domenica 31 gennaio 2016

TEATRO MASSIMO DI PALERMO: SUCCESSO PER GOTTERDAMMERUNG

Quindici minuti di applausi per l’inaugurazione della stagione del Teatro Massimo
Un trionfo di critica e di pubblico per Götterdämmerung con la regia di Graham Vick

PALERMO. Quindici minuti di applausi e di ovazioni al termine della prima del Götterdämmerung di Wagner per la regia di Graham Vick: la stagione lirica 2016 del Teatro Massimo di Palermo si è aperta con un trionfo. Applausi agli artisti, applausi all'orchestra diretta da Stefan Anton Reck, che è salita sul palcoscenico, applausi per Vick, uscito anche lui alla fine dello spettacolo a salutare il pubblico. Presenti quaranta critici italiani e stranieri oltre che trenta rappresentanti dell’associazione dei wagneriani di Düsseldorf. L’opera, ripresa da cinque telecamere (una delle quali mimetizzata in scena) è stata trasmessa in diretta su Radiotre e in streaming sul sito del Teatro, teatromassimo.it, oltre che seguita in diretta su Facebook e su Twitter con l’hashtag #buonalaprima. Lo spettacolo, che sarà replicato domenica 31, martedì 2 e giovedì 4, è l’ultimo del “Ring”, la colossale Tetralogia di Wagner dedicata al mito nordico dei Nibelunghi. Con quest’opera, il Teatro Massimo di Palermo chiude la grande produzione che si è aperta nel 2013 con la messa in scena delle prime due parti del Ring - Das Rheingold (L’Oro del Reno) e Die Walküre (La Valchiria) – e che è proseguita un mese fa con la terza parte, Siegfried (Sigfrido). Un progetto di vaste dimensioni concepito proprio per la città di Palermo a partire dagli spazi del suo teatro, che ha riscosso un grande successo di pubblico e critica.
Oltre trecento gli under 35 presenti alla prima grazie all’associazione Giovani per il Teatro Massimo, mentre gli ambasciatori del Teatro Massimo hanno realizzato un video anch’esso sul sito del Teatro in cui la trama della monumentale Tetralogia viene rappresentata attraverso ritagli colorati, “Wagner per principianti”. Un modo per rendere lineare e “facile” la lettura di un ciclo complesso. Sulla stessa linea l’iniziativa voluta da Vick nel programma di sala, che si apre – così come già per Siegfried - con un “riassunto” delle tre opere precedenti concepito come un fotoromanzo: la trama delle tre opere è ripercorsa attraverso fotografie dove i personaggi “parlano”, proprio come in un fumetto.
“Una grande prima, una grande stagione e un grande teatro – dice Leoluca Orlando, sindaco e presidente della Fondazione – che l’anno scorso è stato visitato da 200 mila persone. Il Massimo è ormai diventato il volto della città”. “Una grande serata – aggiunge il sovrintendente, Francesco Giambrone – per cui voglio ringraziare tutti, una serata intensa, profonda, emozionante, che ha rinsaldato il rapporto con il nostro pubblico”.
Götterdämmerung è l’ultima parte del ciclo composto lungo ben 26 anni (dal 1848 al 1874) ma fu la prima a essere concepita. Wagner partì infatti dall’idea di comporre un dramma musicale dedicato alla morte di Sigfrido, poi rielaborato come Götterdämmerung. Si accorse però che per raccontare la vicenda dell’eroe bisognava risalire alla sua giovinezza  (infatti il titolo originario di Siegfried era Der Junge Siegfried, cioè Il giovane Sigfrido) e poi ancora agli antenati e all’origine del mondo. Da qui la scrittura dei libretti dei precedenti tre drammi e, a quel punto, la composizione della musica.
Quasi sei ore di spettacolo (compresi gli intervalli durante i quali, a chi lo vorrà, sarà servita una cena ispirata a Wagner nella Sala pompeiana) in cui il grande compositore conclude il suo Ring distruggendo ogni illusione e lasciandosi alle spalle – come scrive Elisabetta Fava nel programma di sala -  “non solo il mondo ormai impotente e sconfitto degli dèi, ma anche quella natura primigenia, rigogliosa, libera, che costituiva lo scenario del Siegfried e l'habitat del giovane eroe. Caduti gli dèi, cadono ora anche gli eroi, capovolgendo il mito cristiano del Figlio che redime il mondo; qui le colpe dei padri celesti ricadono invece sui loro figli umani e li trascinano verso la catastrofe”.
Vick ne fa uno spettacolo contemporaneo “con un finale di nichilismo – racconta il regista – ma non di un nichilismo negativo. È l’annullamento di tutto, è come un Big Bang, si torna a respirare come atomi. La creazione e la distruzione sono due parti della stessa cosa”.


IL TEATRO MASSIMO DI PALERMO TRA LE FONDAZIONI VIRTUOSE

Approvato il piano di risanamento del Teatro: via libera al prestito da 8 milioni
Sì al bilancio previsionale 2016, e intanto scatta la premialità per le Fondazioni virtuose


