fiore (Abdallo).
*Tratto dal
libro di Riccardo Muti “L’infinito tra le note”
La Tosca di Puccini, martedì 28 aprile, alle ore 20:00, sui canali social del Teatro Carlo Felice.
La Tosca
di Puccini, andata in scena al Teatro Carlo Felice nel dicembre 2014 con
l’applauditissima regia “cinematografica” di Davide Livermore.
Carlos Alvarez (Scarpia) e Maria Guleghina (Tosca) |
Tosca
di Puccini, un
titolo su cui Davide Livermore
lavora da molto prima dello spettacolo che ha inaugurato la Scala lo scorso 7
dicembre. Più di cinque anni fa, infatti, il 20 dicembre 2014, andò in scena al Teatro Carlo Felice una Tosca
di cui Livermore firmava regia, scene e luci. Uno spettacolo molto diverso
da quello recente milanese, ma apparentato almeno in un aspetto: il taglio
cinematografico. Non c’è da stupirsi, dato che Tosca, per Livemore, è “una proto-sceneggiatura cinematografica,
dove armonia e poesia creano un flusso narrativo degno di un classico thriller
hollywoodiano.”
La Tosca genovese di Livermore, a suo tempo
molto applaudita e lodata dalla critica, si potrà rivedere martedì 28 aprile, alle ore 20:00, sui canali social del Teatro Carlo
Felice, nel consueto appuntamento settimanale del ciclo #musicalmenteinsieme, l’iniziativa in
streaming con cui la Fondazione lirico-sinfonica genovese tiene vivo il
rapporto con il proprio pubblico fin dall’inizio dell’emergenza coronavirus.
Una
scenografia che modifica lo spazio creando angolazioni, campi, controcampi e
piani sequenza. Allusioni cinematografiche presenti un po’ ovunque: la Roma di
Magni e Fellini, la suspense di Nodo alla
gola di Hitchcock, l’angelo de Il
cielo sopra Berlino di Wenders. I costumi di Gianluca Falaschi che rendono visibile sul corpo stesso dei
protagonisti lo scontro ideologico tra lo Stato Pontificio e la modernità
illuminista. Queste le caratteristiche principali di una Tosca da rivedere o da vedere per la prima volta per chi l’avesse
persa nel 2014. E da ascoltare, grazie a un cast di prim’ordine.
Sul
podio, il Maestro Stefano Ranzani dirigeva l’Orchestra, il Coro (preparato dal
Maestro Pablo Assante) e
il Coro di Voci Bianche (preparato dal Maestro Gino Tanasini) del Teatro
Carlo Felice. Protagonisti: Maria
Guleghina (Floria Tosca), Roberto
Aronica (Mario Cavaradossi), Carlos
Álvarez (Il barone Scarpia), Giovanni
Battista Parodi (Cesare Angelotti), Armando
Gabba (Il Sagrestano), Enrico Salsi
(Spoletta), Davide Mura (Sciarrone),
Cristian Saitta (Un carceriere), Filippo Bogdanovic (Un pastorello).
Nelle
Note di Regia pubblicate nel programma,
Livermore scriveva parole oggi ancora più attuali: “L’Opera è arte, è bellezza,
quella che attraverso la grazia espressa in questi giorni dallo straordinario
lavoro di oltre 200 anime (tecnici e artisti del Teatro Carlo Felice)
scandaglia la vertiginosa profondità della vita, raccontandone i bagliori e
gl’inferi.”
Su:
lunedì 27 aprile 2020
LE FIABE DIVENTANO SOCIAL PER INIZIATIVA DEL NUOVO TEATRO VERDI DI BRINDISI.
E' LA BELLA INIZIATIVA DEL NUOVO TEATRO VERDI DI BRINDISI.
Al via sulla pagina
Facebook della Fondazione Nuovo Teatro Verdi un ciclo di fiabe in streaming,
tra tradizione classica e patrimonio popolare pugliese.
Un fitto programma
esteso fino a domenica 3 maggio, dedicato a bambini e ragazzi ma capace di
intercettare anche gli sguardi degli adulti e allenare il cuore all’ascolto.
