ASMIK
GRIGORIAN E MATTHIAS GOERNE CANTANO IL CREPUSCOLO DELLA VITA CON
L’ORCHESTRA DELLA RAI.
Giovedì 11 febbraio alle 20.30 in diretta su Radio3 e in live
streaming su www.raicultura.it
Dirige l’ungherese Gergely Madaras
Sono
due tra i più grandi interpreti vocali di oggi, Asmik
Grigorian e Matthias Goerne, i
protagonisti del concerto dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai in
programma a porte chiuse giovedì 11 febbraio alle
20.30, all’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino. La serata è
trasmessa in diretta su Radio3 e in live streaming sul portale di Rai
Cultura, che la proporrà anche sul suo canale televisivo Rai5, giovedì 25 marzo
alle 21.15.
Il
soprano Asmik Grigorian, figlia del tenore armeno Gegham Grigorian e del
soprano lituano Irena Milkevičiūtė, negli ultimi anni è balzata agli onori
delle cronache del mondo musicale internazionale per l’intensità delle sue
interpretazioni. Vincitrice dell’International Opera Award come giovane
interprete nel 2016, ha letteralmente incantato il pubblico del Festival di
Salisburgo nel 2018 per la sua interpretazione della Salome di
Richard Strauss, arrivando a un livello di identificazione quasi fisica con il
personaggio della conturbante principessa giudaica. Stessi apprezzamenti
espressi per la sua Marietta in Die tote
Stadt (La città morta) di Korngold nel 2019 alla Scala. Per il suo
debutto con l’Orchestra Rai propone i Vier letzte
Lieder op. 150 (Quattro ultimi Lieder), che segnano la fine della
parabola creativa di Richard Strauss. Dei quattro Lieder scritti nel 1948, a un
anno dalla morte dell’autore, tre sono basati su liriche di Hermann Hesse – Frühling (Primavera), September (Settembre)
e Beim Schlafengehen (Andando a dormire)
– mentre il quarto – Im Abendrot (Al
tramonto) è svolto su un testo di Joseph von Eichendorff. Testamento creativo
del compositore e di un’intera civiltà distrutta dalla guerra, il ciclo coglie
con nostalgia crepuscolare la bellezza della natura nel momento in cui
fatalmente sfiorisce.
Il
basso-baritono tedesco Matthias Goerne è uno dei liederisti più apprezzati al
mondo: ha fatto della raffinatezza la cifra distintiva delle sue
interpretazioni. Per il suo ritorno con l’Orchestra Rai – dopo il successo
dello scorso luglio con la Sinfonia n. 14 di Dmítrij Šostakóvič diretta
da Fabio Luisi – propone una scelta di canti tutti su testi di Michelangelo
Buonarroti. Si tratta dei Drei Gedichte von
Michelangelo (Tre poesie di Michelangelo) di Hugo Wolf, su testi
tradotti in tedesco da Walter Robert-Tornow, scritti nel 1896, un anno prima
della crisi maniacale causata dalla sifilide che nel 1903 condusse il
compositore alla morte in manicomio. I tre Lieder di Wolf, orchestrati da
Wolfgang Fortner nel 1972, non sono eseguiti assieme, ma alternati con tre
brani tratti dalla Suite su rime di Michelangelo
Buonarroti op. 145a di Šostakóvič – Notte, Dante e Morte – scritti tra il 1974 e il 1975, ultimo
anno della vita del compositore. Si tratta di una riflessione sull’arte,
l’amore e la morte, condotta a partire da testi del grande artista italiano
tratti dalle sue Rime, tradotti in russo da
Abram Efros.
Sul
podio è impegnato l’ungherese Gergely Madaras,
Direttore musicale dell’Orchestra Filarmonica di Liegi e Direttore principale
della Savaria Symphony Orchestra, nel suo paese natale. Tra i canti su testi di
Michelangelo, che aprono il concerto, e i Quattro
ultimi Lieder di Strauss, che lo chiudono, propone la Suite op. 80
dalle Musiche di scena per Pelléas et Mélisande di
Gabriel Fauré, scritte per una rappresentazione del dramma di Maeterlinck al
Prince of Wales Theatre di Londra, che Fauré diresse nel 1898. Pagine altamente
emblematiche dello stile del compositore francese, artigiano della musica che
si è sempre tenuto lontano dalle tendenze imperanti, e che qui si esprime con
una raffinatezza timbrica particolarmente ricercata.
In
ottemperanza alle ultime disposizioni della Presidenza del Consiglio dei
Ministri, i concerti dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai si svolgono a
porte chiuse, senza la presenza del pubblico nell’Auditorium Rai “Arturo
Toscanini” di Torino.
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