venerdì 26 febbraio 2021

CON LA SCUOLA DI DANZA DELL’OPERA DI ROMA IN ARRIVO DA MARZO NUOVI STREAMING GRATUITI.

 

                   LA SCUOLA DI DANZA DELL’OPERA SU OPERAROMA.TV

IL “TEATRO DIGITALE” AMPLIA L’OFFERTA DI BALLETTO:

CON LA SCUOLA DI DANZA DELL’OPERA DI ROMA

IN ARRIVO DA MARZO NUOVI STREAMING GRATUITI

Su YouTube gli spettacoli di Ofelia Gonzalez e Pablo Moret, Alessandro Bigonzetti,

Alessandra Delle Monache, Mauro Bigonzetti

 

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La programmazione di “Teatro Digitale” su operaroma.tv si arricchisce di quattro nuovi titoli che vedono protagonisti gli allievi della Scuola di Danza dell’Opera di Roma: La Bayadère Divertissement di Ofelia Gonzalez e Pablo Moret (2016), Concerto in Oro di Alessandro Bigonzetti (2016), Sogno di una notte di mezza estate di Alessandra Delle Monache (2014) e Turnpike di Mauro Bigonzetti (2019). Si tratta di spettacoli andati in scena nelle scorse stagioni riproposti grazie allo streaming gratuito. Con un titolo al mese a partire da marzo, anche le giovani stelle della danza possono tornare in scena, online, per il pubblico a casa.


«I titoli sono stati scelti dal vasto repertorio realizzato negli ultimi anni – dichiara la direttrice della Scuola di Danza del Lirico capitolino Laura Comi titoli diversi dal punto di vista musicale, tecnico-stilistico, scenografico e per i costumi. Trovo che partecipare all’iniziativa del “Teatro Digitale” sia un’occasione importante per far conoscere il lavoro che svolgiamo alla Scuola di Danza dell’Opera di Roma anche a un pubblico nuovo. Per questo nei quattro balletti in programma, e che invito a vedere, sono coinvolti i danzatori di tutte le età, dai più piccoli ai più grandi. Nella formazione professionale dei nostri allievi, gli spettacoli sono una parte fondamentale. Lo studio della tecnica che ogni giorno praticano e raffinano in sala ballo, non è fine a se stesso ma al servizio dell’interpretazione artistica. Salire in palcoscenico è un traguardo emozionante che i nostri ragazzi raggiungono insieme ai loro insegnanti».

 

Si parte domenica 7 marzo alle ore 20.00 con la “prima” in streaming gratuito de La Bayadère Divertissement su musica di Ludwig Minkus. La coreografia è stata creata a quattro mani dai due maestri della Scuola di Danza dell’Opera di Roma Ofelia Gonzalez e Pablo Moret in occasione del Saggio Spettacolo al Teatro Costanzi nel 2016. Suite con le danze più rappresentative del grande balletto del repertorio, vede gli allievi dei corsi superiori impegnati in un complesso lavoro stilistico e interpretativo. Vi prende parte anche un piccolo gruppo di allievi dei corsi inferiori.

 

Il balletto del mese di aprile è Concerto in Oro, creazione di Alessandro Bigonzetti, anche lui maestro della Scuola di Danza dell’Opera di Roma, su musiche di Franz Schubert. Verrà trasmesso per la prima volta in streaming gratuito domenica 11 aprile alle ore 20.00. La coreografia, presentata al Saggio Spettacolo 2016 al Teatro Costanzi, vede protagonisti tutti gli allievi della Scuola e impegna anche gli allievi più piccoli in sequenze articolate e dinamiche. È dunque rappresentativa dei livelli di studio dei vari corsi.

 

Domenica 2 maggio alle ore 20.00, con il primo streaming gratuito del Sogno di una notte di mezza estate su musica di Felix Mendelssohn, si torna a dicembre del 2014, quando lo spettacolo era andato in scena per la prima volta al Teatro Nazionale. Alessandra Delle Monache firma il balletto in un atto di cui è coreografa e regista. Alcuni ballerini diventano per la prima volta anche attori. Gli allievi dei corsi superiori sono sollecitati in pezzi di insieme, assoli, pas de deux difficili e insoliti, con un’attenzione particolare all’interpretazione. Lo spettacolo è in collaborazione con l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”.

 

Domenica 6 giugno alle ore 20.00 ci sarà il primo streaming gratuito di Turnpike di Mauro Bigonzetti su musica di Johann Sebastian Bach. Si tratta di un lavoro creato nel 1991 e che il coreografo ha concesso alla Scuola di Danza dell'Opera di Roma perché lo rimettesse in scena al Saggio Spettacolo del 2019. Il balletto, impegnativo per la complessità musicale e stilistica, rappresenta per i ragazzi dei corsi superiori una grande opportunità di approfondimento e sperimentazione delle proprie capacità.

 

Per assistere agli streaming gratuiti, basta collegarsi a operaroma.tv, il canale YouTube ufficiale del Teatro dell’Opera di Roma: https://www.youtube.com/user/operaroma.

Chi volesse contribuire con un ‘biglietto virtuale’ può fare una donazione alla Fondazione: https://www.operaroma.it/news/i-love-roma-opera-aperta/ . La campagna di fundraising “I love Roma Opera aperta” permette a tutti gli amanti dell’opera e del balletto di sostenere il Teatro e godere delle agevolazioni fiscali “ART BONUS”.

 


 

 

Dal Teatro Massimo di Palermo, Rai Cultura propone dall'1 al 5 marzo sul suo canale, cinque opere.

È dedicata al Teatro Massimo di Palermo la programmazione del ciclo di cinque opere (quattro in prima visione Tv) che Rai Cultura propone dall'1 al 5 marzo sul suo canale Rai5. 

