venerdì 20 agosto 2021

IL GALA ROSSINI CHIUDE IL 42° ROF ALLA PRESENZA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA.

 

IL GALA ROSSINI CHIUDE IL 42° ROF
ALLA PRESENZA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Diretta su RaiCultura.it e su Rai Radio3



 

Il ROF 2021 si chiuderà il 22 agosto alle 20.30 con il Gala Rossini, che celebra il 25esimo anniversario del debutto pesarese di Juan Diego Flórez che, appena ventitreenne, interpretò l’impervio ruolo di Corradino in Matilde di Shabran nel 1996.

 

Al concerto assisterà il Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella. Onde garantire la massima affluenza possibile all’evento in piena conformità alle norme di sicurezza anti-Covid, il Gala Rossini si terrà in piazza del Popolo, piazza centrale della città, già l’anno scorso sede di gran parte dei concerti del Rossini Opera Festival. In caso di maltempo, il concerto si terrà alla Vitrifrigo Arena.

 

Il concerto sarà trasmesso in live streaming sul portale RaiCultura.it e in diretta radiofonica su Rai Radio3. Il Gala sarà visibile anche sui canali social del Rossini Opera Festival e, a Pesaro, sarà proiettato nell’Arena Curvone di piazza Agide Fava. Per prenotazioni nell’Arena Curvone: www.giomettirealestatecinema.it

 

Michele Spotti dirigerà l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e il Coro del Teatro Ventidio Basso. Al fianco di Juan Diego Flórez si esibiranno Eleonora Buratto, Marina Monzò, Marta Pluda, Pietro Spagnoli, Sergey Romanovsky, Giorgio Caoduro, Jack Swanson, Matteo Roma, Manuel Amati, Nicolò Donini.

 

Nel programma pagine da La Cenerentola, Le Comte Ory, Ermione, Semiramide, La donna del lago, La gazzetta, Matilde di Shabran, L’Italiana in Algeri, Il viaggio a Reims, Guillaume Tell.

 

Danilo Rea omaggia Mina nel terzo appuntamento con il Jazz in piazza del Ravello Festival.

 

Danilo Rea omaggia Mina

Terzo appuntamento con il Jazz in piazza del Ravello Festival


 

Terzo appuntamento con il Jazz in Piazza del Ravello Festival. Dopo il grande successo dei concerti con protagonisti Carla Marciano e Stefano Di Battista, venerdì 20 agosto (21.15) sarà la volta di Danilo Rea che ritorna a Ravello, accompagnato da Massimo Moriconi al contrabbasso e Alfredo Golino alla batteria. Il trio presenterà “Tre per una” l’ultimo lavoro di Rea in omaggio a Mina in occasione dei suoi 80 anni. Danilo Rea, Moriconi e Golino con Mina hanno registrato di tutto: dalla ballad jazz al rock, dalla fusion all’acustico, dalle canzoni di autori italiani e internazionali al tango. Il progetto e cd dal titolo omonimo nasce dall’affiatamento di questi tre grandi jazzisti che sono stati scelti personalmente da Mina per il loro straordinario livello musicale ed hanno perciò avuto il privilegio e l’onore di suonare per anni al suo fianco. Il trio diventa uno spettacolo con canzoni appassionanti e conosciutissime, tra le quali brani come “Non credere”, “E se domani”, “io e te da soli”, suonate in maniera inedita e diversa ogni sera.

Superfluo riportare la biografia di Rea, considerato uno dei migliori pianisti italiani. I suoi concerti in piano solo hanno conquistato le platee di tutto il mondo. Interprete di grande talento e dalla straordinaria forza creativa, tra le sue numerosissime collaborazioni troviamo i più grandi musicisti jazz e pop della musica italiana e internazionale, dalla più recente con Gino Paoli a quelle con Mina, Celentano, Baglioni, Chet Baker, Lee Konitz, Dave Liebman, Kenny Wheeler, John Scofield e moltissimi altri.

www.ravellofestival.com. Boxoffice: tel. 089 858422 – boxoffice@ravellofestival.com

 

 

Venerdì 20 agosto

Piazza Duomo, ore 21.15

Tre per Una. “Un omaggio a Mina”

Danilo Rea, pianoforte

Massimo Moriconi, contrabbasso

Alfredo Golino, batteria

Ingresso libero

 

 

FINE SETTIMANA KOLOSSAL CON NABUCCO E AIDA ALL’ARENA DI VERONA OPERA FESTIVAL 2021.

