martedì 26 aprile 2022

Il basso Luca Gallo inaugura la rassegna di operette in Mazzacorati.

 

Il basso Luca Gallo inaugura la rassegna di operette in Mazzacorati

 


Impegnato dal 7 al 13 maggio p.v. in Lucrezia Borgia di Gaetano Donizetti al Teatro Comunale di Bologna, il celebre basso Luca Gallo interpreterà i ruoli di Falke in Die Fledermaus di Strauss II e di Coppélius/Dapertutto/Miracle in Les contes d'Hoffmann di Offenbach negli spettacoli che Sol Omnibus Lucet APS (col patrocinio di Succede solo a Bologna) metterà in scena rispettivamente il 15 maggio e il 12 giugno al Teatro Mazzacorati 1763

 

La rassegna operettistica presso il Teatro Mazzacorati 1763, sito in via Toscana 19 a Bologna, vedrà protagonista per i primi due spettacoli Luca Gallo, che sarà affiancato da strumentisti e cantanti (giovani emergenti e professionisti in carriera) dell’associazione bolognese Sol Omnibus Lucet. Il 15 maggio 2022 sarà Die Fledermaus ad aprile le danze, mentre il 12 giugno 2022 sarà messa in scena un’originale versione di Les contes d’Hoffmann di Offenbach; il ciclo di operette si chiuderà poi domenica 3 luglio con Die lustige Witwe di Franz Lehár.

 

L'appuntamento è sempre per le ore 16.00. L'ingresso è ad offerta libera e parte del ricavato sarà devoluto ai lavori di restauro del teatro. Si ricorda che è obbligatoria la prenotazione, effettuabile inviando una mail a solomnibuslucet1@gmail.com. Per ulteriori informazioni si rimanda alla pagina Facebook dell’associzione: http://www.facebook.com/SolOmnibusLucetAPS.

 

Nato a Bologna, Luca Gallo ha studiato canto con Paride Venturi. Nel 1993 vince il 14° concorso Mattia Battistini di Rieti per la parte di Ferrando (Trovatore) Dopo essere stato vincitore o finalista in diversi concorsi nazionali e internazionali quali As.li.co di Milano, A.Belli di Spoleto , Angelica Catalani di Ostra, Spontini di Maiolati, Mario del Monaco di Marsala, inizia una promettente carriera che lo vede Don Basilio (Barbiere di Siviglia), Angelotti (Tosca), Sparafucile e Monterone (Rigoletto), Zio Bonzo (Butterfly) in Italia, Francia, Spagna e negli Emirati Arabi. Dal 1996 inizia a collaborare con diversi importanti teatri italiani e stranieri: è Sparafucile (Rigoletto), Simone (Gianni Schicchi), Pistola (Falstaff) per il Circuito Lirico Lombardo; Figaro e Bartolo (Nozze di Figaro), Zareckj (Evgenij Onegin) al Massimo di Palermo; Alidoro (Cenerentola) e Haly (Italiana in Algeri) a Nimes (Francia); ancora Pistola allo Sferisterio di Macerata, a Messina, Chieti, Reggio Calabria e Salerno dove è anche Zuniga; Pallante (Agrippina) e Monterone al Politeama di Lecce; Haly a Tel Aviv (Israele); Sir Gualtiero (Roberto Devereux) al Regio di Torino; ancora Zareckj all'Opera di Roma; Hermann (Racconti di Hoffmann) al San Carlo di Napoli; Mandarino (Turandot), Barack (Turandot di Busoni), Remigio (Navarraise di Massenet) a Sassari; Bonzo (Butterfly) al Forum Grimaldi (Macerata); Zuniga (Carmen) e Re (Aida) al Politeama Greco di Taormina; Montano (Otello) e Gran Sacerdote (Nabucco) a Bassano del Grappa; Angelotti (Tosca) e Bonzo (Butterfly) al Festival Pucciniano di Torre del Lago; Ferrando (Trovatore) a St.Etienne (Francia); Bailli (Werter) e Principe di Bouillon (Adriana Lecouvreur) a Fidenza; Don Pasquale a Cagli. Nel 2004 interpreta Scrooge in Racconto di Natale di C.Galante, in prima assoluta, ripresa l'anno dopo all'Alighieri di Ravenna; a Torino è invece il Papà nella fiaba Alice composta da Stefano Seghedoni col quale canta anche in concerto a Novi Sad (Serbia) e a Seoul (Korea). È Dulcamara (Elisir d'amore in Giappone); è Leporello (Don Giovanni) a Salon de Provence (Francia), Fontanellato, e Oxford (Inghilterra). Nel 2008 è Anzoleto (Campiello) a Rovigo, Tom in Ballo in Maschera a Messina; nel maggio 2010 è Masetto al Vittorio Emanuele di Messina e ancora Leporello al Festival di Solothurn (Svizzera). È stato diretto tra gli altri da Donato Renzetti, Peter Maag, Roberto Tolomelli, Bruno Campanella, John Neschling, Enrique Mazzola, Yoram David, Karl Martin, Stefano Ranzani, Massimiliano Stefanelli, Lotar Koenigs, Marco Boemi, Tiziano Severini, Steven Mercurio, Carlo Palleschi: tra i registi ricordiamo Pier Luigi Pizzi, Ivo Guerra, Alberto Fassini, Beppe de Tomasi, Gilbert Deflo, Denis Krief, Enzo Dara, Pier Francesco Maestrini, Jonathan Miller, Omri Nitzan, Ulisse Santicchi, H.Brockaus, Francesco Micheli, Maria Elena Mexia, Paolo Trevisi. Ha inoltre interpretato i ruoli di Don Giovanni, Alvise (Gioconda), Raimondo (Lucia di Lammermoor), Oroveso (Norma), Bruschino Padre (Signor Bruschino) e Leone (Attila) in forma di concerto. L'attività concertistica l'ha visto interprete fra l'altro della Petite Messe Solennelle e lo Stabat Mater di Rossini, Il Messiah di Haendel, Lo Stabat Mater di Haydn, il Requiem, la Kronungsmesse, la Missa Brevis KV 258, i Vesperae Solennes de confessore e le Litanie Lauretane di Mozart, la Cantata n.147 di Bach, il Requiem di Fauré , il Te Deum di Charpentier e la Messa in Sol di Schubert, la Nona sinfonia di Beethoven, la Messa di Gloria di Puccini. Al Cenacolo Francescano, Luca Gallo ha cantato nel febbraio del 2008 in Gianni Schicchi di Puccini.