PALERMO. Arriva il via libera definitivo al piano di risanamento del Teatro Massimo, via libera che consente di accedere a un prestito da 8 milioni di euro a tasso agevolato da parte del ministero dell’Economia. L’approvazione arriva contemporaneamente a quella del bilancio previsionale 2016, che si chiude con un avanzo di esercizio di 159 mila euro, e alla notizia che anche il bilancio consuntivo 2015 (che sarà approvato entro aprile) chiuderà in avanzo, cosa che consentirà al Teatro di accedere alla premialità prevista per le Fondazioni virtuose, cioè per quelle che chiudono tre bilanci consecutivi in attivo. La premialità consiste nella distribuzione tra i “virtuosi” del 5 per cento del Fus, il Fondo unico per lo spettacolo, una cifra che si aggira intorno ai 10 milioni di euro. Tre buone notizie per i conti del Teatro Massimo, che si consolidano grazie al boom delle visite guidate, al grande incremento degli abbonamenti (+ 22 per cento quelli relativi alla stagione di opere e balletti 2016, una percentuale che sale al 25 per cento se si tiene conto anche degli abbonamenti alla stagione concertistica), all’ottimo andamento complessivo del botteghino.
Il piano di risanamento ha superato positivamente i tre gradi di approvazione: quello del commissario governativo per la gestione del Fondo di risanamento dei teatri in crisi; quello del ministero dei Beni culturali e del ministero dell’Economia, e infine quello della Corte dei Conti. Il prestito da 8 milioni consentirà di abbattere il costo dei mutui contratti nel 2005 con la Banca popolare siciliana, allora Banca di Lodi. I mutui, che ammontavano a 20 milioni di euro, si sono ridotti nel tempo a 14. Il prestito da 8 milioni di euro lo riduce adesso a 6. “Abbiamo mantenuto gli impegni e portato al traguardo il piano di risanamento – commenta il sovrintendente Francesco Giambrone – razionalizzando le spese e rilanciando l’attività del Teatro in termini di produzioni artistiche e di coinvolgimento di nuovi pubblici”.
Aggiunge Leoluca Orlando, sindaco e presidente della Fondazione. “A conferma del fatto che cultura di qualità equivale ad economia di qualità, arrivano questi dati: prova inequivocabile del cambio di passo del Teatro Massimo, che si colloca sempre più fra le esperienze di eccellenza nel panorama nazionale e internazionale”.
Nel solco del piano di risanamento, si muove il bilancio previsionale 2016 approvato all’unanimità dal Consiglio di Indirizzo con il parere favorevole del Collegio dei Revisori, con un totale di ricavi di 28 milioni e 597 mila euro e 159 mila euro di avanzo di esercizio.  Per quel che riguarda gli introiti, la voce più pesante è quella dei contributi dei soci fondatori: 14 milioni e 200 mila del ministero dei Beni culturali; 8 milioni e 275 mila euro della Regione siciliana; 1 milione e 900 mila del Comune.
Ma crescono significativamente i ricavi legati alle entrate proprie. La previsione, per quel che riguarda il botteghino, è di 2 milioni 585 mila euro contro i 2 milioni e 350 dell’anno precedente (abbonamenti, 1 milione e 222 mila; biglietti 1 milione e 363 mila euro), mentre cresce ancora quella relativa alle visite guidate nel Teatro (400 mila euro). E per la prima volta compare la voce relativa al caffè-ristorante, aperto a marzo dell’anno scorso, e alle macchinette distributrici di bevande, messe a reddito per la prima volta: il ricavo previsto è di 90 mila euro. Una voce, quella dei biglietti, che è in crescita grazie alle politiche di prezzo e a tante azioni di marketing mirato che puntano a far crescere ulteriormente anche negli anni prossimi “l’indice di riempimento” di opere, balletti e concerti, coinvolgendo nuovi pubblici.
Sul fronte dei costi, il bilancio registra un contenimento dei costi del personale che si mantengono entro i 19 milioni di euro, obiettivo previsto dal piano di risanamento (nel 2015 era di 19 milioni e 300, nel 2014 di 19 milioni e mezzo). Seconda voce delle uscite sono i costi della produzione artistica che crescono per un impegno preciso dei vertici del Teatro di incrementare la produttività senza rinunciare alla qualità artistica: nel 2016 ammonteranno a 5 milioni 367 mila euro: 300 mila in più del 2015.


MARIELLA DEVIA PER L'APERTURA DELLA SINFONICA AL MASSIMO DI PALERMO

La stagione sinfonica si apre con la grande Mariella Devia e i costumi di Ungaro
Mercoledì 3 febbraio sinfonie e scene della “Trilogia Tudor” di Donizetti
“Le Tre Regine”, ritratti di sovrane nelle opere Anna Bolena, Maria Stuarda e Roberto Devereux


PALERMO. Il grande soprano Mariella Devia e il grande couturier Emanuel Ungaro per l’appuntamento che inaugura il prossimo mercoledì 3 febbraio, alle 20.30, la stagione sinfonica del Teatro Massimo. Sinfonie e scene dalla “Trilogia Tudor” di Gaetano Donizetti: Anna Bolena, Maria Stuarda e Roberto Devereux. Tre opere basate su tre personaggi femminili alla Corte d’Inghilterra ma in realtà interamente centrate su Elisabetta I: in Anna Bolena si narrano le vicende dei genitori di Elisabetta, Anna Bolena, condannata al patibolo per tradimento, ed Enrico VIII. Segue poi l’opera in cui avviene l’acceso confronto tra Elisabetta e la rivale, Maria Stuarda, la cugina alla quale la oppone tutto: la religione, la rivalità per il trono d’Inghilterra, infine nella finzione dell’opera anche l’amore per lo stesso uomo. Infine Roberto Devereux, dove è protagonista un’Elisabetta invecchiata ma sempre capace di grandi passioni e scatti d’ira, fino alla rinuncia finale alla vita e al trono.
A interpretarli sarà Mariella Devia, interprete da oltre quarant’ani dei più grandi personaggi femminili nella storia dell’opera lirica. Direttore, Francesco Lanzillotta; maestro del Coro, Piero Monti. Straordinaria vocalità ed eccezionale forza interpretativa, la Devia ha debuttato nel 1973 in Lucia di Lammermoor segnando un punto d'arrivo difficilmente superabile nella storia del belcanto, come le è stato unanimamente riconosciuto dal pubblico e dalla critica nei più importanti teatri del mondo.  
Il suo repertorio assai vasto, coerente e rigoroso, le ha tributato consensi critici e il favore del pubblico, che in tutti i teatri del mondo le ha riservato un'accoglienza entusiasmante. Il Royal Concertgebouw di Amsterdam, il Lyric Opera di Chicago, la Staatsoper di Monaco di Baviera, l’Opéra National e il Théâtre de Champs-Élysées di Parigi, il Teatro Real di Madrid, il Gran Teatre del Liceu a Barcellona, il Teatro dell'Opera di Tokyio sono soltanto alcuni dei palcoscenici che l’hanno vista interprete in ruoli primari. Nel corso della sua intensa e prestigiosa carriera, Mariella Devia ha collaborato con alcuni tra i più autorevoli direttori d'orchestra tra i quali Riccardo Chailly, Zubin Mehta, Riccardo Muti, Claudio Abbado, Richard Bonynge, Gianluigi Gelmetti, Wolfgang Sawallisch, James Levine, Georges Prêtre. A giugno 2014 ha riscosso un clamoroso successo internazionale il suo ritorno alla Carnegie Hall di New York, dove ha interpretato Elisabetta in Roberto Devereux.