 

 FINE SETTIMANA KOLOSSAL CON NABUCCO E AIDA ALL’ARENA DI VERONA OPERA FESTIVAL 2021

Venerdì 20 agosto e sabato 21 agosto sono in scena i capolavori corali di Verdi con cast internazionali: in Nabucco torna il baritono titolare Amartuvshin Enkhbat accanto ad Anna Pirozzi e Rafał Siwek; segue Aida con la protagonista Maria José Siri, il tenore Jorge de Leon e il debutto di Ambrogio Maestri. Daniel Oren dirige Orchestra e Coro areniani entrambe le serate. Chiude la settimana la IX sinfonia di Beethoven: il concerto di domenica è già quasi sold-out.

 


Nabucco

venerdì 20 agosto ore 20.45

Arena di Verona



Aida

sabato 21 agosto ore 20.45

Arena di Verona

 

Nabucco, potente dramma storico e corale che ha consacrato il successo di Verdi, torna in scena venerdì 20 per la sua sesta rappresentazione con i grandi interpreti di oggi nel nuovo allestimento realizzato col patrocinio del MiC e la collaborazione del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah.

Dopo il successo delle prime recite, il grande baritono di origine mongola Amartuvshin Enkhbat torna a vestire i panni del re Nabucco, che distrugge il tempio e deporta il popolo ebraico, riducendolo in schiavitù. Con lui Anna Pirozzi si conferma potente Abigaille, figliastra pronta a spodestarlo, mentre Géraldine Chauvet è Fenena, la figlia legittima che si converte all’Ebraismo anche per amore di Ismaele, interpretato da Riccardo Rados. Guida dei prigionieri è Zaccaria, ruolo fondamentale del repertorio da basso verdiano, interpretato da Rafał Siwek, con la sorella Anna, nei cui panni si cala Elena Borin. Completano il cast Nicolò Ceriani come Gran Sacerdote di Belo di Carlo Bosi come Abdallo, fedele ufficiale di Nabucco. La vicenda narrata, fedele a tutte le situazioni drammatiche del libretto di Solera, racconta la storia con le immagini e i costumi degli anni ’40 del Novecento, i cui fatti reali hanno reso ancora attuali le pagine bibliche a cui lo stesso Verdi si è ispirato. Il Coro istruito da Vito Lombardi e l’Orchestra della Fondazione Arena di Verona sono diretti dall’esperto maestro israeliano Daniel Oren.

Biglietti disponibili da 24 euro. Ultime repliche: 26 agosto e 1 settembre, ore 20.45.

Sabato 21 agosto, sempre alle 20.45, è la volta della nona rappresentazione stagionale di Aida nella nuova produzione con immagini dal Museo Egizio di Torino e con attesi debutti e ritorni nel cast: il tenore dell’inaugurazione Jorge de Leon torna come Radamès accanto alla protagonista Maria Josè Siri e alla principessa Amneris di Judit Kutasi. Debutta il beniamino Ambrogio Maestri come Amonasro.

Il grande basso polacco Rafał Siwek torna a vestire i panni del sacerdote Ramfis accanto al basso veronese Romano Dal Zovo che si conferma quale Re degli Egizi. Completano il cast l’esperto Messaggero del tenore Carlo Bosi e la sacerdotessa di Yao Bohui. Il Ballo dell’Arena e la prima ballerina Eleana Andreoudi si cimentano nelle coreografie concepite per la nuova produzione 2021, mentre Daniel Oren guida l’Orchestra della Fondazione Arena e il Coro preparato dal maestro Vito Lombardi.

Biglietti disponibili a partire da 24 euro. Ultime repliche: 27 agosto e 4 settembre, ore 20.45

La settimana si conclude con l’ultima inaugurazione del 98° Arena di Verona Opera Festival: domenica 22 agosto alle 21.30 le millenarie pietre dell’anfiteatro veronese risuoneranno dell’immortale Nona Sinfonia di Ludwig van Beethoven per soli, coro e orchestra diretta dalla giovanissima esordiente areniana Erina Yashima, in un appuntamento (già quasi completamente sold-out) dedicato alla memoria del M° Ezio Bosso e alla speranza universale incarnata dall’Ode alla gioia.

Per l’accesso all’Arena di Verona si applicano gli obblighi di legge che prevedono l’EU Digital Covid Certificate (“Green Pass”) o altra certificazione. Tutti i dettagli sono disponibili sul sito web all’indirizzo https://www.arena.it/it/arena-di-verona/info-covid

 

Per informazioni e biglietti: www.arena.it

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GALA IX SINFONIA DI BEETHOVEN ALL'ARENA DI VERONA.

