venerdì 31 luglio 2020

Grande successo per la Nona di Beethoven a conclusione della trilogia della Regione Lirica 2020


L’INNO ALLA GIOIA DEL SAN CARLO DA PIAZZA DEL PLEBISCITO
Grande successo per la Nona di Beethoven
a conclusione della trilogia della Regione Lirica 2020

L’omaggio del Teatro di San Carlo al 250°della nascita di Ludwig van Beethoven suggella con un abbraccio corale e strumentale la trilogia presentata al pubblico di Napoli nella “Regione Lirica” fortemente voluta dalla Regione Campania.

E i cittadini di Napoli hanno risposto riempiendo ancora una volta tutte le poltrone disponibili in una serata  di autentica gioia, alla quale invita del resto il testo del movimento corale alla fine della Nona Sinfonia, l’ultima composta dal genio di Bonn pochi anni prima di terminare la sua esistenza, sul celebre testo dell’ “Inno alla gioia” di Schiller (non a caso l’intonazione beethoveniana dal 1972 è stata scelta come Inno della Unione Europea).

I solisti erano tutti italiani di grande risonanza artistica: il soprano Maria Agresta, il mezzosoprano Daniela Barcellona, il tenore Antonio Poli e il baritono Roberto Tagliavini.

Le loro voci impeccabili si sono fuse in maniera armoniosa con il Coro del Teatro ottimamente preparato da Gea Garatti Ansini, mentre l’Orchestra ha mirabilmente seguito le esperte indicazioni del direttore musicale del San Carlo, Juraj Valčuha, tra i maggiori protagonisti di questa estate musicale del Massimo napoletano, particolarmente a suo agio nel complesso ma luminoso linguaggio beethoveniano.

Il pubblico si è letteralmente entusiasmato nel finale tributando un lungo applauso che ha suggellato una serata arricchita dalla presenza del Presidente della Camera Roberto Fico, che ha consegnato al direttore slovacco un’onorificenza dello Stato italiano.

La sera prima lo stesso programma era stato portato nell’a affascinante spazio del Real Sito di Carditello, nell’ambito dell’iniziativa anticamorra promossa dal Teatro di San Carlo con Scabec e con la collaborazione di Repubblica Napoli, che si pensa di ripetere con nuovi concerti in questa e altre zone strappate al controllo della criminalità, come hanno annunciato il presidente della Fondazione Carditello Nicolais e il sovrintendente Lissner.

Sabato 1 agosto, alle ore 21:15, al Teatro ai Parchi di Nervi, una anteprima nazionale: Le Creature di Prometeo/Le Creature di Capucci.


Sabato 1 agosto, ore 21:15, Teatro ai Parchi di Nervi
LE CREATURE DI PROMETEO
LE CREATURE DI CAPUCCI


Sabato 1 agosto, alle ore 21:15, al Teatro ai Parchi di Nervi, una anteprima nazionale: Le Creature di Prometeo/Le Creature di Capucci, concerto con azione scenico-coreografica su musica di Ludwig van Beethoven, costumi di Roberto Capucci e movimenti coreografici di Simona Bucci. Sul podio, a dirigere l’Orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova, uno dei più talentuosi giovani direttori italiani: Leonardo Sini.
Le luci sono di Luciano Novelli. Danzano, in ordine di apparizione: Hal Yamanouchi, Fabio Bacaloni, Davide Bastioni, Filippo Pieroni, Nico Gattullo, Marco Lo Presti, Roberto Lori, Luca Campanella, Giampiero Giarri, Raffaele Iorio, Antonio Cardelli, Flavio Marullo, Riccardo Battaglia, Luca Giaccio, Damiano Ottavio Bigi.
Lo spettacolo, a cura di Daniele Cipriani, è una nuova coproduzione Fondazione Teatro Carlo Felice e Spoleto63 Festival dei 2Mondi, dove andrà in scena il 28 agosto.

Nell’anno in cui ricorre il 250° anniversario della nascita di Ludwig van Beethoven (Bonn, 16 dicembre 1770 - Vienna, 26 marzo 1827), il Festival del Balletto e della Musica – Nervi 2020 presenta in forma scenica la rara esecuzione integrale dell’unico balletto del catalogo beethoveniano, proposto in una suggestiva e inedita combinazione: Le creature di Prometeo / Le creature di Capucci. Il progetto realizza un formidabile incontro tra le arti, celebrando il genio creativo di due storici protagonisti distanti nel tempo quanto vicini nell’estro. Da un lato Ludwig van Beethoven con la sua unica partitura a destinazione coreutica: il balletto in due atti Le Creature di Prometeo [Die Geschöpfe des Prometheus] op. 43, commissionato dal Teatro Imperiale di Vienna per le coreografie di Salvatore Viganò, che debuttò al Burgtheater nel 1801. Dall’altro Roberto Capucci, maestro dell’alta moda internazionale, innovatore di stile capace di far dialogare gli abiti con la natura, l’arte e l’architettura, qui protagonista con una serie di bozzetti dal forte impatto visivo. I due processi artistici si incontrano in questa occasione nella loro natura indipendente, distanti nella storia e nella fonte ispiratrice: linee parallele che si intersecano nello spazio scenico in un insolito connubio da cui nascono nuove possibilità e visioni. I due mondi si ritrovano in una dimensione metaforica: quella della potenza musicale ispirata alla mitologia – come rappresentazione degli archetipi che plasmano la psiche umana – e quella di creature “altre” che come effluvi appaiono per poi sparire nell’immaginario onirico attingendo alla stessa matrice archetipica.

Nel 40° anniversario della strage alla Stazione di Bologna,un concerto in Piazza Maggiore con ’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna diretta da Asher Fisch.