A firmare gli abiti di scena sarà Emanuel Ungaro, il grande couturier. Nato in una modesta famiglia di immigrati italiani ad Aix-en-Provence, Ungaro apprende i rudimenti del mestiere del sarto con il padre, per poi partire alla ricerca della propria libertà espressiva a Parigi, dove riesce a essere ammesso nei laboratori di Balenciaga. Nel 1965 crea la marca con il suo nome e apre una maison d’haute-couture con il negozio principale sull’avenue Montaigne. Nel 1996 accetta di associarsi al gruppo italiano Ferragamo. Ma non essendo più proprietario della propria maison, si ritira dal mondo della moda parigina nel 2005.  Oggi tiene conferenze e crea costumi in diversi teatri d’opera: nel 2011 ha realizzato i costumi per Semiramide con la regia di Luca Ronconi al Teatro San Carlo di Napoli. Nel febbraio del 2015,  Carmina Burana per il Teatro dell’Opera di Roma.

                                                                IL PROGRAMMA 

Le tre regine

Gaetano Donizetti
(1797-1848)
Da Anna Bolena
Sinfonia
Coro “Chi può vederla a ciglio asciutto”
Recitativo “Piangete voi? D’onde tal pianto?”
Aria “Al dolce guidami castel natio”
Cantabile “Cielo, ai miei lunghi spasimi”
Recitativo “Suon festivo?”
Cabaletta “Coppia iniqua”

Da Maria Stuarda
Sinfonia
Coro “Vedeste? Vedemmo…”
Recitativo “Io vi rivedo alfin!”
Preghiera “Deh! Tu di un’umile”
Aria “Di un cor che muore”
Cabaletta “Ah, se un giorno da queste ritorte”

Da Roberto Devereux
Sinfonia
Recitativo “E Sara in questi orribili momenti”
Aria “Vivi ingrato, a lei d’accanto”
Recitativo “Che m’apporti?”
Cabaletta “Quel sangue versato”



Direttore Francesco Lanzillotta
Anna Bolena, Maria Stuarda, Elisabetta I Mariella Devia
Smeton, Anna, Sara Damiana Li Vecchi
Percy, Leicester, Cecil Nunzio Gallì
Rochefort, Talbot Italo Proferisce
Cecil, Nottingham Antonio Barbagallo

Abiti di scena di Mariella Devia firmati in esclusiva da Emanuel Ungaro

Orchestra e Coro del Teatro Massimo
Maestro del Coro Piero Monti

AL TEATRO MASSIMO DI PALERMO TURANDOT PER I PIU' PICCOLI

Lunedì 1 febbraio 2016 nella Sala degli Stemmi per bambini di tre e quattro anni


È la storia di Turandot, la bellissima principessa nata con il freddo dentro al cuore, che amava fare gli indovinelli e che un giorno fuggì sulla luna per non sposare nessuno. Ma la storia parla anche di Calaf, un principe bello come il sole, che si innamorò di Turandot e volle chiederla in sposa. Infine, la storia racconta della dolce e coraggiosa Liù, la serva salita sulla luna per ricordare a Turandot che la vita è una sola e che bisogna volere bene.ere e diventare persone migliori.T come… Turandot!” è una fiaba d’amore e capricci, una fiaba che fa ridere e che commuove, che ricorda ai grandi e ai bambini che bisogna aprire il proprio cuore agli altri, perché solo così si può crescOgni mille e mille anni, in Cina accade una magia: la luna si tinge di rosso e le stelle brillano come pezzi di ghiaccio che volano in cielo. Proprio quella notte, tutto il popolo si ferma a raccontare una storia. 


Liberamente tratto da Turandot di Giacomo Puccini 
Drammaturgia musicale Federica FalasconiDrammaturgia 
Francesca Marchegiano 
Regia Lisa Capaccioli

In collaborazione con Teatro Sociale di Como 


venerdì 29 gennaio 2016

CINQUE APPUNTAMENTI POMERIDIANI CON LA GRANDE MUSICA AL PETRUZZELLI

Bari, 29 gennaio 2016

Fondazione Petruzzelli:
Arrivano i Family Concert, cinque appuntamenti pomeridiani con la grande musica
in una rassegna alla portata di tutti che si svolgerà al Teatro Petruzzelli



Dalla Fondazione Petruzzelli in collaborazione con gli Assessorati alle Culture ed al Welfare del Comune e i cinque Municipi di Bari una nuova rassegna musicale in cinque appuntamenti che partirà il 7 febbraio: i Family Concert.

