domenica 31 luglio 2016

UN VERO TRIONFO PER L’OPERA DIMENTICATA “FRANCESCA DA RIMINI” DI SAVERIO MERCADANTE

TORNA ALLA LUCE “FRANCESCA DA RIMINI” L’OPERA DIMENTICATA DI SAVERIO MERCADANTE 
di Gaetano Laudadio

Martina Franca – Dopo 185 anni dalla composizione è stata, finalmente, riportata alla luce dal direttore artistico Alberto Triola (quanto mai emozionato prima della recita) e rappresentata nell’atrio del Palazzo Ducale di questa indovinata 42ma edizione del Festival  della Valle d’Itria una perla del melodramma italiano: “ Francesca da Rimini” di Saverio Mercadante, su libretto di Felice Romani ed ispirata all’omonima tragedia di Silvio Pellico. Scritta nel 1831 alla fine della permanenza del compositore pugliese presso la Corte spagnola, per inspiegabili ragioni e controversie sorte pochi giorni prima dell’esordio l’opera non fu rappresentata né a Madrid prima né successivamente alla Scala di Milano. Il manoscritto dimenticato è riaffiorato a sorpresa cinque anni fa a Madrid. Il direttore Fabio Luisi non esita a definirla la migliore composizione di Mercadante ricca di esperienze orchestrali più libere, e raggiungendo una vena poetica per lui insolita, a tutto beneficio dei cantanti. Un’opera ricca di bella musica e commovente per il tema drammatico che riguardava i due amanti Paolo e Francesca, così dettagliatamente descritti nel V canto dell’Inferno di Dante. Accompagnato da Virgilio il sommo poeta giunge nel girone dei lussuriosi e fa un incontro che lo sconvolge nel notare “quei due che insieme vanno”. E’ una storia di amore vero, di passione ma anche di tradimento ed adulterio, che vede per protagonisti : Francesca, figlia di Guido da Polenta, signore di Ravenna, Lanciotto Malatesta (Gianciotto), signore di Rimini cui è andata in sposa Francesca (ma contro la volontà della sposa) e Paolo Malatesta, fratello di Gianciotto, segretamente innamorato di Francesca e da lei ricambiato. Una storia romantica che Dante ha evocato nel suo poema, ricordandone i tratti più appassionati e drammatici. Infatti, Dante ascolta il racconto sconvolgente di Francesca, piange e si commuove davanti a loro al punto da scrivere : “io venni meno così come io morisse.  E caddi come corpo morto cade”. Tutto il pathos di questa commovente vicenda ha coinvolto gli 800 spettatori presenti nell’atrio del Palazzo Ducale e tutti sono apparsi letteralmente conquistati sia dalla bellezza della musica sia dal dramma dei protagonisti, perché nell’opera tutto è finto ma non è falso. Pubblico entusiasta per quest’opera che è stata trasmessa anche in diretta su Euroradio RAI 3. La scenografia voluta dal regista Pierluigi Pizzi, che si è occupato anche dei costumi, è volutamente scarna per dare risalto ai cantanti ed alla musica. Teli neri svolazzanti hanno dato un’aria magica alla bufera interiore dei protagonisti anch’essi vestiti con abiti leggeri e fluttuanti. Importante il ruolo del corpo di ballo del coreografo Gheorghe Iancu, con la partecipazione straordinaria di Letizia Giuliani, e del primo ballerino ed assistente alla coreografia Francesco Marzola. Il balletto, presente in questo melodramma romantico, ha arricchito ulteriormente lo svolgimento appassionato dell’opera. L’opera è stata magistralmente preparata dal maestro concertatore e direttore d’orchestra Fabio Luisi, che non ha esitato a definirla, per la sua bellezza,  una vera scoperta.   Attento, preciso in ogni gesto, il maestro ha guidato in modo puntuale i singoli cantanti, il coro della Filarmonica di Stato “Transilvania” di Cluj-Napoca e l’Orchestra Internazionale d’Italia con un organico strumentale nutrito che si riconferma all’altezza di questo ambizioso Festival che ogni anno cresce, sia in qualità che in numero di spettatori e di appassionati. La musica, particolarmente dolce e malinconica, preannuncia il romanticismo con tratti che richiamano Donizetti, Bellini, Rossini.
Emozionanti e molto ben realizzate le scene clou dell’opera: quella della lettura del romanzo che spinge i due amanti al bacio sacrilego ed  il finale di Francesca, inaspettatamente, non punita  dalla spada del marito Lanciotto ma  da  quella di Paolo verso la quale si lancia, in un ultimo abbraccio mortale col suo amante; a quel punto anche Paolo   rivolge  l’arma contro se stesso in un finale che ricorda la fine di Romeo e Giulietta. Nel cast di giovani voci, brillante Leonor Bonilla nel ruolo di Francesca, Aya Wakizono, in quello “en travesti” di  Paolo,  Merto Sungu in Lanciotto ed ancora Antonio Di Matteo in Guido, Larisa Martinez (dell’Accademia Rodolfo Celletti) ed Ivan Ayon Rivas nel Guelfo. Alla fine calorosissimi e prolungati applausi per tutti. Un elogio ancora per il Coro e l’Orchestra in sintonia con l’importanza della serata dedicata a Mercadante, un compositore che il Festival della Valle d’Itria ha già proposto negli anni passati, di cui la città natia di Altamura, a differenza di Taranto, va orgogliosa  e che ricorda con la sua musica in quel gioiellino che è il Teatro Saverio Mercadante. A Taranto non solo si lascia andare in rovina la casa natia di Paisiello ma in occasione dei 200 anni dalla morte del “Genius Loci”, l’amministrazione Comunale non ha stanziato neppure un euro per ricordarlo.  Francesca da Rimini si replica ancora il 2 ed il 4 agosto, per i fortunati che riusciranno a trovare i biglietti.