L’ORCHESTRA DEL COMUNALE DIRETTA DA ASHER FISCH PER IL CONCERTO FINALE DEL CONCORSO DI COMPOSIZIONE “2 AGOSTO”

 
Bologna, Piazza Maggiore, domenica 2 agosto 2020 alle 21.15, e in diretta su Rai5 e Radio3 Rai


Acquista un significato ancora più forte quest’anno il concerto finale della ventiseiesima edizione del Concorso Internazionale di Composizione “2 agosto”, che si terrà domenica 2 agosto alle 21.15 in Piazza Maggiore, nel rispetto delle misure anti-Covid, e in diretta su Rai5 e Radio3 Rai, per ricordare le vittime della strage alla Stazione di Bologna avvenuta quarant’anni fa. Protagonista sul palco l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna diretta da Asher Fisch. Il concerto omaggia anche il grande compositore Ennio Morricone, recentemente scomparso, che è stato Presidente della giuria internazionale del Concorso nel 1996 e nel 2010.
Il Concorso “2 agosto”, che dalla scorsa edizione è organizzato dal Teatro Comunale di Bologna, è patrocinato e promosso dall’Associazione tra i Familiari delle Vittime della Strage alla Stazione di Bologna del 2 agosto 1980 e dal Comitato di Solidarietà alle Vittime delle Stragi, ed è nato nel 1994 con l’intento non solo di tenere viva la memoria delle vittime, ma anche di rispondere alla violenza con la creatività dell’arte e della musica. La manifestazione ha costituito inoltre un’importante occasione per i giovani compositori di tutto il mondo di farsi conoscere e ascoltare, facendo eseguire le proprie opere da solisti di fama e orchestre di grande livello.
Durante la serata verranno premiati i tre vincitori dell’edizione 2020 del Concorso “2 agosto”, selezionati dalla giuria presieduta da Alessandro Solbiati e composta da Michele dall’Ongaro, Bruno Mantovani, Beat Furrer e Silvia Colasanti: primo premio a Danilo Comitini per il brano Resa al labirinto, secondo premio a Otto Wanke per Ariadne’s thread e terzo premio a Simone Cardini per Ancorato, proteso, diffratto – per orchestra.
Apre il concerto il brano Non devi dimenticare, che era stato composto da Ennio Morricone su commissione del Concorso, eseguito nella versione per voce recitante e orchestra del 2010. I testi, interpretati da Vittorio Franceschi, sono stati tratti dalle pubblicazioni dell’Associazione tra i familiari delle vittime del 2 agosto, in particolare prendendo spunto dai discorsi letti negli anni in Piazza Medaglie d’oro e dalle poesie inviate ai familiari.
Segue l’esecuzione della composizione che si è posizionata al primo posto, Resa al labirinto, che Comitini ha creato prendendo le mosse dall’affascinante architettura di un labirinto, che obbliga ad intraprendere un intricato percorso, immaginandola quale metafora della vita dell’uomo: un viaggio profondo pieno di sfide per raggiungere una maggiore consapevolezza di sé. 
Il programma si chiude con The Planets (I pianeti) op. 32 del compositore inglese Gustav Holst. La suite per orchestra, scritta tra il 1914 e il 1916, si compone di sette movimenti ispirati al significato astrologico dei pianeti del sistema solare: I. Mars, the Bringer of War (Marte, il portatore di guerra); II. Venus, the Bringer of Peace (Venere, la portatrice di pace); III. Mercury, the Winged Messenger (Mercurio, il messaggero alato); IV. Jupiter, the Bringer of Jollity (Giove, il portatore dell'allegria); V. Saturn, the Bringer of Old Age (Saturno, il portatore della vecchiaia); VI. Uranus, the Magician (Urano, il mago); VII. Neptune, the Mystic (Nettuno, il mistico). Nell’ultimo movimento, che vede coinvolto il coro femminile, per motivi legati al protocollo sanitario le artiste del Coro del Teatro Comunale di Bologna, preparate da Alberto Malazzi, non si esibiranno dal vivo e il loro intervento musicale sarà registrato.
Coloro che sono in possesso della prenotazione potranno accedere al concerto a partire dalle 19.45 e fino alle 21.00 (inizio spettacolo ore 21.15) attraverso il varco d’ingresso indicato sul biglietto, che andrà esibito al personale di sala in versione stampata o digitale assicurandosi che il QR code sia leggibile. Per l’ingresso è obbligatorio l’utilizzo della mascherina.

RAI: I CONCERTI D’AUTUNNO DELL’ORCHESTRA SINFONICA NAZIONALE.




Grandi direttori come Luisi, Gatti e Conlon a partire dal 17 settembre e fino a fine anno, a Torino, su Radio3 e Rai5

Due tra i direttori d’orchestra italiani di maggior fama internazionale come Fabio Luisi e Daniele Gatti. Un artista dalla lunga e proficua frequentazione con il podio della Rai come l’americano James Conlon. Una scelta di giovani ma già affermate bacchette come quelle di Robert Trevino e Michele Mariotti. E ancora: un direttore esperto come Ion Marin e un violoncellista in grande ascesa come Kian Soltani. Sono alcuni dei protagonisti dei “Concerti d’autunno” dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, che prenderanno il via all’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino da giovedì 17 settembre, per proseguire fino alla fine del 2020.

La formula è quella sperimentata con i “Concerti per la ripresa”: una serata unica in diretta su Radio3, con molti appuntamenti trasmessi anche in TV su Rai5 e in streaming. Nel rispetto delle norme di sicurezza, tutti gli appuntamenti si svolgeranno senza intervallo e, in conformità con l’evolversi della situazione sanitaria e con le prossime direttive nazionali e regionali, sarà permesso l’accesso del pubblico in sala. Non saranno previsti abbonamenti ma, da settembre, sarà possibile acquistare i biglietti per le singole serate oppure utilizzare i voucher sostitutivi dei concerti annullati nei mesi del lockdown.

Anche l’orchestra sul palco rispetterà il distanziamento e tutte le norme vigenti da settembre, grazie a un ampliamento del palcoscenico che sarà realizzato nel corso dell’estate e che auspicabilmente permetterà di utilizzare gli organici orchestrali previsti in tutto il repertorio sinfonico: dal classicismo al tardo romanticismo, fino al Novecento e alla contemporaneità.