 L’ULTIMA INAUGURAZIONE DEL 98° ARENA DI VERONA OPERA FESTIVAL 2021 OMAGGIA IL GENIO DI BONN E RICORDA EZIO BOSSO, GUARDANDO ALLA RINASCITA

Erina Yashima debutta alla guida di Orchestra e Coro della Fondazione Arena con un cast vocale di primo livello per l’Ode alla gioia: Iniesta, Barcellona, Pirgu e Pertusi

Sulle scenografie digitali, l’ultima sinfonia di Ludwig van Beethoven percorre le piazze d’Europa con le fotografie storiche della Fondazioni Alinari per la Fotografia di Firenze

 


IX SINFONIA di Beethoven

domenica 22 agosto, ore 21.30

Arena di Verona


I

Una grande e irripetibile occasione musicale che racchiude lo spirito del 98° Opera Festival 2021: l’Arena di Verona si fa simbolo e guida della rinascita italiana, col patrocinio del MiC, le immagini della Fondazione Alinari, i versi di Schiller e le note di Beethoven, lanciando un messaggio di gioia, fratellanza, speranza.  L’unica data, domenica 22 agosto, è già quasi completamente sold-out.

Eseguita solo per tre volte nella storia del Festival, l’ultima sinfonia compiuta di Ludwig van Beethoven (1770-1827) torna per un’unica serata con una fortissima valenza simbolica. Inizialmente programmata per il Festival 2020 per festeggiare il 250° anniversario della nascita del compositore, avrebbe visto salire sul podio Ezio Bosso, che l’aveva annunciata personalmente al pubblico in occasione della trionfale esecuzione dei Carmina Burana all’Arena di Verona. La riprogrammazione dovuta alla pandemia e la prematura scomparsa del Maestro hanno rimandato l’evento al 22 agosto del Festival 2021. Alla memoria di Ezio Bosso è dedicata l’esecuzione, che sarà guidata dalla giovane Erina Yashima, maestro tedesco di origini giapponesi, attualmente impegnata nei complessi d’eccellenza degli Stati Uniti, prima al fianco di Riccardo Muti presso la Chicago Symphony Orchestra, quindi come Assistant Conductor della Philadelphia Orchestra. Il podio areniano si è tinto di rosa nel corso del 2021 come non mai: dopo l’anteprima guidata da Nil Venditti e l’emozionante Messa da Requiem verdiana diretta da Speranza Scappucci, il debutto areniano di Erina Yashima conferma per Fondazione Arena lo sguardo attento al presente e al futuro dei migliori talenti internazionali, senza distinzione di genere.

La Nona, lungamente progettata, composta tra il 1822 e il 1824, rappresenta uno sforzo inedito per organico e ampiezza nel genere sinfonico, che sarebbe stato rivoluzionato per sempre: Beethoven sperimentò nell’uso di temi, ritmi e colori mai uditi prima di allora ed introdusse un messaggio extramusicale, il testo dell’Ode alla gioia di Friedrich Schiller (1759-1805), affidandolo a quattro solisti e coro. Prima dell’esecuzione del 7 maggio 1824 al Theater an der Wien, mai la voce umana aveva fatto irruzione in una composizione sinfonica. Il pubblico della prima salutò Beethoven, ormai notoriamente sordo, non applaudendo ma sventolando fazzoletti. Da allora, pur costituendo l’eccezione nel canone classico, la Nona sinfonia è diventata pietra miliare e terreno di confronto per tutti i compositori successivi, da Mendelssohn a Mahler, da Berlioz a Šostakovič.

La sinfonia, nella tonalità d’impianto di re minore e della durata complessiva di 80 minuti, rispetta la suddivisione classica e romantica in quattro movimenti: l’atmosfera di attesa ed eroismo permea l’Allegro non troppo, un poco maestoso; segue il celeberrimo Scherzo, Molto vivace, con i suoi timpani perentori, e quindi l’Adagio molto e cantabile, oasi contemplativa, quasi una preghiera, di variazioni che confluiscono l’una nell’altra. Altra rivoluzione è la struttura stessa del Finale, che ciclicamente riprende i temi dei primi tre movimenti per inserirli in un recitativo, prima solo orchestrale, quindi con il richiamo del basso: «Amici, non più questi suoni!» A cui rispondono il Coro e gli altri solisti, inneggiando alla gioia e alla fratellanza universale sui versi di Schiller, attraversando generi e atmosfere completamente diverse ed imprevedibili, dalla marcia militare, al coro a cappella, alla fuga. All’insegna della Gioia allegorica, il testo poetico manda un messaggio ancora più concreto: «Abbracciatevi, moltitudini!». Oltre all’Orchestra della Fondazione Arena, nel quarto movimento è quindi protagonista il Coro diretto da Vito Lombardi e quattro solisti d’eccezione: il soprano Ruth Iniesta, applauditissima Liù al fianco di Netrebko ed Eyvazov, il mezzosoprano Daniela Barcellona e il tenore Saimir Pirgu, entrambi raffinati belcantisti richiesti in tutto il mondo e al debutto stagionale in Arena, l’esperto basso Michele Pertusi, fresco vincitore del Premio internazionale Maria Callas.