Il teatro e il mondo delle fiabe. La programmazione del Nuovo Teatro Verdi di Brindisi è sospesa dallo scorso marzo nella sua dimensione dal vivo ma ora incontra l’incantato universo delle favole. Sulla pagina Facebook della Fondazione - www.facebook.com/nuovoteatroverdi/ - saranno trasmesse fino al prossimo 3 maggio le «Fiabe della buonanotte», un percorso ideato e curato da Fabrizio Pallara, regista e fondatore del teatrodelleapparizioni, con il sostegno del Teatro di Roma e del CSS Teatro stabile di innovazione del FVG.
Il teatro e il mondo delle fiabe. La programmazione del Nuovo Teatro Verdi di Brindisi è sospesa dallo scorso marzo nella sua dimensione dal vivo ma ora incontra l’incantato universo delle favole. Sulla pagina Facebook della Fondazione - www.facebook.com/nuovoteatroverdi/ - saranno trasmesse fino al prossimo 3 maggio le «Fiabe della buonanotte», un percorso ideato e curato da Fabrizio Pallara, regista e fondatore del teatrodelleapparizioni, con il sostegno del Teatro di Roma e del CSS Teatro stabile di innovazione del FVG.
Si tratta di tre appuntamenti settimanali, in programma
ogni mercoledì, venerdì e domenica, con inizio alle ore 21.
«Qualcuno ha detto che le fiabe - ha spiegato Fabrizio Pallara - non raccontano l’esistenza dei draghi, ma ci dicono che si possono sconfiggere. E mai come in questo tempo strano dobbiamo ricordarlo e non smettere di allenare i nostri cuori all’ascolto. Proprio quando viene il buio le fiabe sono più potenti, possono farsi incantesimo per il sonno che ci fa risvegliare dentro un mondo nuovo, in cui si può combattere e anche vincere. Poco prima di dormire vi accompagnerò in questa vecchia e nuova avventura, in questo rito antico. Ogni volta vi svelerò quale sarà e poi, come un regalo, lentamente la scarterò con voi, parola per parola. Forse la conoscerete già o forse no, ma state ad ascoltare e se volete chiudete gli occhi e immaginate, fatevi draghi o principesse, streghe o guerrieri, guerriere e fanti o cavalieri. Alla fine forse saremo tutte e tutti un po’ più grandi».
Pallara trasmette da casa dove, grazie a tavolo, leggio e tende, ha costruito un set: uno spunto per sollecitare la fantasia e, perché no, invitare a riscoprire il “gioco” del teatro. Appuntamenti per regalare un momento fatato e rituale, nel quale piccoli e famiglie, ma anche adulti e chiunque ne abbia voglia, possono ritrovarsi insieme e affacciarsi in mondi lontani e fantastici, diventando protagonisti di avventure che riaccendono la voglia di sognare. Le «Fiabe della buonanotte» fanno parte del format di visioni a distanza #iosonomecenate promosso dal CSS.
Ma accanto alle «Fiabe della buonanotte», la pagina Facebook della Fondazione ospiterà un altro ciclo dedicato al regno magico delle fiabe, dal titolo «Filatoio digitale», un viaggio lungo la Puglia, dal Gargano al Salento, attraverso le fiabe della tradizione regionale rioralizzate da grandi interpreti. L’iniziativa, in programma fino al 3 maggio, è realizzata da «Le Strade della Fiaba», progetto promosso dal Dipartimento Cultura e Turismo della Regione Puglia in collaborazione con l’Istituto della Enciclopedia Treccani e il Teatro Pubblico Pugliese, coordinato e ideato dalla prof.ssa Laura Marchetti.
Di seguito il cartellone dei racconti, tutti in programma alle ore 15, con «speciali» narratori: 27 aprile «Cristalda e Pizzomunno» (Carla De Girolamo e Luciano Toriello); 28 aprile «Le tre fate e lo zampognaro di Pescocostanzo» (Biagio De Nittis e Federico Scarabino del gruppo musicale Rione Junno); 29 aprile «La sposa sirena» (Nunzia Antonino); 30 aprile «Il Mercante e il Gran Turco» (Michele Lobaccaro e Nabil Salameh del gruppo musicale Radiodervish); 1 maggio «Le tre sorelle» (Massimo Colazzo); 2 maggio «Lu commananti e Uecchirussi» (Paolo Panaro); infine il 3 maggio «La luna» (Massimo Bray). Le fiabe saranno commentate da Laura Marchetti.