DOMANI LA REPLICA DI COSI' FAN TUTTE AL FESTIVAL DELLA VALLE D'ITRIA

COSI’ FAN TUTTE: MOZART AL FESTIVAL DELLA VALLE D’ITRIA




Domani sera, ore 21:00, atrio Palazzo Ducale torna Così fan tutte, opera buffa in due atti, appartenente alla trilogia del teatro Mozart – Da Ponte con Don Giovanni (1788) e Nozze di Figaro (1789). Fu commissionata dall'imperatore Giuseppe II d'Asburgo e rappresentata per la prima volta al Burgtheater di Vienna nel 1790. Gli allievi dell’Accademia Celletti Shaked Bar (Fiordiligi), Nozomi Kato (Dorabella), Laurence Meikle (Guglielmo), Bryan Lopez Gonzalez (Ferrando), Nao Yokomae (Despina) e Daniele Antonangeli (Don Alfonso) si misureranno con questo capolavoro perfettamente aderente alla tradizione belcanstistica. Il maestro Fabio Luisi dirigerà i giovani interpreti in questo vero e proprio workshop teatrale, su un’idea scenica della francese Juliette Deschamps e l’orchestra internazionale d’Italia.

Un’opera giovane, attuale e sorprendente, come lo sono i giovani interpreti: l’opera mette alla prova una gioventù i cui sogni si infrangono sotto gli occhi del pubblico che partecipa alle sofferenze dei giovani amanti. Il progetto rappresenta un’opportunità di crescita per i giovani dell’accademia.


PER IL FESTIVAL DELLA VALLE D'ITRIA OGGI IL PREMIO "BACCO DEI BORBONI" AL REGISTA PIER LUIGI PIZZI ED ALTRI APPUNTAMENTI MUSICALI


XXXIX PREMIO “BACCO DEI BORBONI” A PIER LUIGI PIZZI




E’il regista, scenografo e costumista italiano Pier Luigi Pizzi il vincitore del XXXIX premio “Bacco dei Borboni”. Questa sera, sulla terrazza del Rococò, alle ore 19:00, sarà consegnato dal presidente del premio Glauco Ferrante, dalla responsabile del circolo Voltaire, Giulia Selvaggi e dal presidente del Festival Franco Punzi, una cantinetta di cento bottiglie di vino con etichette personalizzate offerte dalle cantine Di Marco di Martina Franca. Pizzi ha svolto attività di scenografo e costumista collaborando a spettacoli teatrali di prosa e di lirica, collaborando con  De Gullo e Ronconi. Presente nei più importanti teatri e festival del mondo, ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti internazionali, tra cui il titolo di officier des arts et des lettres in Francia, di grande ufficiale al merito della repubblica italiana e nel 2006 di commandeur de l'ordre du mérite culturel, massima onoreficenza in campo culturale del Principato di Monaco. Affermatosi nel teatro di prosa e nel cinema, ha collaborato con registi come Bolognini, Vancini, Montaldo,  De Sica e Fellini. Si è dedicato in seguito soprattutto alla lirica. Con Ronconi ha messo in scena Gounod, Wagner, Gluck, Bizet, Verdi. Artista dalla lussureggiante immaginazione, visionario creatore di immagini e simboli ricercati, alieni dal realismo naturalista, maestro dell'illuminazione, ha realizzato le scene e i costumi per opere di Donizetti, Mozart, Rossini e, dal 1977, ha curato regie per i principali teatri lirici italiani. Al Festival della Valle d’Itria cura la regia, le scene e i costumi di Francesca da Rimini di Saverio Mercadante, dopo aver curato nel 1996 l’allestimento de La Grand-duchesse de Gérolstein di Offenbach. Istituito nel 1978, il premio, in collaborazione con l’Associazione Voltaire di Martina Franca, viene consegnato all’artista più popolare dell’edizione in corso. L’albo del premio annovera nomi prestigiosi del mondo della lirica che si sono avvicendati in questi anni sul palcoscenico del Festival.   


ALL’ORA SESTA

Oggi alle ore 12:00, nella Chiesa di San Francesco da Paola, per il ciclo “All’ora sesta” il duo pianistico formato da Anastasia e Liubov Gromoglasova eseguirà di Johann Sebastian Bach, Arie e cori da Matthäuspassion, BWV 244 con l’arrangiamento per pianoforte a quattro mani di S. Jadassohn e Passacaglia in Do minore, BWV 582 con l’rrangiamento per pianoforte a quattro mani di M. Reger. Applaudite nell’esecuzione di LPëtr Il’ič Čajkovskijistz e Franz Liszt nel concerto Canta la notte “La notte di Paolo e Francesca”, il programma di domani, vedrà le giovani pianiste confrontarsi con Matthäuspassion,  una composizione di musica sacra che ripercorre i capitoli 26 e 27 del Vangelo secondo Matteo e con  Passacaglia, scritta durante i primi anni della carriera di Bach, la composizione è una delle più importanti e maggiormente conosciute, e ha influenzato lo stile delle passacaglie composte nei due secoli successivi. I concerti del ciclo “Fuori…orario” sono appuntamenti straordinari offerti dal Festival al pubblico per avvicinare un numero sempre maggiore di spettatori alla musica e per valorizzare le bellezze architettoniche del territorio.  


                                           CANTA LA NOTTE: VOCE AL CORO

Oggi alle 23:30 nella chiesa di Sant’Antonio, il coro della Filarmonica di Stato “Transilvania” di Cluj-Napoca, diretto da Cornel Goza, sarà protagonista del concerto notturno del ciclo “Fuori…orario”, molto atteso, dopo il successo dello scorso anno. Ultimo appuntamento di questo ciclo di concerti  in orari insoliti, che coinvolgono un numero sempre maggiore di pubblico appassionato e non che si lascia stupire da programmi accattivanti e di grande richiamo e da ambienti di grande richiamo. Il coro, impegnato in questa edizione del Festival ne la Francesca da Rimini di Mecadante, eseguirà un repertorio sacro vastissimo che comprende Felice Anerio Christus factus est, N.A.Rimsky-Korsakov, Vzide Bog v vaskliknovenii (Laudate Dominum), Augustin Bena, Ochiul inimii mele (Oculus cordis mei), Sfänt (Sanctus), Antonio Lotti Miserere, Stephano Cosacchi, Haec Dies, César Franck, Panis Angelicus Terényi Ede Alleluia, Jaakko Mäntyjärvi, Ave Maria, Adriano Banchieri, Jubilate Deo, Marius Cuteanu Ave Maria,  Orbán Gyorgy Veni, Sancte Spiritus Luigi Cherubini Veni Jesu, Lodovico Viadana Exultate justi. Il coro è stato fondato nel 1972, sotto la direzione del compositore Sigmund Toduţă, e successivamente diretto da Dorin Pop, seguito dai suoi discepoli Cornel Groza e Mihăescu Florentin.