Cinque opere prodotte dal Teatro Massimo e andate in scena tra il 2017 e il 2019 che spaziano tra innovazione e tradizione. Dal visionario progetto del premiato tandem di registi ricci/forte, vincitori del Premio Abbiati 2018 con La mano felice / Il castello del principe Barbablù di Béla Bartók, a un capolavoro di fantasia musicale e letteraria come A Midsummer Night's Dream di Benjamin Britten o un grande titolo del belcanto come La favorite di Gaetano Donizetti. Ma sarà anche l’occasione per vedere per la prima volta in Tv l’allestimento del collettivo Anagoor di Das Paradies un die Peri (Il Paradiso e la Peri) l'oratorio profano di Robert Schumann in forma scenica o una pietra miliare del verismo in musica come Pagliacci di Ruggero Leoncavallo che chiude il ciclo. 

La programmazione nasce da un accordo di collaborazione tra RAI Cultura e l’ANFOLS (Associazione Nazionale Fondazioni Lirico-Sinfoniche). Si comincia lunedì 1 marzo, alle 10 del mattino, con ricci/forte e La mano felice / Il castello del principe Barbablù di Bartók, presentato con la regia di Stefano Ricci al Teatro Massimo nel 2018 e adesso in prima visione Tv. A dirigere l’Orchestra è il direttore ungherese Gregory Vajda, uno degli interpreti più affermati dell’opera di Bartók.

 L’ambientazione per entrambe le opere è il circo con i suoi “orrori” e i suoi eccessi all’inseguimento di sempre nuovi record. In scena, il basso Gabor Bretz, protagonista di entrambe le opere, il mezzosoprano Atala Schöck, gli attori Giuseppe Sartori e Piersten Leirom, un gruppo di performers e il Coro del Teatro Massimo diretto da Piero Monti. Si prosegue martedì 2 marzo, sempre alle 10 con Das Paradies un die Peri (Il Paradiso e la Peri) l'oratorio profano di Robert Schumann in forma scenica che conta su regia, scene, costumi, video e luci del collettivo Anagoor (Leone d’Argento per il Teatro alla Biennale di Venezia nel 2018). La Peri cacciata dal Paradiso viaggia, vagando per l’Oriente, alla ricerca del tesoro più grande sulla Terra, grazie al quale potrà essere di nuovo ammessa nel mondo superiore. Mentre su un grande schermo scorrono le immagini del suo viaggio girate in Iran, in Turchia, lungo i martoriati confini siriani e al Museo Egizio di Torino. 

Sul podio il M° Gabriele Ferro, nel cast Sarah Jane Brandon, Valentina Mastrangelo, Atala Schöck, Maximilian Schmitt e Albert Dohmen. Mercoledì 3 marzo alle 10 è la volta di un grande titolo del belcanto La favorite di Gaetano Donizetti nella versione originale in francese e in prima visione Tv. Sul podio il M° Francesco Lanzillotta, uno dei più interessanti giovani direttori italiani. Protagonista nel ruolo di Léonor, la favorita del re, il mezzosoprano Sonia Ganassi, accanto a lei, nel ruolo di Fernand, il tenore americano John Osborn. 

La coreografia di Carmen Marcuccio vede impegnato in scena il Corpo di ballo del Teatro Massimo. La regia è di Allex Aguilera. Scene e costumi di Francesco Zito rendono omaggio alla grande tradizione ottocentesca del melodramma italiano e sono realizzate nei laboratori del Teatro Massimo di Palermo. Giovedì 4 marzo alle 10 Rai 5 ripropone A Midsummer Night's Dream di Benjamin Britten, nell'allestimento firmato da Paul Curran con la direzione musicale di Daniel Cohen. 

Ispirato a uno dei capolavori di Shakespeare, il “Sogno” di Britten è un capolavoro di fantasia musicale e letteraria che arriva dal sodalizio tra il compositore e il suo compagno Peter Pears, cantante e coautore del libretto. 

Nel cast Lawrence Zazzo, Jennifer O'Loughlin, Chris Agius Darmanin, Michael Sumuel, Leah-Marian Jones, Mark Milhofer, Szymon Komasa. Regia tv di Arnalda Canali. Chiude il ciclo, venerdì 5 marzo, sempre alle 10 in prima tv, PAGLIACCI di Ruggero Leoncavallo, pietra miliare del Verismo in musica.

 L’allestimento con la regia di Lorenzo Mariani, nato al Teatro Massimo nel 2007, ambienta la tragedia di Canio e Nedda negli anni Sessanta, in un paese in cui la festa dell’arrivo del circo, segnata da danze che coinvolgono anche gli abitanti del paese, si muta poi repentinamente in tragedia: Sul podio il M° Alessandro D’Agostini, nel cast Martin Muehle, Valeria Sepe, Amartuvshin Enkhbat, Elia Fabbian e Matteo Mezzaro.

Da domani sabato 26 Febbraio disponibile on line la nuova puntata del podcast “Voci di Memus”.

 

Da domani sabato 26 Febbraio disponibile on line

la nuova puntata del podcast “Voci di Memus”.

 

Protagonista Sergio Ragni, studioso di Rossini e dell’Opera dell’Ottocento

 

 

È Sergio Ragni il protagonista del quinto episodio di “Voci di MeMUS” la prima serie di Podcast del Teatro di San Carlo disponibile da domani sabato 26 febbraio a partire dalle ore 10.00 sulle piattaforme Spotify, Spreaker e Apple Podcast.

 

Quello di Ragni, studioso di Rossini e dell'opera dell'Ottocento, è il racconto sonoro del vissuto di uno spettatore, di un ascoltatore attento ed esigente che rievoca e ripropone percorsi musicali e artistici, reminiscenze del Teatro di San Carlo.

