Iván Fischer dirige l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino in un concerto sinfonico registrato domenica 21 febbraio e che sarà successivamente trasmesso in streaming.
In programma due sinfonie, di Wolfgang Amadeus Mozart e Antonin
Dvořák. Si rinnova in questa occasione il rapporto del Maggio con Kuehne
& Nagel che sostiene il concerto.
Iván Fischer dirige l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino in un concerto sinfonico registrato domenica 21 febbraio 2021 e che sarà successivamente trasmesso in streaming. In programma la Sinfonia n. 34 in do maggiore KV 338 di Wolfgang Amadeus Mozart e la Sinfonia n. 7 in re minore op. 70 di Antonín Dvořák. Il concerto ha luogo invece dell’annunciato appuntamento sinfonico della stagione ’20-’21 che sarebbe stato diretto da Christoph von Dohnányi e che è stato solo rimandato al prossimo futuro in attesa che il novantaduenne maestro tedesco possa sottoporsi alla vaccinazione. Con questo concerto si rinnova la collaborazione del Maggio con Kuehne & Nagel; l’azienda aveva già sostenuto il ciclo dei concerti sinfonici dello scorso mese di luglio.
Iván Fischer - nato e cresciuto a Budapest
come il fratello Ádám, anch’egli direttore d’orchestra (e già salito sul podio
del Maggio) - è direttore ospite delle più celebri orchestre del mondo
quali i Berliner Philharmoniker, Royal Concertgebouw Orchestra di Amsterdam,
New York Philharmonic, Cleveland Orchestra è al suo debutto al Maggio
Musicale Fiorentino; in occasione del suo concerto ha rinnovato un suo
appello : “Sono molto contento di far musica al Maggio con questa
meravigliosa orchestra e sono grato al sovrintendente Pereira per avermi
invitato e soprattutto perché il Maggio continua a fare musica anche se coi
teatri purtroppo chiusi; per questo motivo desidero mandare un mio messaggio a
chi prende le decisioni: non dimenticate che l’arte e la musica sono importanti
per la vita e che la musica aiuta le persone nel momento del bisogno. Vi prego:
lasciate la musica andare avanti!”.
Il programma:
Wolfgang Amadeus Mozart
La Sinfonia n. 34 in do maggiore KV 338 risale
all’estate del 1780 ed è l’ultima delle sinfonie composte da Mozart a
Salisburgo. In quel periodo musicista era pieno di entusiasmo per quella che
sarebbe stata la svolta della sua vita e della sua carriera. Avrebbe di lì a
poco abbandonato l’impiego alla corte dell’arcivescovo Colloredo dove il suo
genio non era certo compreso appieno e, lasciandosi alle spalle la condizione
servile di musicista di corte, avrebbe imboccato la via della libera
professione trasferendosi a Vienna. La Sinfonia n. 34 è in tre movimenti
anziché in quattro, secondo il modello italiano che era in uso all’epoca a
Salisburgo, ma anche se priva del Minuetto, risulta ben equilibrata con tre
movimenti di pari durata e finissima costruzione. Vitalità ed entusiasmo si
respirano fin dalle prime battute e trovano conferma nella scelta della
tonalità d’impianto - l’assertivo do maggiore che si fa largo a passo deciso di
marcia - e nel tono festoso del primo movimento. L’Andante di molto che segue è
un capolavoro di grazia cameristica: solo le sonorità del quartetto d’archi con
le viole divise a cui Mozart aggiunge il fagotto. Il movimento finale è invece
irresistibile, tutto giocato sull’esuberante ritmo di tarantella che scatena un
dialogo serrato tra gli strumenti in orchestra.
Antonin Dvořák
Sintesi esemplare di tradizione colta e spirito popolare
slavo, la Sinfonia n. 7 in re minore op. 70 di Antonín Dvořák nacque
all’epoca delle prime conferme internazionali del compositore. Fu la Società
Filarmonica di Londra a commissionare al maestro boemo questa nuova sinfonia,
in seguito al successo dei concerti da lui tenuti nella capitale inglese nel
1884. Dvořák era al tempo conosciuto e stimato soprattutto per la trasposizione
orchestrale delle Danze slave, pagine dai tratti marcatamente folklorici
particolarmente apprezzate dal pubblico inglese. Realizzata nell’arco di pochi
mesi, tra dicembre del 1884 e marzo del 1885, la Sinfonia n. 7 debuttò a Londra
il 22 aprile del 1885 sotto la direzione dell’autore. Vicina al modello
sinfonico di Brahms - di cui Dvořák aveva ascoltato poco tempo prima la Terza
Sinfonia rimanendone fortemente impressionato - la Sinfonia n. 7 mostra un
carattere austero ed equilibrato, soprattutto nel primo movimento, ma anche
tratti tipicamente slavi riscontrabili nelle melodie espanse che animano il
secondo movimento (Poco Adagio), nello scatenato ritmo di danza boema dello
Scherzo, fino al tema zingaresco e appassionato che dà vita e chiude
trionfalmente l’Allegro finale.
IVÁN FISCHER
Fondatore e Direttore musicale della Budapest Festival
Orchestra, è direttore onorario della Konzerthaus e della Konzerthausorchester
di Berlino. In anni recenti si è affermato anche come compositore: suoi lavori
sono stati eseguiti infatti negli Stati Uniti, in Olanda, Belgio, Ungheria,
Germania e Austria. Ha diretto inoltre con successo numerose produzioni
operistiche e, nel 2018, ha fondato il Vicenza Opera Festival. I Berliner Philharmoniker
hanno suonato frequentemente sotto la sua guida ed egli dedica due settimane
ogni anno alla Royal Concertgebouw Orchestra di Amsterdam, oltre a essere
direttore ospite di prestigiose orchestre sinfoniche negli Stati Uniti. Come
Direttore musicale ha guidato la Kent Opera e l’Opéra National de Lyon ed è
stato Direttore principale della National Symphony Orchestra di Washington.
Considerato uno dei direttori d’orchestra di maggior successo a livello
internazionale, le numerose tournée con la Budapest Festival Orchestra e una
serie di incisioni apprezzate da critica e pubblico e vincitrici di importanti
premi internazionali hanno contribuito a consolidare la sua reputazione. Iván
Fischer ha fondato la Hungarian Mahler Society, è Patron della British Kodály
Academy e cittadino onorario di Budapest. Ha ricevuto numerose onorificenze e
premi, fra cui il Golden Medal Award dal Presidente della Repubblica
d’Ungheria, il Crystal Award dal World Economic Forum per il suo impegno nel
promuovere relazioni culturali internazionali e il titolo di Chevalier des Arts
et des Lettres dalla Repubblica francese. Nel 2006 ha vinto il Kossuth Prize,
massimo riconoscimento ungherese per le arti, mentre, nel 2011, ha ottenuto il
Royal Philharmonic Society Music Award, il Prima Primissima Prize in Ungheria e
il Dutch Ovatie Prize. Nel 2013 è stato nominato membro onorario della Royal
Academy of Music di Londra; nel 2015, ha ricevuto l’Abu Dhabi Festival Award
for Lifetime Achievement e, nel 2016, ha vinto il premio dell’Associazione dei
critici musicali argentini come miglior direttore straniero.
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