giovedì 18 febbraio 2021

Iván Fischer dirige l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino in un concerto sinfonico registrato domenica 21 febbraio 2021.

Iván Fischer dirige l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino in un concerto sinfonico registrato domenica 21 febbraio e che sarà successivamente trasmesso in streaming.  



In programma due sinfonie, di  Wolfgang Amadeus Mozart e Antonin Dvořák.  Si rinnova in questa occasione il rapporto del Maggio con Kuehne & Nagel che sostiene il concerto.

Iván Fischer dirige l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino in un concerto sinfonico registrato domenica 21 febbraio 2021 e che sarà successivamente trasmesso in streaming. In programma la Sinfonia n. 34 in do maggiore KV 338 di Wolfgang Amadeus Mozart e la Sinfonia n. 7 in re minore op. 70 di Antonín Dvořák.  Il concerto ha luogo invece dell’annunciato appuntamento sinfonico della stagione ’20-’21 che sarebbe stato diretto da Christoph von Dohnányi e che è stato solo rimandato al prossimo futuro in attesa che il novantaduenne maestro tedesco possa sottoporsi alla vaccinazione. Con questo concerto si rinnova la collaborazione del Maggio con Kuehne & Nagel; l’azienda aveva già sostenuto il ciclo dei concerti sinfonici dello scorso mese di luglio.

 

Iván Fischer - nato e cresciuto a Budapest come il fratello Ádám, anch’egli direttore d’orchestra (e già salito sul podio del Maggio) -  è direttore ospite delle più celebri orchestre del mondo quali i Berliner Philharmoniker, Royal Concertgebouw Orchestra di Amsterdam, New York Philharmonic, Cleveland Orchestra è al suo debutto al Maggio Musicale Fiorentino; in occasione del suo concerto ha rinnovato un suo appello : “Sono molto contento di far musica al Maggio con questa meravigliosa orchestra e sono grato al sovrintendente Pereira per avermi invitato e soprattutto perché il Maggio continua a fare musica anche se coi teatri purtroppo chiusi; per questo motivo desidero mandare un mio messaggio a chi prende le decisioni: non dimenticate che l’arte e la musica sono importanti per la vita e che la musica aiuta le persone nel momento del bisogno. Vi prego: lasciate la musica andare avanti!”.

 

Il programma:

 

Wolfgang Amadeus Mozart

La Sinfonia n. 34 in do maggiore KV 338 risale all’estate del 1780 ed è l’ultima delle sinfonie composte da Mozart a Salisburgo. In quel periodo musicista era pieno di entusiasmo per quella che sarebbe stata la svolta della sua vita e della sua carriera. Avrebbe di lì a poco abbandonato l’impiego alla corte dell’arcivescovo Colloredo dove il suo genio non era certo compreso appieno e, lasciandosi alle spalle la condizione servile di musicista di corte, avrebbe imboccato la via della libera professione trasferendosi a Vienna. La Sinfonia n. 34 è in tre movimenti anziché in quattro, secondo il modello italiano che era in uso all’epoca a Salisburgo, ma anche se priva del Minuetto, risulta ben equilibrata con tre movimenti di pari durata e finissima costruzione. Vitalità ed entusiasmo si respirano fin dalle prime battute e trovano conferma nella scelta della tonalità d’impianto - l’assertivo do maggiore che si fa largo a passo deciso di marcia - e nel tono festoso del primo movimento. L’Andante di molto che segue è un capolavoro di grazia cameristica: solo le sonorità del quartetto d’archi con le viole divise a cui Mozart aggiunge il fagotto. Il movimento finale è invece irresistibile, tutto giocato sull’esuberante ritmo di tarantella che scatena un dialogo serrato tra gli strumenti in orchestra.

 

Antonin Dvořák

Sintesi esemplare di tradizione colta e spirito popolare slavo, la Sinfonia n. 7 in re minore op. 70 di Antonín Dvořák nacque all’epoca delle prime conferme internazionali del compositore. Fu la Società Filarmonica di Londra a commissionare al maestro boemo questa nuova sinfonia, in seguito al successo dei concerti da lui tenuti nella capitale inglese nel 1884. Dvořák era al tempo conosciuto e stimato soprattutto per la trasposizione orchestrale delle Danze slave, pagine dai tratti marcatamente folklorici particolarmente apprezzate dal pubblico inglese. Realizzata nell’arco di pochi mesi, tra dicembre del 1884 e marzo del 1885, la Sinfonia n. 7 debuttò a Londra il 22 aprile del 1885 sotto la direzione dell’autore. Vicina al modello sinfonico di Brahms - di cui Dvořák aveva ascoltato poco tempo prima la Terza Sinfonia rimanendone fortemente impressionato - la Sinfonia n. 7 mostra un carattere austero ed equilibrato, soprattutto nel primo movimento, ma anche tratti tipicamente slavi riscontrabili nelle melodie espanse che animano il secondo movimento (Poco Adagio), nello scatenato ritmo di danza boema dello Scherzo, fino al tema zingaresco e appassionato che dà vita e chiude trionfalmente l’Allegro finale.

 

 

IVÁN FISCHER

Fondatore e Direttore musicale della Budapest Festival Orchestra, è direttore onorario della Konzerthaus e della Konzerthausorchester di Berlino. In anni recenti si è affermato anche come compositore: suoi lavori sono stati eseguiti infatti negli Stati Uniti, in Olanda, Belgio, Ungheria, Germania e Austria. Ha diretto inoltre con successo numerose produzioni operistiche e, nel 2018, ha fondato il Vicenza Opera Festival. I Berliner Philharmoniker hanno suonato frequentemente sotto la sua guida ed egli dedica due settimane ogni anno alla Royal Concertgebouw Orchestra di Amsterdam, oltre a essere direttore ospite di prestigiose orchestre sinfoniche negli Stati Uniti. Come Direttore musicale ha guidato la Kent Opera e l’Opéra National de Lyon ed è stato Direttore principale della National Symphony Orchestra di Washington. Considerato uno dei direttori d’orchestra di maggior successo a livello internazionale, le numerose tournée con la Budapest Festival Orchestra e una serie di incisioni apprezzate da critica e pubblico e vincitrici di importanti premi internazionali hanno contribuito a consolidare la sua reputazione. Iván Fischer ha fondato la Hungarian Mahler Society, è Patron della British Kodály Academy e cittadino onorario di Budapest. Ha ricevuto numerose onorificenze e premi, fra cui il Golden Medal Award dal Presidente della Repubblica d’Ungheria, il Crystal Award dal World Economic Forum per il suo impegno nel promuovere relazioni culturali internazionali e il titolo di Chevalier des Arts et des Lettres dalla Repubblica francese. Nel 2006 ha vinto il Kossuth Prize, massimo riconoscimento ungherese per le arti, mentre, nel 2011, ha ottenuto il Royal Philharmonic Society Music Award, il Prima Primissima Prize in Ungheria e il Dutch Ovatie Prize. Nel 2013 è stato nominato membro onorario della Royal Academy of Music di Londra; nel 2015, ha ricevuto l’Abu Dhabi Festival Award for Lifetime Achievement e, nel 2016, ha vinto il premio dell’Associazione dei critici musicali argentini come miglior direttore straniero.

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