Il programma, che sarà comunicato nei dettagli all’inizio di settembre, prevede infatti anche due concerti raccolti sotto l’ormai consueta etichetta di Rai NuovaMusica, che daranno spazio al repertorio contemporaneo, con la prima esecuzione assoluta di un nuovo concerto per pianoforte e orchestra di Francesco Filidei, commissionato dal Festival Milano Musica, e l’omaggio a un compositore come Bruno Maderna, di cui nel 2020 ricorre il centenario della nascita. Un altro omaggio nel centesimo compleanno sarà dedicato a Federico Fellini, con ben due concerti che riproporranno le colonne sonore dei suoi film più celebri. «Per molto del nostro abituale pubblico che ci segue in radio, in tv e sul web – dice il Direttore artistico Ernesto Schiavi – si tratterà di una ripresa autunnale in continuità con quanto già realizzato in primavera. Per il pubblico torinese invece, sempre in ottemperanza con le norme di sicurezza vigenti, sarà l’occasione per tornare nella casa dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, a seguire concerti di grande qualità. Abbiamo quindi confezionato un programma vario, con artisti di prestigio, che si estenderà fino alla pausa natalizia. Da gennaio poi, sempre in accordo con le regole dettate dall’andamento dell’epidemia, dovremmo poter tornare ai concerti in serata doppia, con formule di abbonamento vere e proprie, e una stagione 2021 che si estenderà fino alla primavera. L’appuntamento intanto è per i primi giorni di settembre, quando annunceremo il programma completo dei “Concerti d’autunno”».

mercoledì 29 luglio 2020

LA NOTTE DI JONAS KAUFMANN PER LA RINASCITA DEL SAN CARLO.


Successo trionfale per l’Aida diretta da Mariotti
con Anna Pirozzi e Anita Rachvelischvili


Tutto esaurito in piazza del Plebiscito per “Regione Lirica” per Aida .
Presenti 1350 persone, numero massimo consentito secondo le regole anti-Covid.
Il Sovrintendente Stéphane Lissner ha accolto il Prefetto Giuseppe Valentini e  le massime autorità civili e militari oltre  ai rappresentanti del mondo intellettuale, universitario e della società civile. Molti i giovani presenti. 

Dopo le accoglienze trionfali delle tre recite di Tosca con il trio stellare Netrebko, Eyvazov e Tézier, ieri sera 28 luglio un nuovo insieme di straordinarie voci tra le più acclamate nel mondo ha scatenato l’entusiasmo del folto pubblico presente alla rappresentazione di Aida in Piazza del Plebiscito.

L’attenzione era concentrata naturalmente su Jonas Kaufmann, considerato il più grande tenore del momento, al suo debutto in un’intera opera nelle stagioni del Teatro di San Carlo. 

E lui nel ruolo del prode guerriero Radamès (non nei panni, essendo rigorosamente una esecuzione in forma di concerto) ha accontentato le aspettative dei tanti fans giunti anche da nazioni lontane immortalando le arie verdiane più celebri con il suo celebre timbro duttile e squillante, capace di tagliare come una lama così come delle più morbide e intime nuances.

Le due donne che si contendono il suo amore, Aida e Amneris, sono impersonate da due voci non meno entusiasmanti, certamente tra le migliori a livello europeo, Anna Pirozzi e Anita Rachwelishvili: la purezza limpida e cristallina della voce del grande soprano, tornato nella sua Napoli, che interpreta la schiava del titolo, opposta alla spietata ma anche lei perdutamente innamorata principessa egizia, scolpita dalla voce grave e perturbante della cantante  georgiana, lanciata a livello planetario anni fa proprio da Stéphane Lissner quando era alla Scala.

 Il direttore Michele Mariotti, uno dei più acclamati tra i giovani direttori d’orchestra del mondo, ha mantenuto le promesse della vigilia con una interpretazione di Aida rispettosa del vero carattere che emana dalla partitura verdiana spesso fraintesa: intimistico e basato sui sentimenti e contrasti umani più che sulla consueta cornice sfavillante dell’epica da kolossal cinematografico, peraltro cancellata in partenza dall’esecuzione non scenica.

 Si è trattato dunque di una occasione davvero unica per consentire al pubblico di concentrarsi sull’arte raffinata e perfetta di strumentatore di Giuseppe Verdi ormai alle soglie dell’estrema maturità, quando ripropose Aida a Napoli, solo un anno dopo la sua prima al Cairo e poi a Milano.

Tanti applausi anche per gli altri protagonisti vocali: Claudio Sgura (il padre di Aida Amonasro), Roberto Tagliavini (il sacerdote Ramfis ma anche protagonista della Nona Sinfonia di Beethoven in questi giorni), Fabrizio Beggi (il re d’Egitto), il Messaggero (Gianluca Floris) e con una particolare attenzione per la Sacerdotessa di Selene Zanetti, che sarà la protagonista di Bohème nell’apertura della prossima stagione del San Carlo a fine anno.

Il Coro del San Carlo, ben preparato da Gea Garatti Ansini, ha una lunga e difficile presenza in tutta l’opera ed ha pienamente risposto meritando l’applauso del pubblico. Ancora una volta l’Orchestra del San Carlo ha mostrato l’alto livello professionale raggiunto in questi anni, mostrandosi duttile e impeccabile nella sfida imposta dalla lettura innovativa e straordinariamente analitica del direttore Michele Mariotti: una rivelazione per molti spettatori in genere distratti dai movimenti delle masse e i colori scenografici, che sono stati trasportati all’interno del meccanismo drammaturgico e sonoro della partitura verdiana.

In questa lettura, perfino la celebre Marcia trionfale ha acquisito la sua giusta collocazione all’interno di un percorso mozzafiato che ha gradualmente preso il pubblico come in un vortice di emozioni, scatenando poi l’entusiasmo finale che ha accomunato tutti i protagonisti della serata alla pari intorno a Jonas Kaufmann, ancora più grande nella sua generosa disponibilità a mettersi in gioco per la rinascita del Teatro di San Carlo, come un atto d’amore per Napoli.

Dopo l’anteprima nel Real sito di Carditello, giovedì 30 luglio dalle 20,15 in Piazza del Plebiscito a Napoli sarà la notte della Nona Sinfonia di Ludwig van Beethoven, omaggio al 250° anniversario della nascita del grande compositore tedesco, ma anche alla fratellanza europea nel difficile momento della rinascita dopo la pandemia, poiché l’opera si conclude con il celebre “corale” sul testo di Schiller, “Inno alla gioia”, divenuto inno ufficiale d’Europa. Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo diretti da Juraj Valčuha con le voci di Maria Agresta, Daniela Barcellona, Antonio Poli e Roberto Tagliavini.

