martedì 23 novembre 2021

Due appuntamenti della Stagione Sinfonica 2021-2022 al Teatro alla Scala : giovedì 25, venerdì 26 e sabato 27 novembre 2021 - ore 20.

Christian Thielemann inaugura la Stagione Sinfonica


 

Il 25, 26 e 27 novembre il Maestro berlinese torna alla Scala, da cui manca dal 1993.

In programma i Vier Lieder op. 27 di Richard Strauss con Camilla Nylund

e la Quarta Sinfonia di Brahms

 

Cresce l’attesa per il ritorno a Milano di Christian Thielemann, che inaugura la Stagione Sinfonica 2021/2022 del Teatro alla Scala giovedì 25, venerdì 26 e sabato 27 novembre. Thielemann non dirige i musicisti scaligeri dal 1993, anche se è tornato al Piermarini nel 2008 alla testa dei Münchner Philharmoniker e nel 2017 con la Staatskapelle Dresden. Il programma dei concerti prevede i Vier Lieder op. 27 di Richard Strauss (da non confondere con i Vier letzte Lieder op. 150) con il soprano Camilla Nylund, e la Sinfonia n° 4 di Johannes Brahms.

 

Universalmente considerato tra i più prestigiosi eredi della tradizione direttoriale tedesca, Thielemann è nato a Berlino in una famiglia musicale e ha iniziato la sua carriera professionale nel 1978 come maestro collaboratore alla Deutsche Oper. Dopo le posizioni a Gelsenkirchen, Karlsruhe e Hannover, è diventato primo Kapellmeister all’Opera del Reno di Düsseldorf nel 1985. Nel 1988 è diventato il più giovane “Generalmusikdirektor” della Germania a Norimberga, prima di tornare con questo ruolo alla Deutsche Oper per sette anni dal 1997. Dal 2004 al 2011 Thielemann è stato Direttore dei Münchner Philharmoniker e dall’inizio della Stagione 2012/2013 ha guidato la Sächsische Staatskapelle Dresden come direttore principale, posizione mantenuta fino al maggio 2021.

Ha debuttato a Bayreuth nel 2000 con Die Meistersinger von Nürnberg, tornando con regolarità e assumendo il ruolo di consigliere musicale dal 2010 e di Direttore Musicale dal 2015 al 2021. È ospite regolare anche del Festival di Salisburgo: nel 2013 assume la direzione artistica del Festival di Pasqua. Ha un forte legame con i Berliner Philharmoniker e con i Wiener Philharmoniker, che ha diretto tra l’altro nel Concerto di Capodanno 2019. 

 

Il celebre direttore berlinese sostituisce l’annunciato Esa-Pekka Salonen che, indisposto, tornerà alla Scala il 29 aprile con l’Orchestre de Paris per il ciclo delle Orchestre Ospiti.  

 


 

Filarmonica della Scala

 

Christian Thielemann

direttore

 

Camilla Nylund

soprano

 

Richard Strauss

Vier Lieder op. 27

 

Johannes Brahms

Sinfonia n. 4 in mi min. op. 98

 

Prezzi: da 95 a 10 euro più prevendita

Infotel 02 72 00 37 44

www.teatroallascala.org

 

Mercoledì 24 novembre, il maestro Zubin Mehta torna sul podio del Maggio alla guida del Coro e dell'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino ed il 25 ad Arezzo.

 Mercoledì 24 novembre 2021 alle ore 20 il maestro Zubin Mehta torna sul podio del Maggio alla guida del Coro e dell'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino per un importante appuntamento sinfonico: l'esecuzione di “Die Schöpfung”, Hob:XXI:2, oratorio per soli, coro e orchestra di Franz Joseph Haydn.



Al fianco del maestro Mehta le voci soliste di Mandy Fredrich, Bernard Richter, Markus Werba e Veta Pilipenko.

Il 25 novembre il concerto sarà eseguito ad Arezzo per l’inaugurazione dell’Auditorium di Arezzo Fiere
Dopo il grande successo della tournée da poco conclusa, che ha portato gli artisti del Maggio in alcune delle sale da musica più importanti d'Europa, mercoledì 24 novembre 2021 alle ore 20 il direttore emerito del Maggio Musicale Fiorentino Zubin Mehta torna sul podio per un importante appuntamento sinfonico: Die Schöpfung, Hob:XXI:2, oratorio per soli, coro e orchestra di Franz Joseph Haydn. A fianco al maestro, al Coro e all'Orchestra del Maggio le voci di Mandy Fredrich, Bernard Richter, Markus Werba e Veta Pilipenko. Il maestro del Coro del Maggio è Lorenzo Fratini.
Il 25 novembre ad Arezzo, su invito del sindaco di Arezzo e presidente della Fondazione Guido d’Arezzo Alessandro Ghinelli e con il sostegno di Fondazione CR Firenze, l’Oratorio di Haydn diretto dal maestro Mehta, sarà eseguito per inaugurare solennemente l’Auditorium di Arezzo e rappresenterà il primo evento in questa struttura - gestita dalla Fondazione Guido d’Arezzo - che d’ora in avanti verrà dedicata soprattutto alla musica.
Conclusa dunque da poco la trionfale tournée europea - che ha visto l'Orchestra del Maggio, impegnata in questi giorni con le recite di Falstaff, accompagnare Zubin Mehta su alcuni dei più importanti palcoscenici di Germania, Austria, Granducato di Lussemburgo e Svizzera - il maestro Mehta torna sul podio del Maggio per Die Schöpfung, una fra le composizioni più celebri del compositore austriaco Franz Joseph Haydn. La Creazione è il capolavoro di musica sacra - basato sui testi della Genesi e dei Salmi e dal Paradiso Perduto di John Milton - che Haydn compose fra il 1795 e il 1798: grandi cori, slancio, musica potente e raffinata accompagnano l'ascoltatore attraverso le varie fasi della Creazione biblica, dall'esplosione della prima luce all'aria della creazione dell'uomo. Die Schöpfung è tra l’altro una delle pagine più care al maestro Mehta che l’ha affrontata spesso e le ultime due volte proprio recentemente al Maggio: il 6 ottobre e il 10 novembre 2020. In quest’ultima occasione il concerto fu trasmesso in streaming – ed è ancora disponibile sul sito di “ITsArt”- sulle piattaforme social del Teatro del Maggio e sui canali online dell’Agenzia Ansa, dell’Anfols e dell’Agis.