Concludendo l’ideale viaggio in Italia all’insegna della Bellezza lungo tutto il Festival, per accompagnare la Nona sinfonia Fondazione Arena di Verona ha pensato ad un percorso per immagini curato con la Fondazione Alinari per la Fotografia di Firenze, che ha raccolto l’eredità del prezioso archivio storico fotografico, e realizzato con il video design di D-wok. Oggetto della scenografia digitale è un simbolico excursus nelle piazze più belle d’Italia e del mondo, colte in istanti speciali dall’alto valore storico e sociale, oltre che documentale. È, come dichiara Claudia Baroncini, Direttore della Fondazione, «un grande onore e un motivo di vera gioia per la Fondazione Alinari per la Fotografia partecipare alla realizzazione di questa serata memorabile, per il valore culturale dell’iniziativa e per i significati che essa racchiude. Le fotografie storiche degli Archivi Alinari, tra i più importanti e antichi giacimenti fotografici del mondo, divenuti patrimonio pubblico grazie alla Regione Toscana, nel connubio irripetibile dell’esecuzione della IX Sinfonia nell’Arena esaltano le loro possibilità narrative ed evocative. Un grande ringraziamento alla Fondazione Arena di Verona per l’invito, non solo a creare insieme la scenografia digitale, ma soprattutto a dare vita a una lungimirante condivisione tra istituzioni culturali, perché la ripartenza sia una vera rinascita per tutto il mondo della cultura».

«Siamo orgogliosi di presentare al pubblico areniano una serata unica, dedicata al più grande capolavoro di Beethoven, una delle opere più note ed eseguite di tutto il repertorio classico - afferma il sindaco di Verona Federico Sboarina, presidente di Fondazione Arena -. Una sinfonia che ha attraversato i secoli, entrando nei più grandi teatri, diventando colonna sonora di film e spettacoli, che tutti riconoscono anche per la potenza dell'Inno alla Gioia. Siamo certi che questo concerto sinfonico emozionerà gli spettatori. Un ringraziamento va al cast, all’orchestra e al coro di Fondazione Arena che sono un’eccellenza culturale e artistica a livello internazionale».

«Ascoltare questo capolavoro dal vivo è sempre un privilegio – dichiara Cecilia Gasdia, Sovrintendente e Direttore Artistico della Fondazione Arena di Veronama quest’esecuzione è per noi tutti di Fondazione Arena carica di significato ed emozione. È il nostro omaggio a Beethoven e allo stesso tempo all’amico Ezio, che credeva nel potere della Musica e della condivisione. Lo ricordiamo in questo modo, con l’impegno e la passione che lo contraddistinguevano nel portare la Bellezza a tutti quelli che la credevano patrimonio di pochi: è stata una delle nostre missioni in questo Festival. Il nostro auspicio migliore per l’Arena e il suo pubblico, per l’Italia della Cultura e dello Spettacolo, per il mondo tutto, è quello racchiuso nei versi di Schiller e nella musica di Beethoven che non cessano di essere universali: che si torni ad abbracciarsi davvero con gioia e a guardare al futuro non con paura ma con speranza».


«Con la stessa gioia protagonista dell’ode di Schiller e la potenza della musica di Beethoven accogliamo l’ultimo evento speciale del Festival 2021» commenta il Direttore Generale di Fondazione Arena Gianfranco De Cesaris. «La libertà politica e di pensiero, essenza della Gioia illuminista e concetto cardine dell’ode schilleriana, è quanto mai attuale in questo momento e assume un significato ancora più forte se riletta con lo sguardo rivolto alla cronaca di questi giorni con le gravi tensioni in Afghanistan. I messaggi di pace, di speranza e di fratellanza universale siano davvero un augurio per i tempi futuri, per giungere all’attesa rinascita di cui abbiamo tanto bisogno».

«Gli artisti scritturati per questa esecuzione della Nona sinfonia – conclude Stefano Trespidi, Vicedirettore artisticotestimoniano una volta di più la levatura internazionale dell’Arena di Verona, che offre al suo pubblico anche in quest’ultimo gala i migliori interpreti vocali insieme ai propri complessi orchestrali e corali. Inoltre, dopo aver esplorato le diverse forme artistiche del patrimonio italiano e vaticano, il viaggio nella Bellezza di questo innovativo Festival si compie includendo finalmente la fotografia: gli scatti selezionati con Fondazione Alinari racchiudono istanti di gioia e momenti storici da un patrimonio ampio e lungo oltre un secolo. Dal sorriso di un bimbo in disparte ad una folla festosa, ognuno potrà trovare un particolare che lo coinvolga e lo faccia sentire parte di questo evento, della storia raccontata, dell’augurio universale che porta».

 

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mercoledì 18 agosto 2021

GRIGOLO E YONCHEVA INSIEME PER LA TRAVIATA AL 98° ARENA DI VERONA OPERA FESTIVAL 2021.

