ANCHE LEPORANO
FESTEGGIA PAISIELLO A 200 ANNI DALLA MORTE
Anche
l’Amministrazione del Comune di Leporano si è inserito nelle iniziative del
Comitato Nazionale, presieduto dall’Avv. Enzo Gigante (Presidente Onorario è il
Maestro Riccardo Muti), per ricordare
Paisiello a 200 anni dalla morte. Il
Comune di Taranto è, invece, completamente latitante nel ricordare il suo più
illustre concittadino ed addirittura assente alle iniziative finora
realizzate. Sarà ancora l’Associazione Musicale Choraliter ad omaggiare
il compositore tarantino con l’esecuzione del “Te Deum laudamus” o “Inno
ambrosiano”, per doppio coro e pianoforte. Nel 1791 Giovanni Paisiello,
invitato dal re di Polonia Stanislao Augusto, scrisse quest’opera sacra per
celebrare il primo anniversario della costituzione polacca appena promulgata. L’opera
fu riproposta ancora il 3 maggio del 2004 a Varsavia (tuttora festa nazionale),
per celebrare un altro grande evento della Polonia, che tornata libera, entrava
a far parte dell’Unione Europea con altri dieci paesi. Paisiello, come è noto
in tutto il mondo, fu musicista apprezzatissimo e richiesto dalle più
importanti corti europee e frequentò le corti di mezza Europa. Fu presso la
corte di Caterina II di Russia, di Ferdinando IV, oltre che del re Stanislao di
Polonia, dell’imperatore Giuseppe II, ed in particolar modo richiesto da
Napoleone Bonaparte (davvero notevoli gli ingaggi percepiti dal compositore
tarantino per la direzione presso la corte alle Tuileries, percependo un
compenso di 10.000 franchi oltre i 4.800 per vitto e alloggio). Tra i canti
sacri della tradizione cristiana, se ce n’è uno in grado di far tremare le
menti, anche a personaggi all’epoca notoriamente anticlericali (come Napoleone
e Garibaldi), fu proprio il “Te Deum”. Il compositore tarantino fu ospite a
Parigi proprio per eseguire “Te Deum Laudamus” nel giorno dell’incoronazione
dell’imperatore francese. Sono note, che in qualche modo evocano il Giudizio e
la Sentenza Finale e provocano sensazioni forti. Si conoscono ben 94 sue opere che abbondano di melodie e la cui bellezza
è tuttora molto apprezzata soprattutto all’estero. In realtà
Paisiello è da ricordare particolarmente per le sue opere buffe, come “Il
barbiere di Siviglia” (quel Barbiere di Siviglia che
a Mozart ispirò
le Nozze di Figaro), “La molinara” (la cui
aria “Nel cor più non mi sento”, resta una tra le più celebri di
ogni tempo) e “La serva padrona” (già precedentemente musicata
da Giovanni Battista Pergolesi). Il
concerto è in programma per sabato sera alle 21.00 al Castello Muscettola di
Leporano, con il Coro Polifonico Choraliter, diretto dal maestro Pierluigi
Lippolis e sarà preceduto dall’”Inno del Regno delle due Sicilie di Napoli”,
composto sempre da Paisiello in onore di Ferdinando IV. L’organico musicale del
coro tarantino è costituito da circa 40 elementi, oltre i solisti Valeria La
Grotta e Roberta Pagano (soprani), Domingo Pellicola (tenore) e Luca Simonetti
(baritono), accompagnati al pianoforte da Danilo Tarso. A fine concerto a cura
della Pro Loco di Leporano e dell’Associazione” La Grande Piantata” seguirà una
degustazione di enogastronomica offerta dall’azienda vinicola “Vigne e Vini”
con l’accompagnamento musicale del violinista Francesco Greco. E’ quanto
meno strano che a voler celebrare Giovanni Cataldo Paisiello in occasione del 200° anniversario della sua scomparsa siano le
amministrazioni di Leporano, di Martina Franca con due opere nel corso del
prossimo Festival della Valle d’Itria e non il Comune di Taranto.
Gaetano
Laudadio
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