Mandy Fredrich, soprano di chiara fama internazionale, è la voce dell’Arcangelo Gabriele e di Eva. Il soprano tedesco torna sul palcoscenico del Maggio a pochi mesi di distanza dal concerto tenuto, sempre con la direzione del maestro Mehta, il 2 luglio 2021 al Maggio e il 3 luglio a Massa, in piazza Aranci quando fu eseguita la Sinfonia n. 9 in re minore op. 125 di Ludwig Van Beethoven. Sempre la Nona del compositore di Bonn sarà in locandina per i due concerti sinfonici che vedranno Mandy Fredrich tra i protagonisti sul palcoscenico del Maggio: il concerto di fine anno, previsto per il 31 dicembre 2021 alle ore 18 e l'ultimo appuntamento del Ciclo Beethoven, in programma il 4 gennaio 2022 alle ore 20. Bernard Richter interpreta l’Arcangelo Uriel. Tenore dotato di un vasto repertorio che si declina da Mozart a Mahler, da Strauss a Puccini, è una presenza costante nei palcoscenici dei più importanti teatri al mondo, ed è al suo debutto assoluto al Maggio Musicale Fiorentino. Il doppio ruolo di Adamo/Arcangelo Gabriele è invece affidato a Markus Werba. Di grande rilievo internazionale, Werba ritorna sul palcoscenico del Maggio a pochi mesi di distanza; anche lui, insieme a Mandy Fredrich, fu tra i protagonisti del concerto del 2 luglio 2021. Il basso/baritono inoltre tornerà sulle scene del Maggio, sempre al fianco del maestro Mehta, all'inizio del nuovo anno, quando tra il 16 e il 23 gennaio 2022 si esibirà ne Die Fledermaus di Johann Strauss jr. Veta Pilipenko - mezzosoprano formatasi all’Accademia del Maggio ha recentemente interpretato Così fan tutti, l'amore è un gioco, riadattamento di Manu Lalli del Così fan tutte di Wolfgang Amadeus Mozart diretto da Pietro Mazzetti - torna al fianco di Zubin Mehta nell’esecuzione del capolavoro di Haydn.

Il maestro Mehta tornerà sul podio del Teatro del Maggio il 21 dicembre 2021 alle ore 18 per il concerto per l'inaugurazione del nuovissimo Auditorium del Maggio che prenderà il nome di Sala Zubin Mehta, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e poi per le recite di Fidelio, l’opera lirica di Ludwig van Beethoven.
La Creazione
Dopo il secondo soggiorno londinese, nel 1795 Haydn rientrò a Vienna con un bagaglio pieno di successi e soddisfazioni ma anche di nuovi progetti. L’impresario Salomon infatti, ritenendo Haydn il degno erede di Händel nel genere dell’oratorio, aveva fornito al compositore prima della partenza un libretto sulla creazione del mondo che Haydn metterà in musica poco tempo dopo, tra il 1796 e il 1798. L’oratorio per soli, coro e orchestra Die Schöpfung fu rappresentato la prima volta in forma privata il 29 aprile 1798 a Palazzo Schwarzenberg per essere poi presentato pubblicamente l’anno successivo (19 marzo 1799) al Teatro di Porta Carinzia, dove fu accolto da un successo grandioso. Il testo della Creazione, firmato da un tale sig. Lidley e tradotto in tedesco per Haydn dal barone Gottfried van Swieten, si basa su tre fonti distinte: i libri della Genesi e dei Salmi della Bibbia e il Paradiso perduto di John Milton. La partitura è divisa in tre sezioni: le prime due seguono fedelmente la narrazione della Genesi e vedono impegnate le tre voci soliste degli arcangeli - Gabriel (soprano), Uriel (tenore) e Raphael (basso) - nella descrizione dei sei giorni in cui Dio creò dal caos primordiale gli elementi, la natura benevola, il mondo animale e infine l’uomo. La terza e ultima sezione è dedicata invece alla descrizione del Giardino dell’Eden in cui il soprano e il basso solisti sono chiamati a dar voce ad Adamo ed Eva. Gli interventi in recitativo degli arcangeli costituiscono dunque il filo conduttore di una narrazione che alterna arie solistiche e duetti di incantevole bellezza sonora, interventi corali monumentali, atti a celebrare la grandezza di Dio e del suo operato, ed episodi orchestrali descrittivi degli elementi di natura (luce, vento, tuono, pioggia, onde del mare) e della fauna (insetti, cervi, animali feroci). Un esempio su tutti è l’ouverture iniziale in cui Haydn rappresenta il disordine cosmico attraverso modulazioni continue e cromatismi che accrescono la suspense fino al luminoso e perentorio accordo che sigla il ‘Fiat lux’ annunciato dal coro.
Prezzi:
Visibilità limitata e ascolto: 15€ - Galleria: 25€ - Palchi B: 45€ Palchi A: 80€ - Platea 4: 45€ - Platea 3: 60€ - Platea 2: 80€ - Platea 1: 100€