L’iniziativa è stata concepita con l’obiettivo di portare a Teatro una vasta fascia di pubblico che potrà fruire di un orario pomeridiano, le 18.30, comodo anche per i giovanissimi e per gli anziani e di un prezzo alla portata di tutti: i biglietti, in vendita al botteghino del Petruzzelli costeranno 1 euro per i bambini e i ragazzi fino ai 13 anni di età e solo 5 euro per gli altri spettatori.

L’obiettivo della rassegna, nata da un’idea del sovrintendente Massimo Biscardi ed accolta con entusiasmo da Silvio Maselli e Francesca Bottalico, rispettivamente assessori alle Culture ed al Welfare del Comune di Bari, è quello di creare una grande famiglia del Teatro Petruzzelli, luogo che i cittadini possano considerare come una casa della musica, in cui sentirsi a proprio agio, partecipando ad iniziative culturali di qualità.

Domenica 7 febbraio alle 18.30 al Teatro Petruzzelli il maestro Alvise Casellati aprirà la rassegna dei Family Concert con un programma dedicato all’Holberg Suite, op. 40 di Edward Grieg, all’Adagio for Strings, op. 11 di Samuel Barber e alla Sinfonia n. 2 in re maggiore op. 36 di Ludwig van Beethoven.

Ben cinque appuntamenti, nel corso della Stagione 2016, ospiteranno direttori di fama nazionale ed internazionale.

Martedì 15 marzo alle 18.30, Benedetto Montebello dirigerà l’Orchestra del Petruzzelli nella Sinfonia n. 36 in do maggiore KV 425 di Wolfgang Amadeus Mozart e nella Sinfonia n. 4 in si bemolle maggiore op. 60 di Ludwig van Beethoven.

Martedì 7 giugno alle 18.30, sarà la volta del maestro Nicola Paszkowski. In programma la Sinfonia n. 2 in si bemolle maggiore D. 125 di Franz Schubert e la Sinfonia n. 1 in do maggiore op. 21 di Ludwig van Beethoven.

Venerdì 2 settembre alle 18.30, salirà sul podio dell’orchestra del Teatro Roman Brogli-Sacher per dirigere l’Ouverture per orchestra in si minore op.26 “Le Ebridi (La grotta di Fingal)” di Felix Mendelssohn-Bartholdy, la Sinfonia n. 45 in fa diesis minore Hob.I:45 “Degli addii” di Franz Joseph Haydn e la Sinfonia n. 4 in la maggiore op. 90 “Italiana” di Felix Mendelssohn-Bartholdy.

L’ultimo appuntamento avrà luogo martedì 25 ottobre alle 18.30 con Gunter Neuhold che dirigerà l’Ouverture dal “Don Giovanni” KV 527 di Wolfgang Amadeus Mozart, la Sinfonia n. 44 in mi minore Hob.I:44Trauer” di Franz Joseph Haydn e la Sinfonia n. 41 in do maggiore KV 551Jupiter” di Wolfgang Amadeus Mozart

Biglietti in vendita al botteghino del Teatro Petruzzelli e on line su www.bookingshow.it.

Informazioni: 080.975.28.10.

LA PROGRAMMAZIONE DI FEBBRAIO ALLA FONDAZIONE PAOLO GRASSI

Martina Franca - Tutti gli appuntamenti alla Fondazione Grassi

Venerdì 4 febbraio 2016, ore 19.00 - Auditorium Fondazione Paolo Grassi:
Giovanna Carone e Mirko Signorile presentano “Mirazh”. Conferenza-concerto a cura del Presidio del Libro di Martina Franca per il Mese della Memoria. Protagonista il Duo FarLibe composto dal pianista e compositore Mirko Signorile e dalla cantante Giovanna Carone: lui jazzista, lei cantante barocca, s’incontrano su un terreno altro, quello della canzone d’autore in lingua yiddisH; qui trovano una poetica ed un suono comune, da cui nasce il progetto discografico “Mirazh”. 
Ingresso libero.

Sabato 6 febbraio 2016, ore 20.30 - Teatro Paolo Grassi (Cisternino, Piazza dei Navigatori):
Duo Guinga & Mirabassi in concerto. Il jazz d’autore in scena al Teatro Paolo Grassi in un imperdibile concerto organizzato dalla Fondazione in collaborazione con l'Amministrazione Comunale di Cisternino. Sul palcoscenico il duo composto dal chitarrista brasiliano Guinga e dal famoso clarinettista italiano Gabriele Mirabassi. 
Ingresso a pagamento. Biglietto intero: 10,00 € - ridotto under35: 8,00 €.
Info e prenotazioni: 080 4306763 / 340 8224737 - comunicazione@fondazionepaolograssi.it

Domenica 7 febbraio 2016, ore 19.30 - Centro Servizi [Martina Franca, Piazza d’Angiò]:

“Elaion” - Performance di danza contemporanea per il 6° Festival dell’Immagine. Il gruppo performativo della Fondazione Paolo Grassi composto da Luciana Fumarola, Roberta Ceppaglia, Daniele Nardelli e Domenico Maffei in uno spettacolo di danza contemporanea ispirato agli ulivi secolari della terra pugliese. Coreografie di Luciana Fumarola. 
Ingresso libero.

