Il palermitano Alberto Maniaci unico italiano
selezionato all’Accademia di Muti
“Esperienza indimenticabile, tutti under 30 attorno a
un Maestro straordinario”
Il sovrintendente del Teatro Massimo: “I nostri
giovani talenti crescono”
Il training a Ravenna, oggi Muti festeggerà i suoi 75
anni insegnando
PALERMO. “Un’esperienza straordinaria,
siamo under 30 di tutto il mondo intorno a Riccardo Muti, un Maestro che ci sta
trasmettendo il suo sapere con una generosità incredibile”. È entusiasta
Alberto Maniaci, direttore d’orchestra palermitano di 28 anni che è stato
l’unico italiano a essere selezionato per il corso – che si conclude il 5
agosto - all’Accademia di Riccardo Muti a Ravenna, aperta anche a cantanti,
maestri collaboratori, strumentisti dell’Orchestra Cherubini, quella che il
Maestro porta in giro per il mondo. Oggi il grande direttore compie 75 anni,
che festeggerà insegnando.
In tutto sono stati selezionati quattro
direttori su duecento: oltre a Maniaci, una lituana, un polacco, un cinese. “Noi direttori d’orchestra, da
ogni parte del mondo – racconta - abbiamo presentato la domanda di
partecipazione a gennaio scorso, inviando il curriculum e un video in cui
dirigevamo per quindici minuti”. Sono
arrivate duecento candidature di under 30, tra cui sono stati scelti dieci
giovani, che sono stati poi sottoposti all’esame di ammissione con Muti: una
prova di concertazione su La Traviata,
durante la quale Muti li ha visti al lavoro con l’Orchestra. Quindi sono stati
selezionati i quattro finalisti, tra cui Maniaci, al lavoro adesso al Teatro
Alighieri di Ravenna.
“Una grandissima soddisfazione – dicono
Leoluca Orlando, sindaco di Palermo e presidente del Teatro Massimo, e Francesco
Giambrone, sovrintendente del Teatro Massimo – quella di vedere i nostri
giovani talenti che crescono e si affermano. Alberto Maniaci è un palermitano su
cui il Teatro ha investito da alcuni anni, siamo molto contenti di questa
opportunità di crescita umana e professionale e del riconoscimento del suo
talento. A lui le più sentite congratulazioni e al Maestro Muti gli auguri per
i suoi 75 anni da parte del Teatro e di tutta la città”.
Argomento del corso, La Traviata. Tappa finale, lo spettacolo
che il 5 agosto vedrà i quattro giovani direttori d’orchestra dirigere a turno l’opera
verdiana in forma di concerto. Il 3 agosto, invece, sarà Muti a dirigere
l’Orchestra Cherubini, formata proprio dai suoi giovani allievi. “Ci chiama ‘i
suoi ragazzi’ – racconta Maniaci – e si dedica a noi con una generosità
incredibile. Al di là dell’insegnamento pratico, ci sta regalando cinquant’anni
della sua esperienza”.
Alberto Maniaci ha svolto i suoi studi accademici a
Palermo, dove si è diplomato al Conservatorio Bellini. Ha lavorato con il
Teatro Massimo e l’Orchestra sinfonica siciliana. Nel 2012 ha vinto il premio
delle Arti del ministero dell’Istruzione e il concorso Spazio musica a Orvieto.
Nel 2013 è arrivato in semifinale al concorso Besancon per direttori
d’orchestra.
Verdi è il grande amore di Muti, il
compositore al quale ha dedicato la sua vita. “Più che un corso in direzione
d’orchestra – aggiunge Maniaci – è una straordinaria lezione sulla drammaturgia
di Verdi, sulla sua aderenza al testo, è uno sviscerare la partitura dal punto
di vista interpretativo e simbolico. Io sono un pucciniano sfegatato, ma adoro
anche Verdi. E gli riconosco una capacità unica di tessere il
testo e la parola, proprio quello su cui stiamo lavorando adesso”.
Questa è la seconda edizione del corso: l’anno scorso
l’argomento era Falstaff, quest’anno La Traviata, un’opera che – ha spiegato
Muti ai suoi allievi – è tra le più eseguite ma anche tra le più bistrattate,
rovinata da cliché interpretativi, vizi e vezzi di cantanti e direttori.
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