giovedì 21 aprile 2022

Mercoledì 27 aprile 2022 alle ore 20, prima recita di “Roméo et Juliette” di Charles Gounod; l’opera non è mai stata eseguita al Maggio

 

Mercoledì 27 aprile 2022 alle ore 20, prima recita di “Roméo et Juliette” di Charles Gounod; l’opera non è mai stata eseguita al Maggio

 


Sul podio della sala Mehta, alla guida del Coro e dell’Orchestra del Maggio, il maestro Henrik Nánási

 

La regia è di Frederic Wake-Walker

 

Juan Diego Flórez nel ruolo di Roméo e Valentina Naforniță nel ruolo di Juliette

 

Altre quattro le recite previste: il 3, 5 e 10 maggio alle ore 20 e l’8 maggio alle ore 15:30. 

 

Il maestro Henrik Nánási, alla guida del Coro e dell’Orchestra del Maggio, sul podio della sala Mehta per il secondo titolo operistico del Festival: Roméo et Juliette di Charles Gounod, mai programmata fin ora al Maggio.

E la prima recita del 27 aprile segna il 155esimo “compleanno” dell’opera, andata in scena la prima volta il 27 aprile 1867 al Théâtre Lyrique di Parigi. La regia di questa nuova produzione è di Frederic Wake-Walker che porta con sé quasi tutto lo staff creativo che è stato apprezzato per Adriana Lecouvreur, titolo inaugurale dell’83esimo Festival del 2021: le scene sono di Polina Liefers, i costumi di Julia Katharina Berndt, le coreografie di Anna Olkhovaya. Le luci sono curate da Peter Mumfond; Ergo Phizmiz è il videomaker. 

La locandina mette in lista un cast di assoluto rilievo con il celebre tenore Juan Diego Flórez, di ritorno al Maggio dopo il concerto del settembre 2020, che è Roméo; Valentina Naforniță, di recente fra i protagonisti nelle due messe in scena di Così fan tutte, la prima volta nel marzo 2021 con la direzione di Zubin Mehta e la seconda nel settembre 2021 con la direzione di Ádám Fischer, che è Juliette; il ruolo di Stéphano è sostenuto da Vasilisa Berzhanskaya che torna al Maggio dopo essere stata Dorabella nel  Così fan tutte della scorsa stagione e prima ancora Rosina nel Barbiere di Siviglia. Evgeny Stavinsky, di ritorno al Maggio anche lui dopo le recite del Barbiere di Siviglia dell’ottobre 2020, è Frère Laurent; Alessio Arduini, fra i protagonisti del recente Lo sposo di tre, e il marito di nessuna andato in scena nel febbraio 2022 è Mercutio e Giorgio Misseri, che torna al Maggio dopo Siberia di Giordano andata in scena a luglio 2021, nel ruolo di Tybalt. Con loro, completano il cast Francesco Milanese come Capulet, Francesco Samuele Venuti come Pâris, Lulama Taifasi come Benvolio, Adriano Gramigni, come Le Duc, Eduardo Martìnez Flores come Grégorio e Xenia Tziouvzras come Gertrude. Il maestro del Coro è Lorenzo Fratini.

In programma altre quattro recite: il 3, 5 e 10 maggio alle ore 20 e l’8 maggio alle ore 15:30.

 

Per il ciclo “Oltre il sipario”, conferenze sulle opere del Festival realizzato in collaborazione con Publiacqua, venerdì 22 aprile alle ore 17.30 , il critico musicale Alberto Mattioli, parlerà dell’opera. L’incontro si svolgerà nel Foyer di galleria del Teatro con la partecipazione dei cantanti e dei pianisti dell’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino.

 

Grazie alla Fondazione CR Firenze, la recita del 5 maggio è in vendita con uno sconto del 50% sui biglietti di ogni settore

 

Il maestro Henrik Nánási, “di casa” nei più importanti teatri del mondo, è al suo debutto operistico al Maggio, tornando sul podio a Firenze dopo il concerto tenuto, nel corso del Ciclo Šostakovič, il 5 novembre del 2017.