CORINNA NIEMEYER E LUCA BURATTO DEBUTTANO CON L’ORCHESTRA DEL TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA

 

CORINNA NIEMEYER E LUCA BURATTO DEBUTTANO CON L’ORCHESTRA DEL TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA

 


Quinto appuntamento dell’“Autunno Sinfonico” del Comunale

Venerdì 26 novembre alle 20.30 - Auditorium Manzoni, Bologna


 

C’è il debutto di due nuovi giovani talenti al centro del prossimo appuntamento dell’“Autunno Sinfonico” del Teatro Comunale di Bologna, in programma venerdì 26 novembre all’Auditorium Manzoni alle 20.30: da un lato la direttrice d’orchestra tedesca Corinna Niemeyer e dall’altro il pianista italiano Luca Buratto, impegnato nel Concerto per pianoforte e orchestra n. 5 in mi bemolle maggiore op. 73 di Ludwig van Beethoven.

 

Classe 1986, Niemeyer ha studiato direzione d’orchestra, violoncello e musicologia tra Monaco, Karlsruhe, Shanghai e Zurigo. Direttrice Musicale e Artistica dell’Orchestre de Chambre du Luxembourg dal 2020, si sta affermando come interprete versatile di un vasto repertorio tra musica antica e nuove creazioni, passando per progetti crossover, e come carismatica promotrice della musica classica, soprattutto presso le nuove generazioni.

 

Per la sua prima volta sul podio dell’Orchestra del Comunale Niemeyer propone la Sinfonia n. 4 in mi minore op. 98 di Johannes Brahms, forse l’emblema del sinfonismo brahmsiano. Composta in breve tempo tra il 1884 e il 1885, non fu inizialmente accolta con unanime entusiasmo. La perfezione formale della sinfonia non sfuggì tuttavia a Hans von Bülow, che l’ammirò per la “gigantesca, assolutamente originale, assolutamente nuova, bronzea individualità”.

 

Completa il programma della serata il Quinto concerto che Beethoven scrisse per pianoforte, ultimato nel 1809 a Vienna, proprio nei giorni in cui Napoleone marciava sulla città. Spesso ancora noto come ‘Imperatore’, il Concerto in realtà non testimonia alcuna simpatia residua nei confronti del condottiero che stava stravolgendo gli equilibri geopolitici del continente. Il riferimento è piuttosto all’architettura maestosa e all’afflato eroico di questa grande pagina, affidata a Bologna a Luca Buratto, ventinove anni ma già acclamato dal «Guardian» come “un nome da seguire” e dal «Telegraph» come “un virtuoso fuori del comune”.

 

Il concerto è realizzato grazie a Intesa Sanpaolo, Main Partner della Stagione Sinfonica 2021 del TCBO.

 

I biglietti – da 15 a 35 euro – sono in vendita online tramite Vivaticket e presso la biglietteria del Teatro Comunale (Largo Respighi, 1), dal martedì al venerdì dalle 12 alle 18 e il sabato dalle 11 alle 15; il giorno del concerto presso l’Auditorium Manzoni da 1 ora prima fino a 15 minuti dopo l’inizio dell’evento.

 

Per l’acquisto dei biglietti potrà essere utilizzato il voucher emesso per spettacoli e concerti del Teatro Comunale di Bologna annullati causa Covid-19 nel corso della Stagione 2020. L’accesso ai concerti dell’“Autunno Sinfonico” avverrà in ottemperanza alle normative anti Covid-19 e nel rispetto delle misure di sicurezza previste. Info: www.tcbo.it / https://www.tcbo.it/eventi/autunno-sinfonico-2021-niemeyer-buratto/

 

Il successivo appuntamento sinfonico del Teatro Comunale di Bologna è in programma lunedì 29 novembre, sempre all’Auditorium Manzoni, con Alexander Lonquich nella doppia veste di direttore e pianista, il violinista ungherese Barnabás Kelemen e il violoncellista armeno Narek Hakhnazaryan con la Filarmonica del TCBO.

JAMES CONLON E NIKOLAJ SZEPS-ZNAIDER ALL'AUDITORIUM RAI DI TORINO CON L’ORCHESTRA DELLA RAI.

