giovedì 29 agosto 2013

PAISIELLO FESTIVAL: ATTILIO CANTORE PRESENTA “LA MUSICA E LA GROTTA”


ATTILIO CANTORE AL SUO ESORDIO CON “LA MUSICA E LA GROTTA”


TARANTO – Interessante evento culturale nel corso del Giovanni Paisiello Festival, giunto alla XI edizione, presso il Museo Diocesano di Taranto il 5 settembre  p.v. alle 21.00 : la presentazione de “La musica e la grotta”, dramma giocoso in due atti in forma di romanzo, scritto dal giovanissimo Attilio Cantore. Il testo presenta una rocambolesca storia di intrighi esoterici ambientata a fine settecento, fra politiche di corte e strani omicidi, i cui protagonisti sono i due illustri musicisti Giovanni Paisiello e Wolfgang Amadeus Mozart ed inoltre Giacomo Casanova, noto come libertino e avventuriero, ma riconosciuto anche tra i massimi esponenti della cultura del suo tempo. L’opera è quindi frutto di un elaborato intreccio che oscilla fra il drammatico e il comico, fra il viaggio e l’utopia, fra la satira e il racconto filosofico. In questo viaggio immaginario, che si svolge nell’inverno del 1787, i tre protagonisti entrano in contatto con spiriti di fama, fra i quali Franz Joseph Haydn, Giuseppe Balsamo conte di Cagliostro, Ludwig van Beethoven, Johann Baptist Anton von Pergen, Christoph Bartholomäus Anton Migazzi von Waal und Sonnenthurn, Anton Mesmer ed il conte Esterhàzy. L’eloquio dei personaggi è sempre schietto, vivo e caratterizzato da bilinguismo (innumerevoli sono,infatti, gli esempi di code switching con l’intento di divertire il pubblico). Durante la presentazione saranno proposte letture drammatizzate di alcune divertenti pagine del romanzo insieme con l’esecuzione di brani di musica barocca. Il romanzo è suddiviso in due atti preceduti da una Symphonia avanti l’opera. Relatore sarà Giovanni Fornaro con gli interventi musicali di Ivana Astrid Zaurino, Giuseppe Grassi, Antonio Micelli, e lo stesso autore Attilio Cantore. Le letture saranno a cura di Tiziana Risolo e Chicco Passaro, live performance della pittrice Nuccia Pulpo.







Attilio Cantore è nato a Grottaglie il 22 giugno 1992.
Diplomando in Pianoforte presso l’Istituto Superiore di Studi Musicali Giovanni Paisiello di Taranto. Nel corso degli anni ha tenuto concerti di musica classica in diverse formazioni da camera, partecipando a concorsi nazionali ed internazionali di pianoforte. Iscritto all’Università del Salento, coltiva costantemente la sua passione letteraria. Nel 2009 pubblica una raccolta di poesie, Orme, edita dalla Chimienti-editore.
Partecipa a numerose edizioni di concorsi di poesia, fra i quali il Premio Letterario Internazionale Il Molinello di Rapolano Terme (per l’elevata qualità artistica, alcune poesie vengono accolte nell’antologia del Premio); il Premio Nazionale di poesia e narrativa Primavera Strianese di Striano; il Premio Nazionale di Poesia Lorenzo Montano, indetto dall’Associazione Anterem di Verona.
Frequenta due corsi di Dizione con l’illustre Prof. Alessandro Quasimodo.
Relatore in numerose rassegne musicali, tra cui la III e IV rassegna di concerti “Note introduttive -la musica spiegata”, promossa dal Comune di Taranto.
Nel 2011 e nel 2012 frequenta corsi di Etnomusicologia tenuti dal Prof. Giovanni Fornaro.  È autore della presentazione del volume dell’Avv. Floriano Motolese  “L’ombra della vedova nera – Il tarantolismo pugliese di Ignazio Carrieri” (Edizioni dell’Iride – Tricase).
E' anche autore di articoli afferenti la filosofia delle arti nipponiche, pubblicati sulla rivista nazionale Samurai. Curatore di Paisiello in mostra, con mostra di ritratti, libri, partiture, materiale filatelico e discografico per l’istituzione di una casa-museo e centro documentazione paisielliano, tenutasi presso il MUDI (Museo Diocesano di Arte Sacra di Taranto), all’interno della IX edizione del Giovanni Paisiello Festival (direttore artistico: M° Lorenzo Mattei), organizzato dagli Amici della Musica di Taranto.