Juan Diego Flórez è Roméo: fra i più celebri, talentuosi e acclamati tenori degli ultimi anni, è fra i protagonisti assoluti della scena musicale internazionale e torna al Maggio dopo il concerto straordinario tenuto al maggio il 30 settembre 2020 con la direzione del maestro Carlo Rizzi.

 

La locandina:

ROMÉO ET JULIETTE

de Charles Gounod

Opéra en cinq actes

Paroles de Jules Barbier et Michel Carré

Musique de Charles Gounod

Edizione: Edwin F. Kalmus & Co., Inc., Boca Raton, Florida

 

Maestro concertatore e direttore Henrik Nánási

Regia Frederic Wake-Walker

Scene Polina Liefers

Costumi Julia Katharina Berndt

Luci Peter Mumford

Video Ergo Phizmiz

Coreografia Anna Olkhovaya

 

Capulet Francesco Milanese

Roméo Juan Diego Flórez

Frère Laurent Evgeny Stavinsky

Tybalt, neveu de Capulet Giorgio Misseri

Pâris Francesco Samuele Venuti

Mercutio Alessio Arduini

Benvolio, ami de Roméo Lulama Taifasi

Le Duc de Vérone Adriano Gramigni

Grégorio, valet de Capulet Eduardo Martínez Flores

Stéphano, page de Roméo Vasilisa Berzhanskaya /Maria Barakova (10/5)

Juliette, fille de Capulet Valentina Naforniţă

Gertrude, nourrice de Juliette Xenia Tziouvaras

Danzatori: Elly Bruno, Maria Diletta Della Martira,Maria Novella Della Martira, Cecilia Pacillo, Jessica Rapelli, Giampaolo Gobbi, Damiano Gorgoglione, Andrea Mazzurco, Carlo Pucci, Marco Ilario Russo

Interprete video Lottie Bowater

Coro e Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino

Maestro del Coro Lorenzo Fratini

Assistenti regista Peter Cant, Tecla Gucci

Assistente scenografo Sofia Vannini

Assistente costumista Angela Toso

Allestimento Teatro del Maggio Musicale Fiorentino

In lingua originale

Con sopratitoli in italiano e inglese a cura di Prescott Studio, Fire

 

Prezzi: 

Settore D: 40€  - Settore C: 70€  - Settore B: 110€  - Settore A: 180€ 

Il ritorno alla Scala di Esa-Pekka Salonen con l’Orchestre de Paris.

 

Il Mandarino meraviglioso e la Sinfonia fantastica

per il ritorno alla Scala di Esa-Pekka Salonen

con l’Orchestre de Paris

 


Il grande direttore torna alla Scala per il ciclo di Orchestre ospiti

con un programma formidabile.

 

 

Venerdì 29 aprile il ciclo di Orchestre Ospiti vede sul podio Esa-Pekka Salonen alla testa dell’Orchestre de Paris in un programma raffinato e spettacolare, fatto per mettere in luce virtuosismo e colori della compagine: alla Pavane pour une infante défunte di Maurice Ravel seguono la Suite dal Mandarino meraviglioso di Béla Bartók e la Symphonie fantastique di Hector Berlioz.

Il pubblico milanese ritrova così uno dei Maestri più amati, che lo scorso novembre aveva dovuto rinunciare a inaugurare la Stagione Sinfonica del Teatro a causa di un’indisposizione, alla testa di una delle più importanti orchestre francesi, erede della storica Societé des Concerts, che oggi ha sede alla Philharmonie di Parigi progettata da Jean Nouvel. Esa-Pekka Salonen manca dalla Scala dal 2014, quando diresse Elektra e concerti per la Stagione Sinfonica in Teatro e per la Filarmonica in Piazza del Duomo.

 

Esa-Pekka Salonen

 

Direttore d’orchestra, compositore, promotore intelligente e curioso di programmi e cicli, Esa-Pekka Salonen è tra i protagonisti più dinamici e interessanti del mondo musicale, capace come pochi altri di collocare l’esperienza musicale in un contesto culturale attento alle tendenze dell’arte e del pensiero di oggi. Attualmente è Direttore musicale della San Francisco Symphony, dove lavora insieme a otto partner provenienti da diverse discipline che vanno dai compositori ai robotisti. È Direttore Laureato della Philharmonia Orchestra di Londra, dove, come Direttore Principale e Consulente Artistico dal 2008 al 2021, ha guidato progetti digitali come le premiate installazioni RE-RITE e Universe of Sound e l’apprezzata app per iPad “The Orchestra”; la Los Angeles Philharmonic, dove è stato Direttore Musicale dal 1992 al 2009, e ha contribuito all’apertura della Walt Disney Concert Hall progettata da Frank Gehry; e la Swedish Radio Symphony Orchestra. Attualmente è impegnato nel Multiverse Esa-Pekka Salonen, una residenza di due stagioni (2021/22 e 2022/23) come compositore e direttore, alla Elbphilharmonie Hamburg. Come membro della facoltà della Colburn School di Los Angeles, sviluppa e dirige il programma pre-professionale Negaunee Conducting Program. È il cofondatore – e fino al 2018 è stato direttore artistico – dell’annuale Baltic Sea Festival. Nel 2015 è intervenuto alla conferenza Apple Distinguished Educator sugli usi della tecnologia nell’educazione musicale, e il suo Concerto per violino è stato presentato in una campagna internazionale per iPad.

Alla Scala il nome di Salonen è legato, oltre che ad alcuni memorabili concerti con la Philharmonia Orchestra, a due spettacoli di portata storica con la regia di Patrice Chéreau: Da una casa di morti di Janácek nel 2010 e Elektra di Richard Strauss nel 2014.

 

Il ciclo di Orchestre Ospiti

Con il concerto del 29 aprile riprende il ciclo di ospitalità di grandi orchestre straniere, la cui programmazione è stata colpita con particolare durezza dalle difficoltà imposte ai viaggi dalla pandemia. Daniel Barenboim torna alla Scala il 6 maggio con Má vlast di Smetana eseguita dalla West-Eastern Divan Orchestra, mentre l’8 e 9 settembre Christian Thielemann e la Staatskapelle Dresden presentano la Sinfonia n. 5 di Bruckner. 

 

 

Venerdì 29 aprile 2022 ~ ore 20

 

Orchestre ospiti

 

ORCHESTRE DE PARIS 

Direttore

ESA-PEKKA SALONEN

 

 

Maurice Ravel

Pavane pour une infante défunte

                                                                                  

Béla Bartók

Il Mandarino meraviglioso
suite da concerto (1919)

                                                                                              

Hector Berlioz

Symphonie fantastique (Épisode de la vie d’un artiste) op. 14



 

 

Prezzi: da 95 a 10 euro più prevendita

Infotel 02 72 00 37 44

www.teatroallascala.org

Teatro di San Carlo ; il progetto culturale di Tosca per la città

 

Teatro di San Carlo


Tosca per la città

un progetto di adozione culturale

in collaborazione con il Comune di Napoli

e l’Ufficio Scolastico Regionale per la Campania

 

 

Il Comune di Napoli e il Teatro di San Carlo, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Campania lanciano Tosca per la città, un nuovo progetto di adozione culturale teso ad arginare la povertà educativa e a rafforzare l’inclusione sociale attraverso azioni di avvicinamento dei giovani al Teatro.

Tre gli
appuntamenti musicali dedicati ai giovani, che potranno assistere, il 23 e 29 aprile e il 4 maggio, sempre alle ore 11, ad una riduzione dell’opera Tosca di Giacomo Puccini con l’Orchestra del Teatro di San Carlo diretta da Maurizio Agostini e un cast vocale composto, tra gli altri, da alcuni giovani allievi dell’Accademia del Teatro San Carlo.

Nel cast Francesca Tiburzi (Floria Tosca) Giorgi Guliashvili (Mario Cavaradossi), Emil Vincenzi (Il Barone Scarpia), Zhang Shuai (Cesare Angelotti), Giovanni Impagliazzo e Mattia Ribba (Il Sagrestano), Andrea Calce (Spoletta). 9Lo spettacolo sarà preceduto dall’intervento del musicologo e critico musicale Dinko Fabris, responsabile scientifico del Dipartimento di ricerca ed editoria del Teatro di San Carlo che introdurrà ai giovani l’opera Tosca, avvicinandoli in modo accattivante alla sua storia e alla sua musica.

“Iniziativa generosa e lungimirante del Teatro di San Carlo -  commenta in proposito il vicesindaco  Maria Filippone - in perfetta linea con la sua vocazione di Teatro della Città di Napoli, di luogo d’arte e cultura, attento alla formazione dei più giovani e alla cura della loro sensibilità attraverso la musica”.

“Desidero ringraziare il Comune di Napoli per questa collaborazione nel segno dell’inclusione sociale e del contrasto alla povertà educativa” afferma il sovrintendente del Teatro di San Carlo Stéphane Lissner.

“La funzione civile e sociale di un Teatro come il San Carlo – continua il sovrintendente - è fondamentale, e Tosca per la città si inserisce a pieno titolo tra le nostre iniziative principali tese a realizzare una partecipazione attiva soprattutto dei giovani, attraverso il linguaggio universale dell’arte e della musica, capace di abbattere ogni forma di barriera”.

 

“Garantire il diritto alla cultura – afferma il direttore generale Emmanuela Spedaliere - è fondamentale, riservare una grande attenzione per l’educazione musicale dei bambini e degli adolescenti, con progetti creati ad hoc, per colmare gli squilibri demografici e sociali a svantaggio delle nuove generazioni, il nostro impegno è parte integrante della mission della Fondazione. Attraverso il progetto Tosca per la città intendiamo, insieme al Comune di Napoli, compiere un gesto concreto per arginare la povertà educativa di determinate aree del territorio e promuovere un avvicinamento dei giovani al Teatro, con formule di facile ascolto, perché il teatro aiuta i giovani a coltivare sogni e speranze”. 

 

Le sorelle Labèque tra Debussy, Schubert e Philip Glass.

 

Le sorelle Labèque tra Debussy, Schubert e Philip Glass.



In programma anche la Suite per pianoforte a quattro mani da Les enfants terribles,

l’opera del 1996 ispirata al romanzo di Cocteau sulla fine dell’adolescenza.

 

La serie dedicata ai pianisti prosegue il 30 aprile con il concerto di Katia e Marielle Labèque, aprendosi al prezioso repertorio per pianoforte a quattro mani. Il programma si apre con le Six Épigraphes antiques composte nel 1914, sono un adattamento delle musiche per due flauti, due arpe e celesta scritte per accompagnare una lettura delle "Chansons de Bilitis" di Pierre Louÿs alla Salle des Fètes del "Journal" il 7 febbraio 1901. La composizione, che impegna gli esecutori o esecutrici in una serie di complessi passaggi tecnici, è stata trascritta per orchestra nel 1932 da Ernest Ansermet. Di ascolto decisamente più frequente la Fantasia in fa min. D 940, autentico caposaldo del repertorio per pianoforte a quattro mani, dedicata da Schubert all’ex allieva e amica Caroline Esterházy de Galántha negli ultimi mesi di vita, nel 1828, e pubblicata postuma da Diabelli nel 1829. Schubert torna alla forma della Fantasia, ricorrente nella sua produzione, con una pagina che suona come una confessione piena di affettuoso lirismo.

Nel corso della loro carriera Katia e Marielle Labèque hanno sviluppato rapporti privilegiati con molti tra i maggiori compositori del nostro tempo, appartenenti a tendenze divergenti e talvolta opposte del panorama musicale contemporaneo. Tra loro anche Philip Glass, che di loro ha detto: "Le sorelle Labèque sono fantastiche. Sono grandi esecutrici e grandi interpreti. E sono meravigliose sostenitrici della musica, non solo della musica moderna, ma semplicemente della musica. È fantastico lavorare con loro". Nell’aprile 2020 Glass ha chiesto al suo storico collaboratore Michael Riesman di trarre dalla sua opera Les enfants terribles una suite per due pianoforti per loro. Entusiasta ammiratore dell’opera letteraria e filmica di Jean Cocteau, Glass gli dedica una trilogia che dopo Orphée (1993) e La belle et la bête (1994) si conclude nel 1996 con quest’opera (con una rilevante parte danzata) ispirata all’omonimo romanzo del 1929 sulle esaltazioni e la fine dell’adolescenza. Il lavoro, realizzato in collaborazione con la coreografa Susan Marshall, è andato in scena al festival “Steps” di Zug e ha visto numerose riprese tra cui va ricordata quella del Barbican nel 2017 con elementi del Royal Ballet.

 

Katia e Marielle Labèque sono celebri per la loro sincronia ed energia. Le loro ambizioni musicali sono iniziate in tenera età e sono salite alla fama internazionale con la loro interpretazione della Rapsodia in blu di Gershwin (uno dei primi dischi d’oro nella musica classica) e da allora hanno sviluppato una carriera straordinaria con esibizioni in tutto il mondo. Hanno suonato con le orchestre più prestigiose come i Berliner e i Wiener Philharmoniker, il Bayerischer Rundfunk, le Boston e Chicago Symphony, la Cleveland Orchestra, la Staatskapelle di Dresda, il Gewandhaus, la London Symphony e la London Philharmonic, e la Los Angeles Philharmonic e la New York Philharmonic, l’Orchestre de Paris, la Philadelphia Orchestra, il Koninklijk Concertgebouw di Amsterdam, Santa Cecilia e la Filarmonica della Scala, sotto la direzione di John Adams, Semyon Bychkov, Sir Colin Davis, Gustavo Dudamel, Zubin Mehta, Andres Orozco-Estrada, Seiji Ozawa, Antonio Pappano, Georges Prêtre, Sir Simon Rattle, Santtu Matias Rouvali, Esa-Pekka Salonen, Michael Tilson Thomas e Jaap van Zweden.

Katia e Marielle hanno avuto il privilegio di lavorare con molti compositori tra cui Thomas Adès, Louis Andriessen, Luciano Berio, Pierre Boulez, Bryce Dessner, Philip Glass, Osvaldo Golijov, György Ligeti, Nico Muhly e Olivier Messiaen. Alla Walt Disney Concert Hall di Los Angeles hanno presentato la prima mondiale del nuovo Concerto di Philip Glass con la Los Angeles Philharmonic Orchestra sotto la direzione di Gustavo Dudamel, la prima mondiale del concerto di Bryce Dessner alla Royal Festival Hall con la London Philharmonic Orchestra e John Storgards e il nuovo concerto scritto da Nico Muhly "in Certain Circles" è stato presentato dall’Orchestre de Paris alla Phiharmonie sotto la direzione di Maxim Emelyanychev.

Al Piermarini nel 1994 le due artiste hanno partecipato al Festival Berio eseguendo il Concerto per due pianoforti del compositore con la Filarmonica della Scala diretta da Manfred Honeck.

 

marchio

 

 

Sabato 30 aprile 2022 - ore 20

 

 

Grandi Pianisti alla Scala

 

 

 

KATIA E MARIELLE LABÈQUE

 

 

 

Claude Debussy
Six épigraphes antiques
per due pianoforti

 

Franz Schubert

Fantasia in fa min. D 940
per pianoforte a quattro mani

 

Philip Glass

da Les Enfants Terribles
(arr. per due pianoforti di Michael Riesman)

Ouverture

Paul is dying

The somnambulist

She slapped me

They lived their dream

Terrible interlude

Cocoon of shawls

Lost

Are you in love, Agathe?