Memorie sonore e memorie di personalità che hanno lasciato una traccia indelebile nella sua formazione.

Sergio Ragni, rievoca gli albori della sua passione, tutti risalenti alle sue prime esaltanti esperienze come giovanissimo spettatore al San Carlo.

Il racconto è accompagnato da estratti di storiche registrazioni di spettacoli del San Carlo.

È possibile riconoscere la voce di Maria Callas e di Gino Bechi nel duetto “Donna chi sei’” dal Nabucco di Giuseppe Verdi diretto nel 1949 da Vittorio Gui, o quella di Virginia Zeani nella Scena della pazzia da Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti (registrazione del 1963) o ancora ascoltare Leyla Gencer interpretare “Non più affanni” in Caterina Cornaro di Donizetti in una registrazione del 1972.

 

“Voci di MeMUS” (https://www.spreaker.com/show/voci-di-memus-conversazioni-in-rete )è un ciclo di podcast che racconta il dietro le quinte del Lirico napoletano, l’evoluzione del costume e della società che da sempre ruota intorno al Teatro e agli artisti che hanno popolato le sue stagioni.

Un’apertura virtuale, un racconto “interattivo” fatto da collezionisti privati e personaggi che hanno vissuto il Teatro dall’interno, ma anche da rappresentanti di altri musei e di istituzioni.

 

Si alterneranno “al microfono” nei prossimi appuntamenti:

Gabriele Capone, direttore della Biblioteca Nazionale di Napoli Vittorio Emanuele III, Candida Carrino, Direttore dell’Archivio di Stato di Napoli; Paolo Mascilli Migliorini architetto, direttore fino al 2020 del Palazzo Reale di Napoli; Eduardo Nappi, per molti anni responsabile dell’Archivio Storico del Banco di Napoli; Vincenzo Trione, Preside della Facoltà di Arti Università IULM di Milano e Presidente Scuola dei Beni e delle Attività Culturali; Paolo Giulierini, Direttore del MANN.

 

“Voci di MeMUS”, progetto di narrazione partecipativa a cura di Giovanna Tinaro e Dinko Fabris, è sostenuto dalla Regione Campania UOD 01 “Promozione e Valorizzazione dei Musei e delle Biblioteche”.

giovedì 25 febbraio 2021

Il vincitore della 62° edizione del Concorso Pianistico Internazionale Ferruccio Busoni debutta al Teatro alla Scala.

 

Il vincitore della 62° edizione del Concorso Pianistico Internazionale Ferruccio Busoni debutta al Teatro alla Scala.


 

Il 27 febbraio il concerto di Emanuil Ivanov sarà visibile sui siti e social media del Teatro

 

Sabato 27 febbraio alle 20 Emanuil Ivanov, vincitore della 62° edizione del Concorso Pianistico Internazionale Ferruccio Busoni, si esibirà sul palcoscenico del Teatro alla Scala in diretta streaming.

Ventidue anni, nato a Pazardzhik, in Bulgaria, Emanuil Ivanov si è aggiudicato il Primo Premio del Concorso Busoni - conquistato in passato da icone come Jörg Demus e Martha Argerich - con un’eccezionale esecuzione del concerto n.2 di Camille Saint-Saëns.

L’emergenza sanitaria in corso ha avuto un significativo impatto sul decollo della sua carriera concertistica. Grazie alla riconoscibilità internazionale della competizione, per i successivi due anni, i vincitori del Busoni hanno infatti l’occasione di esibirsi in un tour di recital all’interno di un circuito globale. Ormai da molti mesi quasi tutte le date sono state però rinviate o annullate.

 

Il debutto alla Scala offre a un talento alle fasi iniziali della propria carriera, un'opportunità che non mancherà di conquistare l'attenzione di un pubblico internazionale.

Ivanov, che attualmente si sta perfezionando al Royal Birmingham Conservatory, si esibirà in un programma con brani di Busoni, Ravel e Skrjabin.

Il concerto sarà visibile in streaming sul sito della Scala e sui suoi canali Facebook e YouTube.

 

La realizzazione di quest’importante appuntamento dà modo alla Fondazione Busoni-Mahler di tener fede alle responsabilità assunte nei confronti dell'attuale vincitore del Premio Busoni che proseguirà la sua avventura concertistica milanese l’11 maggio alla Società del Quartetto.

 

Commenta così il direttore artistico del Concorso, Peter Paul Kainrath: "In un tempo di radicali trasformazioni come quello che stiamo vivendo è più che mai importante garantire a questi giovani il loro posto nella vita culturale internazionale. La nuova partnership fra il Teatro alla Scala di Milano e il Concorso Pianistico Internazionale Ferruccio Busoni nasce dalla comune convinzione che i talenti, una promessa per il futuro, vadano sostenuti e protetti”.

 

Il Teatro alla Scala, osserva il Sovrintendente Dominique Meyer, è lieto di collaborare con il  Concorso Pianistico Internazionale Ferruccio Busoni per permettere a un nuovo talento del pianoforte di farsi conoscere da un pubblico internazionale nonostante le limitazioni ai concerti e agli spostamenti imposte dalla pandemia. In questo periodo per tutti così arduo è fondamentale pensare  alle difficoltà straordinarie che incontrano i giovani che si affacciano alla carriera concertistica”    

 

Di fronte a uno scenario pieno di incognite per il mondo della musica molti concorsi hanno inoltre subito una battuta d’arresto: la competizione pianistica bolzanina si è invece reinventata, sostituendo alle tradizionali preselezioni in presenza un nuovo format digitale internazionale, il Glocal Piano Project. Trasmesso da 23 diverse località in tutto il mondo, ha dato la possibilità ai sui 100 talenti di suonare di fronte a un pubblico dal vivo. I 33 candidati selezionati saranno poi attesi, nell’estate 2021, alla fase finale che si terrà, come da tradizione, a Bolzano.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il Concorso Pianistico Internazionale Ferruccio Busoni

Fondato da Cesare Nordio nel 1949, ha attirato da subito l'attenzione su di se’ anche per il prestigio del suo Comitato di Fondazione, composto da personaggi del calibro di Claudio Arrau, Wilhelm Backhaus, Alfred Cortot, Walter Gieseking, Dinu Lipatti, Arthur Rubinstein e Arturo Benedetti Michelangeli. Da oltre settant’anni il Concorso rappresenta un trampolino di lancio per le promesse del pianoforte internazionale. Fra i vincitori del Premio si ricordano: Alfred Brendel, Martha Argerich, Jörg Demus, Louis Lortie, Lilya Zilberstein e Garrick Ohlsson.