Venerdì 12 febbraio 2016, ore 19.30 - Auditorium Fondazione Paolo Grassi:

Angelo Angelastro presenta "Il bel tempo di Tripoli”. Il giornalista Rai Angelo Angelastro, autore delle rubriche “Tg1 Incontri” e “Tg1 Persone”, incontra il pubblico per presentare il suo nuovo romanzo basato su una storia vera: la testimonianza di un gerarca fascista su un capitolo centrale e ancora oscuro della nostra Storia, il passato coloniale dell’Italia in Africa. A dialogare con l’autore un ospite d’eccezione: il Prof. Matteo Pizzigallo, docente di Relazioni Internazionali all’Università “Federico II” di Napoli. 
Ingresso libero.
Sabato 13 e domenica 14 febbraio 2016 - Sede della Fondazione Paolo Grassi:
“Linguaggi della danza contemporanea” - Workshop di Teatro Danza a cura di Luciana Fumarola.
Un workshop intensivo destinato a danzatori professionisti e amatoriali di qualsiasi età, per approfondire uno dei principali capitoli della danza del XX secolo: il Teatro-Danza. La mattina dalle ore 10.00 alle ore 13.00; il pomeriggio dalle ore 15.00 alle ore 18.00. 
Ingresso a pagamento. Info e prenotazioni: 080 4306763 - comunicazione@fondazionepaolograssi.it

Sabato 20 febbraio 2016, ore 18.00 - Auditorium Fondazione Paolo Grassi:
“I film servono agli psicoanalisti?” Presentazione del libro di Giuseppe Riefolo (psichiatra, psicoanalista Spi) dal titolo “Il film in cinquanta minuti. L’analista al cinema nella stanza di analisi” e conversazione a cura dell’Associazione Teatri&Culture, con la partecipazione di Carlo Dilonardo (regista, Presidente dell’Ass.Teatri&Culture), Giuliana Scarselli (psicologa, psicoterapeuta, psicoanalista), Eugenio Caliandro (giornalista “Nuovo Quotidiano di Puglia”). 
Ingresso libero.
Lunedì 22 febbraio 2016, ore 19.00 - Auditorium Fondazione Paolo Grassi:
“Misericordiosi come il padre. Il volto e le opere di San Pio da Pietralcina” - Testimonianza di Mons. Michele Castoro. La Fondazione Paolo Grassi è lieta di ospitare il secondo incontro de “I dialoghi del Giubileo” organizzati dalla Basilica di San Martino per l’Anno Giubilare. Dopo Mons. Cacucci, ospite speciale sarà Mons. Michele Castoro, Arcivescovo di Manfredonia e San Giovanni Rotondo, il quale offrirà al pubblico la propria testimonianza sul tema della Misericordia. 
Ingresso libero.

Dal 25 al 28 febbraio 2016 - Sede della Fondazione Paolo Grassi:
“Illustrazioni Sonore” - Prima sessione: Illustrare la musica. Workshop di illustrazione applicata alla musica a cura di Francesca Cosanti, con la partecipazione di Paolo Palazzo (compositore e musicista).
Ingresso a pagamento. Info e prenotazioni: 080 4306763 - comunicazione@fondazionepaolograssi.it

Domenica 28 febbraio 2016, ore 19.00 - Auditorium Fondazione Paolo Grassi:  
“Illustrare la musica”: live-painting e musica dal vivo. Performance conclusiva del workshop “Illustrazioni Sonore: illustrare la musica” a cura di Francesca Cosanti e degli allievi del workshop, con la partecipazione di Paolo Palazzo. 
Ingresso libero.


GAIA STRACCAMORE COL CORPO DI BALLO DELL'OPERA DI ROMA DANZA ALLA SALA NERVI

Lunedì 1 febbraio: L’Étoile Gaia Straccamore e la Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma alla Sala Nervi


Il Teatro dell’ Opera di Roma partecipa, lunedì primo febbraio alle ore 18 presso l’Aula Paolo VI (Sala Nervi) in Vaticano, a uno degli eventi per la chiusura dell'Anno mondiale dedicato alla Vita consacrata nella dinamica del Giubileo della misericordia. L’evento è l’Oratorio Sacro che composto e diretto dal Maestro Marco Frisina, si fonda sull'interazione di più linguaggi scenici: musicale, recitativo e coreografico.
L’Étoile del Teatro dell’Opera di Roma Gaia Straccamore - accompagnata da Damiano Mongelli e dodici allievi della Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma, diretta da Laura Comi - danza in quattro quadri itineranti, la coreografia di Manuel Paruccini, Primo Ballerino del Teatro dell’Opera di Roma.
Il Sovrintendente Carlo Fuortes dichiara: “È un grande onore per il Teatro dell’Opera di Roma partecipare a questo evento con la nostra Étoile Gaia Straccamore, il Primo Ballerino Manuel Paruccini, qui in veste di coreografo, Damiano Mongelli e i dodici allievi della Scuola di Danza. Esserci per noi, come per i concerti in occasione del Giubileo della misericordia, è un segno di attenzione e sostegno alle vitali attività culturali che stanno costellando questo Anno Santo”. 
La Direttrice del Ballo Eleonora Abbagnato dichiara: “Affidare al nostro Primo Ballerino, Manuel Paruccini, la realizzazione di una coreografia in un contesto così significativo è per me un passo decisivo per la crescita dei nostri artisti. La presenza della nostra Étoile, Gaia Straccamore, impreziosisce il tutto e quella degli allievi della Scuola di Danza dona gioia a questa straordinaria esperienza in Vaticano”.

La Direttrice della Scuola di Danza Laura Comi dichiara: “Collaborare con il Corpo di Ballo per la realizzazione di un appuntamento così significativo, rappresenta per me e per i ragazzi un momento di arricchimento artistico”.