sabato 30 luglio 2016

A MARTINA FRANCA DOMANI 31 LA REPLICA DE "LA GROTTA DI TROFONIO" DI G. PAISIELLO

Domani sera, ore 21:00, atrio del Palazzo Ducale, torna La grotta di Trofonio di Giovanni Paisiello, opera che ha inaugurato la 42^ edizione del Festival della Valle d’Itria. Diretta su Rai radio 3 Festival dei Festival. Alla città di Taranto e al celeberrimo compositore tarantino, il Festival dedica nel bicentenario della morte il “Progetto Paisiello 1816-2016”, anche con Il Don Chisciotte della Mancia e lo Stabat mater del Pergolese. La rivalutazione del repertorio musicale del settecento italiano e di quello napoletano in particolare è da anni al centro dell’attività del Festival della Valle d’Itria; un repertorio ancora non del tutto esplorato che trova terreno fertile in un laboratorio di idee qual è il Festival di Martina. Già Rodolfo Celletti, ma anche Sergio Segalini avevano intrapreso questa ricerca/scoperta di Paisiello & co,  risale al 1978 Nina, ossia la pazza per amore fino all’82 quando a Martina andò in scena il confronto tra Il Barbiere di Siviglia di Paisiello e Rossini,  al 2006 con I giuochi d’Agrigento, poi Le due contesse e Il duello comico e Proserpine. Un repertorio ricco che non smette di stupire scardinando le convenzioni musicali più accreditate.      
La commedia per musica su libretto del prolifero Giuseppe Palomba si caratterizza per il ritmo incessante e un’accelerazione musicale che nei finali ricorda Le nozze di Figaro e per la presenza di armonie della tradizione popolare napoletana in un contesto classico ed elevato, e si avvale della direzione d’orchestra di Giuseppe Grazioli che dirige l’orchestra internazionale d’Italia. La commedia è prodotta in collaborazione con la Fondazione del Teatro San Carlo di Napoli e si avvale della revisione della musicologa Luisa Cosi; le scene di Dario Gessati, i costumi di Gianluca Falaschi e il disegno luci di Camilla Piccioni. La regia di Alfonso Antoniozzi ha riportato l’azione nell’ultimo periodo storico in cui torme di stranieri si riversavano in Grecia, ma anche in Italia, alla ricerca di un ideale classico perduto da contrapporre al disordine barocco. Il cast asseconda le scelte stilistiche del regista con Benedetta Mazzucato (Dori), Caterina Di Tonno (Rubinetta), Matteo Mezzaro (Artemidoro), Domenico Colaianni (Don Gasperone), Angela Nisi (Eufelia), Daniela Mazzucato (Madama Bartolina), Roberto Scandiuzzi (Trofonio), Giorgio Caoduro (Don Piastrone).



SINOSSI
Eufelia e Dori sono innamorate di due giovanotti, Artemidoro e Plistene, ormai prossimi alle nozze. Le ragazze hanno scelto il loro ragazzo in base al carattere comune: il filosofo Artemidoro è innamorato della seriosa Ofelia, mentre l'ilare Plistene della sempre allegra Dori. Un giorno però i due giovani entrano per sbaglio nella grotta del mago Trofonio, che fa mutare loro i caratteri: Artemidoro diventa subito incline al riso, mentre Plistene diventa serio. Ofelia e Dori scoprono la cosa, sconcertate. Aristone fissa la data delle loro nozze, ma si rende conto dell'accaduto, e suggerisce, invano alle figlie di cambiare marito. Di nuovo per caso i due giovani capitano nella grotta di Trofonio, che fa tornare normali i loro caratteri. Ma stavolta sono le due sorelle ad entrare nella grotta, e i loro caratteri si scambiano: Ofelia diventa scherzosa mentre Dori diviene serissima. Aristone invoca il mago, che svela la magia della sua grotta, e fa in modo che le ragazze tornino normali: nel tripudio generale si celebrano i matrimoni tra le due coppie.


venerdì 29 luglio 2016

IL MESE DI LUGLIO ALL'ARENA DI VERONA SI CONCLUDE CON AIDA E TRAVIATA




NONA RAPPRESENTAZIONE DI AIDA
PER L’ARENA DI VERONA OPERA FESTIVAL 2016
Edizione Storica 1913
DOMENICA 31 LUGLIO 2016 – ORE 21.00


Domenica 31 luglio alle 21.00 nona recita di Aida di Giuseppe Verdi per il 94° Opera Festival all’Arena di Verona.  

La regia di Gianfranco de Bosio, ideata nel 1982 e replicata per 18 stagioni, rievoca l’edizione storica del 1913 di Ettore Fagiuoli con le coreografie di Susanna Egri. L’allestimento si pregia inoltre di un “superamento” della messa in scena originaria; negli anni Novanta infatti, grazie alla stretta collaborazione con Rinaldo Olivieri, de Bosio realizza un dettaglio scenico che compariva solo nei bozzetti di inizio secolo: l’imponente velario che nel quarto atto domina la scena finale e copre suggestivamente la tomba di Aida e Radamès. A completamento della messa in scena, l’accurato studio della coreografa Susanna Egri per ricreare le parti coreografiche previste dalla partitura verdiana, di cui non resta alcuna nota storica dal 1913.
Sul podio il M° Andrea Battistoni impegnato a dirigere Susanna Branchini nel ruolo di Aida, Ekaterina Gubanova nei panni della rivale Amneris e Water Fraccaro come Radames. Si riconfermano Alberto Mastromarino come Amonasro, Gianluca Breda come Ramfis, Romano Dal Zovo che interpreta Il Re. Completano il cast Un messaggero di Paolo Antognetti e la Sacerdotessa di Elena Serra.
Nel ruolo della Schiava è impegnata la Prima Ballerina Amaya Ugarteche a fianco dei primi ballerini Evgenij Kurtsev e Antonio Russo; la Sacerdotessa sarà interpretata invece dalla Prima Ballerina Teresa Strisciulli.
Orchestra, Corpo di ballo coordinato dal Gaetano Petrosino e Tecnici dell’Arena di Verona, insieme al Coro diretto dal M° Vito Lombardi e alle numerose comparse che compongono le truppe egizie ed etiopi.
Repliche: 7, 9, 14, 18, 21, 24, 28 agosto 2016 (ore 20.45)


OTTAVA RAPPRESENTAZIONE DELL’OPERA LA TRAVIATA PER L’ARENA DI VERONA OPERA FESTIVAL 2016
SABATO 30 LUGLIO 2016 – ORE 21.00


Sabato 30 luglio alle 21.00 ottava ed ultima rappresentazione dell’opera La Traviata, melodramma in tre atti su libretto di Francesco Maria Piave e musica di Giuseppe Verdi. 

