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lunedì 20 febbraio 2017

AL TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA, METZMACHER DEBUTTA CON PETRUŠKA DI STRAVINSKIJ

TCBO: INGO METZMACHER DEBUTTA CON PETRUŠKA DI STRAVINSKIJ

Giovedì 23 febbraio ore 20:30, Teatro Manzoni di Bologna

È ispirato a un "burattino scatenato" della tradizione russa di nome Petruška il balletto omonimo di Igor Stravinskij, proposto nella versione da concerto dal direttore d'orchestra tedesco Ingo Metzmacher, al suo debutto con i complessi del Comunale, giovedì 23 febbraio alle 20:30 al Teatro Manzoni di Bologna.
Ricco di immagini sonore e di soluzioni musicali - come la ripetitività e la meccanicità - che puntano ad imitare la natura dei burattini protagonisti, Petruška andò in scena con successo, non senza destare scalpore, al Théâtre du Chatelet di Parigi il 13 giugno 1911 con la coreografia di Michel Fokine. L'autore revisionò la partitura nel 1947 optando per un organico più ristretto, ed è questa la versione orchestrale interpretata a Bologna.
Metzmacher è uno dei più apprezzati interpreti di oggi, considerato uno specialista della musica novecentesca e contemporanea. Già protagonista con orchestre come i Berliner e i Wiener Philharmoniker, al Festival di Salisburgo, e in teatri come la Wiener Staatsoper, l’Opera di Parigi e la Scala di Milano, è stato Direttore dell'Opera di Amburgo ed è oggi Sovrintendente e Direttore artistico del Festival delle Arti di Herrenhausen (dal 2015). Sul podio dell'Orchestra del Comunale, Metzmacher propone anche un'altra pagina di Stravinskij: la caricaturale Circus Polka (for a young elephant). Il breve pezzo per un "balletto di elefanti" fu scritto nel 1942 mentre il compositore russo si trovava negli Stati Uniti, a un passo dal diventare ufficialmente cittadino americano (1945).

Divertente e bizzarra la telefonata che il coreografo George Balanchine fece a Stravinskij il 12 gennaio 1942, in cui gli domandò se gli sarebbe piaciuto lavorare con lui ad un piccolo balletto per degli elefanti. Stravinskij gli chiese quanti fossero gli elefanti e di che età e Balanchine rispose: «Molti» e «Giovani». Stravinskij allora chiuse così la telefonata: «Se sono giovani accetto». Nel 1944 Stravinskij ne approntò una versione orchestrale, eseguita per la prima volta dalla Boston Symphony Orchestra diretta dal compositore.
Completano il programma due celebri pagine di Wolfgang Amadeus Mozart: la Sinfonia n. 39 in Mi bemolle maggiore K 543, scritta a Vienna in modo febbrile insieme alle sinfonie n. 40 e n. 41 nell'estate del 1788 in un momento complicato della vita dell'autore, schiacciato dai debiti e sempre più malato, e l'Ouverture da Die Zauberflöte K 620, eseguita per la prima volta il 30 settembre 1791 al Theater auf der Wieden di Vienna.
I biglietti del concerto (da 30 a 15 euro) sono in vendita online e presso la biglietteria del Teatro Comunale di Bologna. Il giorno del concerto, presso la Biglietteria dell'Auditorium Manzoni, a partire dalle ore 19:30. Informazioni su www.tcbo.it.