 

Emanuil Ivanov

Nato nel 1998 in Bulgaria, Emanuil Ivanov ha studiato con Galina Daskalova e con Atanas Kurtev. Vincitore assoluto della 62° edizione del Concorso Pianistico Internazionale Ferruccio Busoni, attualmente si sta perfezionando al Birmingham Royal Conservatory sotto la guida di Pascal Nemirovski e Anthony Hewitt. Giovanissimo, ha vinto numerosi concorsi come il Vivapiano, Scriabin-Rachmaninoff, Viktor Merzhanov, Pavel Serebryakov, Liszt-Bartók, Young virtuosos e Jeunesses International Music Competition Dinu Lipatti a Bucarest, il secondo premio al Concorso Chopin di San Pietroburgo e il secondo premio al Concorso Casagrande, dove ha conquistato anche il premio del pubblico. Ha partecipato ai corsi di perfezionamento di Dmitri Bashkirov, Dmitri Alexeev, Andrzej Jasinski, Vladimir Ovchinnikov, Ludmil Angelov, Pavel Egorov, e molti altri. Emanuil Ivanov si è esibito da solo e con orchestra in Bulgaria, Francia e Polonia. Nel 2016 ha partecipato al festival Moscow meets friends. Nel 2017 ha suonato con il noto pianista bulgaro Ludmil Angelov al Palazzo Reale di Varsavia e ha debuttato alla Bulgaria Hall di Sofia con la Classic FM Symphony Orchestra diretta da Grigor Palikarov.

Dal Teatro Massimo di Palermo, venerdì 26 febbraio alle 20.00, in forma semiscenica e in diretta streaming sulla webTv: Ernani.

Torna in scena al Teatro Massimo di Palermo, venerdì 26 febbraio alle 20.00, in forma semiscenica e in diretta streaming sulla webTv, www.teatromassimo.it, Ernani, il dramma lirico in quattro parti di Giuseppe Verdi, su libretto di Francesco Maria Piave, ispirato al romanzo omonimo di Victor Hugo, Hernani


Assente dalla programmazione del teatro da ventidue anni, Ernani è dedicato dal Teatro Massimo all’indimenticato tenore palermitano Vincenzo La Scola che debuttò nel ruolo nel 1999, proprio nel teatro di piazza Verdi, e di cui quest’anno ricorrono i dieci anni dalla prematura scomparsa.

A dirigerlo, il Maestro Omer Meir Wellber con l’Orchestra e il Coro del Teatro Massimo, diretto dal Maestro Ciro Visco. Mentre Ludovico Rajata cura la mise en espace dell’opera che prevede l’uso della platea come spazio scenico, i palchi sono destinati al Coro e l’Orchestra è disposta tra palcoscenico e platea. In scena quattro interpreti d’eccezione, come il tenore Giorgio Berrugi nel ruolo del titolo, del soprano Eleonora Buratto, che interpreta la tanto contesa Elvira, del baritono Simone Piazzola che interpreta il magnanimo Don Carlo, re di Spagna e del basso Michele Pertusi  nei panni del vendicativo Don Ruy Gomez de Silva, Grande di Spagna.

Completano il cast Irene Savignano (Giovanna), Carlo Bosi (Don Riccardo) e, nei panni di Jago, Andrea Pellegrini, giovane vincitore del premio straordinario offerto dal Teatro Massimo alla 58esima edizione del premio Tenor Viñas, tra i più importanti concorsi d’opera a livello europeo.

Scene e costumi sono di Francesco Zito, che già ventidue anni fa aveva disegnato il sontuoso allestimento e che oggi, coadiuvato dai suoi collaboratori, Andrea Fiduccia e Fabiola Nicoletti, ha adattato l’impianto scenografico - anche con animazioni digitali dei bozzetti e grandi proiezioni - alle esigenze della forma semiscenica dello spettacolo pensato per la trasmissione televisiva. Lo spazio scenico, allestito in platea, è illuminato dal sapiente intervento di Giuseppe Di Iorio.
 
Rappresentato per la prima volta a Venezia al Teatro La Fenice nel 1844, Ernani fu il primo successo internazionale di Giuseppe Verdi, che appena trentunenne era già l’astro nascente del mondo del melodramma. L’opera è tratta dall’omonimo dramma di Victor Hugo, Hernani, pietra miliare del romanticismo teatrale e letterario francese pubblicato nel 1830, e segna l’inizio della proficua collaborazione di Verdi con Francesco Maria Piave che diventerà da quel momento il suo librettista prediletto.
 
La trama dell’opera, complessa e articolata, racconta la passione ricambiata di Ernani, il bandito sotto le cui mentite spoglie si nasconde il nobile Don Giovanni d’Aragona, per la giovane Elvira, promessa sposa al vecchio zio Don Ruy Gomez de Silva e amata al contempo perfino dal Re, Don Carlo, futuro Imperatore. Come in ogni dramma che si rispetti, l’entrata in gioco di gelosie, codici d’onore, congiure e vendette implacabili renderà impossibile l’atteso lieto fine e il melodramma si compie nel finale toccando anche corde sensibili in anni risorgimentali.
 
