Caro Presidente Dario Nardella, cari membri del Consiglio d'Indirizzo,
mi dispiace di dover annunciare che mi dimetto come Sovrintendente del Maggio Musicale Fiorentino.
Quando Dario mi ha dato
l'Incarico alla fine di 2019, io pensavo di fare il possibile da una situazione
impossibile. Forse l'impossibile era di pensare che si può portare la
Fondazione del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino a un livello artistico di
fama internazionale con un debito di 57 milioni di euro con un orrendo problema
di cassa e con una necessità di creare un utile intorno a 3,5 milioni di euro
tramite programmazione artistica, biglietteria e ricerca sponsor in mezzo di
una pandemia. Questa era la ragione, per cui mi ha scelto Dario Nardella e in
ogni consiglio d'indirizzo questo impegno per la futura qualità del teatro era
prioritario.
Valutando i risultati
dell'ultimo anno e specialmente degli ultimi 6 mesi, posso constatare con orgoglio
che siamo riusciti ad arrivare a questo livello artistico.
Abbiamo aperto la Sala Mehta con
Fidelio con Zubin Mehta, abbiamo vinto il premio Abbiati con il Ritorno
d'Ulisse in Patria nella regia di Robert Carsen, che il teatro non vinceva da
17 anni e anche l'apertura della Sala Grande con Don Carlo diretto da Daniele
Gatti e la prima di Doktor Faust con la regia di Davide Livermore, visitata da
più di 100 critici e giornalisti da tutto il mondo, Queste sono forti
testimonianze di questo sviluppo artistico, che hanno messo Il Maggio Musicale
Fiorentino tra i primi teatri d'Europa. E oltre a ció aggiungo anche tanti
altri titoli d'opera e ovviamente i tanti concerti sinfonici con grandi
direttori.
Sfortunatamente con l'inizio del
mio mandato è cominciata la pandemia che non solo ha bloccato le presenze del
pubblico ma ha anche reso la ricerca per gli sponsor molto difficile.
Ma nonostante questo sono
comunque riuscito a portare 9,7 milioni di euro di sponsorizzazione. Finalmente
anche la biglietteria dà segnali molto incoraggianti, perché rispetto all'anno
2022 nel primi 4 mesi del 2023 abbiamo aumentato la biglietteria a 1.200.000 €
lordi.
L'anno 2022 è stato
particolarmente difficile non solo a causa della pandemia ma anche per la
guerra in Ucraina che ha portato un aumento delle bollette e ciò ha fortemente
alzato i costi dell'Infrastruttura.
La vera ragione per la mia
dimissione è un fatto personale. A parte di avere un compito molto difficile,
di essere allo stesso momento sempre attaccato dall'interno del teatro e
dall'esterno, specialmente dalla stampa. Cosi non ho avuto mai un momento di
tranquillità, e questa situazione mi ha fatto perdere 20 chili e mi ha anche
portato a un momento di crisi di salute all'inizio di dicembre.
Ho avuto grande armonia dalla
parte del pubblico e dagli artisti che mi hanno sempre sopportato, ma le forze
che hanno lavorato contro di me, non hanno mai voluto prendere in
considerazione questa posizione del pubblico e degli artisti.
Mi dispiace che dopo aver
lavorato tanti anni nei grandi teatri a Vienna, Zurigo, Salisburgo e Milano,
questa esperienza a Firenze è diventata così triste, tanto che non mi sento più
continuarla.
Voglio ringraziare a tutti che
mi hanno dato Il loro amore e entusiasmo artistico per creare questo bellissimo
teatro, che potrebbe essere uno dei migliori del mondo con il giusto supporto
che merita.
Un cordiale saluto.
Alexander Pereira