L’elegante allestimento è firmato da Hugo de Ana con le coreografie di Leda Lojodice. L’opera, andata in scena per la prima volta sul palcoscenico areniano 70 anni fa, è stata presentata in 14 edizioni del Festival per un totale di 104 rappresentazioni. 
Il melodramma è ispirato al romanzo La dame aux camélias di Alexandre Dumas figlio, che racconta la triste vicende della più celebre tra le cortigiane della Parigi di Luigi Filippo, Alphonsine Plessis, morta di tisi nel 1847 alla giovane età di 23 anni. 
Il regista argentino Hugo de Ana posticipa la sua messa in scena di circa quarant’anni, ambientando la vicenda nel 1890 per mantenere il senso di criticità storica del periodo in cui è stata concepita l’opera. La vicenda di Violetta prende vita in una pinacoteca smontata e messa a soqquadro, in cui le tele vuote sottolineano il gioco della verità e della finzione scenica. È in questo spazio che lo spettatore può cogliere le molteplici sfaccettature della vita della protagonista: la prostituzione, il denaro, la mondanità e la superficialità di un mondo in declino, dove lei rinasce con la scoperta dell’amore fino al momento estremo.
Alla direzione dell’orchestra il M° Fabio Mastrangelo; Violetta Valéry sarà interpretata dal giovane soprano russo Ekaterina Bakanova, Alfredo Germont da Francesco Demuro, mentre nelle vesti di Giorgio Germont, padre di Alfredo, vedremo Artur Rucinski. Flora Bervoix sarà impersonata da Clarissa Leonardi e Annina da Teona Dvali; Gastone di Letorières avrà la voce di Paolo Antognetti, il Barone Douphol quella di Alessio Verna, il Marchese d’Obigny di Romano Dal Zovo. Completano il cast il Dottor Grenvil di Paolo Battaglia, Giuseppe di Cristiano Olivieri e il duplice personaggio del Domestico/Commissionario di Victor Garcia Sierra.
Orchestra, Coro, Corpo di ballo e Tecnici dell’Arena di Verona insieme a mimi e comparse.







AL FESTIVAL DELLA VALLE D'ITRIA LA PRIMA MONDIALE DI FRANCESCA DA RIMINI DI MERCADANTE

FRANCESCA DA RIMINI DI SAVERIO MERCADANTE: PRIMA RAPPRESENTAZIONE ASSOLUTA

MARTINA FRANCA - Domani sera, ore 21:00, atrio del Palazzo Ducale, Francesca da Rimini di Saverio Mercadante. Diretta radio su Rai Radio 3. A centottatantacinque anni dalla composizione, l’allestimento di Martina Franca costituisce la prima esecuzione assoluta di questo dramma per musica in due atti su libretto di Felice Romani, nell’edizione critica curata da Elisabetta Pasquini. Il Divina Commedia. Saverio Mercadante, nato ad Altamura e trasferitosi a Napoli, consolida la propria fama a Vienna, Parigi e quindi a Madrid. Proprio per la corte spagnola scrive la sua Francesca da Rimini, per il quale non risparmia energie, e che per motivi non ancora chiariti, non andrà mai in scena. La partitura manoscritta, datata 1831 e conservata in due copie (una a Bologna e una proprio nella capitale spagnola), perfettamente compiuta e integra, rivela una cura singolare per la scrittura e per il dettaglio, e presenta annotazioni autografe di rilevante valore. Le scelte musicali che Mercadante porta avanti in quest'opera sono degne di un lavoro che pareva destinato ad accendere gli entusiasmi dell'epoca. Un debutto molto atteso e di portata storica, con una locandina prestigiosa: Fabio Luisi dirigerà l’orchestra internazionale d’Italia, il coro della filarmonica di Stato “Transilvania” di Cluj-Napoca, diretto da Cornel Groza, e un cast internazionale Leonor Bonilla (Francesca), Aya Wakizono (Paolo), Merto Sungu (Lancillotto), Antonio Di Matteo (Guido), Larisa Martinez (Isaura) Ivan Ayon Rivas (Guelfo). L'eleganza di uno dei grandi maestri del teatro italiano, Pierluigi Pizzi, che torna a Martina Franca vent'anni dopo il memorabile successo della sua Grande-duchesse de Gérolstein di Offenbach, per curare l'intero progetto scenico dell'opera, firmando regia, scene e costumi, creerà un’atmosfera inquietante e tenebrosa, bardando l’atrio di Palazzo Ducale di un velario nero (Inferno), all’interno del quale, con l’aiuto del vento (bufera infernale) i protagonisti, vestendo abiti leggeri e fluttuanti, sono avvolti dalle loro passioni. Con il coreografo Gheorghe Iancu l’azione drammatica evocherà gli stilemi di quella forma di balletto presente nel melodramma romantico e amato da Mercadante, di cui il Festival con quest’opera prosegue un lavoro di valorizzazione di un musicista pugliese iniziato già negli anni ottanta.
libretto di Romani, fecondo librettista di Mercadante, si rifà alla Francesca da Rimini di Silvio Pellico e sull’omonima tragedia di Bernardo Bellini. Si tratta di un progetto ambizioso che allinea un grande titolo di un compositore tra i maggiori dell'Ottocento italiano, un soggetto leggendario e due personaggi divenuti archetipi culturali per l'Occidente: Paolo e Francesca, gli sfortunati amanti immortalati da Dante nel Quinto Canto della