JAMES CONLON E NIKOLAJ SZEPS-ZNAIDER ALL'AUDITORIUM  RAI "ARTURO TOSCANINI" DI TORINO CON L’ORCHESTRA DELLA RAI.

 


La Dodicesima sinfonia di Šostakóvič in prima esecuzione Rai a Torino il 25 novembre, anche in live streaming su raicultura.it

 

Torna sul podio dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai James Conlon, che l’ha guidata come Direttore principale per quattro anni, dal 2016 al 2020. Un rapporto, quello tra la compagine Rai e il grande direttore americano, che non si è mai interrotto, anche se alcuni dei suoi concerti previsti nell’ultimo anno e mezzo sono stati cancellati a causa dell’emergenza sanitaria e dell’impossibilità di viaggiare dagli Stati Uniti. Conlon torna quindi all’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” con un concerto in programma giovedì 25 novembre alle 20.30 e trasmesso in live streaming sul portale di Rai Cultura. La serata, replicata venerdì 26 novembre alle 20, è registrata e sarà anche trasmessa in differita su Radio3.

 

Insieme a Conlon, Direttore musicale dell’Opera di Los Angeles e Consulente artistico della Baltimore Symphony Orchestra, è protagonista il grande violinista danese Nikolaj Szeps-Znaider, invitato regolarmente sia come virtuoso sia come direttore da prestigiose orchestre quali la London Symphony Orchestra, i Wiener Symphoniker e la New York Philharmonic. È artista fra i più versatili e apprezzati del panorama attuale. Attivo sostenitore di giovani talenti, ha trascorso dieci anni come fondatore e direttore artistico alla scuola estiva annuale della Nordic Music Academy. Attualmente è Presidente del Concorso Internazionale “Carl Nielsen”, che si tiene ogni tre anni a Odense, in Danimarca.

 

Szeps-Znaider torna a suonare con l’Orchestra Rai in veste di violinista dopo il ciclo di tre concerti della primavera 2019, che lo vide protagonista rispettivamente come direttore, solista e in formazione cameristica, e propone una delle più celebri pagine del repertorio del suo strumento: il Concerto in re maggiore op. 77 per violino e orchestra di Johannes Brahms. L’opera fu scritta per il celebre violinista Joseph Joachim, che partecipò attivamente alla stesura della parte solistica. Brahms ottenne così la soluzione dei problemi che gli causava la scrittura violinistica e produsse un risultato altamente virtuosistico, ma perfettamente calibrato sulle possibilità dello strumento.

 

Nella seconda parte del concerto Conlon propone la Sinfonia n. 12 in re minore op. 112 di Dmitrij Šostakóvič, pubblicata nel 1961, il cui carattere visionario e celebrativo è indicato già dal titolo “L’anno 1917”, quello della Rivoluzione russa, e dalla dedica “Alla memoria di Vladimir Ilyich Lenin”. L’opera non è mai stata eseguita prima a Torino né dall’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, né precedentemente al 1994 dall’Orchestra Sinfonica di Torino della radiotelevisione italiana.

 

I biglietti, da 15 a 25 euro, sono in vendita online sul sito dell’OSN Rai e presso la biglietteria dell’Auditorium Rai di Torino. Il pubblico in sala sarà accolto nel rispetto delle più recenti norme per il contenimento della pandemia.

venerdì 19 novembre 2021

ANNA NETREBKO E YUSIF EYVAZOV ALL’ARENA DI VERONA PER IL 99° OPERA FESTIVAL 2022 CON NABUCCO E UNA NUOVA STRAORDINARIA DATA DI TURANDOT.

 

ANNA NETREBKO E YUSIF EYVAZOV TORNANO ALL’ARENA DI VERONA PER IL 99° OPERA FESTIVAL 2022

CON NABUCCO E UNA NUOVA STRAORDINARIA DATA DI TURANDOT

La coppia d’oro dell’Opera conferma il proprio legame con l’Arena di Verona tornando insieme per le prime tre date di Turandot di Puccini il 4, 7 e 10 agosto

Il grande soprano russo sceglie il Festival areniano 2022 anche per il suo debutto italiano nel ruolo di Abigaille per due eccezionali date di Nabucco, 7 e 10 luglio

 


La stella Anna Netrebko annuncia il suo debutto italiano come Abigaille, ferina protagonista femminile di Nabucco, per due date all’Arena di Verona. E con il tenore azero Yusif Eyvazov, compagno d’arte e di vita, rinnova il legame unico con l’Opera Festival veronese inaugurando le prime tre irripetibili recite di Turandot nell’allestimento da sogno di Franco Zeffirelli con la data straordinaria del 4 agosto.  