L’opera sarà trasmessa in streaming, sulla web Tv del Teatro Massimo diretta da Gery Palazzotto, con la regia televisiva di Antonio Di Giovanni ma anche sul canale YouTube della Fondazione e sulla webTv dell’ANFOLS (Associazione Nazionale delle Fondazioni Lirico Sinfoniche). Per assistere dal sito del Teatro www.teatromassimo.it basta selezionare in homepage la sezione “Teatro Massimo Tv” e fare click dalle ore 20.00 su “Ernani”. Nella stessa sezione sono ancora disponibili in archivio anche le opere precedentemente trasmesse.
 
ERNANI
In forma semiscenica

Direttore Omer Meir Wellber
Mise en espace Ludovico Rajata
Costumi e progetto visivo Francesco Zito
Assistente per il progetto visivo Andrea Fiduccia
Animazione digitale Fabiola Nicoletti
Luci Giuseppe Di Iorio
Maestro del coro Ciro Visco

CAST

Elvira Eleonora Buratto
Ernani Giorgio Berrugi
Don Carlos Simone Piazzola
Silva Michele Pertusi
Giovanna Irene Savignano
Don Riccardo Carlo Bosi
Jago Andrea Pellegrini (vincitore del premio straordinario offerto dal Teatro Massimo
alla 58esima edizione del premio Tenor Viñas)

Orchestra e Coro del Teatro Massimo
Ideazione e coordinamento televisivo Gery Palazzotto
Regia televisiva Antonio Di Giovanni

martedì 23 febbraio 2021

Prosegue la rassegna “Inverno in musica 2021” con il finlandese Pietari Inkinen che dirige i complessi stabili, in diretta dal Teatro Lirico di Cagliari.

 

Preziose rarità per il finlandese Pietari Inkinen che dirige

i complessi stabili, in diretta dal Teatro Lirico di Cagliari,

il 27 febbraio alle 21, su Videolina e in live streaming,

in collaborazione con il Gruppo L’Unione Sarda

 


Dopo il grande successo di ascolti e il pieno gradimento del pubblico dei primi quattro concerti, ecco il quinto appuntamento di quest’anno per tutta l’affezionatissima platea virtuale del Teatro Lirico di Cagliari che prosegue la rassegna “Inverno in musica 2021” e viene diffuso, in diretta televisiva e sui canali web del Gruppo L’Unione Sarda, sempre grazie alla collaborazione fra la fondazione lirico-sinfonica sarda e il gruppo editoriale che riunisce il più antico quotidiano regionale, con l’emittenza televisiva e le piattaforme web.

 

Si tratta di un concerto sinfonico-corale che propone all’ascolto del pubblico quattro fra le pagine musicali più raffinate e di raro ascolto della letteratura musicale e che viene trasmesso in diretta dal Teatro Lirico di Cagliari, sabato 27 febbraio alle 21, sull’emittente televisiva Videolina (Canale 10 del Digitale Terrestre - su satellite al Canale 819 di Sky e TivùSat) e in live streaming su www.videolina.it e www.unionesarda.it.

 

Il programma musicale prevede l’esecuzione di: Danze di Galánta di Zoltán Kodály; Der Feuerreiter di Hugo Wolf; Wandrers Sturmlied op. 14 di Richard Strauss; Fantasia “La Rupe” op. 7 di Sergej Rachmaninov.

 

Zoltán Kodály (1882-1967), compositore, etnomusicologo, ma anche filosofo e linguista ungherese, compone le Danze di Galánta nel 1933, per l’ottantesimo anniversario della nascita della Società Filarmonica di Budapest, alla quale rende il dovuto omaggio attraverso un brano altamente virtuosistico, dal ritmo trascinante, dalle melodie sfavillanti e dai colori infuocati, come nella migliore tradizione magiara. Galánta, attualmente in Slovacchia, era all’epoca un villaggio dell’impero austro-ungarico, abitato prevalentemente da ungheresi, ma anche da austriaci, slovacchi e gitani: Kodály vi passò l’infanzia, venendo a conoscenza delle danze popolari di matrice magiara e delle loro influenze viennesi, balcaniche, turche e gitane.

L’arte compositiva dell’austriaco Hugo Wolf (1860-1903) raggiunge l’apice soprattutto nei suoi circa 300 lieder (fra cui testi di Mörike, Eichendorff, Goethe, Michelangelo), sempre caratterizzati da una profonda ricercatezza nei testi e da un’originalità ed eleganza compositiva nella scrittura musicale. Der Feuerreiter (1888) appartiene indubbiamente ai massimi esiti artistici raggiunti dall’autore che resta talmente affascinato dalla poesia del testo di Eduard Mörike che, in seguito, ne appronta anche una versione per coro e orchestra che viene proposta oggi a Cagliari.

Un’altra rarità è l’ascolto del Wandrers Sturmlied (Canto del viandante nella tempesta) op. 14 di Richard Strauss (1864-1949), opera giovanile, composta nel 1884, su testo di Goethe.

Il 20 marzo 1896 si tiene la prima esecuzione, nella Sala Piccola del Conservatorio di Mosca, della Fantasia “La Rupe” op. 7, scritta per orchestra nell’estate 1893 da Sergej Rachmaninov (1873-1943), caratterizzata da una ricca orchestrazione, con chiaro riferimento alla musica di Rimskij-Korsakov, al quale è dedicato il brano che venne molto apprezzato dallo stesso Čajkovskij.