 

GRIGOLO E YONCHEVA INSIEME PER LA TRAVIATA AL 98° ARENA DI VERONA OPERA FESTIVAL 2021

Giovedì 19 agosto nel capolavoro di Verdi La Traviata tornano per un’ultima serata le stelle Sonya Yoncheva, Vittorio Grigolo e George Petean dirette da Francesco Ivan Ciampa.

 

La Traviata

Giovedì 19 agosto ore 20.45

Arena di Verona



 

Amore e sacrificio sullo sfondo di una Parigi nel fiore della Belle Époque: è La Traviata, l’opera più amata e rappresentata al mondo, che torna in Arena per la sua quinta recita con la direzione di Francesco Ivan Ciampa e conferma il cast stellare già acclamato lo scorso 7 agosto. Il nuovo allestimento comprende sedici opere dalle Gallerie degli Uffizi e le scenografie digitali realizzate in collaborazione con D-wok.

Dopo la trionfale serata evento per il debutto di Jonas Kaufmann, l’Arena di Verona ospita quattro serate indimenticabili d’opera e grande musica: si comincia con l’ultima occasione per sentire insieme il soprano Sonya Yoncheva e il tenore Vittorio Grigolo, di nuovo uniti sul palcoscenico per la storia di Violetta e Alfredo. Con loro il richiestissimo baritono George Petean, che nel ruolo di Germont padre ha fatto il suo esordio all’Arena di Verona.

Ritornano apprezzati artisti anche nei ruoli di fianco, come Carlo Bosi per Gastone e Natale De Carolis come Marchese d’Obigny, Clarissa Leonardi come Flora accanto a Nicolò Ceriani come Barone Douphol, Romano Dal Zovo come Dottor Grenvil, Max René Cosotti come Giuseppe, Yao Bohui come Annina e Stefano Rinaldi Miliani nel doppio ruolo di Domestico e Commissionario. Ai numerosi mimi e figuranti, nelle feste parigine si aggiunge il Ballo con il ritorno della prima ballerina greca Eleana Andreoudi. Il Coro istruito dal maestro Vito Lombardi e l’Orchestra dell’Arena di Verona sono diretti da Francesco Ivan Ciampa, reduce dal personale successo sul podio della Domingo Opera Night. Ultimi posti disponibili. Ultima replica: giovedì 2 settembre, ore 20.45.

La settimana prosegue con le nuove produzioni di Nabucco (venerdì 20 agosto), Aida (sabato 21) e l’ultimo concerto-evento dedicato a Beethoven.

Dallo scorso 6 agosto, per l’accesso all’Arena di Verona si applicano gli obblighi di legge che prevedono l’EU Digital Covid Certificate (“Green Pass”) o altra certificazione. Tutti i dettagli sono disponibili sul sito web all’indirizzo https://www.arena.it/it/arena-di-verona/info-covid

 

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domenica 15 agosto 2021

MARTEDI, 17 AGOSTO, JONAS KAUFMANN DEBUTTA ALL’ARENA DI VERONA E DÀ VOCE ALLA MUSICA DI WAGNER, GIORDANO E VERDI

  Jonas Kaufmann Gala Event Martedì 17 agosto 2021 - h. 21.30


 

Wagner torna finalmente nella monumentale cornice dell’Arena di Verona non solo in forma sinfonica e lo fa con la voce del miglior tenore wagneriano al mondo, Jonas Kaufmann, che per il suo attesissimo debutto areniano ha scelto un programma speciale e imperdibile che accosta La Valchiria a titoli di Verdi e Giordano meno frequentati nell’anfiteatro veronese. Con lui anche il soprano Martina Serafin e il maestro Jochen Rieder, che debutta alla guida dell’Orchestra areniana.

Annunciato con largo anticipo in una fittissima agenda internazionale, il monacense Jonas Kaufmann, tenore più richiesto al mondo e specialista del repertorio italiano e tedesco, debutta all’Arena di Verona il 17 agosto in una serata unica e con un programma speciale che ne esprime le due anime: quella del tenore drammatico richiestissimo nell’Opera italiana tra Ottocento e Novecento e quella di artista di riferimento mondiale in Wagner, autore in cui ha appena riscosso un successo clamoroso di pubblico e critica proprio all’Opera di Stato bavarese aggiungendo il ruolo titanico di Tristano al suo già ricco repertorio (dopo Lohengrin, Parsifal, il protagonista dei Maestri cantori e Siegmund).