She took the path

Paul’s end

 

 

 

 

Prezzi: da 95 a 10 euro più prevendita

Infotel 02 72 00 37 44

www.teatroallascala.org

 

mercoledì 20 aprile 2022

 

 

Teatro di San Carlo




Festival Pianistico del Teatro di San Carlo

con grandi interpreti del panorama internazionale:

Arcadi Volodos.

Beatrice Rana,

Bertrand Chamayou,

Rafal Blechacz,

 Benjamin Grosvenor

e

Debutto al San Carlo della  quindicenne russa Alexandra Dovgan

 

dal 22 aprile al 5 maggio

 

Per la prima volta il Teatro di San Carlo lancia un Festival Pianistico internazionale in programma da venerdì 22 aprile a giovedì 5 maggio.

Per sette giorni si alterneranno al pianoforte sei grandi interpreti di diverse generazioni.

 

Ad aprire il Festival sarà Arcadi Volodos che venerdì 22 aprile alle 20.00 eseguirà la Sonata per pianoforte n. 17 in re maggiore D850 di Franz Schubert, le Scene infantili op. 15 e la Fantasia in do maggiore op. 17, di Robert Schumann.

 

Sabato 23 aprile alle 17 sarà la volta della giovanissima Alexandra Dovgan che eseguirà la Sonata per pianoforte in re minore n. 17, op.31 n°2 “La tempesta” di Ludwig van Beethoven, Il carnevale di Vienna, op. 26 di Robert Schumann, e Quattro Ballate di Fryderyk Chopin.

Classe 2007, la Dovgan nasce da una famiglia di musicisti e inizia i suoi studi di pianoforte all’età di quattro anni e mezzo. Il suo straordinario talento viene subito notato e a cinque anni entra nella rinomata Scuola Centrale del Conservatorio di Mosca dove attualmente studia sotto la guida di Mira Marchenko. Alexandra Dovgan è vincitrice di cinque concorsi internazionali, tra questi il Concorso Internazionale Vladimir Krainev a Mosca, il Concorso Internazionale “Astana Piano Passion” e il Concorso internazionale Televisivo per Giovani Musicisti “Nutcracker”. Nel maggio del 2018, non ancora undicenne vince il Grand Prix del II° Concorso Internazionale per Giovani Pianisti "Grand Piano Competition" di Mosca (direttore artistico Denis Matsuev). Le immagini del suo concerto fanno il giro del mondo sui canali emozionando musicisti e amanti del pianoforte.  

Ha detto di lei Grigory Sokolov: «È un caso raro: la definizione di “bambina prodigio” non è adatto alla pianista Alexandra Dovgan, perché questo miracolo non ha nulla di infantile. Ascoltandola sentirete suonare un adulto, una personalità. Mi fa piacere notare la maestria della sua formidabile insegnante, Mira Marchenko, ma ci sono cose che non si possono insegnare. Il talento di Alexandra Dovgan è armonioso in modo raro, la sua maniera di suonare è autentica e concentrata. Prevedo un grande futuro per lei».

 

Domenica 24 aprile Beatrice Rana, la pianista italiana più richiesta in tutto il mondo, suonerà Quattro Scherzi di Fryderyk Chopin, Études – Livre I di Claude Debussy e Tre movimenti da Petrouchka di Igor Stravinskij in quello che sarà il suo debutto al Massimo napoletano.

Un debutto al San Carlo è anche quello, venerdì 29 aprile, del pianista francese Betrand Chamayou, impegnato in un programma quasi interamente dedicato a Franz Listz, di cui eseguirà Feierlicher Marsch zum heiligen Gral aus Parsifal - Trascrizione dall’opera di Wagner, Tre pezzi da Années de pèlerinage, Sonetto 123 del Petrarca e Après une lecture du Dante. In locandina anche Regard de l'Esprit de joie e Première Communion de la Vierge di Olivier Messiaen.


Sabato 30 aprile il polacco Rafal Blechaz propone un programma che include la Partita n. 2 in do minore BWV 826 di Johann Sebastian Bach, la Sonata n. 5 in do minore, op. 10 N° 1 e le 32 Variazioni in do minore WoO 80 di Ludwig van Beethoven, Prelude, fugue et variation in si minore, op. 18 di César Franck, e la Sonata n 3 in si minore, op. 58   di Fryderyk Chopin.

 

Il concerto di chiusura del festival pianistico è fissato per giovedì 5 maggio con il britannico Benjamin Grosvenor che si esibisce per la prima volta al Teatro di San Carlo in Preludio, Corale e Fuga in si minore di César Franck, Fantasia in do maggiore per pianoforte, op. 17 di Robert Schumann, Iberia - Libro I di Isaac Albéniz. Ultimi brani in programma, Jeux d'eau, op. 30 e La Valse, poema coreografico per orchestra, op. 72 versione per pianoforte solista di Maurice Ravel.

 

Un appuntamento molto atteso in una città come Napoli da sempre legata ad una grande tradizione pianistica e che conferma la grande attenzione del Teatro di San carlo a tutti gli aspetti della produzione musicale di oggi, ai più significativi talenti di ogni età e di ogni provenienza per una fruizione globale dell’arte dei suoni.