Yusif Eyvazov è da tempo tra i beniamini del pubblico areniano, già protagonista di importanti produzioni come Cavalleria rusticana, Pagliacci, Aida. Al suo fianco nel 2019, in una indimenticabile edizione de Il Trovatore immortalata in dvd e trasmessa su diverse televisioni d’Europa, ha fatto il suo debutto il massimo soprano russo Anna Netrebko, con cui costituisce una coppia richiesta in tutto il mondo, amatissima dagli spettatori e premiata dalla critica di ogni nazionalità. Netrebko ed Eyvazov sono rimasti vicini all’Arena e al suo pubblico anche nei momenti di maggiore incertezza dell’ultimo anno e mezzo, confermando il proprio gala nell’estate 2020, accanto a Ekaterina Semenchuk e Ambrogio Maestri con la direzione di Marco Armiliato, e le rappresentazioni di Turandot nel Festival 2021 con Ruth Iniesta e Jader Bignamini nello spettacolo realizzato dai creativi e tecnici areniani con imponenti ledwall e scenografie digitali (curate da D-wok) sul materiale custodito nel Museo d’Arte Cinese ed Etnografico di Parma.

Il 99° Arena di Verona Opera Festival 2022 li vedrà quindi tornare in due produzioni diverse. Il primo appuntamento è per le rappresentazioni di Nabucco di giovedì 7 e domenica 10 luglio: si tratta dell’atteso debutto italiano di Anna Netrebko in quello che è considerato il ruolo sopranile più impegnativo di tutta la produzione di Verdi, Abigaille, parte titanica creata dalla compagnia di vita del compositore, Giuseppina Strepponi, che unisce inauditi virtuosismi ferini all’eleganza del Belcanto nell’originale figura di colei che è la villain dell’opera. Netrebko è attesa nel debutto assoluto del ruolo alla Royal Opera House di Londra il prossimo gennaio e nel corso del 2022 la alternerà all’altra grande dark lady verdiana, la Lady Macbeth con cui, dopo la prima scaligera, tornerà sui palcoscenici di Zurigo e Monaco. L’imponente allestimento, ideale per l’epico dramma corale di Verdi, è quello immaginato dal regista Arnaud Bernard con le scene di Alessandro Camera, ispirandosi al Risorgimento italiano in cui fu composta l’opera e al capolavoro cinematografico Senso di Luchino Visconti (altre recite a luglio 1, 23, 29, il 18 agosto e il 3 settembre).

Al già annunciato programma del Festival 2022, si aggiunge una nuova eccezionale data: giovedì 4 agosto va in scena la prima rappresentazione di Turandot, l’estrema creazione di Giacomo Puccini, incompiuta per la scomparsa del genio toscano, completata da Alfano e battezzata da Toscanini. All’Arena di Verona è tra i titoli più amati e rappresentati di sempre, grazie alla musica immortale e all’impatto delle sue scene di massa, spettacolari e fiabesche come vuole il libretto che la colloca nella “Cina al tempo delle favole”. Lo spettacolo perfetto è quello di Franco Zeffirelli con gli sfarzosi costumi del premio Oscar Emi Wada e vedrà per tre serate (dopo il 4, anche domenica 7 e mercoledì 10 agosto) Yusif Eyvazov nei panni del Principe Ignoto che sfida Turandot, la principessa di gelo interpretata da Anna Netrebko (ulteriori rappresentazioni 13, 19, 26 agosto e il 2 settembre): la critica ha già salutato le prime recite della coppia in Turandot come il miglior assortimento possibile nei rispettivi ruoli in qualsiasi teatro di oggi e degli ultimi anni, mentre il pubblico ha interrotto più volte le serate con applausi a scena aperta, acclamazioni e richieste di bis. Netrebko ed Eyvazov, noti ormai come coppia d’oro della lirica, confermano con questa partecipazione straordinaria il proprio legame, artistico e personale, con l’Arena di Verona, le sue maestranze, il suo pubblico, la sua città.

I biglietti per il 99° Arena di Verona Opera Festival 2022 sono già in vendita, con prezzi da 28 € a 300 €, eccezionalmente per alcuni settori a prezzo speciale fino al 24 dicembre; novità per il 2022 è l’introduzione dei nuovi posti di poltronissima silver. Il 17 giugno è Carmen di Bizet ad inaugurare il Festival, che prosegue fino al 4 settembre anche con Aida, La Traviata e le tre serate-evento Roberto Bolle and Friends, Carmina Burana e Domingo in Verdi Opera Night.

L’Arena di Verona aspetta il suo pubblico anche sul sito rinnovato www.arena.it e sui canali social Facebook, Twitter, Instagram e YouTube.

 


ARENA DI VERONA

99° Opera Festival 2022

dal 17 giugno al 4 settembre

 

Carmen

di Georges Bizet | Regia Franco Zeffirelli

17, 24, 30 giugno ∙ ore 21.15

14, 21, 31 luglio ∙ ore 21.00

11, 14, 27 agosto ∙ ore 20.45

 

Aida

di Giuseppe Verdi | Regia Franco Zeffirelli

18, 23 giugno ∙ ore 21.15

3, 8, 16, 24, 28 luglio ∙ ore 21.00

5, 21, 28 agosto ∙ ore 20.45

4 settembre ∙ ore 20.45

 

Nabucco

di Giuseppe Verdi | Regia Arnaud Bernard

25 giugno ∙ ore 21.15

1, 7, 10, 23, 29 luglio ∙ ore 21.00

18 agosto ∙ ore 20.45

3 settembre ∙ ore 20.45

 

La Traviata

di Giuseppe Verdi | Regia Franco Zeffirelli

2, 9, 15, 22, 30 luglio ∙ ore 21.00

6, 20 agosto ∙ ore 20.45

1 settembre ∙ ore 20.45

 