Dopo le festose note del Preludio al terzo atto di Lohengrin, è proprio nel ruolo di Siegmund, protagonista maschile di Die Walkűre (La Valchiria), ad aprire la serata areniana, con la lunga scena dell’Atto I in cui duetta con Sieglinde e scopre la propria identità, in un flusso melodico indimenticabile che unisce l’amore, l’eroismo, la primavera e le origini del mondo come rappresentato nella saga dell’Anello. Il soprano al suo fianco è Martina Serafin, già presente in Arena come soprano drammatico in Tosca, Turandot e Nabucco, e soprattutto specialista del repertorio tedesco richiesta in tutto il mondo.

Dopo l’intervallo, la seconda parte è tutta italiana, con scene ed arie da La Forza del destino e Macbeth di Verdi (opere assenti dall’anfiteatro da oltre vent’anni) e dalle pagine più celebri di Andrea Chénier di Giordano. Di tutti questi titoli, Fondazione Arena di Verona ha dato ampi assaggi nel corso dell’irripetibile Festival d’estate 2020, sia con opere meno frequentate del repertorio italiano sia con una serata monografica dedicata a Richard Wagner che ritorna, questa volta, nella sua teatralità e per la prima volta con il canto di Jonas Kaufmann.

Non meno fondamentale è l’altro esordiente del Gala Event, il direttore tedesco Jochen Rieder, che alla guida dell’Orchestra areniana accompagnerà il canto e sarà protagonista di alcune pagine prettamente sinfoniche ed impegnative, dal Preludio della Valchiria alla sinfonia della Forza verdiana e all’Intermezzo da Manon Lescaut di Puccini.

«Proseguono le serate evento all’Arena di Verona – afferma il sindaco di Verona Federico Sboarina, presidente di Fondazione Arena Spettacoli unici che abbiamo fortemente voluto non solo per ripercorrere assieme al pubblico la storia della musica, riportando nell’anfiteatro brani che da decenni mancavano dalla scena veronese, ma anche per tornare a vedere sul palcoscenico areniano i maestri della lirica, artisti di fama internazionale. Tra cui sicuramente il più grande tenore wagneriano Jonas Kaufmann. Un programma di altissimo livello anche per avvicinare le nuove generazioni e formare, quindi, il pubblico di domani. È sui giovani che dobbiamo investire, a loro dobbiamo proporre il meglio per far sì che si appassionino anche della musica classica e lirica».

«È un evento che aspettiamo da tanto, noi tutti in Fondazione insieme al pubblico dell’Arena – aggiunge Cecilia Gasdia, Sovrintendente e Direttore Artistico di Fondazione ArenaLo abbiamo annunciato ancora due anni fa e Jonas Kaufmann ha confermato l’impegno anche dopo la riprogrammazione che si è resa necessaria. Proprio tenendo conto delle difficoltà e delle complicazioni che abbiamo attraversato e stiamo ancora fronteggiando nel rispetto delle leggi, della salute e della sicurezza di ognuno, questo debutto nel Festival 2021 ci accende ancora di più di entusiasmo, orgoglio e speranza».

«È un debutto tanto atteso dal pubblico e fortemente voluto da tutti noi – afferma Gianfranco De Cesaris, Direttore Generale di Fondazione Arena. – Anche quest’anno, infatti, gli Artisti ci hanno dato fiducia e abbiamo potuto creare cast di elevato livello, per assicurare ogni sera uno spettacolo all’altezza del nome dell’Arena di Verona. Siamo quindi ancora più orgogliosi di accogliere a Verona, per il suo debutto in Arena, una star internazionale come Jonas Kaufmann - interprete richiesto dai maggiori teatri al mondo - e siamo certi che anche lui si innamorerà della magia del palcoscenico sotto le stelle e del calore unico del suo pubblico».

Conclude Stefano Trespidi, Vicedirettore Artistico della Fondazione Arena: «La presenza di Jonas Kaufmann in un teatro italiano è già di per sé un evento eccezionale: il suo debutto a Verona si inserisce nel percorso che l’Arena sta tracciando negli ultimi anni, creando legami con i migliori artisti del mondo e offrendo al suo grande e caloroso pubblico un’opportunità unica di ascoltare la musica di Wagner e Giordano in questa magica cornice».

In caso di annullamento per maltempo, lo Jonas Kaufmann Gala Event (già completamente esaurito da diverse settimane) sarà recuperato il giorno seguente, mercoledì 18 agosto, sempre alle 21.30.

 

A partire da venerdì 6 agosto, per l’accesso all’Arena di Verona si applicano gli obblighi di legge che prevedono l’EU Digital Covid Certificate (“Green Pass”) o altra certificazione. Tutti i dettagli sono disponibili sul sito web all’indirizzo https://www.arena.it/it/arena-di-verona/info-covid

giovedì 12 agosto 2021

CONTINUANO CON GRANDE SUCCESSO LE RAPPRESENTAZIONI ALL'ARENA DI VERONA : OGGI AIDA E DOMANI NABUCCO.