IL CONCERTO APERITIVO DEL 31 AL TEATRO CARLO FELICE

Concerto aperitivo
domenica 31 gennaio 2016
nel foyer del Teatro Carlo Felice

Domenica 31 gennaio alle ore 11.00, il sedicesimo appuntamento della domenica mattina con i consueti Concerti Aperitivo, sarà realizzato nel foyer del Teatro con Patrizia PRIARONE al pianoforte che accompagnerà la soprano Annarita CECCHINI, il mezzosoprano Simona MARCELLO, il  tenore Antonio MANNARINO ed il baritono Matteo ARMANINO, tutti facenti parte del Coro del Teatro Carlo Felice.
Il programma prevede l’esecuzione di celebri pagine sinfonico-corali composte da alcuni dei maggiori compositori quali  Schubert, Mozart, Schumann, Liszt e  Brahms.
L’iniziativa dei concerti aperitivo, da  quest’anno con la partecipazione di CARISPEZIA quale main sponsor della rassegna, conferma l’attenzione di un pubblico genovese sempre più attento e desideroso di novità culturali, abbinate anche alla possibilità di ascoltare della buona musica sorseggiando un aperitivo nel primo foyer, ambiente suggestivo e raffinato a cura di Mentelocale.

Domenica 31 gennaio 2016 ore 11.00
Foyer Teatro Carlo Felice

Annarita CECCHINI soprano
Simona MARCELLO  mezzosoprano
Antonio MANNARINO   tenore
Matteo ARMANINO baritono

Patrizia PRIARONE pianoforte

Franz Schubert
Ständchen, D 957 n. 4

Wolfgang Amadeus Mozart
Dans un bois solitaire, KV 308 (295b)
Abendempfindung, KV 523

Robert Schumann
Widmung, op. 25 n. 2

Franz Schubert
Du bist die ruh, op. 59 n. 3
Gretchen am Spinrade, op. 2

Franz Liszt
Es muss ein Wunderbares sein, S 314

Franz Schubert
Frühling straum, op. 89 D. 911 n. 11

Johannes Brahms
So lass uns wander, op. 75 n. 3
Es rauschet das Wasser, op. 28 n. 3

Vor der Tür, op. 28 n. 2

GLI APPUNTAMENTI DI FEBBRAIO AL TEATRO ALLA SCALA DI MILANO


UN MESE DENSO DI APPUNTAMENTI

La Stagione 2015/2016 del Teatro alla Scala entra nel vivo con un mese ricco di appuntamenti, per soddisfare gli appassionati di ogni genere musicale.
Gli amanti dell’opera possono approfittare del ritorno di Rigoletto nell’ormai classica messa in scena di Gilber Deflo con le maestose scene di Ezio Frigerio. Un capolavoro assoluto del melodramma italiano che trova piena espressione grazie alla presenza di grandi interpreti quali Leo Nucci e Vittorio Grigolo, oltre alla nuova stella Nadine Sierra.
Continuano anche le repliche de Il Trionfo del Tempo e del Disinganno, che inaugura un ambizioso progetto: la nascita in seno all’Orchestra scaligera di un complesso dedito a prassi esecutiva storicamente informata, con l’obiettivo di rappresentare un’opera barocca ogni Stagione. L’oratorio di Georg Friedrich Händel rappresenta il dialogo tra Bellezza, Piacere, Tempo e Disinganno attraverso una musica che raggiunge vertici assoluti di virtuosismo ed emozione.
Inoltre, un’attesa Prima: Plácido Domingo torna alla Scala in una nuova produzione de I due Foscari per la regia di Alvis Hermanis e sotto la direzione di Michele Mariotti. L’opera si ispira alla vicenda del doge Francesco Foscari e di suo figlio Jacopo, ed è ambientata nella Venezia della metà del XVI secolo, città nella quale Hermanis si è già recato per approfondire la storia della famiglia Foscari.
Dopo il successo della scorsa Stagione, ritorna Lo Schiaccianoci di Nacho Duato che sposa il rispetto per la tradizione con la visione moderna del coreografo. Un mondo elegante di inizio Novecento si fa scenografia di una storia senza tempo, raccontata con minimalismo e freschezza. 
Lungo tutto il mese, una serie di concerti imperdibili per i cultori della musica di ogni età: oltre agli appuntamenti di Invito alla Scala per giovani e over 65 e dei Grandi Spettacoli per Piccoli, il concerto della Stagione Sinfonica diretto da Bernard Haitink, il recital di canto di Waltraud Meier e due concerti della Filarmonica della Scala.
Infine, il Teatro alla Scala festeggia i 50 anni di attività alla Scala di Georges Prêtre con un concerto straordinario con il grande direttore.




giovedì 28 gennaio 2016

PETRUZZELLI, “LE NOZZE DI FIGARO” DI MOZART CON LA REGIA DI CHIARA MUTI

L'OPERA DI MOZART HA RICEVUTO UN BUON SUCCESSO

Scritto da Gaetano Laudadio

Bari –  L’inaugurazione della stagione lirica 2016 della Fondazione Petruzzelli è stata dedicata a Wolfang Amadeus Mozart, con una delle più famose opere, le “Nozze di Figaro” ossia “La folle giornata”.  E’ questa, la prima delle tre opere italiane scritte dal compositore salisburghese su libretto di Lorenzo Da Ponte che ha, tra l’altro, composto anche il “Don Giovanni” e “Così fan tutte”.  Il libretto trae spunto dalla commedia “Le mariage de Figaro” di Beaumarchais, autore della trilogia di Figaro: Il barbiere di Siviglia, Le nozze di Figaro e La madre colpevole ed è stato musicato da Mozart all'età di ventinove anni. L’Imperatore d’Austria aveva tra gli autori preferiti lo scrittore francese  Beaumarchais ed era un grande sostenitore di Giovanni Paisiello e del suo “ Barbiere di Siviglia “,  che nella capitale imperiale divenne l’opera più popolare di tutto il Settecento, con sessanta rappresentazioni nel solo 1783.  Anche per questo motivo, Mozart pienamente convinto della bontà del testo, per vincere le resistenze dell’Imperatore austriaco, decise di rimuovere tutte le scene di satira politica nella commedia rivolte contro la nobiltà per far si che ne ricevesse il consenso.