 

La serata segna, anche se sempre “a porte chiuse”, il proseguo dell’attività musicale del Teatro Lirico di Cagliari, in occasione appunto della rassegna “Inverno in musica 2021”: infatti in ottemperanza al Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri (14/01/2021), emanato al fine di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19, tutti gli spettacoli aperti al pubblico, in programma fino al 5 marzo 2021, sono sospesi. Ciò non impedisce, come in questo caso, che gli spettacoli si tengano ugualmente e il pubblico possa partecipare, comodamente da casa propria, attraverso la televisione o il web. In sala, quale unico e simbolico spettatore, come ormai apprezzata consuetudine, sarà presente il sovrintendente Nicola Colabianchi.

 

L’esecuzione del concerto che si attiene alle ormai note norme di sicurezza dettate dall’emergenza sanitaria da COVID-19, prevede la presenza sul podio del Teatro Lirico di Cagliari del quarantenne Pietari Inkinen, direttore e violinista finlandese, senza dubbio uno dei più affermati a livello mondiale della sua generazione, che ritorna a Cagliari per la seconda volta per dirigere l’Orchestra e il Coro del Teatro Lirico. Il maestro del coro è Giovanni Andreoli.

Nel novembre 2004 Pietari Inkinen diresse sempre i due complessi stabili nel Concerto in re minore per violino e orchestra op. 47 di Jean Sibelius (violinista Pekka Kuusisto) e nello Stabat Mater per soprano, coro e orchestra di Francis Poulenc (soprano Eva Mei).

 

Lo spettacolo ha una durata complessiva di 60 minuti circa e prevede il commento dallo studio di Teresa Piredda e la regia televisiva di Angelo Palla.

 

La replica dello spettacolo è prevista, sempre sull’emittente Videolina, per domenica 28 febbraio alle 18. Inoltre la registrazione della diretta è disponibile on demand su www.videolina.it.

 

Per informazioni: Biglietteria del Teatro Lirico, via Sant’Alenixedda, 09128 Cagliari, telefono 0704082230 - 0704082249, biglietteria@teatroliricodicagliari.it, www.teatroliricodicagliari.it. Il Teatro Lirico di Cagliari si può seguire anche su Facebook, Twitter, YouTube, Instagram, Linkedin.

 

Giovanni Andreoli - Maestro del coro

Originario di Brescia, studia pianoforte, composizione, flauto, percussioni, musica corale e direzione di coro. Inizia molto giovane l’attività in teatro, dapprima come maestro suggeritore, poi come maestro di sala e quindi come responsabile della preparazione musicale delle compagnie di canto. Già maestro sostituto in importanti teatri italiani e festival lirici, tra cui Rossini Opera Festival di Pesaro, Maggio Musicale Fiorentino e Festival Puccini di Torre del Lago, è stato Maestro del coro in importanti istituzioni musicali italiane fra cui: Rai di Milano, Teatro La Fenice di Venezia, Teatro Carlo Felice di Genova, Arena di Verona. Durante la sua carriera collabora assiduamente con la Biennale Musica di Venezia, curando la preparazione di composizioni, presentate in prima mondiale, di autori contemporanei come Adriano Guarnieri, Luis De Pablo, Aldo Clementi, Giacomo Manzoni e Luigi Nono. Negli anni 1997-1998 viene invitato al Teatro Municipal de São Paulo (Brasile), dove dirige Messa dell’incoronazione di Mozart, Nelson Messe di Haydn e Petite Messe solemnelle di Rossini; a Rejkjavik per dirigere L’elisir d’amore di Donizetti, al Festival di Orvieto con i complessi del Teatro La Fenice di Venezia per l’esecuzione della Via Crucis di Liszt e a Granada, sempre con La Fenice di Venezia, per Carmina Burana di Orff. È stato invitato, dal Festival Klangbogen Wien, a dirigere Otello di Rossini al Theater an der Wien con l’Orchestra Sinfonica di Varsavia. Dopo l’impegno come Maestro del coro alla Fenice di Venezia (1994-2001), è stato: Direttore artistico del Teatro Grande di Brescia (1994-2005); Maestro del coro al Teatro Carlo Felice di Genova (2001-2004); Maestro Titular del Coro al Teatro Nacional São Carlos di Lisbona (2004-2008); Direttore Principale della Orquestra Sinfonica da Op- Companhia Portuguesa de Opera (2004-2008); Maestro del coro alla Fondazione Arena di Verona (2010-2011); Maestro Titular del Coro al Teatro São Carlos di Lisbona (2011-luglio 2020).

 

 

La DANZA torna con due serate straordinarie nell’arco di pochi giorni in streaming : giovedì 25 alle 21.15 e domenica 28 alle 20.00 su Rai 5.

 

Una settimana di danza in tv e in streaming

 


Giovedì 25 febbraio alle 21.15 Rai 5 trasmette la serata

“Grandi momenti di danza” registrata a dicembre;

domenica 28 alle 20 “Omaggio a Nureyev” in streaming sul sito

e sulle pagine FB e YouTube del Teatro

 

Dopo il successo di Giselle realizzata con la supervisione, accanto al Maestro Manuel Legris, di Carla Fracci, e trasmessa in streaming su RaiPlay lo scorso 30 gennaio, il Ballo torna con due serate straordinarie nell’arco di pochi giorni: giovedì 25 alle 21.15 Rai 5 trasmette la serata “Grandi momenti di danza” registrata a dicembre; domenica 28 è la volta dell’“Omaggio a Nureyev” - sempre voluto e programmato dal M° Legris che proprio da Nureyev era stato scelto come étoile all’Opéra di Parigi - in streaming sul sito e sulle pagine FB e YouTube del Teatro. La serata sarà registrata il 26 febbraio.