IN OCCASIONE DELL'OTTAVA RAPPRESENTAZIONE ODIERNA PREVISTA L'ENTRATA DI NUOVI ARTISTI.

Maida Hundeling torna protagonista della nuova produzione 2021 con Samuele Simoncini e Judit Kutasi al debutto stagionale. Confermati Gazale, Giuseppini, Dal Zovo, Bosi, Bohui e Andreoudi col Ballo. Daniel Oren guida Orchestra e Coro della Fondazione Arena

 

Aida

giovedì 12 agosto ore 20.45

Il soprano tedesco di origini tunisine, chiamata nel corso dell‘ultima recita per sostituire la protagonista, giovedì torna sulle scene come Aida. Con lei il mezzosoprano romeno Judit Kutasi riprende il ruolo di Amneris, in cui è stata acclamata nel corso degli ultimi Festival. A completare il triangolo amoroso dell’opera verdiana il tenore senese Samuele Simoncini, recentemente applaudito nei panni di Radamés.

Tutto italiano il cast che forma le schiere egizie, dal grande sacerdote Ramfis di Giorgio Giuseppini, al Re di Romano Dal Zovo, al Messaggero di Carlo Bosi. Amonasro, re guerriero nonché padre di Aida, è interpretato dall’esperto baritono sardo Alberto Gazale. Completano il cast il soprano Yao Bohui come Sacerdotessa e la prima ballerina Eleana Andreoudi, dalla Greek National Opera di Atene, impegnata col Ballo dell’Arena di Verona in nuove coreografie.

Il maestro israeliano Daniel Oren dirige l’Orchestra della Fondazione Arena e il Coro preparato da Vito Lombardi. Regia, scene, costumi, light design e coreografie sono state concepite per la nuova produzione 2021 dal team creativo areniano, che per il video design e le scenografie digitali ha collaborato con D-wok e, sotto il patrocinio del Ministero della Cultura, col Museo Egizio di Torino, il cui patrimonio prende vinta sui nuovi imponenti ledwall insieme alle prime note degli archi del Preludio.

Posti disponibili. Prossime recite: sabato 21, venerdì 27 agosto e sabato 4 settembre, ore 20.45

La settimana all’Arena di Verona prosegue con le nuove produzioni 2021: venerdì 13 agosto torna in scena il potente affresco corale e storico di Nabucco, sabato 14 agosto a grande richiesta Roberto Alagna torna protagonista delle opere simbolo del Verismo, per l’ultima rappresentazione nel Festival di Cavalleria rusticana e Pagliacci.

A partire da venerdì 6 agosto, per l’accesso all’Arena di Verona si applicano gli obblighi di legge che prevedono l’EU Digital Covid Certificate (“Green Pass”) o altra certificazione. Tutti i dettagli sono disponibili sul sito web all’indirizzo https://www.arena.it/it/arena-di-verona/info-covid

 

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TORNA DOMANI LO STORICO NABUCCO E DEBUTTA IL NUOVO CAST

Quinta recita del dramma lirico verdiano per il 98° Arena di Verona Opera Festival 2021

Nel ruolo del titolo debutta George Petean, dopo il successo riscosso in Traviata, accanto ad Anna Pirozzi, che ha appena festeggiato 100 recite come Abigaille, e al basso Rafał Siwek. Esordio anche per Géraldine Chauvet, Riccardo Rados, Elena Borin e Nicolò Ceriani. Daniel Oren dirige Orchestra e Coro dell’Arena nella nuova produzione del Festival ispirata alla storia del ‘900.

 

Nabucco

venerdì 13 agosto ∙ ore 20.45

Arena di Verona

 

Venerdì 13 alle 20.45 torna in scena Nabucco, con un nuovo cast internazionale acclamato da pubblico e critica. Il nuovo allestimento 2021 dell’opera di Verdi è realizzato col patrocinio del Ministero della Cultura e in collaborazione col Museo nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara.

Il baritono romeno George Petean è ormai un richiestissimo specialista del repertorio verdiano: all’Arena di Verona, dove ha fatto il suo esordio assoluto la scorsa settimana, torna per un’unica recita come protagonista di Nabucco. Accanto a lui si conferma nell’impegnativa parte di Abigaille il soprano drammatico di agilità Anna Pirozzi, reduce dai festeggiamenti delle cento serate nel ruolo che l’ha consacrata nei teatri di tutto il mondo. Torna anche il grande basso polacco Rafał Siwek come Zaccaria, guida del popolo ebraico in difficoltà, e il tenore Carlo Bosi come Abdallo, fedelissimo ufficiale di Nabucco.