Roberto Bolle and Friends

20 luglio ∙ ore 21.15

 

Turandot

di Giacomo Puccini | Regia Franco Zeffirelli

nuova data straordinaria 4, 7, 10, 13, 19, 26 agostoore 20.45

2 settembre ∙ ore 20.45

 

Carmina Burana

12 agosto ∙ ore 21.30

 

Domingo in Verdi Opera Night

25 agosto ∙ ore 21.00

 

 

 

REGIO METROPOLITANO
Opera │Balletto│Mostre │Concerti

AIDA di Giuseppe Verdi: Pinchas Steinberg
sul podio dell’Orchestra e Coro del Regio

Angela Meade nel ruolo del titolo

Auditorium Giovanni Agnelli - Lingotto
Venerdì 26 e Domenica 28 Novembre ore 20.30

 

 

Nella foto: il direttore d'orchestra Pinchas Steinberg (foto Ramella&Giannese)

 

Il mese di novembre si conclude con Aida di Giuseppe Verdi, uno degli appuntamenti più attesi del Regio Metropolitano. Venerdì 26 e domenica 28 all’Auditorium Giovanni Agnelli alle ore 20.30 l’opera viene presentata in forma di concerto: un’occasione speciale per apprezzare gli aspetti più intimistici del capolavoro verdiano. Il maestro Pinchas Steinberg dirige l’Orchestra e il Coro del Regio e protagonisti di grande rilievo internazionale come Angela Meade (Aida), Stefano La Colla (Radamès), Anna Maria Chiuri (Amneris) e Amartuvshin Enkhbat (Amonasro). Il Coro del Teatro Regio, impegnato in importanti passi dell’opera, è istruito dal maestro Andrea Secchi.

L’opera è proposta in occasione del 150° anniversario della prima assoluta, che ebbe luogo nel 1871 al Teatro dell’Opera del Cairo e fa parte del programma ufficiale delle celebrazioni dedicate a Enrico Caruso, uno dei più grandi interpreti di Radamès, promosso dal Comitato nazionale istituito dal Ministro della Cultura nel 100° anniversario della scomparsa del celebre tenore (1873-1921). Il concerto del 26 novembre sarà dedicato a Caruso, con una introduzione del maestro Sebastian F. Schwarz.

Pinchas Steinberg, acclamato come uno dei direttori più carismatici, regolarmente ospite delle maggiori istituzioni musicali internazionali, è ancora una volta alla guida dell’Orchestra e del Coro del Regio, che ha diretto in tantissime produzioni di successo, ultima la prima italiana di Violanta di Korngold. Torna questa volta per affrontare l’imponente partitura di Verdi, compositore che è diventato il simbolo stesso dell’eccellenza del nostro Teatro, riconosciuta ormai a livello mondiale.

Aida è un’opera che richiede un’attenta scelta dei protagonisti per rendere al meglio quel particolare equilibrio timbrico cui Verdi aveva pensato. Nel ruolo del titolo siamo onorati di annunciare Angela Meade, star del Metropolitan di New York, voce tra le più apprezzate e più richieste della scena lirica mondiale; accanto a lei, il tenore Stefano La Colla è Radamès. Nato a Torino da famiglia siciliana, è fra i tenori più interessanti della sua generazione, acclamato nei più importanti teatri in Italia e all’estero, ormai avviato a una carriera internazionale, perfetto per la parte impervia e complessa dell’eroico condottiero; un ruolo per il quale Verdi scrisse passi di grande finezza espressiva. Anna Maria Chiuri è Amneris, ruolo che segna il suo ritorno al Regio dopo la bella prova nella prima italiana di Violanta del 2020; Amonasro è Amartuvshin Enkhbat, baritono nato e cresciuto in Mongolia, capace di scolpire ogni sillaba del dettato verdiano con una potenza e una musicalità degne della migliore scuola italiana. Gradito ritorno anche per Enkhbat, che al Regio è stato Rigoletto con la regia di Turturro nel 2019. Completano il cast: Dmitry Belosselskiy (Ramfis), Antonio Di Matteo (Il re), Ashley Milanese (Una sacerdotessa) e Francesco Pittari (Un messaggero).

Aida, terz’ultima opera di Verdi, dal 1871 è diventata uno dei titoli del compositore più rappresentati in assoluto. Verdi riuscì a scolpire un dramma dalle forti passioni, nel quale la ragion di stato, la guerra e i complessi rapporti familiari fanno da corollario alla tragica fine della coppia protagonista.
L’opera sarà registrata da Rai-Radio3.

Regio Metropolitano si realizza con il fondamentale sostegno di Intesa Sanpaolo, Socio Fondatore del Teatro Regio e con il patrocinio della Città di Torino.
Il mese di dicembre segna il ritorno del balletto e al Teatro Alfieri per ben 13 date dal 4 al 15, va in scena il titolo natalizio per eccellenza: Lo Schiaccianoci, balletto su musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij nell’esecuzione del Balletto del Teatro Nazionale dell’Opera di Kiev, con la versione coreografica di Valery Kovtun su libretto di Marius Petipa; l’Orchestra del Regio è diretta da Mykola Djadjura e il Coro di voci bianche da Claudio Fenoglio.

