sabato 30 luglio 2016

A MARTINA FRANCA DOMANI 31 LA REPLICA DE "LA GROTTA DI TROFONIO" DI G. PAISIELLO

Domani sera, ore 21:00, atrio del Palazzo Ducale, torna La grotta di Trofonio di Giovanni Paisiello, opera che ha inaugurato la 42^ edizione del Festival della Valle d’Itria. Diretta su Rai radio 3 Festival dei Festival. Alla città di Taranto e al celeberrimo compositore tarantino, il Festival dedica nel bicentenario della morte il “Progetto Paisiello 1816-2016”, anche con Il Don Chisciotte della Mancia e lo Stabat mater del Pergolese. La rivalutazione del repertorio musicale del settecento italiano e di quello napoletano in particolare è da anni al centro dell’attività del Festival della Valle d’Itria; un repertorio ancora non del tutto esplorato che trova terreno fertile in un laboratorio di idee qual è il Festival di Martina. Già Rodolfo Celletti, ma anche Sergio Segalini avevano intrapreso questa ricerca/scoperta di Paisiello & co,  risale al 1978 Nina, ossia la pazza per amore fino all’82 quando a Martina andò in scena il confronto tra Il Barbiere di Siviglia di Paisiello e Rossini,  al 2006 con I giuochi d’Agrigento, poi Le due contesse e Il duello comico e Proserpine. Un repertorio ricco che non smette di stupire scardinando le convenzioni musicali più accreditate.      
La commedia per musica su libretto del prolifero Giuseppe Palomba si caratterizza per il ritmo incessante e un’accelerazione musicale che nei finali ricorda Le nozze di Figaro e per la presenza di armonie della tradizione popolare napoletana in un contesto classico ed elevato, e si avvale della direzione d’orchestra di Giuseppe Grazioli che dirige l’orchestra internazionale d’Italia. La commedia è prodotta in collaborazione con la Fondazione del Teatro San Carlo di Napoli e si avvale della revisione della musicologa Luisa Cosi; le scene di Dario Gessati, i costumi di Gianluca Falaschi e il disegno luci di Camilla Piccioni. La regia di Alfonso Antoniozzi ha riportato l’azione nell’ultimo periodo storico in cui torme di stranieri si riversavano in Grecia, ma anche in Italia, alla ricerca di un ideale classico perduto da contrapporre al disordine barocco. Il cast asseconda le scelte stilistiche del regista con Benedetta Mazzucato (Dori), Caterina Di Tonno (Rubinetta), Matteo Mezzaro (Artemidoro), Domenico Colaianni (Don Gasperone), Angela Nisi (Eufelia), Daniela Mazzucato (Madama Bartolina), Roberto Scandiuzzi (Trofonio), Giorgio Caoduro (Don Piastrone).



SINOSSI
Eufelia e Dori sono innamorate di due giovanotti, Artemidoro e Plistene, ormai prossimi alle nozze. Le ragazze hanno scelto il loro ragazzo in base al carattere comune: il filosofo Artemidoro è innamorato della seriosa Ofelia, mentre l'ilare Plistene della sempre allegra Dori. Un giorno però i due giovani entrano per sbaglio nella grotta del mago Trofonio, che fa mutare loro i caratteri: Artemidoro diventa subito incline al riso, mentre Plistene diventa serio. Ofelia e Dori scoprono la cosa, sconcertate. Aristone fissa la data delle loro nozze, ma si rende conto dell'accaduto, e suggerisce, invano alle figlie di cambiare marito. Di nuovo per caso i due giovani capitano nella grotta di Trofonio, che fa tornare normali i loro caratteri. Ma stavolta sono le due sorelle ad entrare nella grotta, e i loro caratteri si scambiano: Ofelia diventa scherzosa mentre Dori diviene serissima. Aristone invoca il mago, che svela la magia della sua grotta, e fa in modo che le ragazze tornino normali: nel tripudio generale si celebrano i matrimoni tra le due coppie.


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