Infine l’ultima replica di Aida diretta da Mariotti chiuderà venerdì 31 luglio, con identico cast della prima, le proposte del Teatro di San Carlo a Napoli per la “Regione Lirica” 2020 promossa dalla Regione Campania. 

La vedova allegra 31 luglio, 5, 7 e 12 agosto 2020 al Circo Massimo.

PROSEGUE LA LUNGA ESTATE AL CIRCO MASSIMO CON LA VEDOVA ALLEGRA IN FORMA DI CONCERTO.
Il progetto visivo è firmato “Fabbrica” Young Artist Program dell’Opera di Roma
SUL PODIO IL MAESTRO STEFANO MONTANARI
Prosegue l’estate al Circo Massimo con il quarto titolo del cartellone estivo dell’Opera di Roma. Dopo il Rigolettoe le sue tre recite tutte esaurite,Il barbiere di Siviglia e Le quattro stagioni in scena rispettivamente fino al 13 e fino al 3 agosto, da venerdì 31 luglio (ore 21) è possibile lasciarsi travolgere dal brio della più famosa delle operette: La vedova allegra di Franz Lehár. Eseguita in forma di concerto e in lingua originale (con sovratitoli in italiano e inglese), vede la direzione del maestro Stefano Montanari, alla cui bacchetta è affidato anche il capolavoro rossiniano. Sul nuovo palcoscenico di 1500 metri quadrati, progettato e realizzato nel pieno rispetto delle norme anti Covid-19 di distanziamento interpersonale, troveranno posto l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma, il Corodiretto dal maestro Roberto Gabbiani e un cast d’eccezione composto da Nadja Mchantaf (Hanna Glawari), Markus Werba (Danilo Danilowitsch), Andrea Concetti (Mirko Zeta), Hasmik Torosyan (Valencienne), Juan Francisco Gatell (Camille de Rossillon), Marcello Nardis (Raoul de St. Brioche), Simon Schnorr (Vicomte Cascada), Roberto Accurso (Bodganowitsch), Roberto Maietta (Kromow) e Alessio Verna(Pritschitsch). Al loro fianco i talenti di “Fabbrica” – Young Artist Program dell’Opera di Roma Sara Rocchi(Prascowia) diplomata della seconda edizione, Marianna Mappa (Sylviane) e Angela Schisano (Olga) della terza attualmente in corso.
Alla creatività delle giovani stelle di “Fabbrica” è affidato anche il progetto visivoche fa da cornice allo spettacolo. La regista Giulia Randazzo e la scenografa Giulia Bellè, partendo dalla riflessione sul momento straordinario che stiamo vivendo, hanno trovato nel cinema muto la chiave per rileggere con ironia e umorismo, sotto il velo malinconico del passato, le mancanze del presente, prima fra tutte l’impossibilità di interazione ravvicinata tra gli interpreti sul palcoscenico. Così una serie di immagini e sequenze filmiche montate da video d’epoca originali, vanno a intrecciarsi con la musica e il canto, per enfatizzarne alcuni momenti salienti dell’opera. Completano il cast le artiste del Coro del Teatro dell’Opera di Roma che danno voce alle grisettes: Michela Nardella, Emanuela Luchetti, Claudia Farneti, Stefania Rosai, Silvia Pasini, Marzia Zanonzini.
Dopo la “prima” di venerdì 31 luglio, le repliche de La vedova allegra saranno mercoledì 5, venerdì 7 e mercoledì 12 agosto.
Tutte le rappresentazioni inizieranno alle ore 21.
I biglietti per la stagione estiva 2020 al Circo Massimo sono in vendita alla biglietteria e sul sito del Teatro dell’Opera di Roma.
Per informazioni: operaroma.it

Il programma fa parte del nuovo palinsesto di Roma Capitale Romarama.

LE STELLE DELL’OPERA TORNANO A BRILLARE ALL’ARENA DI VERONA.


Dopo la prima volta del Requiem mozartiano nell’anfiteatro, il 1 agosto gala straordinario con Netrebko, Eyvazov, Gubanova e Maestri
Arena di Verona - sabato 1 agosto, ore 21.30