Il 18 dicembre la Galleria dei Re del Museo Egizio si riempirà di musica con il Quartetto del Teatro Regio di Torino e Carlo Caputo al pianoforte, per l’esecuzione di una selezione musicale tratta dall’opera Aida; il concerto accoglierà il pubblico in visita al Museo Egizio che, per l’occasione, osserverà un’apertura straordinaria dalle 19.30 alle 21. Sempre sabato 18 alla Chiesa del Santo Volto, il Coro del Regio diretto da Andrea Secchi, con Paolo Grosa al pianoforte, dà vita a un concerto gratuito dal sapore natalizio, con musiche di Johann Sebastian Bach, Hector Berlioz, Georg Friedrich Händel, Anton Bruckner, Sergej Rachmaninov, Adolphe Adam, Morten Lauridsen e canti tradizionali di Natale.

Mercoledì 22 ore 20.30 al Conservatorio “Giuseppe Verdi”, Dmitry Matvienko, secondo classificato al Concorso Cantelli, dirige l’Orchestra del Regio nel Quarto concerto di Ludwig van Beethoven, solista il giovane pianista Lorenzo Nguyen, diplomato al Conservatorio di Torino e scelto dal Teatro Regio nell’ottica di promuovere sempre di più i giovani talenti. Inoltre il programma prevede, sempre di Beethoven, l’ouverture dal Coriolano e la Prima Sinfonia.
Ancora al Conservatorio “Giuseppe Verdi”, il 31 dicembre alle ore 18 si terrà il Concerto di Fine Anno:  sul podio dell’Orchestra del Regio debutta Oksana Lyniv, la prima donna ad aver diretto la scorsa estate nel “tempio wagneriano” di Bayreuth e ora Direttrice musicale del Teatro Comunale di Bologna, prima donna chiamata a dirigere i complessi artistici di una Fondazione lirico-sinfonica italiana. In programma: la Sinfonia n. 41 di Wolfgang Amadeus Mozart e il Concerto in mi minore per violino e orchestra di Felix Mendelssohn-Bartoldy, violino solista è Andrea Obiso.
 
BIGLIETTERIA
I biglietti e le card per i concerti e gli spettacoli sono in vendita alla Biglietteria del Teatro Regio con orario: da lunedì a sabato 13-18.30 e domenica 10-14 - Tel. 011.8815.241/242. È possibile acquistare i biglietti anche presso i punti vendita Vivaticket e online su www.teatroregio.torino.it e su www.vivaticket.it, oltre a un’ora prima degli spettacoli presso le relative sedi.
 
PREZZI BIGLIETTI
Aida: da € 50 a € 150 - Under 30 € 20
Lo Schiaccianoci: € 30 - 20 - Under 30 € 10
Concerti: € 20 - 15 - Under 30 € 8
 
PREZZI CARD
Card 4 spettacoli: € 60 - 4 spettacoli a scelta (con eccezione di Aida), in qualsiasi settore.
Card Giovani a 4 spettacoli € 20 - Riservata agli under 30; 4 spettacoli a scelta (con eccezione di Aida), in qualsiasi settore. Le stesse card possono anche essere utilizzate da più persone per lo stesso spettacolo.
 
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Domenica 21 novembre 2021, al Teatro di San Carlo, alla presenza del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, l'apertura della Stagione d'Opera 2021/22 con Otello di Giuseppe Verdi,.

 

 

Teatro di San Carlo

INAUGURAZIONE STAGIONE 2021/2022

Domenica 21 novembre 2021 ore 19

 


L’Otello di Verdi apre la nuova Stagione del Teatro di San Carlo

Con la direzione di Mariotti, la regia di Martone

E le voci di Kaufmann, Agresta e Golovatenko

 

Domenica 21 novembre 2021 alle ore 19, alla presenza del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, farà il suo debutto al Teatro di San Carlo lo spettacolo di apertura della Stagione d'Opera 2021/22Otello di Giuseppe Verdi, per la regia di Mario Martone e la direzione di Michele Mariotti che sarà sul podio alla guida di Orchestra e il Coro del Massimo napoletano, quest’ultimo preparato da José Luis Basso.

Firma le scene Margherita Palli, i costumi sono di Ortensia De Francesco mentre le luci sono di Pasquale Mari.

Nei panni del protagonista Otello si alterneranno Jonas Kaufmann (nelle recite del 21, 24, 28 novembre, 1 e 4 dicembre), e Yusif Eyvazov (nelle recite del 7, 10 e 14 dicembre), Maria Agresta sarà Desdemona, Igor Golovatenko interpreterà Jago.

Completano il cast: Alessandro Liberatore (Cassio), Matteo Mezzaro (Rodrigo), Emanuele Cordaro (Ludovico) Biagio Pizzuti (Montano), Manuela Custer (Emilia), Francesco Esposito (Un araldo). Il Coro di Voci Bianche è guidato come sempre da Stefania Rinaldi.

Sette in tutto le recite dello spettacolo che sarà in scena fino al 14 dicembre.

