giovedì 28 gennaio 2016

PETRUZZELLI, “LE NOZZE DI FIGARO” DI MOZART CON LA REGIA DI CHIARA MUTI

L'OPERA DI MOZART HA RICEVUTO UN BUON SUCCESSO

Scritto da Gaetano Laudadio

Bari –  L’inaugurazione della stagione lirica 2016 della Fondazione Petruzzelli è stata dedicata a Wolfang Amadeus Mozart, con una delle più famose opere, le “Nozze di Figaro” ossia “La folle giornata”.  E’ questa, la prima delle tre opere italiane scritte dal compositore salisburghese su libretto di Lorenzo Da Ponte che ha, tra l’altro, composto anche il “Don Giovanni” e “Così fan tutte”.  Il libretto trae spunto dalla commedia “Le mariage de Figaro” di Beaumarchais, autore della trilogia di Figaro: Il barbiere di Siviglia, Le nozze di Figaro e La madre colpevole ed è stato musicato da Mozart all'età di ventinove anni. L’Imperatore d’Austria aveva tra gli autori preferiti lo scrittore francese  Beaumarchais ed era un grande sostenitore di Giovanni Paisiello e del suo “ Barbiere di Siviglia “,  che nella capitale imperiale divenne l’opera più popolare di tutto il Settecento, con sessanta rappresentazioni nel solo 1783.  Anche per questo motivo, Mozart pienamente convinto della bontà del testo, per vincere le resistenze dell’Imperatore austriaco, decise di rimuovere tutte le scene di satira politica nella commedia rivolte contro la nobiltà per far si che ne ricevesse il consenso.

Così “Le Nozze di Figaro”, finita di comporre il 29 aprile, fu messa in scena al Burgtheater di Vienna, il 1º maggio, 1786, diretta dallo stesso compositore nelle prime due rappresentazioni e da Joseph Weigl nelle repliche. Ottenne un successo strepitoso (con richieste di bis tali da costringere l’imperatore a decretarne il divieto) ed ancora più grande fu il successo al Teatro Nazionale di Praga (dal 17 gennaio 1787).  A Bari l’opera è stata proposta nella versione integrale, con i recitativi, in poco meno di quattro ore, inclusi i tre intervalli. In un intreccio di avvenimenti serrati ed assurdi, che si svolgono nel corso di un’intera giornata, piena di eventi drammatici e comici, di passioni travolgenti ed anche assurde.  A contrapporsi sono le classi sociali di “servi” e “padroni” ed  il libretto di Da Ponte, ispirato alla commedia dello scrittore francese Beaumarchais, contiene evidenti già i segni dell’approssimarsi della Rivoluzione francese. La vicenda ha per protagonista il Conte d'Almaviva, invaghito di Susanna, cameriera della Contessa, che quel giorno si sposa con Figaro, che tenta di far valere lo “ius primae noctis” da lui stesso precedentemente abolito. Ne conseguono una serie di situazioni intrise di tormenti e di capricci,  e l’opera può anche essere letta come una metafora delle diverse fasi dell'amore e ne evidenzia i vari stadi.  Cherubino e Barbarina potrebbero così rappresentare l'amore adolescenziale, Susanna e Figaro l'amore passionale che sboccia, il Conte e la Contessa l'amore annoiato, logorato e senza più alcuna passione, Marcellina e don Bartolo l'amore maturo.
La regia di Chiara Muti, figlia del più noto direttore d’orchestra Riccardo, si è incentrata sugli elementi che Mozart evidenzia in quest’opera e cioè i vizi, le virtù e le miserie dell’uomo. Essenziale la scenografia di Ezio Antonelli, costituita da una pedana centrale, come luogo di pubblico dominio, su cui si svolge l’opera, con le scale che portano alla corte e che rappresentano il simbolo del cambiamento sociale in atto, c’è chi sale e c’è chi scende. Efficace il disegno luci di Vincent Longuemare, che ha dato risalto ai singoli protagonisti del cast ed ai costumi disegnati da Alessandro Lai. Ottima l’Orchestra della Fondazione Petruzzelli, sempre omogenea e coesa, alla seconda esibizione, che con grande rispetto dei tempi ha saputo cogliere le sottigliezze interpretative volute dal giovanissimo direttore americano Mattew Aucoin, il quale oltre che a guidare l’orchestra con determinazione e sicurezza, era anche impegnato al fortepiano. Esordio positivo per il nuovo Coro della Fondazione Petruzzelli, ben preparato, come al solito dal maestro Franco Sebastiani, che come l’Orchestra, dopo la conclusione delle selezioni dello scorso anno, ha ricevuto il suo battesimo sul palco del politeama barese. 

Ottima risposta del pubblico che ha riempito il teatro, applaudendo anche a scena aperta l’intero cast dei giovani artisti che si sono esibiti:  Alessandro Luongo (Figaro), Edwin Crossley-Mercer (Il Conte di Almaviva), Eleonora Buratto (La Contessa di Almaviva), Maria Mudryak (Susanna), Paola Gardina (Cherubino, Laura Cherici (Marcellina), Fabrizio Beggi (Bartolo), Bruno Lazzaretti (Basilio), Giorgio Trucco (Don Curzio), Anne Marine Suire (Barbarina), Matteo Peirone (Antonio). L’opera è stata realizzata in coproduzione con il San Carlo di Napoli e il Massimo di Palermo, i tre teatri più importanti del meridione, con un risultato apprezzabile anche in vista di ulteriori appuntamenti in cui la sinergia si dimostra vincente. Ancora tre repliche sono previste alle 20.30 di venerdi 29 (ore 20.30, e martedi 2 febbraio, mentre domenica 30 è alle ore 18.00.



Le foto sono di Carlo Cofano  

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