Il lavoro di Ingo Metzmacher è caratterizzato dalla profonda conoscenza del repertorio del XX e XXI secolo e dalla proposta di programmi innovativi. Ha studiato pianoforte, teoria musicale e direzione d’orchestra ad Hannover, sua città Natale, Salisburgo e Colonia. Ha iniziato la carriera a Francoforte con l’Ensemble Modern e il Teatro dell’Opera della città, al tempo della direzione artistica di Michael Gielen. La carriera internazionale inizia nel 1988, quando Gerard Mortier, direttore artistico del Teatro de La Monnaie di Bruxelles, lo invita a dirigere Der ferne Klang di Schrecker. Nel 1997 viene nominato direttore artistico e stabile del Teatro dell’Opera di Amburgo che porta a livelli di fama internazionale. Segue la direzione stabile all’Opera di Amsterdam e, fra il 2007 ed il 2010, la direzione musicale della Deutsches Symphonie Orchester di Berlino. Nel febbraio 2015 è stato nominato Sovrintendente e Direttore artistico del Festival delle Arti di Herrenhausen. Ha diretto e dirige regolarmente nei più importanti Teatri d’Opera e con le maggiori orchestre e festival europei. Come pianista ha collaborato con Christine Schäfer, Matthias Goerne e Christian Gerhaher.
Nel corso della stagione 2016-2017 sarà ospite della Royal Opera House di Londra per la direzione de Il naso di Šostakovič, dell’Opera di Stato Bavarese per Die Gezeichneten di Schrecker e dirigerà concerti con i Wiener Philharmoniker e le Orchestre Sinfoniche di Bamberg, Stoccarda, Berlino, Vienna, Torino e Roma. Nel maggio 2017 presenterà la seconda edizione del Festvial di Herrenhausen. Nel suo libro Vorhang auf! Oper entdecken und erleben pubblicato nel 2009 presenta e spiega la realizzazione di opere di quattro secoli. È anche autore di Nessuna paura davanti ai nuovi suoni appassionato documento dedicato a compositori pioneristici.


                                                             PROGRAMMA

                                                        Ingo Metzmacher, direttore
                                                Orchestra del Teatro Comunale di Bologna

Igor’ Fëdorovič Stravinskij
Circus Polka (for a young elephant)

Wolfgang Amadeus Mozart
Sinfonia n. 39 in Mi bemolle maggiore K 543

Wolfgang Amadeus Mozart
Die Zauberflöte K 620, Ouverture

Igor’ Fëdorovič Stravinskij
Petruška, “burlesque” in quattro quadri

martedì 14 febbraio 2017

DAL 17 AL 22 FEBBRAIO "COSI' FAN TUTTE" AL TEATRO CARLO FELICE

“Così fan tutte”
al Teatro Carlo Felice dal 17 al 22 febbraio 2017

Venerdì 17 febbraio, alle ore 20.30, con repliche fino al 22 febbraio 2017, al Teatro Carlo Felice, dopo l’ultima rappresentazione del 12 novembre 2005, va in scena “Così fan tutte”, dramma giocoso in due atti di Wolfgang Amadeus Mozart, su libretto di Lorenzo Da Ponte, diretta dall’abile bacchetta di Jonathan Webb, recentemente applaudito nel concerto della memoria del 27 gennaio u.s.

“Quintessenza dell’opera buffa”. Così Massimo Mila ha definito Così fan tutte, terzo titolo – e terzo capolavoro – della trilogia italiana di Mozart e Da Ponte. Ed in effetti nel libretto ci sono tutti gli ingredienti dell’opera comica di tradizione nostrana: i sentimenti nobili, ma ingenui, dei personaggi altolocati, la saggezza pratica dei servi, il cinismo dei filosofi, gli equivoci e i travestimenti. E la morale conclusiva, riassunta nel titolo ormai proverbiale, tipica della visione razionale del mondo di stampo illuminista: non c’è da illudersi, la fedeltà, in amore, è una promessa verbale puntualmente smentita dai comportamenti. Ma a ben guardare il senso di questa storia, che la musica di Mozart ci racconta in modo spiritoso quanto amaro, frivolo quanto profondo, disilluso quanto accorato e inquieto, è ancora più sottile. E non necessariamente negativo. Alla fine, Ferrando e Guglielmo sposeranno, rispettivamente, Dorabella e Fiordiligi, come doveva essere fin dall’inizio. Ma lo faranno dopo aver sperimentato la forza della tentazione a tradire, grazie alle astute macchinazioni del burattinaio Don Alfonso e della sua complice Despina. E la presa d’atto che l’amore non è eterno per definizione, ma può esserlo solo attraverso un impegno faticoso e quotidiano dei due amanti, è un bene o un male per le due coppie che, dopo tante peripezie e giochi incrociati, si ritrovano all’altare nella combinazione giusta, quella prevista all’aprirsi del sipario? Come sempre Mozart e Da Ponte non danno risposte, si limitano a fare domande, domande di cruciale importanza e ancora attuali. Ma coloro che oggi esercitano lo stesso mestiere del cinico Don Alfonso, i filosofi (e gli psicologi e i sociologi), dicono di sì: questa consapevolezza è un bene.