 

 

Giovedì 25 febbraio 2021 - ore 21.15

Rai 5 e Rai Play

Grandi momenti di Danza

direttore David Coleman

 

Classico e moderno, tradizione e creazioni del nostro tempo: fra musica e coreografia questa serata concepita dal Direttore del Corpo di Ballo scaligero Manuel Legris abbraccia la storia del balletto, la sensibilità del Novecento e la creatività contemporanea, per mettere in risalto la versatilità stilistica e interpretativa dei danzatori scaligeri. Rievocate pagine immortali, da La Sylphide, titolo capostipite del balletto romantico qui nella versione di August Bournonville (1836), che ricrea nel passaggio del secondo atto con James e la Silfide (Nicola Del Freo e Vittoria Valerio) nella foresta incantata una tensione tra reale e sovrannaturale, tra spirito e materia, a Le Spectre de la rose nella versione di Rudolf Nureyev da Fokin che con Emanuela Montanari e Claudio Coviello riporta la leggendaria avventura creativa dei Ballets Russes con Nijinskij che ne fu la prima incarnazione, languida e vibrante, accanto a Tamara Karsavina.

E ancora, con il passo a due della Civiltà che libera lo Schiavo dalla prigionia (Martina Arduino e Federico Fresi), l’italianissimo Excelsior riporta in scena la storia della Scala (dove nacque nel 1881, su libretto e coreografia di Luigi Manzotti, musica di Romualdo Marenco e scene di Alfredo Edel, esaltazione delle conquiste del Progresso scientifico e tecnologico che unisce e affratella i popoli) e la storia recente dell’edizione firmata nel 1967 da Crivelli, Dell’Ara, Carpi, Coltellacci, alla Scala dal 1974, che ha alleggerito costruzione, orchestrazione, pantomima e organico dell’originale mantenendo intatto l’estro del “ballo grande” manzottiano e il sapore antico dello spirito italiano in danza.

Virtuosismo ed energia che esplodono nel Grand pas de deux dal terzo atto di Don Chisciotte di Rudolf Nureyev, uno dei veri cavalli di battaglia della Compagnia, in repertorio alla Scala dal 1980, quando fu Nureyev stesso protagonista accanto a Carla Fracci. Protagonisti sono Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko con Gaia Andreanò.

Lirismo, energia e spirito d’avventura in Le Corsaire, tra i più impressionanti ballet d’action del XIX secolo, qui nella versione creata da Manuel Legris nel 2016 per lo Staatsballett di Vienna: diversi estratti con Virna Toppi, Marco Agostino, Antonella Albano, Mattia Semperboni, Agnese Di Clemente, Gaia Andreanò e Linda Giubelli riportano l’essenza della sua produzione, dal nuovo lavoro coreografico e di ricerca musicale nella danza delle Odalische, alle danze di carattere che esaltano il Corpo di Ballo, alle danze dei pirati nell’originale del Teatro Mariinskij, fino a al passo a due della camera di Medora e Conrad.

Storia ma anche modernità, e nuova linfa coreografica del nostro tempo, che portano per la prima volta alla Scala Philippe Kratz, fra i migliori nuovi coreografi per l’originalità del suo lavoro, dallo stile molto personale, che ha rimontato per gli artisti scaligeri Alessandra Vassallo, Christian Fagetti e Andrea Risso.

 

 

Il trio conclusivo, sulla Berceuse op. 57 di Chopin, di SENTieri, sua creazione per Aterballetto del 2014, estratto che Manuel Legris invitò già a rimontare per la sua Compagnia a Vienna nel 2016.

Torna sul nostro palcoscenico anche Progetto Händel, creazione che Mauro Bigonzetti, tra i maggiori coreografi italiani del nostro tempo, destinò nel 2017 proprio al Balletto della Scala, tornando al suo grande amore per la musica antica e barocca, assecondando i timbri e i cromatismi delle diverse situazioni musicali evocate dalle note di Händel: qui, nel passo a due dal secondo atto interpretato da Maria Celeste Losa e Gabriele Corrado, la celebre Sarabanda dalla Suite  n. 4 in re minore per clavicembalo.

 

Domenica 28 febbraio 2021 - ore 20

in streaming sul sito e sulle pagine FB e YouTube del Teatro

“Omaggio a Nureyev”

Direttore Koen Kessels

 

Un filo resistente lega il nome di Rudolf Nureyev alla Scala, dove sono state innumerevoli le occasioni per poterlo acclamare, come interprete di balletti memorabili con altrettanto memorabili partnership artistiche, e custodire in repertorio i titoli da lui coreografati; un filo altrettanto forte lega Nureyev al neo direttore del Ballo scaligero Manuel Legris, grande interprete dei suoi classici, da lui nominato étoile dell’Opéra di Parigi nel 1986, inizio di un periodo di collaborazione fondamentale per la sua crescita artistica, collaborazione che prosegue ora con la Fondazione Nureyev convogliando la sua esperienza nel rimontare e ridare vita alle sue produzioni. Nasce così la nuova serata in omaggio a Nureyev, che unisce celebri passaggi dalle sue versioni dei grandi classici, che alla Scala lo hanno visto in scena come coreografo e straordinario interprete e che sono state protagoniste anche nelle recenti stagioni, ad altri titoli da tempo non allestiti sul nostro palcoscenico o che addirittura saranno presentati per la prima volta dagli artisti scaligeri.

Una Spagna affascinante, danze di gitani e il candore sospeso del giardino delle Driadi: dal secondo atto di Don Chisciotte lirismo, virtuosismi e ricchezza coreografica riportano in scena uno dei cavalli di battaglia della Compagnia - qui rappresentata da Giuseppe Conte, Nicoletta ManniMaria Celeste LosaAgnese Di ClementeFederico Fresi - in repertorio dal 1980, mentre la magia sognante dell’Adagio della Rosa omaggia con Martina Arduino, Mick Zeni, Massimo Garon, Edoardo Caporaletti e Gioacchino Starace la sua versione de La Bella addormentata nel bosco che proprio alla Scala, unica tra le sue coreografie, vide il suo debutto nel 1966.