«Qualcuno ha detto che le fiabe - ha spiegato Fabrizio Pallara - non raccontano l’esistenza dei draghi, ma ci dicono che si possono sconfiggere. E mai come in questo tempo strano dobbiamo ricordarlo e non smettere di allenare i nostri cuori all’ascolto. Proprio quando viene il buio le fiabe sono più potenti, possono farsi incantesimo per il sonno che ci fa risvegliare dentro un mondo nuovo, in cui si può combattere e anche vincere. Poco prima di dormire vi accompagnerò in questa vecchia e nuova avventura, in questo rito antico. Ogni volta vi svelerò quale sarà e poi, come un regalo, lentamente la scarterò con voi, parola per parola. Forse la conoscerete già o forse no, ma state ad ascoltare e se volete chiudete gli occhi e immaginate, fatevi draghi o principesse, streghe o guerrieri, guerriere e fanti o cavalieri. Alla fine forse saremo tutte e tutti un po’ più grandi».
Pallara trasmette da casa dove, grazie a tavolo, leggio e tende, ha costruito un set: uno spunto per sollecitare la fantasia e, perché no, invitare a riscoprire il “gioco” del teatro. Appuntamenti per regalare un momento fatato e rituale, nel quale piccoli e famiglie, ma anche adulti e chiunque ne abbia voglia, possono ritrovarsi insieme e affacciarsi in mondi lontani e fantastici, diventando protagonisti di avventure che riaccendono la voglia di sognare. Le «Fiabe della buonanotte» fanno parte del format di visioni a distanza #iosonomecenate promosso dal CSS.
Ma accanto alle «Fiabe della buonanotte», la pagina Facebook della Fondazione ospiterà un altro ciclo dedicato al regno magico delle fiabe, dal titolo «Filatoio digitale», un viaggio lungo la Puglia, dal Gargano al Salento, attraverso le fiabe della tradizione regionale rioralizzate da grandi interpreti. L’iniziativa, in programma fino al 3 maggio, è realizzata da «Le Strade della Fiaba», progetto promosso dal Dipartimento Cultura e Turismo della Regione Puglia in collaborazione con l’Istituto della Enciclopedia Treccani e il Teatro Pubblico Pugliese, coordinato e ideato dalla prof.ssa Laura Marchetti.
Di seguito il cartellone dei racconti, tutti in programma alle ore 15, con «speciali» narratori: 27 aprile «Cristalda e Pizzomunno» (Carla De Girolamo e Luciano Toriello); 28 aprile «Le tre fate e lo zampognaro di Pescocostanzo» (Biagio De Nittis e Federico Scarabino del gruppo musicale Rione Junno); 29 aprile «La sposa sirena» (Nunzia Antonino); 30 aprile «Il Mercante e il Gran Turco» (Michele Lobaccaro e Nabil Salameh del gruppo musicale Radiodervish); 1 maggio «Le tre sorelle» (Massimo Colazzo); 2 maggio «Lu commananti e Uecchirussi» (Paolo Panaro); infine il 3 maggio «La luna» (Massimo Bray). Le fiabe saranno commentate da Laura Marchetti.
sabato 25 aprile 2020
RAI: LA BOHÈME, BORIS GODUNOV, MADAMA BUTTERFLY E FIDELIO NELLA SETTIMANA MUSICALE DI RAI5.
RAI: LA BOHÈME, BORIS GODUNOV, MADAMA
BUTTERFLY E FIDELIO NELLA SETTIMANA MUSICALE DI RAI5.
Mario Brunello con
l’Orchestra Rai; La bohème con Daniele Dessì e Andrea Bocelli;
Ton Koopman con Santa Cecilia; Onegin del Balletto di Stoccarda; Boris
Godunov con la regia di Konchalovskij e due grandi prime serate
scaligere con Madama Butterfly e Fidelio
Anche nella settimana che va dal 27 aprile al 1°
maggio prosegue su Rai5 la proposta musicale
quotidiana di Rai Cultura nella fascia oraria del tardo
pomeriggio, dalle 17.30 alle 20 circa.
Il lunedì è il giorno dell’Orchestra Sinfonica
Nazionale della Rai, e il 27 aprile alle 18.30 su Rai5 va
in onda un concerto registrato all’Auditorium Rai di Torino nel maggio 2019,
che vede protagonista il giovane direttore anglo-indiano Alpesh
Chauhan. La sua rapidissima ascesa sul podio delle maggiori orchestre del
mondo ha il sapore di una favola bollywoodiana: nato in una famiglia a digiuno
di musica, è già primo violoncello della Cbso Youth Orchestra di Birmingham
quando, a sedici anni, comincia la sua formazione da direttore, che lo porterà
al debutto ai Bbc Proms nel 2016. Da allora collabora con orchestre prestigiose
come la Bbc Philharmonic e la London Symphony Orchestra. È stato Assistant
Conductor di Andris Nelsons alla City of Birmingham Symphony Orchestra dal 2014
al 2016, ed è Direttore Principale della Filarmonica Arturo Toscanini di
Parma dal 2017.
Per il suo concerto di debutto con l’Orchestra Rai propone
il Concerto in si minore per violoncello e orchestra op. 104
di Antonín Dvořák, pagina fra le più note del compositore boemo scritta intorno
al 1895 verso la fine del suo soggiorno americano. A interpretare questo
capolavoro della letteratura violoncellistica è chiamato il grande Mario
Brunello. Apprezzato a livello internazionale non solo per le indiscutibili
doti di interprete, ma anche per i suoi progetti che coinvolgono forme d’arte e
sapere diversi, dal teatro alla letteratura, dalla filosofia alla scienza.
Vincitore del Premio Čajkovskij di Mosca nel 1986, è ospite regolare di
formazioni quali la London Philharmonic, la NHK Symphony di Tokyo, la Mahler
Chamber Orchestra e ha collaborato con direttori come Myung-whun Chung,
Vladimir Jurowski e Valery Gergiev.
Chiude la serata la Sinfonia n. 5 in re minore op. 47 di Dmitrij
Šostakovič, brano fra i più rappresentativi del musicista russo, composto nel
1937, all’indomani degli attacchi della censura di regime contro le tendenze
formalistiche dell’opera Lady Macbeth del Distretto di Mcensk.
Il concerto è stato dedicato al Maestro Michele Messerklinger
scomparso la scorsa primavera, già autorevole timpanista dell'Orchestra di
Torino della Rai, che si è successivamente occupato della sua gestione con
competenza ed energia. A lui va il pensiero di affetto e gratitudine
dell'Orchestra Rai e della sua Direzione. La regia tv è di Maria Baratta.
Il martedì è il giorno del teatro musicale
italiano. Il 28 aprile alle 17.30 su Rai5 va in onda La
bohème di Giacomo Puccini, proposta nell’edizione andata in scena
al Teatro Lirico di Cagliari nel 1998. Protagonista nella parte di Mimì la
grande voce di Daniela Dessì, il soprano prematuramente scomparsa nel
2016. La direzione musicale è affidata all’americano Steven Mercurio, la
regia teatrale a Lorenzo Mariani, mentre le scene e i costumi sono di Pierluigi
Samaritani. Al fianco della Dessì Andrea Bocelli veste i panni
di Rodolfo, Patrizia Ciofi quelli di Musetta, Renato
Girolami è Marcello, mentre Erwin Schrott e Davide
Damiani interpretano rispettivamente Colline e Schaunard. La regia
televisiva è di Ilio Catani.
Mercoledì 29 aprile alle 18.15 su Rai5 è protagonista l’Orchestra
dell’Accademia di Santa Cecilia con l’olandese Ton Koopman.
Il concerto, registrato nell’aprile 2019, è dedicato al genio di Wolfgang Amadeus
Mozart fra repertorio sacro e profano. Organista, clavicembalista, direttore
d’orchestra, grande interprete e ricercatore fra i più accreditati al mondo nel
repertorio antico, Koopman propone due capolavori mozartiani come la Messa
in do minore per soli, coro e orchestra K 427 e la Sinfonia n.