Con la casa editrice Chimienti ha pubblicato nella primavera di quest’anno il suo primo romanzo, “La Musica e la Grotta”,  dramma giocoso in due atti in forma di romanzo.

domenica 18 agosto 2013

DAL 2 AL 18 SETTEMBRE IL GIOVANNI PAISIELLO FESTIVAL


TON KOOPMAN inaugurerà
l’undicesima edizione del “Giovanni Paisiello festival”


Taranto - L'organista olandese TON KOOPMAN,uno dei più importanti esecutori e studiosi al mondo della musica del Seicento e Settecento musicale europea,  terrà il 2 settembre, con inizio alle ore 21, nella Chiesa Madre di Grottaglie il concerto inaugurale dell’undicesima edizione del “Giovanni Paisiello Festival”.



Il grande TON KOOPMAN avrà l’occasione di suonare un organo a canne della metà del ‘500, gioiello dell’arte organara ed uno dei più antichi in Italia, che si trova proprio a Grottaglie.
Il Maestro Koopman ha appreso dell’esistenza di questo eccezionale strumento e ha voluto regalare a Taranto e alla sua provincia un concerto che costituirà un unicum, in quanto eseguito sul preziosissimo organo grottagliese a registri separati, recentemente restaurato mantenendo le antiche canne originali e ripristinando anche la cassa lignea e la cantoria.
TON KOOPMAN, è direttore dell’Amsterdam Baroque Orchestra & Choir ed è un'indiscussa autorità mondiale nell’ambito della prassi esecutiva della musica per tastiera di Johann Sebastian Bach e del suo maestro Dieterich Buxtehude. Ha inciso per le etichette più prestigiose e suona con le più importanti orchestre al mondo.

L’edizione 2013, che si svolgerà dal 2 al 18 settembre prossimo, prevede appuntamenti articolati in mostre d’arte, concerti, presentazioni di volumi e performance di teatro-danza, il tutto organizzato dagli Amici della Musica “Arcangelo Speranza” di Taranto sotto la direzione artistica del Musicologo Lorenzo Mattei.
Questo il programma: 


2 settembre | Collegiata Maria SS.ma Annunziata | Grottaglie – ore 21 TON KOOPMAN, recital su organo antico

5 settembre | MUDI – vernissage ore 18,30 PAISIELlandO
l’artista, le opere, la città contemporanea di Nuccia Pulpo

5 settembre | MUDI – vernissage ore 18,30
10 ANNI DI FESTIVAL nelle foto di Carmine La Fratta
5 settembre | MUDI – ore 21
LA MUSICA E LA GROTTA
presentazione del dramma giocoso in due atti in forma di romanzo di Attilio Cantore
(ingresso gratuito)

9 settembre | MUDI – ore 21
LA CANTATA DI SAN GENNARO (1787)
Con i SOLISTI dell’Associazione Musicale Choraliter e l’Ensemble Barocco del Teatro San Carlo

13 settembre | MUDI – ore 18,30
MUSICA E DRAMMA NEL DRAMMA PER MUSICA
aspetti dell’opera seria raccontati da Lorenzo Mattei
13 settembre | MUDI – ore 21
QUARTETTO D’ARCHI “IL PARTIMENTO”
I Quartetti per archi n. 1, 2, 3 e 4 di Giovanni Paisiello

18 settembre | MUDI – ore 21
CONSEGNA DEL PREMIO “GIOVANNI PAISIELLO FESTIVAL”
riconoscimento ad un personaggio o ad una istituzione che ha contribuito
alla riscoperta e valorizzazione del patrimonio musicale di Paisiello

18 settembre MUDI - L’ABITO NUDO
danza-teatro di Alberto Cacopardi
con Alberto Cacopardi (danza)
Mirko Lodedo (pianoforte)
e Maria Laura Iacobellis (soprano)
Compagnia Manonuda teatro
Progetto artistico formativo Tessuto Corporeo
con il sostegno del Crest
luci Walter Mirabile.


Tutte le informazioni sul concerto di KOOPMAN e sugli altri appuntamenti del “Giovanni Paisiello festival” sono sul sito www.giovannipaisiellofestival.it, o telefonando al numero 099.7303972.