SINOSSI

Atto I
Rimini inneggia a Lanciotto suo signore che sta rientrando dalla guerra, dovrebbe essere felice ma è turbato per Francesca, sua moglie, che nutre interesse per suo fratello Paolo. Guido, padre di Francesca lo rassicura: andrà a parlare lui stesso con la figlia.. Francesca è in camera sua in lacrime rievoca i momenti felici vissuti con Paolo. Isaura le annuncia che il padre sta per farle visita con Lanciotto che chiede alla moglie il motivo del suo dolore. Francesca glissa, ricordando che la vita coniugale non era suo desiderio né suo destino; per vocazione avrebbe scelto la vita monacale, che ha poi dovuto respingere per ubbidienza al padre. Lanciotto non le crede. Anche Paolo sta tornando a Rimini. Alla vista di Francesca Paolo viene avanti e Francesca sviene. Lanciotto confessa a Paolo i suoi timori su Francesca: e se amasse un altro? Paolo finge di non comprendere, Lanciotto non tradisce i suoi sospetti e giura vendetta al traditore. Arriva Paolo. Un istinto irrefrenabile li attrae, ma entrambi cercano di resistere. Arriva Lanciotto e alla vista degli amanti sguaina la spada per uccidere la moglie e il fratello. Francesca invoca pietà. Paolo chiede che sia solo lui a pagare. Interviene Francesca: che il marito sacrifichi lei, da sempre innamorata di Paolo e andata in sposa a Lanciotto per ragion di stato. Solo la morte di Francesca può placare la sua ira.

Atto II

Guido confida nei suoi seguaci a Rimini per liberare Francesca. Mentre viene condotta in una delle prigioni del castello, la donna chiede a Isaura notizie di Paolo. Lanciotto convoca i due prigionieri e offre loro una spada e una boccetta di veleno con la quale si toglieranno la vita: vederli morire insieme renderà più appagante la sua vendetta. Francesca ha appena avvicinato la boccetta alle labbra e Paolo sta per ferirsi con la spada; in quel momento arriva Guido con molti uomini armati al seguito e libera la figlia e il suo amante. Lanciotto è stato umiliato ma non si dà ancora per vinto. Guelfo informa Lanciotto che la pace tra Rimini e Ravenna è stata firmata proprio da Francesca che ha ottenuto dal padre di essere rinchiusa in un convento. Paolo la raggiunge durante la notte per un ultimo incontro. Paolo invoca Francesca affinché lei lasci che lui si tolga la vita ai suoi piedi. Francesca gli giura amore eterno, poi lo saluta prima di rinchiudersi in convento. Paolo spera ancora di portarla con sé e la trattiene. Giunge intanto Lanciotto che s’avventa con la spada su Paolo, Francesca s’intromette e viene ferita mortalmente, Paolo a sua volta s’uccide. Richiamato dalle urla, Guido non può che prendere atto dell’atroce dramma.

GLI APPUNTAMENTI FUORI SEDE DEL TEATRO CARLO FELICE

Continua l’estate del Teatro Carlo Felice con gli appuntamenti fuori sede del mese di agosto.

Un agosto ricco di appuntamenti per il Teatro Carlo Felice, impegnato in alcune delle più belle location della Liguria. 
A cominciare da martedì 2 agosto ad Ospedaletti (IM) con l’Orchestra diretta da Giorgio Bruzzone impegnata in “Distillato d’opera”, fantasie tratte da Rigoletto e Trovatore di Verdi e da Bohème e Tosca di Puccini.
Si prosegue mercoledì 3 agosto, nell’ambito del 53° Festival di Musica da Camera di Cervo, , con l’esibizione, sul Sagrato dei Corallini, del “Quintetto di Fiati del Teatro Carlo Felice”, composto da Flavio Alziati (flauto), Guido Ghetti (oboe), Valeria Serangeli (clarinetto), Luigi Tedone (fagotto), Carlo Durando (corno). In programma musiche di Giuseppe Maria Cambini, Ferenc Farkas , Luciano Berio, Claude Debussy e Jacques  Ibert.
Distillato d’opera” torna giovedì 4 agosto nella bellissima Chiesa di San Giovanni Decollato di Montoggio, resa disponibile per l’occasione dal Parroco Monsignor Piero Pigollo, nella quale sono conservati i dipinti di alcuni dei più significativi autori del barocco secentesco genovese.  Su espressa volontà di tutti i Comuni della Valle Scrivia si è voluto realizzare il Concerto proprio a Montoggio, per sottolineare il grande significato simbolico della manifestazione, ad ingresso libero, per il rilancio e la valorizzazione della zona, duramente colpita dai gravi eventi alluvionali degli ultimi due anni.
Distillato d’opera” verrà poi eseguito venerdì 5 agosto in Piazza Chiappella a Noli (SV) e sabato 6 agosto nella Villa Romana di Bocca di Magra, nell’ambito delle manifestazioni “Ameglia Storytellers”, con la partecipazione del soprano Benedetta Torre e del tenore Rino Matafù.
Il ciclo di concerti si chiuderà domenica 7 agosto alle 21, a Genova nel nobile giardino di Palazzo Bianco.

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Ricordiamo i prossimi appuntamenti fuori sede :



Martedì 2 agosto 2016 Ospedaletti (IM) ore 21.15

“DISTILLATO D’OPERA”

Direttore
GIORGIO BRUZZONE

Giuseppe Verdi /Emile Tavan
Fantasia da Rigoletto
Giuseppe Verdi /Emile Tavan
Fantasia da Il trovatore
Giacomo Puccini /Emile Tavan
Fantasia da La bohème
Giacomo Puccini /Emile Tavan
Fantasia da Tosca
ORCHESTRA DEL TEATRO CARLO FELICE







Mercoledì  3 agosto 2016 Cervo (IM) – Sagrato dei Corallini - ore 21.30
 53° Festival internazionale di musica da camera di Cervo  

QUINTETTO DI FIATI DEL TEATRO CARLO FELICE

Flavio Alziati flauto
Guido Ghetti oboe
Valeria Serangeli clarinetto
Luigi Tedone fagotto
Carlo Durando corno

Giuseppe Maria Cambini     
Quintetto n. 1 in  Si bemolle maggiore

Ferenc Farkas                                  
Antiche danze ungheresi del sec. XVII

Luciano Berio                                    
Opus number zoo

Claude Debussy                                 
Petite suite

Jacques Ibert                                     
Trois pièce brèves






Giovedì 4 agosto 2016 Montoggio (GE) Chiesa di S.Giovanni Decollato ore 21.00

“DISTILLATO D’OPERA”