41 in do maggiore K 551 detta “Jupiter”.
Apre il programma la Grande Messa in do minore,
composta fra Salisburgo e Vienna nel 1783 per invocare la guarigione della
moglie Konstanze da una malattia a pochi mesi dal matrimonio e rimasta
incompiuta per privilegiare lavori più urgenti. Ultima pagina sacra mozartiana
prima del Requiem, non dipende da alcuna committenza. Libertà che
permise all’autore di avvicinare questa Messa al linguaggio del melodramma,
senza i vincoli stilistici imposti fino ad allora dall’arcivescovo Colloredo. A
interpretarla, accanto al Coro dell’Accademia Nazionale di Santa
Cecilia, un quartetto di voci di prestigio quali i soprani Maria
Grazia Schiavo e Roberta Mameli, il tenore Tilman
Lichdi e il basso Luca Tittoto. Chiude la Sinfonia “Jupiter”,
scritta nell’estate del 1788 nell’arco di un paio di mesi insieme alle Sinfonie
in mi bemolle maggiore K 543 e in sol minore K 550.
Ultimo tassello della celebre trilogia, fu così soprannominata dall’impresario
tedesco Johann Peter Salomon per la maestosità quasi “divina” che sprigiona.
Regia televisiva a cura di Alessandra De Sanctis.
Il giovedì è dedicato alla danza, e il 30
aprile alle 17.30 su Rai5 va in onda un grande classico del balletto:
“Onegin” di John Cranko, coreografo britannico fra i più importanti del
Novecento. Ispirato all’omonimo romanzo in versi di Aleksandr Puškin che Cranko
rivisitò nel 1965 su musiche di Pëtr Il’č Čajkovskij arrangiate e orchestrate
da Kurt-Heinz Stolze, il balletto è proposto nella versione eseguita dal Balletto
di Stoccarda nel 2017 con le scene e i costumi di Jürgen Rose e
la direzione musicale di James Tuggle. Interpreti principali Friedemann
Vogel (Onegin), Alicia Amatriain (Tatiana), David
Moore (Lensky), Elisa Badenes (Olga), Jason
Reilly (Principe Gremin), Melinda Witham (Madame
Larina) e Marcia Haydée (Balia di Tatiana e Olga). Concepito
proprio per il Balletto di Stoccarda, compagnia di danza tra le più apprezzate
al mondo di cui Cranko fu riformatore e direttore artistico dal 1961 al 1973,
“Onegin” non si avvale delle musiche della celebre opera di Čajkovskij, ma è
costruito su una partitura musicale composita, che raccoglie soprattutto brani
del compositore russo poco noti al grande pubblico. Esempio perfetto di
balletto d’azione di tipo romantico, è il racconto di un giovane aristocratico
annoiato dalla vita che, dopo aver ucciso un amico in duello e giocato senza
pietà con il vero amore, riconoscerà troppo tardi i propri errori. Regia
televisiva a cura di Michael Beyer.
La settimana si chiude venerdì 1° maggio alle
18.45 su Rai5 con il capolavoro di Modest Musorgskij Boris
Godunov, un grande affresco della Russia tra la fine del ‘500 e
l’inizio del ‘600, ambientato negli anni di intrighi e di rivolte seguiti alla
morte di Ivan il Terribile. Lo spettacolo è andato in scena al Teatro Regio di
Torino nel 2011 con la regia di Andrei Konchalovsky e con la direzione
musicale di Gianandrea Noseda che, pur basandosi sulla prima
edizione dell’opera, scritta da Modest Musorgskij del 1869, esegue di seguito,
e non separate dalla morte di Boris, la scena “davanti a san Basilio” e quella
“nella foresta di Kromy” aggiunta dall’autore per la nuova edizione del 1874.
Tratta dalla tragedia omonima di Aleksandr Puškin e dalla “Storia dello Stato
russo” di Nikolaj Karamzin, l’opera vede protagonisti Orlin Anastassov nel
ruolo del titolo, Vladimir Vaneev come Pimen e Alessandra
Marianelli nella parte di Ksenija. Orchestra e Coro sono
quelli del Teatro Regio, il Coro di voci bianche invece
è quello del Teatro Regio e del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di
Torino. Regia televisiva a cura di Francesca Nesler.
RAI: MADAMA
BUTTERFLY DELLA SCALA IN PRIMA SERATA SU RAI5
Mercoledì 29 aprile
con la direzione di Chailly e la regia di Hermanis
Ha inaugurato la stagione del Teatro alla Scala di Milano il 7
dicembre 2016 la Madama Butterfly di Giacomo Puccini che Rai
Cultura propone su Rai5 mercoledì 29 aprile in prima serata alle
21.15. Con la direzione del Maestro Riccardo Chailly e la
regia di Alvis Hermanis, il capolavoro è proposto nella
prima versione che Puccini scrisse nel 1904 proprio per la Scala, grazie al
lavoro che il Direttore Musicale del teatro ha compiuto con Gabriele Dotto e i
musicologi di Ricordi, impegnati in un’attenta ricostruzione che tiene conto di
diversi fattori storici e ambientali.
Protagonisti Maria José Siri nel ruolo del
titolo, Bryan Hymel in quello di Pinkerton, Carlos Álvarez come Sharpless
e Annalisa Stroppanei panni di Suzuki.
“Ora mi sono convinto che l’opera deve essere in due atti [...]
Il dramma deve correre alla fine senza interruzioni, serrato, efficace,
terribile. [...] Sono certo di inchiodare il mio pubblico e di mandarlo via non
scontento. E avremo allo stesso tempo un taglio nuovo di opera, bastante per
tenere una serata”. Con queste parole Giacomo Puccini perorava di fronte a un
recalcitrante Giulio Ricordi il taglio innovatore della nascente Madama
Butterfly, la “tragedia giapponese” che stava componendo a partire
dall’omonima pièce di David Belasco che aveva visto a Londra nel 1900 e che era
a sua volta tratta da un racconto dell’americano John Luther Long. La divisione
in soli due atti rispondeva a un’esigenza di concentrazione drammatica che era
evidentemente nello Zeitgeist del teatro musicale europeo: basti pensare agli
atti unici di Strauss (Salome è del 1906, Elektra del
1909) che condividono con Butterfly la scabrosità
dell’argomento e la drammatica morte in scena della protagonista. Puccini
l’ebbe vinta e l’opera andò in scena in due atti al Teatro alla Scala il 17
febbraio 1904 con la direzione di Cleofonte Campanini e Rosina Storchio come
Cio-Cio San.
RAI: FIDELIO DI
BEETHOVEN DALLA SCALA IN PRIMA SERATA SU RAI5
Dirige Daniel Barenboim
con la regia di Deborah Warner
Giovedì 30 aprile alle 21.15
Giovedì 30 aprile alle 21.15
È lo spettacolo che ha inaugurato la stagione del Teatro alla
Scala il 7 dicembre 2014 il Fidelio di Ludwig van
Beethoven che Rai Cultura propone su Rai5 giovedì 30 aprile in
prima serata alle 21.15. Dirige Daniel Barenboim,
alla sua ultima stagione da Direttore Musicale della Scala. La regia è
firmata dalla britannica Deborah Warner, che dopo essersi imposta
nella prosa grazie alla sua collaborazione con la Royal Shakespeare
Company si è dedicata con sempre maggiore assiduità all’opera. Scene e costumi
sono di Chloe Obolensky, allieva di Lila De Nobili e storica
collaboratrice di Peter Brook, le luci di Jan Kalman. Il cast
capitanato da Anja Kampe (Leonore) e Klaus Florian
Vogt (Florestan) comprende Falk Struckmann (Don
Pizarro), Kwangchoul Youn (Rocco), Peter Mattei (Don
Fernando), Mojca Erdmann (Marzelline) e Florian
Hoffmann (Jaquino).