Anna Netrebko e Yusif Eyvazov tornano a Verona dopo il trionfale debutto 2019: a loro si uniscono i fuoriclasse internazionali Gubanova e Maestri in un programma unico appositamente pensato per l’Arena.
Sul podio sale il Maestro Marco Armiliato, dopo un Requiem mozartiano pressoché sold-out.
Il soprano russo e il tenore azero, acclamatissima coppia sulla scena e nella vita, mantengono la promessa: dopo aver conquistato l’Arena lo scorso anno con un successo storico ne Il Trovatore, tornano a Verona per incontrare il pubblico nel grande abbraccio dell’anfiteatro. Lo fanno nel cuore della loro prima tournée tutta italiana, poche selezionatissime date per ritornare alla grande musica dopo i tristi mesi di silenzio, con un programma di grandi cavalli di battaglia scelti appositamente per esaltare il loro indubbio talento drammatico e omaggiare i titoli operistici che hanno segnato la storia del Festival: pagine celebri di Cilea, Donizetti, Leoncavallo, Verdi e Giordano.
Anna Netrebko e Yusif Eyvazov mandano a Verona un vero messaggio d’amore: «una città e un palco che grazie al Trovatore nel 2019 ci sono entrati nel cuore». E il tenore in conferenza dichiara: «Io e Anna siamo davvero felici di tornare all’Arena di Verona, sia in scena l’anno prossimo, sia quest’anno per l’edizione straordinaria del Festival: è un segnale che tutti attendevamo, un simbolo di ripartenza forte per il mondo dell’Opera, anche per noi artisti, che abbiamo bisogno di fare musica dal vivo, di incontrare il pubblico e sentire il suo calore e la sua energia».
Il legame che le due stelle più amate dell’Opera ha voluto mantenere in occasione del Festival d’estate 2020 è anche un’anticipazione dell’attesa Turandot 2021, che sancirà la loro presenza in Arena per il terzo anno consecutivo, privilegio riservato solo ai teatri più prestigiosi del mondo.
«L’affetto di questi grandi artisti è uno dei pilastri di speranza e ottimismo su cui poggia la nostra visione di un futuro migliore, di un ritorno alla normalità a cui tutti aspiriamo. Sono certa che Verona tutta vorrà abbracciare di cuore questa grande coppia d’arte e di vita che rappresenta oggi non solo un’assoluta eccellenza artistica ma anche un segnale di ripresa importante per qualsiasi territorio a vocazione di turismo d’arte e cultura», dichiara il Sovrintendente e Direttore Artistico Cecilia Gasdia, che commenta la nuova forma degli spettacoli areniani dopo la serata inaugurale: «Desidero davvero ringraziare il personale di Fondazione Arena, l’Orchestra e il Coro ma anche tutto il personale tecnico e amministrativo, senza il quale non sarebbe stato possibile questo piccolo miracolo, un Festival in cui abbiamo dovuto ripensare l’Arena di Verona completamente da capo».
Sempre con lo sguardo rivolto allo spettacolo inaugurale del 98° Festival 2021, spetta ad Ambrogio Maestri aprire la serata con il Prologo di Pagliacci, capolavoro meta-teatrale di Leoncavallo. Il baritono pavese ha debuttato nell’anfiteatro veronese esattamente venti anni fa, prima di calcare le scene internazionali e comparire in pellicole cinematografiche. Il programma lo vede anche duettare come esilarante Dulcamara con Anna Netrebko nello spiritoso Elisir d’amore, repertorio ormai rarissimo per il grande soprano russo.
Proviene dalla Russia anche l’affascinante mezzosoprano Ekaterina Gubanova, apprezzatissimo in un repertorio sconfinato che va dal belcanto ai francesi, dal Lied a Wagner. Dopo essere stata applaudita in Arena come indimenticabile Amneris, ritorna all’insegna di Verdi nei panni di Azucena e della Principessa Eboli nella drammatica aria “O don fatale” da Don Carlo. Grazie anche alla grande aria di Elisabetta Tu che le vanità, recente debutto nel repertorio di Netrebko, il grand-opéra verdiano risuona in Arena dopo essere stato banco di prova per le voci più importanti del secolo, tra cui Caballé, Domingo, Cappuccilli, Millo, Bruson, Casolla, Giaiotti in edizioni memorabili per gli occhi e per le orecchie (’69 e ’92).
Il programma si conclude nel segno del Verismo e della grande opera italiana tra Ottocento e Novecento, repertorio a cui si stanno dedicando sempre più i protagonisti della serata: dopo l’intenso monologo di Adriana Lecouvreur, si ascolteranno le pagine più significative di Andrea Chénier, capolavoro di Umberto Giordano e titolo con cui la coppia Netrebko-Eyvazov ha inaugurato la stagione 2018 del Teatro alla Scala.
L’Orchestra dell’Arena di Verona torna letteralmente al centro, nel cuore della musica nell’immenso palcoscenico creato per l’edizione straordinaria del Festival d’estate 2020. Alla guida della folta compagine è nuovamente Marco Armiliato, direttore italiano dalla carriera internazionale, tra le bacchette più richieste al mondo per il grande repertorio operistico.
Il Maestro Armiliato, già più volte applaudito in Arena, è anche il concertatore del Requiem venerdì 31 luglio: il concerto, realizzato in collaborazione con Confindustria Verona, è dedicato alle vittime della pandemia, di tutta Italia e della provincia di Verona in particolare, e rappresenta la prima esecuzione dell’estremo capolavoro di Mozart tra le pietre millenarie dell’anfiteatro, già vicino al tutto esaurito.
Per l’occasione, all’Orchestra e al Coro diretto da Vito Lombardi, si unisce un quartetto vocale di eccezionale livello: il soprano Vittoria Yeo, il mezzosoprano Sonia Ganassi, il tenore Saimir Pirgu e il basso Alex Esposito. Saranno presenti numerosi sindaci da tutta Italia, che hanno aderito all’invito del primo cittadino veronese Federico Sboarina.
È stato istituito l’indirizzo email dedicato : mozartrequiem@arenadiverona.it
al quale tutte le famiglie colpite dal lutto della pandemia possono scrivere per richiedere di presenziare a questa serata, fino ad esaurimento posti.
È ancora possibile prenotare il proprio posto per il gala straordinario Le Stelle dell’Opera di sabato 1 agosto.
Fondazione Arena di Verona ha inoltre istituito speciali tariffe per il pubblico veronese e per gli operatori sanitari, valide per tutte le date del Festival d’estate 2020. Per scoprirle nel dettaglio basta consultare il sito web arena.it nella sezione dedicata: https://www.arena.it/arena/it/pages/mappa-posti-prezzi-biglietti-arena-verona.html


sabato 1 agosto ore 21.30
Le Stelle dell’Opera
Direttore Marco Armiliato

Soprano Anna Netrebko
Mezzosoprano Ekaterina Gubanova
Tenore Yusif Eyvazov
Baritono Ambrogio Maestri

PROGRAMMA
Ambrogio Maestri Si può?... Si può? | Pagliacci, Prologo · Ruggero Leoncavallo
Ekaterina Gubanova Stride la vampa | Il Trovatore, Parte II · Giuseppe Verdi
Yusif Eyvazov Forse la soglia attinse…
Ma se m'è forza perderti | Un ballo in maschera, Atto III · Giuseppe Verdi
Anna Netrebko Tu che le vanità | Don Carlo, Atto V · Giuseppe Verdi
Sinfonia | I Vespri siciliani · Giuseppe Verdi
Ekaterina Gubanova O don fatale, o don crudel | Don Carlo, Atto IV · Giuseppe Verdi
Yusif Eyvazov La vita è inferno all’infelice…
O tu che in seno agli angeli | La Forza del destino, Atto III · Giuseppe Verdi
Anna Netrebko Del sultano Amuratte… Io son l’umile ancella | Adriana Lecouvreur, Atto I · Francesco Cilea
Sinfonia | Don Pasquale · Gaetano Donizetti
Anna Netrebko, Ambrogio Maestri Quanto amore!
Ed io spietata | L’Elisir d’amore, Atto II · Gaetano Donizetti
Yusif Eyvazov Un dì all’azzurro spazio | Andrea Chénier, Quadro I · Umberto Giordano
Ambrogio Maestri Nemico della patria | Andrea Chénier, Quadro III · Umberto Giordano
Anna Netrebko, Yusif Eyvazov Vicino a te s'acqueta | Andrea Chénier, Quadro IV · Umberto Giordano