 

Cento giovani, studenti universitari e dei Conservatori, saranno presenti assieme ai rettori e ai direttori dei conservatori alla prima di Otello del 21 novembre, grazie agli imprenditori di Concerto d’imprese, che tra i vari obiettivi, sostengono l’avvicinamento dei giovani all’Opera lirica attraverso lo strumento dell’Art bonus.

Studenti dell’Accademia di Belle Arti di Napoli sono invece impegnati come stagisti della nuova piattaforma “On” per un progetto di formazione sui mestieri digitali.

 

 

Dal programma di sala dell’Opera

 

Quindici anni dopo Aida (1871), Verdi riuscì a completare negli ultimi giorni del 1886 quella che sarebbe stata la sua penultima opera, Otello, poi presentata in prima alla Scala nel febbraio 1887. Il ritorno all’amato Shakespeare, dopo l’ancora giovanile prova del Macbeth (1847, rimaneggiato poi in francese per Parigi nel 1865) e dopo il progetto mai realizzato del Re Lear, costituiva la perfetta chiusura di un itinerario di maturazione drammaturgica che aveva portato il compositore italiano al vertice della fama operistica mondiale. Non a caso la sua vita artistica si chiuderà ancora con un’opera tratta da Shakespeare, il Falstaff. Il soggetto di questo capolavoro assoluto si prestava particolarmente bene a disegnare quella terribile commedia umana che il librettista Boito, finalmente rappacificato con l’anziano compositore grazie all’intervento di Giulio Ricordi, aveva saputo cesellare mirabilmente, offrendo a Verdi un testo perfetto da rivestire di una musica per molti tratti stupefacente (si pensi al duetto d’amore alla fine del primo atto e ai tanti soli dei vari protagonisti). Il dramma della gelosia, innescato dalla diabolica personalità di Jago, porta all’epilogo tragico che condanna l’innocente Desdemona e lo stesso Otello, con un meccanismo drammaturgico inesorabile. I tanti grandi tenori che hanno impersonato il protagonista del titolo anche sulle scene del San Carlo (dove l’opera giunse come terza tappa nello stesso anno 1887della prima), da Tamagno a Del Monaco, hanno creato un modello interpretativo che recentemente è stato ridimensionato dalla innovativa analisi anti-eroica del personaggio da parte di Jonas Kaufmann, un’interpretazione già entrata nella leggenda dell’opera del nostro tempo.

 

- ORARIO DI INGRESSO DEL PUBBLICO | Per precise disposizioni di Cerimoniale e questioni legate alla sicurezza, l'ingresso del pubblico in Teatro sarà consentito a partire dalle ore 17.00 e non oltre le ore 18.30 (orario limite oltre il quale la possibilità di accesso non sarà più garantita).  Si raccomanda, quindi, la massima puntualità al fine di consentire al personale preposto il corretto e fluido svolgimento delle operazioni di controllo accessi.

- DRESS CODE | La serata inaugurale prevede il dress code - cravatta nera.

- GREEN PASS E MASCHERINA | Per prevenire il rischio di diffusione dei contagi da Covid -19, ricordiamo che per accedere in Teatro è necessario essere in possesso di Green Pass valido e che l'uso della mascherina è obbligatorio per l'intera durata dello spettacolo e comunque per tutta la permanenza in Sala e negli altri ambienti del Teatro. 


Inaugurazione Stagione d’Opera 2021/22

 Dal 21 novembre al 14 dicembre 2021

 

Giuseppe Verdi

OTELLO

Opera in quattro atti

libretto di Arrigo Boito

Direttore | Michele Mariotti

Regia | Mario Martone

Scene | Margherita Palli

Costumi | Ortensia De Francesco

Luci | Pasquale Mari

Video | Alessandro Papa

Assistente alla regia | Raffaele Di Florio

Assistente alle scene | Valentina Dellavia

Assistente ai costumi | Concetta Nappi

 Interpreti

Otello, generale dell'Armata Veneta | Jonas Kaufmann (21, 24, 28, 1, 4) / Yusif Eyvazov  (7, 10, 14)

Jago, alfiere | Igor Golovatenko

Cassio, capo di squadra | Alessandro Liberatore

Roderigo, gentiluomo Veneziano | Matteo Mezzaro

Lodovico, ambasciatore della Repubblica Veneta | Emanuele Cordaro

Montano, predecessore di Otello nel governo dell'Isola di Cipro | Biagio Pizzuti

Un araldo | Francesco Esposito

Desdemona, moglie di Otello | Maria Agresta

Emilia, moglie di Jago | Manuela Custer

 

 debutto al Teatro di San Carlo  Artista del Coro

 

Orchestra, Coro e Coro di Voci Bianche del Teatro di San Carlo
Maestro del Coro | José Luis Basso

Maestro del Coro di Voci Bianche | Stefania Rinaldi

 

Nuova produzione del Teatro di San Carlo in coproduzione con il Teatro Massimo di Palermo

 

mercoledì 24 novembre 2021, ore 18:00 - domenica 28 novembre 2021, ore 17:00

mercoledì 1dicembre 2021, ore 18:00 - sabato 4 dicembre 2021, ore 19:00

martedì 7 dicembre 2021, ore 20:00 - venerdì 10 dicembre 2021, ore 20:00

martedì 14 dicembre 2021, ore 20:00