“Fidelio – ha detto Barenboim – è
spesso letto esclusivamente come dramma politico, mentre è la storia di una
donna pronta a tutto per salvare l’uomo che ama”. Aggiunge Deborah Warner: “La
ricerca della verità nel buio di una prigione, la scoperta dell’ingiustizia
alla luce del sole e il potere dell’amore di vincere tutto: Fidelio è
fatto di questo. Non credo che al centro ci sia l’idea della libertà, credo che
ci sia assolutamente l’idea dell’amore”.
Fidelio ha gestazione tormentata e tre edizioni principali: quella
proposta dalla Scala è in massima parte l’ultima del 1814 con i
dialoghi di Treitschke, ma con uno sguardo rivolto alle versioni precedenti sia
nella scelta dell’Ouverture (che sarà Leonore n° 2, scritta da
Beethoven per la prima del 1805 utilizzando temi dell’opera e che
verrà trasformata l’annoseguente nella grande Leonore n°
3) sia nella collocazione dei primi due brani, che seguirà l’edizione del 1806,
di cui Beethoven, evidentemente soddisfatto, ne fece stampare nel 1810 la
versione per canto e pianoforte.
venerdì 24 aprile 2020
Il 3 MAGGIO 2020 UNA LUNGA MARATONA DI MUSICA CON “SOGNANDO L’ARENA”.
Il 3 MAGGIO 2020 UNA LUNGA MARATONA DI MUSICA CON “SOGNANDO L’ARENA”.
Fondazione Arena di Verona e Classica HD, Sky canale 136, insieme per una rinascita della bellezza, partendo dalla grande tradizione areniana verso l’avvio di una nuova fase di forte ripresa.
Un’intera giornata dedicata ad alcune delle più significative produzioni areniane per guardare al futuro con rinnovata fiducia.
L’Arena, parte attiva della task force voluta da A.N.FO.L.S. per la progettazione della ripartenza, si candida, insieme ad altri teatri all’aperto, a testare nei suoi imponenti spazi un progetto pilota di riapertura per il mondo dello spettacolo.
Il programma:
07:00 – LA TRAVIATA edizione 2011
Violetta Valery – Ermonela Jaho, Flora Bervoix – Chiara Fracasso, Annina – Serena Gamberoni, Alfredo Germont – Francesco Demuro, Giorgio Germont – Vladimir Stoyanov, Gastone di Letorières – Luca Casalin, Barone Douphol – Nicolò Ceriani, Marchese d’Obigny – Paolo Maria Orecchia, Dottor Grenvil – Gustáv Beláček, Giuseppe – Gianluca Sorrentino, Domestico/Commissionario Manrico Signorini
Direttore Julian Kovatchev - Regia, scene, costumi e luciHugo de Ana - Coreografia Leda Lojodice
09:25 – CRONISTA ALL'ARENA
10:15 – IL BARBIERE DI SIVIGLIA edizione 2018
Il Conte d’Almaviva – Dmitry Korchak, Bartolo – Carlo Lepore, Rosina – Nino Machaidze, Figaro – Leo Nucci, Basilio – Ferruccio Furlanetto, Berta – Manuela Custer, Fiorello/Ambrogio – Nicolò Ceriani, Un Ufficiale – Gocha Abuladze
Direttore Daniel Oren - Regia, scene, costumi e luci Hugo de Ana - CoreografiaLeda Lojodice
13:10 – Bolle & Friends, il racconto
13:30 – I Carmina Burana di Ezio Bosso, il racconto in breve
13.40 – Paolo Gavazzeni intervista Cecilia Gasdia, Sovrintendente e Direttore Artistico della Fondazione Arena di Verona
13:50 – TURANDOT edizione 2010
Turandot – Maria Guleghina, Imperatore Altoum – Carlo Bosi, Timur – Luiz-Ottavio Faria, Calaf – Salvatore Licitra, Liù – Tamar Iveri, Ping – Leonardo López Linares, Pong – Gianluca Bocchino, Pang – Saverio Fiore, Mandarino – Giuliano Pelizon, Principe di Persia – Angel Harkatz Kaufman
Direttore Giuliano Carella – Regia e scene Franco Zeffirelli – Costumi Emi Wada – CoreografiaMaria Grazia Garofoli
16:15 – CRONISTA ALL'ARENA
17:05 – NABUCCO edizione 2017
Nabucco – George Gagnidze, Ismaele – Rubens Pellizzari, Zaccaria – Rafał Siwek, Fenena – Nino Surguladze, Il Gran Sacerdote di Belo – Nicolò Ceriani, Abdallo – Paolo Antognetti, Anna – Elena Borin