ORCHESTRA DELL’ARENA DI VERONA

lunedì 27 luglio 2020

RAI: FABIO LUISI CHIUDE I “CONCERTI PER LA RIPRESA”




Musiche di Copland e Šostakovic con l’Orchestra Sinfonica Nazionale

È uno dei direttori d’orchestra italiani più affermati all’estero. Attualmente ricopre incarichi prestigiosi presso l’Opera di Zurigo, l’Orchestra della Radio Danese, ed è Direttore Musicale designato della Dallas Symphony Orchestra. È Fabio Luisi, protagonista del settimo e ultimo dei “Concerti per la ripresa” dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai in programma giovedì 30 luglio alle 20.30 all’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino, in diretta su Radio3 e in streaming sul portale di Rai Cultura.
Negli ultimi anni Luisi è stato protagonista di diversi concerti di successo con l’Orchestra Rai, a Torino ma anche nell’Aula del Senato della Repubblica, in occasione del concerto di Natale del 2018.

È stato Direttore Principale dei Wiener Symphoniker – ha ricevuto dall’orchestra la medaglia e l’anello d’oro intitolati a Bruckner –, Direttore Musicale Generale della Staatskapelle e della Sächsische Staatsoper di Dresda, Direttore Principale del Metropolitan di New York e del Maggio Fiorentino. 

Per il suo ritorno con la compagine Rai propone due pagine novecentesche: la suite dalle musiche di scena per Quiet City dello statunitense Aaron Copland e la Sinfonia n. 14 di Dmitrij Šostakovič, protagonista indiscusso della musica sovietica dalla Seconda Guerra Mondiale in poi. Con lui solisti illustri come il soprano austriaco Sandra Trattnigg, partner abituale dei maggiori direttori di oggi tanto nell’opera quanto nel repertorio sinfonico, e il basso-baritono tedesco Matthias Goerne, universalmente acclamato anche come interprete di Lieder.

Quiet City è un dramma scritto nel 1939 da Irwin Shaw, e narra le vicende diverse di due fratelli, uomo d’affari l’uno, indipendente e non convenzionale l’altro, che si aggira di notte per la città suonando la tromba e cercando di riprodurre le emozioni delle persone che incontra. Dalle musiche di scena composte per Quiet City Copland trasse nel 1940 una breve suite per corno inglese, tromba e archi, che traduce le suggestioni del lavoro di Shaw in sonorità rarefatte e sospese. 

Si rivolge invece alla poesia più alta – il concerto si intitola appunto “Šostakovič e le grandi liriche” – la Sinfonia n. 14 per soprano, basso, archi e percussioni. Siamo nel 1969, in avanzato disgelo: Šostakovič dà suono a versi di Federico García Lorca, Guillaume Apollinaire, Vilgelm Kyukhelbeker e Rainer Maria Rilke in undici pagine di eccezionale efficacia. Il tema comune è la morte, inquadrata in situazioni diverse e letta con diverse implicazioni, alternando drammaticità e distensione, rassegnazione e protesta. Giunto al vertice della sua maturità il compositore aggiunge alla sua storia già imponente di sinfonista una tessera anomala, impiegando la voce e sostituendo ai grandi organici a lui abituali le sonorità eterogenee di archi e percussioni. La musica interpreta i testi poetici, spesso “difficili”, con evocazioni stilizzate e sempre pertinenti, aggiungendovi una intensa carica espressiva e una comunicatività immediata, espandendo il senso delle parole in una dimensione emotiva al tempo stesso forte e contenuta.

Per motivi legati all’emergenza sanitaria, come per tutti gli altri “Concerti per la ripresa”, per i professori dell’OSN Rai, per gli artisti e per tutte le persone coinvolte, saranno attuate le necessarie norme di sicurezza e non sarà previsto l’accesso in sala del pubblico. La musica firmata Rai arriverà comunque nelle case di tutti gli italiani attraverso Radio3 e il portale di Rai Cultura, che trasmetteranno il concerto in diretta e in streaming.

Parte il 28 luglio 2020 la nuova campagna abbonamenti del Maggio Musicale Fiorentino 2020/2021.


Parte il 28 luglio 2020 e con la prelazione riservata agli abbonati delle scorse stagioni fino al 4 settembre, la nuova campagna abbonamenti del Maggio Musicale Fiorentino 2020/2021. Cinque tipologie divise su tre turni per innumerevoli combinazioni; sono previsti anche carnet vantaggiosi dedicati ai giovani con prezzi a partire da 65 euro per 5 titoli d’opera. “Niente è come esserci!” è l’invito del Maggio alle sottoscrizioni.

Parte il 28 luglio 2020 e con la prelazione riservata agli abbonati delle scorse stagioni fino al 4 settembre, la Campagna abbonamenti del Maggio Musicale Fiorentino 2020/2021.

Cinque tipologie divise su tre turni, per innumerevoli combinazioni, grazie alla possibilità di comporre a piacimento pacchetti diversi secondo i propri interessi e preferenze di posti. Dal potersi abbonare a un ciclo complessivo, quello denominato “Première” che include tutte le opere e i concerti sia della stagione che del Festival (esclusi gli eventi straordinari) per un totale di 44 appuntamenti, alla scelta solo dei cicli d’opera o dei concerti sinfonici sia della Stagione che del Festival e di accoppiarne a uno, due o più tra loro.
Sono previsti anche carnet speciali dedicati ai giovani con prezzi vantaggiosi a partire da 65euro per 5 titoli d’opera da scegliere tra le 14 proposte in cartellone.