Direttore
GIORGIO BRUZZONE

Giuseppe Verdi /Emile Tavan
Fantasia da Rigoletto
Giuseppe Verdi /Emile Tavan
Fantasia da Il trovatore
Giacomo Puccini /Emile Tavan
Fantasia da La bohème
Giacomo Puccini /Emile Tavan
Fantasia da Tosca
ORCHESTRA DEL TEATRO CARLO FELICE








Venerdì 5 agosto 2016 Noli (SV) Piazza Chiappella ore 21.00

“DISTILLATO D’OPERA”
Direttore
GIORGIO BRUZZONE

Giuseppe Verdi /Emile Tavan
Fantasia da Rigoletto
Giuseppe Verdi /Emile Tavan
Fantasia da Il trovatore
Giacomo Puccini /Emile Tavan
Fantasia da La bohème
Giacomo Puccini /Emile Tavan
Fantasia da Tosca
ORCHESTRA DEL TEATRO CARLO FELICE


Sabato 6 agosto 2016 Ameglia (SP) Bocca di Magra Villa romana ore 21.15

“DISTILLATO D’OPERA”
Direttore
GIORGIO BRUZZONE

Soprano Benedetta Torre
Tenore Rino Matafù

Giuseppe Verdi /Emile Tavan
Fantasia da Rigoletto
Giuseppe Verdi /Emile Tavan
Fantasia da La traviata
Giacomo Puccini /Emile Tavan
Fantasia da La bohème
ORCHESTRA DEL TEATRO CARLO FELICE


Domenica 7  agosto 2016 Genova - Palazzo Bianco  ore 21.00

“DISTILLATO D’OPERA”
Direttore
GIORGIO BRUZZONE

Giuseppe Verdi /Emile Tavan
Fantasia da Rigoletto
Giuseppe Verdi /Emile Tavan
Fantasia da Il trovatore
Giacomo Puccini /Emile Tavan
Fantasia da La bohème
Giacomo Puccini /Emile Tavan
Fantasia da Tosca

ORCHESTRA DEL TEATRO CARLO FELICE

FESTIVAL DELLA VALLE D'ITRIA: IL CONCERTO DEL SORBETTO NEL SEGNO DI DANTE

CONCERTI DEL SORBETTO: “AMOR, CH’A NULLO AMATO AMAR PERDONA”

Domani alle 17:00 nel chiostro di San Domenico, appuntamento con “I concerti del sorbetto”. Un pomeriggio nel segno di Dante: “Amor, ch’a nullo amato amar perdona”, arie d’opera e da camera ispirate al Canto V dell’Inferno, in attesa della prima rappresentazione assoluta di Francesca da Rimini di Saverio Mercadante, domani sera, atrio del Palazzo Ducale.
I concerti del ciclo “Fuori Orario” offrono in orari poco convenzionali, musica per appassionati e non.  Nati per valorizzare le bellezze architettoniche della città e per avvicinare un pubblico più vasto alla musica, questi concerti riscuotono sempre maggiore successo grazie ad ambienti suggestivi e programmi stimolanti, come quello di domani in cui i giovani dell’Accademia del Belcanto Celletti canteranno alcune tra le più belle arie d’amore mai scritte. 

Giacomo Puccini
Storiella d’amore
Nico Franchini, tenore

Gioachino Rossini
Canzone del gondoliere da Otello
Yasushi Watanabe, tenore

Gioachino Rossini
Francesca da Rimini
Nozomi Kato, mezzosoprano

Saverio Mercadante
“È quello, o Guelfo... È l’ultima lacrima”, da Francesca da Rimini
Giulia De Blasis, soprano

Amilcare Ponchielli
Noi leggevamo insieme
Alessandra Della Croce, soprano

Luigi Mancinelli
“Dite, la lunga stagione”
Alessandra Della Croce, soprano

Luigi Mancinelli
“Quali colombe dal desio chiamate” da Paolo e Francesca
Alessandra Della Croce, soprano
Nico Franchini, tenore

Sergej Vasil’evič Rachmaninov
“O ne rydai, mai Paolo” da Francesca da Rimini
Shaked Bar, soprano

Ambroise Thomas
“Venez” da Françoise de Rimini
Benedetta Mazzucato, contralto

Jacopo Fracasso, Paolo (voce recitante)
Elena Bellanova, Francesca (voce recitante)

Kayoko Ikeda, pianoforte
Giorgio D’Alonzo, pianoforte


CONCERTO CONCLUSIVO ADEL CONCORSO 2 AGOSTO AL TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA

L’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna per il concerto conclusivo del Concorso di composizione “2 agosto”
Bologna, Piazza Maggiore, 2 agosto 2016 ore 21:15
e in diretta su Radio3 Rai
L'11 agosto alle 20:15 su Rai5 andrà in onda uno speciale dedicato al Concorso

È giunto alla sua ventiduesima edizione il Concorso Internazionale di Composizione “2 Agosto”, nato nel 1994 per volontà dell’Associazione familiari delle vittime della strage alla Stazione di Bologna del 2 agosto 1980, con l’intento non solo di tener viva la memoria delle vittime, ma anche di rispondere alla violenza con la creatività dell’arte e della musica.
La manifestazione, che si svolge con il patrocinio della Presidenza della Camera dei Deputati, ha costituito un’importante occasione per i giovani compositori di tutto il mondo di farsi conoscere e ascoltare, facendo eseguire le proprie opere da solisti di fama e orchestre di grande livello.
Protagonista da molti anni del concerto conclusivo in Piazza Maggiore a Bologna è l'Orchestra del Teatro Comunale cittadino, che il 2 agosto alle ore 21:15 interpreta le composizioni vincitrici in una delle piazze più distintive del capoluogo emiliano, diretta da Alessandro Cadario. Il concerto è trasmesso in diretta su Radio3; l'11 agosto alle 20:15 su Rai5 andrà in onda uno speciale dedicato al Concorso.
La giuria, presieduta da Nicola Sani e composta da Günay Mirzayeva, Girolamo Deraco, Francesco Nappa, con la direzione artistica di Fabrizio Festa, ha scelto – tra le oltre sessanta partiture arrivate – le pagine di due italiani e di un francese. Il tema era una composizione adatta ad illustrare una scena di balletto. Ai concorrenti è stato richiesto anche di illustrare la trama della scena di balletto, per la quale hanno composto le loro partiture.
Il primo premio è andato al veneto Alessio Manega, autore di “Sincretesi prima” che racconta,  attraverso linguaggi e strumenti provenienti da tradizioni musicali differenti, una storia vera di grande attualità. Giuseppe Ricotta ha vinto il secondo premio con “Quattro fauni in fuga dal tempo”, composizione in cui mette in musica una favola legata alla vita nel bosco e a creature di fantasia. Terzo premio al francese Matthieu Lechowski, che con “Le grillage” (“La recinzione”) narra una vicenda altamente simbolica che ha per protagonista una donna.
Il programma del concerto si completa con due prime esecuzioni assolute commissionate dal Concorso Internazionale di Composizione “2 Agosto”: “Di morsi e rimorsi” di Francesco Maggio e “Risveglio”, un progetto di Francesco Nappa, Luca Centola, Simona Spinella e Fabrizio Festa con  le musiche composte da Antonio Colangelo, Manuel Tricarico e Gianpaolo Cassano.
All’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna si affiancano Isabella Fabbri ai sassofoni, Domenico Caliri alla chitarra elettrica, Francesco La Capra al basso elettrico e Francesco Rondinone alla batteria. Protagonista con loro sul palco la Compagnia di Danza Körper, diretta da Gennaro Cimmino. Le coreografie sono curate da Francesco Nappa, i set designer sono Luca Centola e Simona Spinella e la regia video è affidata ad Antonio Colangelo.