Così “Le Nozze di Figaro”, finita di comporre il 29 aprile, fu messa in scena al Burgtheater di Vienna, il 1º maggio, 1786, diretta dallo stesso compositore nelle prime due rappresentazioni e da Joseph Weigl nelle repliche. Ottenne un successo strepitoso (con richieste di bis tali da costringere l’imperatore a decretarne il divieto) ed ancora più grande fu il successo al Teatro Nazionale di Praga (dal 17 gennaio 1787).  A Bari l’opera è stata proposta nella versione integrale, con i recitativi, in poco meno di quattro ore, inclusi i tre intervalli. In un intreccio di avvenimenti serrati ed assurdi, che si svolgono nel corso di un’intera giornata, piena di eventi drammatici e comici, di passioni travolgenti ed anche assurde.  A contrapporsi sono le classi sociali di “servi” e “padroni” ed  il libretto di Da Ponte, ispirato alla commedia dello scrittore francese Beaumarchais, contiene evidenti già i segni dell’approssimarsi della Rivoluzione francese. La vicenda ha per protagonista il Conte d'Almaviva, invaghito di Susanna, cameriera della Contessa, che quel giorno si sposa con Figaro, che tenta di far valere lo “ius primae noctis” da lui stesso precedentemente abolito. Ne conseguono una serie di situazioni intrise di tormenti e di capricci,  e l’opera può anche essere letta come una metafora delle diverse fasi dell'amore e ne evidenzia i vari stadi.  Cherubino e Barbarina potrebbero così rappresentare l'amore adolescenziale, Susanna e Figaro l'amore passionale che sboccia, il Conte e la Contessa l'amore annoiato, logorato e senza più alcuna passione, Marcellina e don Bartolo l'amore maturo.
La regia di Chiara Muti, figlia del più noto direttore d’orchestra Riccardo, si è incentrata sugli elementi che Mozart evidenzia in quest’opera e cioè i vizi, le virtù e le miserie dell’uomo. Essenziale la scenografia di Ezio Antonelli, costituita da una pedana centrale, come luogo di pubblico dominio, su cui si svolge l’opera, con le scale che portano alla corte e che rappresentano il simbolo del cambiamento sociale in atto, c’è chi sale e c’è chi scende. Efficace il disegno luci di Vincent Longuemare, che ha dato risalto ai singoli protagonisti del cast ed ai costumi disegnati da Alessandro Lai. Ottima l’Orchestra della Fondazione Petruzzelli, sempre omogenea e coesa, alla seconda esibizione, che con grande rispetto dei tempi ha saputo cogliere le sottigliezze interpretative volute dal giovanissimo direttore americano Mattew Aucoin, il quale oltre che a guidare l’orchestra con determinazione e sicurezza, era anche impegnato al fortepiano. Esordio positivo per il nuovo Coro della Fondazione Petruzzelli, ben preparato, come al solito dal maestro Franco Sebastiani, che come l’Orchestra, dopo la conclusione delle selezioni dello scorso anno, ha ricevuto il suo battesimo sul palco del politeama barese. 

Ottima risposta del pubblico che ha riempito il teatro, applaudendo anche a scena aperta l’intero cast dei giovani artisti che si sono esibiti:  Alessandro Luongo (Figaro), Edwin Crossley-Mercer (Il Conte di Almaviva), Eleonora Buratto (La Contessa di Almaviva), Maria Mudryak (Susanna), Paola Gardina (Cherubino, Laura Cherici (Marcellina), Fabrizio Beggi (Bartolo), Bruno Lazzaretti (Basilio), Giorgio Trucco (Don Curzio), Anne Marine Suire (Barbarina), Matteo Peirone (Antonio). L’opera è stata realizzata in coproduzione con il San Carlo di Napoli e il Massimo di Palermo, i tre teatri più importanti del meridione, con un risultato apprezzabile anche in vista di ulteriori appuntamenti in cui la sinergia si dimostra vincente. Ancora tre repliche sono previste alle 20.30 di venerdi 29 (ore 20.30, e martedi 2 febbraio, mentre domenica 30 è alle ore 18.00.



Le foto sono di Carlo Cofano  

AL TEATRO COSTANZI, PER LA SINFONICA: TERZO CONCERTO "SPECCHI DEI TEMPI"

Al Teatro Costanzi, domenica 31 gennaio 2016, ore 20.30, prosegue la stagione sinfonica con il terzo dei concerti “Specchi del tempo”. Doppio debutto, del Maestro Tito Ceccherini alla direzione dell’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma, di Sunwook Kim al pianoforte sul palcoscenico capitolino. Tre brani, di tre autori di diverse epoche così da creare un ponte musicale ideale tra passato e presente. Il programma sarà così composto: Prom di Franco Donatoni (1927-2000); Concerto per pianoforte e orchestra n.4 di Ludwig van Beethoven (1770-1827); Sinfonia n.5 di Jean Sibelius (1865-1957). La serata sarà aperta dalla breve introduzione a cura del filosofo e musicologo Stefano Catucci.
Il concerto sarà reso ancora più suggestivo grazie alla collocazione dell’Orchestra nella sala del Teatro che garantirà una straordinaria resa acustica e visiva.

Prossimo appuntamento domenica 2 aprile 2016, dirige Markus Stenz. Musiche di Ottorino Respighi, Wolfgang Rihm e Johannes Brahms.