La stagione annunciata che partirà con le recite di Rinaldo dal 7 settembre 2020 e che si chiuderà con l’ultima recita di Don Giovanni il 30 luglio 2021 a chiusura dell’83esimo Festival del Maggio Musicale Fiorentino conta 10 titoli d’opera offerti in abbonamento in Stagione, 4 nel Festival e 30 concerti sinfonici (20 in Stagione e 10 nel Festival, inclusi i due concerti delle prestigiose Orchestre ospiti) con schierati grandissimi nomi - di artisti e del podio - tra i più celebri al mondo del panorama lirico sinfonico, verrà proposta in quattro tipologie di abbonamenti”: “Opera Stagione”, “Sinfonica Stagione”, “Opera Festival”, “Sinfonica Festival”, più il “Premiére” che li include tutti e che offre il rateo più conveniente; in tre turni “A”, “B”, “Matinée” (per l’opera).

Come nella scorsa stagione si conferma che gli abbonamento potranno essere combinati tra loro secondo i propri interessi, anche di posizionamento tra i sei settori di poltrone (quattro in platea, palchi e galleria ) del teatro. Si potrà quindi scegliere da un singolo tipo di abbonamento: per esempio solo “Opera Stagione”, oppure aggiungerne gli altri a piacimento fino a sommarli tutti e quattro nelle varie combinazioni possibili tra turni e posizionamento di poltrone. Sarà cioè anche possibile variare la scelta del proprio posto come scegliere “platea 1” per le opere della Stagione e poi eventualmente indicare un altro settore come le altre poltrone di platea, i posti nei palchi e in galleria, per l’abbonamento alle opere del Festival o per i concerti. Sono quindi molteplici le combinazioni possibili in modo che il pubblico possa ritagliarsi a piacimento un abbonamento proprio “su misura”.

Per i giovani sotto i 30 anni sono state individuate offerte molto vantaggiose sia per le opere che i concerti che permetteranno l’acquisto, per esempio, di un carnet di 5 titoli di opera da scegliere a piacere su tutte quelle in abbonamento del cartellone a un costo di 65€ complessivo, con la Maggio Card in omaggio.


L’invito che accompagna il lancio della campagna è “Niente è come esserci!
Con questa efficace quanto semplice esortazione che si ode spesso quando si auspica l’importanza di una presenza concreta, non mediata, e condivisa, il Maggio invita in maniera chiara e schietta a esserci anche per sostenere il teatro. È bello, anzi niente è più bello per chi ama la musica e il Maggio - e mai come quest’anno dopo uno stop così lungo - che essere in sala per le opere, i concerti, il balletto ed esserci anche contribuendo con energia al sostegno della Fondazione sottoscrivendo un abbonamento.

domenica 26 luglio 2020

L’omaggio a Ennio Morricone ha inaugurato il Ravello Festival 2020.


Le immortali melodie di Ennio Morricone riproposte in uno scenario incantevole affacciato sul mare della Costiera Amalfitana hanno emozionato il pubblico della serata inaugurale del Ravello Festival.
Sul podio della Città della Musica Andrea Morricone alla guida della Roma Sinfonietta che ha omaggiato uno dei grandi geni della musica mondiale. La voce di Mariano Rigillo a metà del concerto ha sottolineato con le parole di Primo Levi un impegno civile che ha sempre contraddistinto l’azione artistica di un compositore celebre per il cinema ma dotato di enorme sensibilità. Da c’era una volta in America a Novecento a Sostiene Pereira a Nuovo cinema paradiso, un concerto emozionante che ha dato il via alla 68esima edizione del Ravello Festival firmata da Alessio Vlad. In platea anche il Governatore Vincenzo De Luca che ad inizio serata ha omaggiato la memoria del maestro donando al figlio Andrea una litografia della Costiera amalfitana. Gli applausi finali, sono stato un grande incoraggiamento per tutto lo staff della Fondazione Ravello, guidata dal Commissario Almerina Bove, per l’intenso lavoro di queste settimane, oltre che il riconoscimento per il grande risultato artistico.
Le foto sono di Pino Izzo

venerdì 24 luglio 2020

La Messa da requiem, il maestoso capolavoro di Giuseppe Verdi, il 26 luglio al Teatro di Verdura di Palermo.

La Messa da requiem, il maestoso capolavoro di Giuseppe Verdi, è il prossimo appuntamento del Festival del Teatro Massimo di Palermo Sotto una nuova luce in programma domenica 26 luglio alle 21.15 al Teatro di Verdura. 
In scena, Coro e Orchestra del Teatro Massimo e un quartetto di solisti di grande livello, Carmen Giannattasio, Marianna Pizzolato, René Barbera e Gianluca Buratto. Sul podio Omer Meir Wellber, Maestro del Coro Ciro Visco.

Composta per commemorare Alessandro Manzoni a un anno dalla scomparsa, la Messa da requiem è considerata il capolavoro sinfonico-corale di Giuseppe Verdi, scritta sull’onda dell’emozione per la scomparsa del poeta, ammirato e amato dal compositore, ed eseguita per la prima volta dallo stesso Verdi a Brera nel 1874.

Nonostante non facesse mistero della sua visione atea e orgogliosamente anticlericale, Verdi ha composto con il Requiem una Messa carica di grande spiritualità, ricca di sentimenti religiosi ed evocatrice di riflessioni filosofiche sulla vita e sulla morte. Il testo è articolato in sette grandi sezioni, Requiem e Kyrie, il celebre Dies irae, Domine Jesu, Sanctus, Agnus Dei, Lux aeterna, Libera me. Un grandioso capolavoro di musica sacra che ebbe un così grande successo al debutto che dopo la prima esecuzione se ne tennero altre tre al Teatro alla Scala.

Domenica 26 luglio alle 21.15 il Teatro Massimo la ripropone al Teatro di Verdura sotto le stelle del parco di Villa Castelnuovo con un imponente organico composto da 80 orchestrali, 75 coristi e un quartetto di solisti di grande livello, a partire da Carmen Giannattasio, soprano, Marianna Pizzolato mezzosoprano, René Barbera, tenore e Gianluca Buratto, basso. A dirigere l’Orchestra del Teatro Massimo Omer Meir Wellber, mentre il Maestro del Coro è Ciro Visco.