 

 

 

 

Guida all’ascolto del concerto di Arcadi Volods

di Fiorenza Sassanelli

 

Franz Schubert - Sonata in re maggiore, D. 850

Le Sonate restano i brani meno noti ed eseguiti della vasta produzione pianistica di Franz Schubert (1797-1828), unico tra i romantici ad aver firmato un corpus di Sonate (ben ventitré) paragonabili per numero e importanza a quello dei predecessori (Haydn e Mozart oltreché Beethoven). Eppure mettersi in ascolto delle Sonate schubertiane è un viaggio non poco affascinante, rivelatore di luci e colori inediti, capaci di trasportare l’uditorio in una dimensione in cui il tempo, dilatato, diventa complice del suo vagare. È come se la dimensione temporale sposasse il ritmo degli elementi (la tonalità tende a smaterializzarsi sfiorando l’atonalità) più che degli uomini, e trasformando gli ascoltatori in viandanti contemplativi. La bellezza dei paesaggi delle Alpi salisburghesi suggeriscono a Schubert pensieri freschi e gioiosi, ed è da questi che nasce la Sonata in re maggiore, diciannovesima del corpus, composta nell’agosto 1825. Il carattere brillante e virtuosistico dice abbastanza del dedicatario e amico - il giovane pianista Carl-Maria Bocklet – ma non pregiudica momenti di autentica e suprema bellezza, offerti dal secondo movimento (Con moto), una delle pagine più intime mai scritte da Schubert.

 Robert Schumann  Kinderszenen op. 15 

Composte nel 1838, le Scene infantili sono tredici schegge di poesia, semplici, ma solo all’apparenza, chiuse dall’incanto sospeso del breve quanto archetipico Der Dichter spricht (Parla il poeta). Nella raccolta si ascolta il celebre Träumerei (Visione), miniatura preziosa di disarmante semplicità, per questo tra le prime conquiste di ogni pianista in erba.

Fantasia in do maggiore op. 17

Nell’intera produzione di Schumann (1810-1856) la Fantasia in do maggiore op.  17 rappresenta l’esito più alto e più riuscito nell’ambito della grande forma, alla quale il compositore pure dedicò tre lavori dal titolo esplicito di Sonata; la Fantasia avrebbe infatti dovuto recare lo stesso titolo. Essa nacque nel 1836 come pezzo d’occasione per raccogliere fondi a sostegno di un monumento a Beethoven e in virtù della sua possanza fu dedicata dallo stesso autore a Franz Liszt che la giudicò «meravigliosa» e «magnifica». Sul piano personale per Schumann il 1836 fu l’anno di una profonda crisi, a causa dell’allontanamento da Clara in seguito ai contrasti col padre di lei. I molti richiami filosofici disseminati nei tre movimenti della Fantasia, alternati a momenti di intensa passionalità ad altri di malinconico intimismo, hanno un unico punto sorgente: «Per comprendere la Fantasia – avrebbe scritto Schumann due anni dopo all’amata – occorre che tu torni col pensiero a quella disgraziata estate del 1836 in cui avevo dovuto rinunciare a te […] La prima parte è senza alcun dubbio ciò che ho scritto di più appassionato, un lamento straziante indirizzato a te.»

 

Guida all’ascolto del concerto di Alexandra Dovgan

di Fiorenza Sassanelli

Ludwig van Beethoven

Sonata n. 17, op. 31 n. 2

Il re minore della Sonata n. 17, op. 31 n. 2, detta “La tempesta” è una tonalità che Beethoven impiega raramente: vi tornerà infatti oltre vent’anni dopo nella Nona Sinfonia. La Sonata nasce tra il 1801 e il 1802, gli anni del disperato “Testamento di Heilingenstadt” che per Beethoven furono – tuttavia – anni molto fervidi. Nacquero infatti allora, tra le altre cose, il Concerto n. 3 per pianoforte e orchestra, quattro Sonate per violino e pianoforte (a partire dalla n. 5, “La Primavera”), le due Romanze per violino e orchestra e sette Sonate per pianoforte (nn. 12-18). Eppure il compositore, inquieto e sempre critico, scriveva allora all’allievo Carl Czerny: «Non sono soddisfatto dei lavori che ho scritto fino ad oggi; d’ora in poi voglio incamminarmi per un’altra via». Quella via avrebbe portato alla Sinfonia n. 3. Intanto, non meno innovativa appare questa Sonata detta “La tempesta” per la risposta che lo stesso Beethoven diede all’amico e biografo Anton Schindler quando questi, nel 1823, gli chiese di indicare una chiave di lettura per l’accesso a un lavoro impostosi, da subito, tra i più amati ed eseguiti del compositore tedesco. «Leggete la Tempesta di Shakespeare» avrebbe risposto Beethoven. Tutta la Sonata è infatti è animata da un moto in avanti, come un’ansia affannosa che nel terzo movimento trasforma il galoppo di un cavallo (visto passare – si dice – sotto la sua finestra della casa ad Heiligenstadt) in un moto perpetuo.