AL TEATRO CARLO FELICE AL VIA IL "DON GIOVANNI"

Don Giovanni al Teatro Carlo Felice
 Dal 30 gennaio al 7 febbraio 2016

Sabato 30 gennaio 2016, alle ore 20.30, Don Giovanni, dramma giocoso in due atti di Lorenzo Da Ponte su musiche di Wolfgang Amadeus Mozart, una delle opere più problematiche e discusse dell’intera storia del teatro lirico, torna dopo quattro anni  al Teatro Carlo Felice.
L’allestimento è frutto di una collaborazione nazionale ed internazionale: Fondazione Teatro Comunale di Modena, Fondazione Teatri di Piacenza, Teatro del Giglio di Lucca, Opera de Tenerife. La regista Rosetta Cucchi spiega così la sua messa in scena: «Ho pensato all’America reaganiana degli anni ’80, ottimista e proiettata verso il futuro, ma dove il moralismo borghese si contrapponeva alla crescente voglia di libertà di una parte della società. Dove le grandi star del rock facevano impazzire i giovani e venivano seguite nelle mode e nei costumi morali e sessuali. Ma anche all’America dove l’ombra dell’AIDS iniziava a prendere forma e c’era chi la giudicava come una giusta punizione divina della corruzione dei costumi. In questo contesto, ho immaginato un Don Giovanni star di uno dei locali alla moda newyorkesi, come poteva essere il mitico Studio 54, amato da tutte le donne e da esse odiato quando stanco e annoiato le rifiuta. Un uomo mito che vive sopra le righe, forse conscio di dover bruciare tutto e subito rifiutando un futuro di decadenza fisica e sperando in una fine spettacolare.»
Le scene sono state realizzate da Andrea De Micheli, i costumi sono curati da Claudia Pernigotti e le luci sono firmate da Luciano Novelli.
La direzione dell’ Orchestra del Teatro Carlo Felice è affidata a Christoph Poppen, più volte applaudito dal pubblico genovese e che ritroveremo nel prossimo concerto sinfonico del 5 febbraio, che  si alternerà con Pablo Assante nelle recite del 2 e 6 febbraio, mentre  il Coro è guidato Patrizia Priarone.
Il cast che affronterà il settecentesco capolavoro mozartiano è composto da nomi di spicco come quello del protagonista Erwin Schrott che si alternerà con il genovese Michele Patti e Alessandro Luongo, la tormentata Donna Elvira sarà interpretata da Maija Kovalevska e Raffaella Lupinacci, due fascinose Donna Anna saranno Serena Gamberoni e Alfiia Karimova, Alex  Esposito e Luciano Leoni interpreteranno il servo Leporello, Francesco Verna e Roberto Maietta Masetto, Sophie  Gordeladze e Lilia Gamberini si alterneranno nel ruolo di Zerlina, Graeme Broadbent sarà il Commendatore e Patrick Vogel Don Ottavio.

Oltre alle precedenti attività collaterali organizzate dal Teatro Carlo Felice intorno a Don Giovanni prima del debutto, ricordiamo ancora  :

Venerdì 29 gennaio, ore 20.30 Teatro Carlo Felice: Prova generale aperta agli Studenti
organizzati dagli Istituti scolastici

la collaborazione del Teatro Carlo Felice  con la COOPERATIVA RADIO TAXI 5966
che vista la presenza di un Taxi in scena in questa edizione del Don Giovanni, ci ha facilmente dato spunto per mettere in atto una serie di azioni congiunte con la Cooperativa Radio Taxi 5966.it, con la quale il Teatro ha già da tempo in corso una collaborazione  che trova, strada facendo, nuovi spunti e forme di esprimersi.
La collaborazione, iniziata nel 2014 in occasione dei festeggiamenti di 40 anni del servizio,  è proseguita in occasione della presentazione dello spettacolare  spot per il Padiglione Liguria di Expo 2015, girato dal Circolo ricreativo culturale tassisti genovesi, in collaborazione con la Cooperativa Radio Taxi Genova. https://www.youtube.com/watch?v=WfJEIxzais4

Nel caso di questa produzione,  tra le varie iniziative intraprese, i clienti radio taxi hanno ricevuto nei giorni  scorsi giorni un buono per poter assistere all’opera a un prezzo agevolato.
  
Un passo in più nella costruzione di relazioni che, oltre a essere reciprocamente interessanti, si traducono anche in concreto vantaggio per i cittadini.



Don Giovanni
Dramma giocoso in due atti
Di Lorenzo Da Ponte
Musica di Wolfgang Amadeus Mozart

Direttore d’orchestra
Christoph Poppen (30, 31, 3, 7)
Pablo Assante (2, 6)

Regia
Rosetta  Cucchi
Scene
Andrea De Micheli
Costumi
Claudia Pernigotti
Luci
Luciano Novelli
Assistente alla regia
Luisa Baldinetti
Maestro al fortepiano
Sirio Restani

Don Giovanni
Erwin Schrott (30)
Michele Patti (31, 2, 6)
Alessandro Luongo (3, 7)

Commendatore
Graeme Broadbent

Donna Anna
Serena Gamberoni (30, 3, 7)
Alfiia Karimova (31, 2, 6)

Don Ottavio
Patrick Vogel

Donna Elvira
Maija Kovalevska (30, 3, 7)
Raffaella Lupinacci (31, 2, 6)


Leporello
Alex  Esposito (30, 3, 7)
Luciano Leoni (31, 2, 6)

Masetto
Francesco Verna (30, 31, 3, 7)
Roberto Maietta (2, 6)



Zerlina
Sophie  Gordeladze (30, 31, 3, 7)
Lilia Gamberini (2, 6)


ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO CARLO FELICE
Maestro del coro Patrizia Priarone


Allestimento Opera de Tenerife – Auditorio Adán Martín
Coprodotto con Fondazione Teatro Comunale di Modena,
Fondazione Teatri di Piacenza, Teatro del Giglio di Lucca

Repliche
Domenica 31 gennaio – (R) 15.30
   Martedì 2 febbraio – (G) 15.30
Mercoledì 3 febbraio – (B) 20.30
   Sabato 6 febbraio – (F) 20.30

Domenica 7 febbraio – (C) 15.30