2 agosto 2016 ore 21:15
Bologna, Piazza Maggiore

Francesco Maggio
Di Morsi e Rimorsi
Commissione del Concorso Internazionale di Composizione "2 Agosto"
- Prima esecuzione assoluta
Giuseppe Ricotta
Quattro Fauni in Fuga dal tempo
Matthieu Lechowski
Le Grillage
Alessio Manega
Sincretesi Prima
Risveglio
Un progetto di Francesco Nappa, Luca Centola, Simona Spinella e Fabrizio Festa su commissione del Concorso Internazionale di Composizione “2 Agosto”
Musica composta da: Antonio Colangelo, Gianpaolo Cassano, Manuel Tricarico.
- Prima esecuzione assoluta

Compagnia di Danza Körper
Direttore della compagnia - Gennaro Cimmino
Coreografia - Francesco Nappa
Costumi - Tanja Libermann, Francesco Nappa
Coreuti: Giulia Insinna, Alessia di Maio, Antonietta Dalmini, Sara Lupoli, Aniello Giglio, Antonino Grasso, Christian Pellino, Nicolas Grimaldi Capitello

Luca Centola, Simona Spinella - Set designer
Antonio Colangelo -Regia video


Orchestra del Teatro Comunale di Bologna
Isabella Fabbri  - Sassofoni
Domenico Caliri  - Chitarra elettrica
Francesco La Capra  - Basso elettrico
Francesco Rondinone  - Batteria
Alessandro Cadario - Direttore

OPERA DI FIRENZE, ALESSANDRO D'AGOSTINI DOMENICA 31 LUGLIO ALLE 21:15

CONCERTO STRAORDINARIO A INGRESSO LIBERO ALL'OPERA DI FIRENZE

Alessandro D'Agostini


Il programma è ispirato alla musica tedesca di inizio ottocento: l’apertura della serata è affidata all’ouverture del Der Freischütz di Carl Maria von Weber, ritenuto un manifesto del romanticismo musicale, composto tra il 1817 e il 1821, per poi passare all’inquieta atmosfera dell’Incompiuta di Franz Schubert, capolavoro composto nel 1822, ma mai terminato, forse perché, come ricordavano i suoi amici, Schubert si chiedeva spesso: «chi potrà fare qualcosa di più, dopo Beethoven?» A chiudere il concerto è la sesta sinfonia, la Pastorale, eseguita per la prima volta nel 1808 a Vienna, la più eccentrica ed enigmatica tra le sinfonie di Beethoven, che sul manoscritto della partitura originale scrisse di suo pugno «più espressione del sentimento che pittura».

giovedì 28 luglio 2016

ALBERTO MANIACI, UN VERO TALENTO ALLA CORTE DI RICCARDO MUTI

Il palermitano Alberto Maniaci unico italiano selezionato all’Accademia di Muti
“Esperienza indimenticabile, tutti under 30 attorno a un Maestro straordinario”
Il sovrintendente del Teatro Massimo: “I nostri giovani talenti crescono”
Il training a Ravenna, oggi Muti festeggerà i suoi 75 anni insegnando


PALERMO. “Un’esperienza straordinaria, siamo under 30 di tutto il mondo intorno a Riccardo Muti, un Maestro che ci sta trasmettendo il suo sapere con una generosità incredibile”. È entusiasta Alberto Maniaci, direttore d’orchestra palermitano di 28 anni che è stato l’unico italiano a essere selezionato per il corso – che si conclude il 5 agosto - all’Accademia di Riccardo Muti a Ravenna, aperta anche a cantanti, maestri collaboratori, strumentisti dell’Orchestra Cherubini, quella che il Maestro porta in giro per il mondo. Oggi il grande direttore compie 75 anni, che festeggerà insegnando.
In tutto sono stati selezionati quattro direttori su duecento: oltre a Maniaci, una lituana, un polacco,  un cinese. “Noi direttori d’orchestra, da ogni parte del mondo – racconta - abbiamo presentato la domanda di partecipazione a gennaio scorso, inviando il curriculum e un video in cui dirigevamo per quindici minuti”.  Sono arrivate duecento candidature di under 30, tra cui sono stati scelti dieci giovani, che sono stati poi sottoposti all’esame di ammissione con Muti: una prova di concertazione su La Traviata, durante la quale Muti li ha visti al lavoro con l’Orchestra. Quindi sono stati selezionati i quattro finalisti, tra cui Maniaci, al lavoro adesso al Teatro Alighieri di Ravenna.
“Una grandissima soddisfazione – dicono Leoluca Orlando, sindaco di Palermo e presidente del Teatro Massimo, e Francesco Giambrone, sovrintendente del Teatro Massimo – quella di vedere i nostri giovani talenti che crescono e si affermano. Alberto Maniaci è un palermitano su cui il Teatro ha investito da alcuni anni, siamo molto contenti di questa opportunità di crescita umana e professionale e del riconoscimento del suo talento. A lui le più sentite congratulazioni e al Maestro Muti gli auguri per i suoi 75 anni da parte del Teatro e di tutta la città”.
Argomento del corso, La Traviata. Tappa finale, lo spettacolo che il 5 agosto vedrà i quattro giovani direttori d’orchestra dirigere a turno l’opera verdiana in forma di concerto. Il 3 agosto, invece, sarà Muti a dirigere l’Orchestra Cherubini, formata proprio dai suoi giovani allievi. “Ci chiama ‘i suoi ragazzi’ – racconta Maniaci – e si dedica a noi con una generosità incredibile. Al di là dell’insegnamento pratico, ci sta regalando cinquant’anni della sua esperienza”.
Alberto Maniaci ha svolto i suoi studi accademici a Palermo, dove si è diplomato al Conservatorio Bellini. Ha lavorato con il Teatro Massimo e l’Orchestra sinfonica siciliana. Nel 2012 ha vinto il premio delle Arti del ministero dell’Istruzione e il concorso Spazio musica a Orvieto. Nel 2013 è arrivato in semifinale al concorso Besancon per direttori d’orchestra.
Verdi è il grande amore di Muti, il compositore al quale ha dedicato la sua vita. “Più che un corso in direzione d’orchestra – aggiunge Maniaci – è una straordinaria lezione sulla drammaturgia di Verdi, sulla sua aderenza al testo, è uno sviscerare la partitura dal punto di vista interpretativo e simbolico. Io sono un pucciniano sfegatato, ma adoro anche Verdi. E gli riconosco una capacità unica di tessere il testo e la parola, proprio quello su cui stiamo lavorando adesso”.