Come diceva Carlo Maria Giulini “L’arte è una preghiera e il far vivere insieme un pezzo di musica su un testo sacro è sempre un po’ pregare insieme”. E oggi, credenti o meno, forse se ne sente tutti il bisogno.

Durata 80’ circa.  In streaming sulla WebTV del Teatro Massimo.
È richiesto l’uso della mascherina all’ingresso del Teatro di Verdura e il pubblico siederà in poltrone distanziate. Biglietti: da 25 a 5 euro. Prevendite al botteghino del Teatro Massimo e on-line su www.ticketone.it.

I SOLISTI
Carmen Giannattasio
Il suo talento unico è ormai acclamato in tutto il mondo, da quando la sua carriera è stata lanciata con la vittoria del Primo Premio e il Premio del Pubblico al Concorso operistico Operalia di Placido Domingo, a Parigi nel 2002. La sua brillante voce da soprano e la sua abilità drammatica le hanno permesso di ottenere immediata attenzione della critica nonché una reputazione di artista duttile in grado di adattare voce e recitazione alle diverse eroine che incarna. È spesso ospite sui palcoscenici più importanti del mondo, tra cui il Metropolitan Opera, la Royal Opera House, il Teatro alla Scala, il Bayerische Staatsoper, l’Opera di Stato di Berlino, la Wiener Staatsoper, il Bol’soj di Mosca. Il suo ampio repertorio include compositori come Monteverdi, Mozart, Gluck, Rossini, Bellini, Donizetti, Verdi, Cajkovskij, Puccini, Mascagni. È ambasciatrice Bulgari. Nel febbraio 2017 ha ricevuto il titolo di Cavaliere dell’Ordine della Stella della Repubblica Italiana. Gli impegni futuri includono Tosca alla Royal Opera House di Londra e a Vienna, Evgenij Onegin al Teatro Massimo di Palermo, Norma e La bohème ad Amburgo, Tosca a Sidney, Falstaff al Festival di Aix-en-Provence e a Lione.

Marianna Pizzolato
Si è diplomata con il massimo dei voti in Canto al Conservatorio di Palermo. È ad oggi una delle interpreti di riferimento per il repertorio rossiniano. Ha debuttato al Rossini Opera Festival nel 2003 ne Il viaggio a Reims (Marchesa Melibea); Ha inoltre preso parte a numerose produzioni rossiniane presso i maggiori teatri e festival del mondo: Il viaggio a Reims a Firenze, Mosca (diretta da Sokhiev) e Bad Wildbad; Il barbiere di Siviglia a Bologna, Zurigo, Napoli, Liegi, Bari, Santiago del Cile; Tancredi al Teatro dell’Opera di Roma, a Tokyo, Santiago del Cile e Brema (diretta da Dantone); L’italiana in Algeri a Bologna, Zurigo, Napoli, Parigi, Palermo, Toulouse, al Metropolitan Opera di New York, Parigi (Théâtre des Champs Elysées) e Madrid; La Cenerentola a La Coruña, Pamplona, Valladolid, Cardiff e Parigi; Zelmira a Lione; Semiramide a Bad Wildbad; Ermione a La Coruña (diretta da Alberto Zedda); La donna del lago a Santa Fe e a Liegi (direttore Michele Mariotti, regista Damiano Michieletto). Attiva anche nel repertorio belcantistico, ha cantato Lucrezia Borgia a Las Palmas, Santiago del Cile e Liegi, dove ha interpretato anche Maria Stuarda (Elisabetta). Si dedica regolarmente al repertorio barocco e settecentesco. Molto intensa ed apprezzata anche la sua attività sul versante concertistico.

René Barbera
Diplomatosi al Chicago’s Patrick G. and Shirley W. Ryan Opera Center, si è rapidamente affermato come giovane artista in ascesa. Al Concorso “Operalia” di Placido Domingo del 2011 ha vinto il Primo Premio per l’Opera, il Primo Premio per la Zarzuela e il Premio del Pubblico. È stato ospite di prestigiosi teatri degli Stati Uniti interpretando Elvino ne La sonnambula con la Washington Concert Opera, Almaviva ne Il barbiere di Siviglia al Michigan Opera Theater ed Ernesto in Don Pasquale alla Lyric Opera of Chicago. Ha interpretato Don Ramiro ne La Cenerentola alla Seattle Opera e Los Angeles e Almaviva al Teatro Stanislavskij di Mosca. Nel 2013 ha debuttato alla Santa Fè Opera come Rodrigo ne La donna del lago di Rossini ed è poi ritornato a Chicago nei panni di Arturo in Lucia di Lammermoor, di Brighella in Ariadne auf Naxos e di Tamino per Die Zauberflöte, debuttando successivamente alla Vancouver Opera come Almaviva e con la Canadian Opera Company come Rinuccio in Gianni Schicchi.
Il suo repertorio concertistico include lo Stabat Mater di Rossini, il Messiah di Händel e la Nona Sinfonia di Beethoven.
 Tra i prossimi impegni, Rigoletto al Teatro San Carlo di Napoli.

Gianluca Buratto
Nel 2006 ha vinto il primo premio juniores nel Concorso di Canto “Ferruccio Tagliavini”, in seguito al quale è stato invitato a cantare la Messa da Requiem di Verdi alla Festspielehaus di Bregenz e il Requiem di Mozart alla Graf-Zeppelin-Haus a Friedrichshafen. Tra gli impegni più recenti, ha inaugurato la stagione del Teatro alla Scala interpretando un applaudito Papa Leone nell’Attila diretto da Riccardo Chailly, è stato quindi Sparafucile nel Rigoletto con la regia di John Turturro al Regio di Torino, ha interpretato poi il Magnificat di Vivaldi e la Messa dell’Incoronazione di Mozart per i concerti alla Scala del periodo natalizio 2018/2019 e Die Schöpfung di Haydn in Danimarca; Tra i suoi impegni futuri: Agrippina (Claudio) alla Dutch National Opera di Amsterdam; seguiranno poi produzioni alla Scala di Milano e sarà Fiesco nel Simon Boccanegra a Copenaghen; Stabat Mater di Rossini all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, mentre alla Staatsoper di Amburgo sarà impegnato come Commendatore in Don Giovanni.