Nelle parti di fianco sono molti i debutti, a cominciare da Ismaele interpretato dal tenore Riccardo Rados, già applaudito nelle serate inaugurali del Festival; quindi in Fenena, figlia del tiranno Nabucco che si converte all’ebraismo, fa il suo esordio nel Festival 2021 il mezzosoprano Géraldine Chauvet, acclamata in Arena in diverse stagioni. Il baritono Nicolò Ceriani veste per la prima volta i panni del Gran Sacerdote di Belo ed il soprano Elena Borin quelli di Anna, sorella di Zaccaria.

Il maestro Daniel Oren dirige l’Orchestra della Fondazione Arena, il Coro preparato dal maestro Vito Lombardi, solisti, Ballo, mimi e figuranti nel nuovo allestimento realizzato dal team creativo areniano in collaborazione con D-wok per le scenografie digitali e con immagini provenienti dal Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara, ambasciatore di Bellezza per questo titolo e testimone concreto dei frammenti di Storia rappresentata. La nuova produzione 2021 rispetta le situazioni drammatiche del libretto, che narra la deportazione a Babilonia del popolo ebraico per destinarlo alla schiavitù e alla morte, ricollocandole in un contesto storico che rimanda a quanto accaduto dalla fine degli ’30 del Novecento in Europa.

Biglietti disponibili a partire da 24 euro. Ultime repliche i giorni 20, 26 agosto e 1° settembre.

La settimana si conclude sabato 14 agosto con l’ultima rappresentazione di Cavalleria rusticana e Pagliacci: due imperdibili opere brevi nella stessa sera con un cast eccezionale guidato dalla star Roberto Alagna, che torna a sorpresa dopo il trionfale debutto, in un allestimento cinematografico e sorprendente.

Dal 6 agosto, per l’accesso all’Arena di Verona si applicano gli obblighi di legge che prevedono l’EU Digital Covid Certificate (“Green Pass”) o altra certificazione. Tutti i dettagli sono disponibili sul sito web all’indirizzo https://www.arena.it/it/arena-di-verona/info-covid

 

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domenica 8 agosto 2021

Si inaugura questa sera a Pesaro con Moïse et Pharaon, diretta dal M° Giacomo Sagripanti, la 42esima edizione del Rossini Opera Festival.

 

MOÏSE ET PHARAON INAUGURA IL 42° ROF

 

 


La 42esima edizione del Rossini Opera Festival si terrà a Pesaro dal 9 al 22 agosto 2021. Il Festival sarà inaugurato il  9 agosto alle 19 alla Vitrifrigo Arena da Moïse et Pharaon, con Giacomo Sagripanti sul podio dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e del Coro del Teatro Ventidio Basso, e regia, scene e costumi di Pier Luigi Pizzi, con la collaborazione di Massimo Gasparon alle luci e le coreografie di Gheorghe Iancu. Nel cast, Roberto Tagliavini, Erwin Schrott, Andrew Owens, Eleonora Buratto, Vasilisa Berzhanskaya, Alexey Tatarintsev, Matteo Roma, Monica Bacelli e Nicolò Donini. Lo spettacolo sarà trasmesso in diretta su Rai RadioTre. Le tre repliche si terranno il 12, 16 e 19 agosto.

 

Moïse et Pharaon, opéra en quatre actes di Luigi Balochi e Étienne de Jouy, è un rifacimento del Mosè in Egitto. L’opera fu rappresentata per la prima volta il 26 marzo 1827 al Théâtre de l’Académie royale de Musique di Parigi con Nicolas-Prosper Levasseur (Moïse), Henri-Bernard Dabadie (Pharaon), Adolphe Nourrit (Aménophis), Alexis Dupont (Éliézer), Bonnel (Osiride), Ferdinand Prévost (Aufide), Louise-Zulme Dabadie (Sinaïde), Laure Cinti-Damoreau (Anaï), Mori (Marie). Autografi diversi e compositi sono conservati a Parigi e in alcune biblioteche degli Stati Uniti.

Rispetto alla versione originale (Mosè in Egitto - Napoli, 1818-1819), Moïse et Pharaon venne ampliato in quattro atti con nuovo testo francese. Qualche pezzo fu ampiamente revisionato, tutti i recitativi furono riscritti e furono introdotti numerosi brani di nuova composizione (in particolare i balletti d’obbligo sulle scene dell’Opéra, i tre Airs de danse).

 

L’opera capitalizzò il fascino per l’Egitto suscitato dalla spedizione di Napoleone e dagli studi sui reperti e i monumenti ritrovati, unitamente all’interesse del pubblico verso il tema religioso. Basata sul racconto biblico, con libertà e senza seguirne l’ordine cronologico, l’opera fu indicata come oratorio ed eseguita in prossimità della Settimana santa con un successo trionfale. I posti nei palchi si esaurirono velocemente, e l’opera, ritenuta originariamente un lavoro stagionale (meglio adatto alla Quaresima), rimase in cartellone per tutta l’estate e l’autunno del 1827, e per buona parte del 1828.