Questa è la seconda edizione del corso: l’anno scorso l’argomento era Falstaff, quest’anno La Traviata, un’opera che – ha spiegato Muti ai suoi allievi – è tra le più eseguite ma anche tra le più bistrattate, rovinata da cliché interpretativi, vizi e vezzi di cantanti e direttori. 

ALL'ARENA DI VERONA LA SETTIMA RAPPRESENTAZIONE DI CARMEN

SETTIMA RAPPRESENTAZIONE DI CARMEN
PER L’ARENA DI VERONA OPERA FESTIVAL 2016
VENERDÌ 29 LUGLIO 2016 – ORE 21.00

Venerdì 29 luglio alle 21.00 settima rappresentazione di Carmen, opéra-comique in quattro atti su musica di Georges Bizet e libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy, dalla novella omonima di Prosper Mérimée.
L’opera, commissionata nel 1873 e rappresentata per la prima volta nel 1875, è proposta nella cinematografica messa in scena del M° Franco Zeffirelli, rivisitata nel 2009, con i costumi di Anna Anni e la coreografia flamenca di El Camborio ripresa da Lucia Real.
Carmen, personaggio di estrema modernità, è l’emblema della donna libera che rifugge ogni legame tradizionale per vivere appieno un’esistenza emancipata ricca di passioni. Micaela, invece, incarna il perbenismo piccolo-borghese, ed è per molti aspetti l’incarnazione della donna-angelo custode del focolare, sebbene si riveli forte e coraggiosa tanto da spingersi sui monti per cercare di recuperare il rapporto d’amore con Don José. Quest’ultimo incarna la gelosia e la cieca brama di possedere Carmen lo farà impazzire al punto da stroncarne la vita. Escamillo possiede i tratti moderni dell’uomo di successo, una sorta di celebrità attorno al quale gravita ogni donna, e sarà proprio questa la ragione che indurrà Carmen a sedurlo. Carmen racchiude in sé “una bellezza strana e selvaggia, un viso che dapprima stupiva, ma non si poteva dimenticare. I suoi occhi soprattutto avevano un’espressione voluttuosa e feroce insieme, quale non ho più trovato in nessuno sguardo umano”, per usare le parole di Prosper Mérimée.
Per la settima recita di Carmen torna sul podio il M° Xu Zhong; Anastasia Boldyreva interpreterà Carmen e Irina Lungu sarà Micaela. Nel ruolo di Don Josè vedremo Mikheil Sheshaberidze e in quello di Escamillo Gabriele Viviani. Teona Dvali darà voce a Frasquita  e Alice Marini a Mercedes; Gianfranco Montresor impersonerà Dancairo, Francesco Pittari vestirà i panni di Remendado, Zuniga sarà rappresentato da Paolo Battaglia e, infine, Morales da Alessio Verna.
Impegnati l’Orchestra, il Corpo di ballo coordinato dal M° Gaetano Petrosino - con i Primi ballerini Alessia Gelmetti, Teresa Strisciulli, Amaya Ugarteche, Evgenij Kurtsev e Antonio Russo – e i Tecnici dell’Arena di Verona, insieme al Coro diretto dal Vito Lombardi e alle numerose comparse che affollano la piazza di Siviglia dove si svolge l’opera.
I giovani artisti del Coro di voci bianche A.LI.VE. sono diretti da Paolo Facincani.
Repliche: 5, 11, 17, 20 , 23, 27 agosto 2016 (ore 20.45)


29 luglio 2016 (ore 21.00)

Carmen
Opéra-comique in quattro atti. Libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy
dalla novella omonima di Prosper Mérimée
Musica di Georges Bizet

Direttore Xu Zhong
Regia e scene Franco Zeffirelli
Costumi Anna Anni - Coreografia El Camborio ripresa da Lucia Real


Personaggi e interpreti

Carmen                                            Anastasia Boldyreva

Micaela                                            Irina Lungu

Frasquita                                         Teona Dvali

Mercedes                                        Alice Marini

Don José                                          Mikheil Sheshaberidze

Escamillo                                         Gabriele Viviani

Dancairo                                          Gianfranco Montresor

Remendado                                   Francesco Pittari

Zuniga                                              Paolo Battaglia

Morales                                           Alessio Verna

Primi ballerini                                 Alessia Gelmetti, Teresa Strisciulli,
                                                            Amaya Ugarteche
                                                            Evghenij Kurtsev, Antonio Russo


ORCHESTRA, CORO, CORPO DI BALLO E TECNICI DELL’ARENA DI VERONA
Coro di Voci bianche A.LI.VE. diretto da Paolo Facincani

Maestro del Coro Vito Lombardi
Coordinatore del Corpo di ballo Gaetano Petrosino
Direttore allestimenti scenici Giuseppe De Filippi Venezia