Il Carlo Felice presenta Così fan tutte nell’allestimento della Fondazione Teatro Regio di Torino che, nella stagione 2002/3, segnò il debutto di Ettore Scola nella regia lirica (lo spettacolo è stato poi riproposto nel 2012 con modifiche).. Una produzione lodata per il garbo, l’eleganza, l’ironia, la fedeltà al testo. Un omaggio doveroso al grande regista, scomparso il 19 gennaio 2016, appena un mese dopo essere salito sul palcoscenico del Carlo Felice a raccogliere gli applausi per la sua regia di Bohème.
Nel cast spiccano i nomi di Ekaterina Bakanova, Sara Rossini nel ruolo di  (Fiordiligi), Raffaella Lupinacci e Chiara Tirotta (Dorabella), Michele Patti e Paolo Ingrasciotta (Guglielmo), Blagoj Nacoski e Giovanni Sebastiano Sala (Ferrando), Barbara Bargnesi e  Céline Mellon (Despina), Daniele Antonangeli e Rocco Cavalluzzi (Don Alfonso).

I Protagonisti del  2° cast sono i migliori Solisti dell’Accademia di perfezionamento per cantanti lirici del Teatro alla Scala.
Fondata da Riccardo Muti nel 1997 sotto la direzione artistica di Leyla Gencer, l’Accademia di perfezionamento per cantanti lirici raccoglie l'eredità della scuola dei "Cadetti della Scala", voluta da Arturo Toscanini nel 1950 per garantire la trasmissione della tradizione lirica italiana.
Oggi gli allievi, provenienti da ogni parte del mondo, sono una ventina e allo studio quotidiano affiancano numerose partecipazioni a produzioni operistiche e un’intensa attività concertistica, in Italia e all’estero, non solo per approfondire il repertorio musicale e migliorare la tecnica, ma anche per affinare le proprie doti interpretative.
Per poter frequentare l’Accademia, gli allievi ricevono borse di studio mensili, erogate grazie al contributo di istituzioni come il Ministero per gli Affari Esteri (per gli studenti stranieri) o Fondazioni come Milano per la Scala, Fondazione Bracco e Fondazione TIM, oltre a mecenati come Liliana Gallo Montarsolo.




COSÌ FAN TUTTE
Dramma giocoso in due atti
Musica di Wolfgang Amadeus Mozart

Direttore  
Jonathan Webb
Regia
Ettore Scola
ripresa da Marco Scola Di Mambro

Personaggi e interpreti  :

Fiordiligi  
Ekaterina Bakanova (17, 19, 22)
Sara Rossini
Dorabella
Raffaella Lupinacci (17, 19, 22)
Chiara Tirotta
Guglielmo
Michele Patti (17, 19, 22)
Paolo Ingrasciotta
Ferrando  
Blagoj Nacoski (17, 19, 22)
Giovanni Sebastiano Sala
Despina  
Barbara Bargnesi (17, 19, 22)
Céline Mellon
Don Alfonso
Daniele Antonangeli (17, 19, 22)
Rocco Cavalluzzi

Orchestra del Teatro Carlo Felice
Coro del Teatro Carlo Felice
Maestro del Coro Franco Sebastiani


Allestimento Fondazione Teatro  Regio di Torino