Direttore Daniel Oren – Regia e costumi Arnaud Bernard – SceneAlessandro Camera
19:30 – VA PENSIERO – Intervista a NICOLETTA MANTOVANI
20:00 – ARENA 100
21:15 – PLACIDO DOMINGO – GALA ARENA DI VERONA – PRIMA VISIONE
22:45 – Vittorio Grigolo: Romeo et Juliet – un racconto
23:00 – Paolo Gavazzeni intervista Cecilia Gasdia, Sovrintendente e Direttore Artistico della Fondazione Arena di Verona
23:20 – AIDA storica 1913edizione 2012
Il Re – Roberto Tagliavini, Amneris – Andrea Ulbrich, Aida – Hui He, Radamés – Marco Berti, Ramfis – Francesco Ellero D’Artegna, Amonasro – Ambrogio Maestri, Un messaggero – Antonello Ceron, Sacerdotessa – Antonella Trevisan, Prima ballerina ospite – Myrna Kamara
DirettoreDaniel Oren – Regia Gianfranco de Bosio – Coreografia Susanna Egri
Orchestra, Coro, Ballo e Tecnici della Fondazione Arena di Verona
La Fondazione Arena di Verona, in collaborazione con Classica HD, nel giorno che precede l’inizio di una nuova “primavera” per il nostro Paese, vuole mandare un messaggio di speranza e freschezza ai fan, agli artisti, ai lavoratori dello spettacolo, a tutti i protagonisti della grande musica trasmettendo una rassegna antologica, che coglie i fiori delle produzioni più amate dal suo vasto pubblico internazionale.
Fondazione Arena, consapevole della responsabilità etica che comporta essere il più grande teatro lirico del mondo e tra i più amati, celebri e frequentati, sente l’avvicinarsi del momento delle grandi scelte per tutto il sistema della musica e non vuole arrendersi rinunciando alla propria innegabile ed immutabile vocazione dello spettacolo all’aperto.
L’Arena di Verona è parte attiva della task-force voluta da A.N.FO.L.S., che anche alla luce delle esperienze attivate da Confindustria, Confcommercio e Istituzioni locali, sta redigendo un protocollo medico-sanitario che possa consentire una riapertura degli spettacoli all’aperto.
Fondazione Arena è profondamente convinta che i grandi spazi areniani possano consentire, con adeguate misure, piena sicurezza ai complessi artistici, ai solisti e soprattutto al pubblico che ne costituisce l’anima e considera la creazione di questo protocollo un atto doveroso e deontologicamente necessario per dare una possibilità di speranza, bellezza e attenzione alla popolazione duramente provata da questi lunghi mesi di fermo delle attività, nonché un test importante su cui anche le altre istituzioni culturali del paese e del mondo potranno lavorare per creare i loro protocolli di uscita dopo la chiusura che ha imposto il fermo dello spettacolo dal vivo.
Il Sovrintendente e Direttore Artistico Cecilia Gasdia, oggi più che mai artista che comprende i problemi e le preoccupazioni dei suoi compagni d’arte, dichiara: “Dobbiamo immaginare noi artisti e il nostro pubblico come una qualsiasi altra industria produttiva che si confronta con le norme di distanziamento, sanificazione e dotazione di presidi di protezione. Quest’anno siamo tutti operai della musica e dobbiamo modificare la catena di montaggio, ingresso ed uscita dalla nostra fabbrica-Arena, seguendo l’esempio delle grandi catene di montaggio, dei grandi impianti industriali in ripresa già da ora. Il loro esempio positivo ci rincuora, le loro ricerche ci sostengono. Le tecnologie ci sono, gli strumenti economici pure. Chi fa il mio mestiere è un operatore culturale e deve offrire bellezza, sollievo e gioia.
Sarà un anno diverso, ma non sarà un anno silenzioso”
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