 

Robert Schumann 

Faschingsschwank aus Wien, op. 26 (Il carnevale di Vienna)

«Al galoppo: creato, scritto, stampato; ecco ciò che mi piace», scrisse Schumann nel 1840 al termine di un processo creativo febbrile e intenso che vide nascere questo lavoro durante gli ultimi mesi del suo (deludente) soggiorno viennese. A differenza del Carnaval composto cinque anni prima come successione di miniature, Schumann sceglie questa volta un piano di più ampie dimensioni; Il carnevale di Vienna (da Fasching che significa carnevale e Schwank farsa) appartiene infatti all’ultima fase pianistica pura prima dell’attrazione per il Lied e poi per la musica sinfonica e da camera. Sebbene Schumann scrisse all’amico Simon de Sire di aver concepito questo lavoro come grande sonata romantica, il lavoro offre un caleidoscopio risultante dalla successione di cinque pezzi di ampie dimensioni (senza alcun titolo descrittivo): un Allegro in forma di rondò,  una breve Romanza, uno Scherzino, l’intenso Intermezzo (pubblicato separatamente e composto sullo slancio amoroso per Clara) e il Finale, l’unico movimento in forma di sonata.

 

Fryderyk Chopin 

Quattro Ballate

Si deve a Chopin (1810-1849) la nascita del termine “ballata”, inteso in senso strumentale e pianistico, diverso dunque dal componimento poetico di origine medievale. Ed è con Chopin che la ballata raggiunge le più alte vette: le Quattro Ballate (composte tra il 1831 e il 1842) sono tra le realizzazioni più compiute del compositore polacco del quale egli andava fiero. Il tono è narrativo, tra leggenda e mondo cavalleresco, ispirato forse dalle Ballate lituane di Adam Mickiewicz (pubblicate nel 1822), poeta polacco emigrato a Parigi come il musicista. Toni ora eroici, ora appassionati, ora lirici, ora drammatici infervorano una narrazione sempre fascinosa e fanno di queste pagine una pietra miliare del repertorio pianistico di tutti i tempi. Concepite come brani singoli, costruiti ciascuno su due temi, e in un metro binario composto (con suddivisione in 6), le Ballate sono così articolate: Ballata n. 1 (op. 23), in sol minore; Ballata n. 2 (op. 38) nella dolce tonalità di fa maggiore, dedicata a Robert Schumann; Ballata n. 3 (op. 47) in la bemolle maggiore; Ballata n. 4 (op. 52) in fa minore.

 

 

 

 

 

/ Festival Pianistico

 

Teatro di San Carlo
venerdì 22 aprile 2022, ore 20:00

ARCADI VOLODOS

 

Pianoforte | Arcadi Volodos

 

Programma

 

Franz Schubert, Sonata per pianoforte n.17 in re maggiore, D. 850

 

 Robert Schumann, Scene Infantili, Op. 15 

                                        Fantasia in do maggiore, Op. 17 

 

 

 

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Teatro di San Carlo
sabato 23 aprile 2022, ore 17:00

ALEXANDRA DOVGAN

 

Pianoforte | Alexandra Dovgan

 

Programma

Ludwig van Beethoven, Sonata n. 17, op.31 in re minore per pianoforte in re minore n.2 - “La tempesta”

Robert Schumann, "Faschingsschwank aus Wien", op. 26 (Il carnevale di Vienna)

Fryderyk Chopin, Quattro Ballate

 

debutto al Teatro di San Carlo

 

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Teatro di San Carlo
domenica 24 aprile 2022, ore 18:00

 

BEATRICE RANA

 

Pianoforte | Beatrice Rana

 

Programma

Fryderyk Chopin, Quattro Scherzi

Claude Debussy, Études – Livre I

Igor Stravinskij, Trois mouvements de Petrouchka

 

debutto al Teatro di San Carlo

 

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Teatro di San Carlo
venerdì 29 aprile 2022, ore 20:00

 

BERTRAND CHAMAYOU

 

Pianoforte | Betrand Chamayou

 

Programma

Franz Liszt, Feierlicher Marsch zum heiligen Gral aus Parsifal - Trascrizione dall’opera di Wagner

 

Franz Liszt, Tre pezzi da Années de pèlerinage - Première année: Suisse:

Au bord d'une source, in la bemolle maggiore
Orage,  in do minore

Vallée d'Obermann,  in mi minore

 

Olivier Messiaen, Regard de l'Esprit de joie

                          Première Communion de la Vierge

 

Franz Liszt, Sonetto 123 del Petrarca
                    Après une lecture du Dante

 

debutto al Teatro di San Carlo

 

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Teatro di San Carlo
sabato 30 aprile 2022, ore 17:00

 

RAFAL BLECHACZ

 

Pianoforte | Rafal Blechacz

 

Programma

Johann Sebastian Bach, Partita n. 2 in do minore (BWV 826)  


Ludwig van Beethoven, 
Sonata n. 5 in do minore, op. 10 N° 1

                                       32 Variazioni in do minore WoO 80


César Franck, 
Prelude, fugue et variation in si minore, op. 18 


Fryderyk Chopin, 
Sonata n. 3 in si bemolle minore, op. 58   

 

 

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Teatro di San Carlo
giovedì 5 maggio 2022, ore 20:00

 

BENJAMIN GROSVENOR

 

 Pianoforte | Benjamin Grosvenor

 

Programma

César Franck, Preludio, Corale e Fuga in si minore

 

Robert Schumann, Kreisleriana op.16

 

Isaac Albéniz, Iberia - Libro I

 

Maurice Ravel, Jeux d'eau, op. 30

                         La Valse, poema coreografico per orchestra, op. 72 - versione per pianoforte

 

debutto al Teatro di San Carlo