G.L.

venerdì 2 agosto 2013

PRESTIGIOSA EDIZIONE DEL FESTIVAL DELLA VALLE D'ITRIA

CON LA “MESSA DI REQUIEM” DI VERDI SI E’ CONCLUSO IL FESTIVAL DI MARTINA

Martina Franca - Dopo aver assistito alla “Messa di Requiem” di Verdi al Palazzo Ducale di Martina Franca, ultima rappresentazione della XXXIX edizione del Festival della Valle d’Itria, è accaduto che guardando la TV  abbia visto parlare Riccardo Muti con orchestra e coro schierati
sul palco per un concerto dedicato ai terremotati dell'Emilia-Romagna. Immediatamente mi è tornata in mente la “Messa di Requiem” da lui diretta nel concerto svoltosi al Senato lo scorso 16 dicembre al cospetto del parlamento e del Presidente della Repubblica. In quell’occasione, il maestro rivolto al Cardinale Bertone, seduto tra gli scranni dei senatori, volle sottolineare: “Non creda che Verdi fosse ateo. Era un mangiapreti sì, ma le sue musiche finiscono tutte guardando ad un mondo trascendente”. Condivido pienamente questo punto di vista. La “Messa di Requiem”  verdiana è, infatti, un viaggio attraverso gli Inferi ed il Purgatorio; un viaggio che termina alle porte del Paradiso per chiedere asilo e pace e soprattutto  il percorso dell’inquietudine spirituale dell’autore, agnostico quale egli era. In modo emblematico il musicista fa concludere l’opera con un’implorazione sincera ed insistente : “Libera me”. La “Messa di Requiem” di Verdi è una composizione sacra del 1874 per coro, voci soliste ed orchestra ed è dedicata all’amico scrittore Alessandro Manzoni, scritta dopo un lungo periodo di inattività artistica, dopo il successo ottenuto con Aida. In realtà egli pensava da tempo ad una composizione di ispirazione sacra. Il suo “Requiem” è  frutto del dolore provocato dalla morte di due grandi italiani Rossini e Manzoni. Già con la morte di Rossini nel 1869, Verdi organizzò con altri amici un “Requiem” a più mani, che pur portato a termine, non venne mai rappresentato.  Con la successiva morte dell’amico-patriota Manzoni nel 1873, con cui condivideva  gli ideali  del Risorgimento, di giustizia e libertà, prese corpo l’idea di scrivere da solo l’intera “Messa”, partendo proprio dal “Libera me, Domine” composto precedentemente per il musicista di Pesaro. Il successo fu enorme ed il carattere sublime e nobile della composizione conferì  alla stessa immediato successo e fama internazionale.  Il giovane direttore  Omar Meir Wellber,  ha diretto con determinazione e precisione ed ha saputo cogliere le dinamiche dell’opera, guidando l’orchestra dal pianissimo iniziale quasi impalpabile al fortissimo e violento del “Dies Irae” (il cui motivo è sempre presente durante tutta l’opera), e mettendo in evidenza le qualità dell’Orchestra Internazionale d’Italia, del Coro della Fondazione Petruzzelli e di un eccellente quartetto di solisti, il soprano Teresa Romano, il mezzosoprano Michela Nardella, il tenore Giorgio Berrugi ed infine il basso Gianluca Buratto. Davvero interessante la voce proprio di quest’ultimo che ha profondamente emozionato. Equilibrata, piena di umanità e di religiosità, la composizione verdiana è un connubio perfetto di stile gregoriano e lirico.  Stupendo il “Dies Irae”, commovente l”Agnus”, sconvolgente il “Libera me”. Incredibilmente emozionanti alcuni passaggi: il basso declama "mors..., mors... mors, stupebit" e subito si percepisce l'angoscia della morte;  il soprano aggiunge: "nihil..., nihil inultum remanebit" e si coglie il vuoto abissale del nulla; dopo il coro urla "dies irae"  e si avverte il terrore del giudizio eterno. La serata è stata non solo un omaggio al compositore di Busseto a 200 anni dalla nascita ed alla musica sacra italiana, ma anche al pubblico del Festival che mai come quest’anno ha occupato ogni ordine di posti in tutte le serate; un riconoscimento pieno per l’ottimo lavoro svolto dal Direttore Artistico Alberto Triola ed al Presidente Franco Punzi, che sono riusciti a realizzare egregiamente,sempre con lo stesso impegno e passione, nonostante le numerose difficoltà finanziare incontrate, un’edizione fantastica per la scelta delle opere e del cast di artisti.

In foto, in alto :il direttore Meir Omer Wellber ed
in basso a sx il Direttore Artistico Alberto Triola ed
a dx il Presidente del Festival Franco Punzi

G.L.