Con il passo a tre del terzo atto, Nicoletta ManniTimofej AndrijashenkoChristian Fagetti celebrano il suo Lago dei cigni che manca dal nostro palcoscenico dal 2014, e con il passo a due dal secondo atto interpretato da Alessandra Vassallo e Gabriele Corrado torna, con la sua visione onirica e hollywoodiana, anche Cenerentola, rappresentata in Scala l’ultima volta nel 2006.

Sarà la scena del balcone dal primo atto a far rivivere con Marco Agostino e Vittoria Valerio il suo Romeo e Giulietta sul palcoscenico scaligero, dove fu rappresentato nel 1980, per poi essere protagonista della tournée al Metropolitan di New York. Proprio danzando nel ruolo di Romeo Nureyev fece, nel 1965, la sua prima apparizione alla Scala, e ancora oggi la memoria, la storia e il carisma di questo straordinario artista continuano a risplendere: questa serata potrà offrire al pubblico un excursus tra i suoi lavori, e agli artisti scaligeri di oggi l’occasione per riprendere o affrontare per la prima volta i balletti e lo stile del grande artista. Mai rappresentati dalla nostra Compagnia, Manfred, di cui in questa serata Claudio Coviello presenterà un assolo di grande densità emotiva, balletto che Nureyev creò nel 1979 traendo ispirazione da poemi di Byron e dal libretto su cui Čajkovskij basò la sua meravigliosa sinfonia, e Raymonda, che chiuderà questo articolato omaggio: fu l’Opéra di Parigi, dove mise in scena la versione definitiva della sua produzione, a portarlo alla Scala nel 2000. Ora, per la prima volta, sarà il Balletto scaligero a presentare questo titolo, nell’atto III, con lo sfolgorante divertissement per le celebrazioni delle nozze di Raymonda e Jean de Brienne interpretato da Virna Toppi, Nicola Del FreoMaria Celeste Losa, Antonella Albano insieme al Corpo di Ballo.

 

 

 

Giovedì 25 febbraio 2021 ~ ore 21.15

Rai 5 e Rai Play

 

Grandi momenti di danza

 

Primi ballerini, Solisti e artisti del Corpo di Ballo

del Teatro alla Scala

 

La Sylphide

dall’atto II

Coreografia August Bournonville

Musica Herman Severin Løvenskjold

Vittoria Valerio · Nicola Del Freo

 

da Le Corsaire

Coreografia Manuel Legris

da Marius Petipa e altri

Musica Adolphe Adam e altri

 

Virna Toppi · Marco Agostino

Antonella Albano · Mattia Semperboni

 Agnese Di Clemente · Gaia Andreanò · Linda Giubelli

e il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala

 

SENTieri

Trio

Coreografia Philippe Kratz

Musica Fryderyk Chopin

Alessandra Vassallo · Christian Fagetti · Andrea Risso

 

Excelsior

Passo a due dall’atto II

Coreografia Ugo Dell’Ara

Musica Romualdo Marenco

Martina Arduino · Federico Fresi

 

Progetto Händel

Passo a due dall’atto II

Coreografia Mauro Bigonzetti 

Musica Georg Friedrich Händel

Maria Celeste Losa · Gabriele Corrado

 

Le Spectre de la rose

Coreografia Rudolf Nureyev

da Michail Fokin

Musica Carl Maria von Weber

Emanuela Montanari · Claudio Coviello

 

 


 

 

 

Don Chisciotte

Grand Pas de deux, atto III

Coreografia Rudolf Nureyev

Musica Ludwig Minkus

 

Nicoletta Manni · Timofej Andrijashenko

Gaia Andreanò

 e il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala

 

 

Orchestra del Teatro alla Scala

 

Direttore

David Coleman

 


 

 

Domenica 28 febbraio ore 20

in streaming sul sito e sulle pagine FB e YouTube del Teatro

 

Omaggio a Nureyev

 

Primi ballerini, Solisti e artisti del Corpo di Ballo

del Teatro alla Scala

 

Orchestra del Teatro alla Scala

Direttore Koen Kessels

 

Don Chisciotte

Musica di Ludwig Minkus - dall’atto II

Giuseppe Conte (Don Chisciotte), Nicoletta Manni (Kitri/Dulcinea), Maria Celeste Losa 

(La regina delle Driadi), Agnese Di Clemente (Amore), Federico Fresi (Uno zingaro)

e il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala

 

La Bella addormentata nel bosco

Musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij

Adagio della Rosa dall’atto I

Martina Arduino (La principessa Aurora), Mick Zeni, Massimo Garon,

Edoardo Caporaletti, Gioacchino Starace (Quattro Principi)

 

Manfred

Musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij

Assolo

Claudio Coviello

 

Il lago dei cigni

Musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij

Coreografia Rudolf Nureyev da Marius Petipa e Lev Ivanov - Regia Rudolf Nureyev

Pas de trois dall’atto III

Nicoletta Manni (Odile), Timofej Andrijashenko (Siegfried), Christian Fagetti (Rothbart)

 

Cenerentola

Musica di Sergej Prokof'ev

Pas de deux dall’atto II

 Alessandra Vassallo (Cenerentola), Gabriele Corrado (La vedette)

 

Romeo e Giulietta

Musica di Sergej Prokof'ev

Pas de deux dall’atto I

Marco Agostino (Romeo), Vittoria Valerio (Giulietta)

 

Raymonda

Musica di Aleksandr Glazunov

Divertissement dall’atto III

Virna Toppi (Raymonda), Nicola Del Freo (Jean De Brienne), 

Maria Celeste Losa (Henriette), Antonella Albano (Clemence)

e il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala