mercoledì 31 marzo 2021

Domenica 4 aprile, Zubin Mehta alla Scala con Schubert e Bruckner.

              Zubin Mehta alla Scala con Schubert e Bruckner.


 

Domenica 4 aprile alle ore 20 la Sinfonia n° 3 di Schubert e la n° 9 di Bruckner

in streaming sul sito e sui canali social del Teatro

 

Il Maestro Zubin Mehta è tornato oggi alla Scala per le prove del concerto che sarà disponibile in streaming sul sito web e sulle pagine Facebook e YouTube del Teatro per una settimana a partire dalle 20 di domenica 4 aprile. Nello scorso febbraio il Maestro Mehta aveva diretto un concerto sinfonico, ma aveva dovuto interrompere le prove di Salome di Richard Strauss a causa di un’indisposizione ed era stato sostituito dal Direttore Musicale Riccardo Chailly. E proprio il Maestro Chailly insieme al Sovrintendente Meyer si è unito ieri all’applauso affettuoso dall’Orchestra per il ritorno di Mehta al Piermarini. Il programma del concerto di domenica prevede la Sinfonia n° 3 di Franz Schubert e la Sinfonia n° 9 di Anton Bruckner, una pagina di intensa spiritualità che ben si addice al periodo pasquale.

Il Maestro Mehta ricorda, nell’intervista a Liana Püschel che sarà pubblicata nel numero di marzo del Magazine del Teatro: “Ho studiato la Nona di Bruckner con il grande Bruno Walter, quando ero molto giovane e mi trovavo per la prima volta a Los Angeles. Come giovane direttore, Bruno Walter mi accolse a casa sua: io avevo tantissime domande e lui era molto, molto gentile. All’epoca stava incidendo il disco della Nona sinfonia con la Los Angeles Philharmonic e io ero lì. Sono cresciuto con quel disco. La Nona di Bruckner è stata anche la prima sinfonia che ho inciso con i Wiener Philharmoniker, nel 1965. Da allora l’ho eseguita parecchie volte con loro, e poi a New York, a Los Angeles… Sono molto legato a questa sinfonia che per me rappresenta l’addio di Bruckner al mondo: la fine del terzo movimento è veramente l’addio”.

 

Zubin Mehta

La cronologia della collaborazione tra Zubin Mehta e la Scala comprende, oltre ai numerosi concerti con i complessi scaligeri, la Los Angeles e la Israel Philharmonic, un vasto repertorio operistico, a cominciare da Salome nel 1974. Come interprete verdiano, Mehta dirige Il trovatore nel 1978 nell’allestimento di Luchino Visconti, Jérusalem per l’anno verdiano 2001, ospiti i complessi della Wiener Staatsoper con il memorabile spettacolo di Robert Carsen, Aida nell’allestimento di Peter Stein e Falstaff con Ambrogio Maestri e la regia di Damiano Michieletto ambientata a Casa Verdi.  Ricordiamo inoltre un titolo pucciniano, Turandot nel 1976 con l’allestimento di Margherita Wallmann, uno wagneriano, Tannhäuser con la Fura dels Baus, e uno mozartiano, Die Entführung aus dem Serail eseguito nel 2017 per ricordare il ventennale della scomparsa di Giorgio Strehler e il decennale di quella di Luciano Damiani riprendendo lo storico spettacolo che proprio Mehta aveva battezzato al Festival di Salisburgo. Nei mesi scorsi il Maestro è stato tra i protagonisti della ripresa dell’attività del nostro Teatro dopo il lockdown dirigendo quattro recite de La traviata in forma di concerto con Marina Rebeka in settembre e due concerti sinfonici dedicati a Richard Strauss e Gustav Mahler in ottobre. Nel febbraio 2021 ha diretto l’Orchestra scaligera in un concerto in streaming con pagine di Beethoven, Mozart e Schubert.   

 

Domenica 4 aprile 2021 ~ ore 20

In streaming sul sito web e sui canali social del Teatro alla Scala

 

Concerto sinfonico

 

Orchestra del Teatro alla Scala

Direttore Zubin Mehta

 

Franz Schubert

Sinfonia n. 3 in re magg. D 200

 

Anton Bruckner

Sinfonia n. 9 in re min.

 


Daniele Gatti dirige l’Orchestra del Maggio in un ‘fuori programma’ per celebrare la Pasqua.

 Daniele Gatti dirige l’Orchestra del Maggio in un ‘fuori programma’ per celebrare la Pasqua.





 Il concerto registrato il 2 aprile 2021 sarà trasmesso in streaming sul sito della Fondazione
 dal giorno 3
alle ore 20. In programma le composizioni di Franz Joseph Haydn,
 Antonio Vivaldi,
Tōru Takemitsu e Richard Wagner.
 

I programmi pasquali del Maggio comprendono anche il concerto diretto da Zubin Mehta al Duomo di Orvieto, registrato lunedì 22 marzo 2021 che verrà trasmesso da Rai Cultura su Rai 1, il 2 aprile, dopo la celebrazione della Via Crucis e in replica sabato 3 aprile alle ore 19.35 su Rai 5
 

Firenze 31 marzo 2021 - Il Teatro del Maggio celebra la Pasqua con un concerto sinfonico ‘fuori programma’ del maestro Daniele Gatti e l’Orchestra del Maggio che verrà registrato il 2 aprile 2021 alle ore 19, e trasmesso in streaming sul sito della fondazione da sabato 3 aprile 2021 alle ore 20.
 
Il programma, interamente dedicato alle celebrazioni pasquali, prevede la Sinfonia
 in fa minore Hob. I:49
La passione di Franz Joseph Haydn, la Sinfonia in si minore Al Santo Sepolcro
 RV 169 di Antonio Vivaldi, il
Requiem per orchestra d’archi di Tōru Takemitsu e il Preludio
 dell’Atto III e l’
Incantesimo del Venerdì Santo dal Parsifal di Richard Wagner.
 

Si aggiunge alla programmazione pasquale del Maggio anche il concerto diretto dal maestro
 Zubin Mehta al Duomo di Orvieto con il Coro e l’Orchestra del Maggio, registrato lunedì 22
marzo 2021, che sarà trasmesso da Rai Cultura su Rai 1 il 2 aprile dopo la celebrazione della via Crucis (e in replica sabato 3 aprile alle ore 19.35 su Rai 5). In programma tre composizioni
 di Wolfgang Amadeus Mozart: la Sinfonia in sol minore K. 550, la
Messa dell’incoronazione
 in do maggiore K. 317 e il mottetto “Ave verum corpus”. Solisti: Eva Mei, Francesca Cucuzza,
 Valentino Buzza e Emanuele Cordaro. Maestro del Coro: Lorenzo Fratini.
 

In apertura del concerto del maestro Daniele Gatti la Sinfonia in fa minore Hob. I:49, La passione di Franz Joseph Haydn in cui il compositore esplora un nuovo stile strumentale più introspettivo, drammatico e di intensa qualità emozionale. A seguire la Sinfonia in si minore Al Santo Sepolcro
 RV 169 di Antonio Vivaldi brano con due soli movimenti di straordinaria intensità composto, secondo alcuni studi sulla sua genesi, per la liturgia della Settimana Santa del veneziano Ospitale della Pietà. Si continua con il
Requiem per orchestra d’archi di Tōru Takemitsu, brano che
 Igor Stravisnkij ascoltò per puro caso a Tokyo in
una trasmissione radiofonica di cui era ospite, composto da una melodia irregolare che si avvita e si contorce su se stessa. A chiudere due brani tra i più rappresentativi del periodo pasquale, sia in ambito lirico che sinfonico: il preludio Atto III e l’Incantesimo del Venerdì santo dal Parsifal di Richard Wagner, che fanno parte del grande rito della prima scena dell’atto conclusivo dell’opera, dalla sorprendente autonomia e compiutezza orchestrale.


 
Nel mese di aprile sono previsti altri appuntamenti sinfonici che saranno registrati: il concerto del maestro Zubin Mehta con la violinista Vilde Frang (11 aprile), del maestro Daniel Harding (12 aprile), del maestro Christoph Eschenbach (16 aprile) il quale “chiuderà” la stagione sinfonica 20/21 del Maggio. Sempre in aprile i primi due appuntamenti della sezione sinfonica della 83esima edizione del Festival del Maggio Musicale 2021 con l’inaugurazione affidata al maestro Daniele Gatti
 il 26 aprile e l’appuntamento con il maestro Daniel Harding il 29 aprile che sarà anche sul podio dell’opera inaugurale
Adriana Lecouvreur di Francesco Cilea nel nuovo allestimento di
 Frederic Wake-Walker (27 aprile).
 

Franz Joseph Haydn - Sinfonia n. 49 in fa minore Hob. I:49, La passione

La Sinfonia n. 49 in fa minore, La passione fu composta da Haydn nel 1768 per la corte del principe Esterházy. L’appellativo - che non è d’autore ma fu apposto dall'editore per puri fini commerciali - si deve allo spirito drammatico e concitato della composizione ed è da collegarsi al clima dello Sturm und Drang, il movimento preromantico che investì il mondo delle arti alla fine del Settecento. Tuttavia i tratti distintivi della sinfonia come la tonalità d’impianto in modo minore, il clima cupo e serioso, le numerose tensioni armoniche create da successioni di accordi dissonanti, l’atteggiamento carico di pathos e a tratti dolente, nonché l’impianto formale tipico dell’antica sonata da chiesa - con l’alternanza di movimenti lenti e movimenti animati - contribuirono in passato ad alimentare la suggestione che dietro la composizione vi fosse un’ispirazione religiosa.

 

Antonio Vivaldi - Sinfonia in si minore Al Santo Sepolcro RV 169 

Nel 1703 Antonio Vivaldi fu nominato maestro di violino all’Ospedale della Pietà di Venezia. L’incarico, che si protrasse per oltre un ventennio, segnò l’inizio della sua fortunata carriera in laguna. Molte tra le più belle pagine di musica strumentale e vocale del prete rosso furono infatti composte in quegli anni per le giovani allieve del pio istituto che regolarmente si esibivano in concerto in occasione delle celebrazioni domenicali e delle festività del calendario liturgico. La Sinfonia in si minore per archi e basso continuo Al Santo Sepolcro RV 169 fu verosimilmente composta per le virtuose dell’Ospedale della Pietà in occasione della Settimana Santa. Articolata in due movimenti - Adagio molto e Allegro ma poco - la composizione ha un carattere raccolto e austero e prevede un organico essenziale circoscritto ai soli archi, senza aggiunta di organo o cembalo per la realizzazione del basso continuo. Il mistero della morte di Cristo suggerisce a Vivaldi una scrittura anch’essa essenziale che rinuncia volutamente a ogni effetto di fascinazione strumentale e si caratterizza per il reiterato intervallo di seconda minore, simbolo musicale di dolore e sofferenza.

 

Tōru Takemitsu - Requiem per archi

Autore di centinaia di composizioni, Toru Takemitsu è il più noto ed eseguito compositore giapponese nel mondo. Figura chiave della scena musicale internazionale del secolo scorso, Takemitsu è stato un artista eclettico, curioso e sempre pronto a recepire stimoli sonori provenienti da altre culture per inglobarli in un discorso musicale fortemente identitario. Appassionato di cinema, Takemistu deve la sua formazione in materia di musica da film a Fumio Hayasaka, maestro, mentore e amico alla cui memoria dedicherà il Requiem per archi. Composto nel 1957, il Requiem rivelò il talento di Takemistu al mondo occidentale grazie all’endorsement di Igor Stravinskij che ne rimase favorevolmente colpito dopo averlo ascoltato in radio durante una visita in Giappone. La pagina è in un solo movimento articolato in tre sezioni asimmetriche dai contorni sfumati dove il silenzio, elemento primario nell’estetica di Takemitsu, ha un ruolo fondamentale. Il tema pare infatti nascere dal nulla e dopo aver subito una serie di elaborazioni tortuose svapora nel silenzio, nell’illusione di un tempo infinito.

 

Richard Wagner - Parsifal: Preludio atto III e Incantesimo del Venerdì Santo

Tenuto a battesimo da Hermann Levi al Festival di Bayreuth il 26 luglio del 1882, Parsifal è l’ultimo dramma musicale di Richard Wagner. Nel mito medioevale di Parsifal, cavaliere della Tavola Rotonda votato alla ricerca del Santo Graal, si ritrovano temi particolarmente congeniali alla poetica wagneriana. Il Parsifal di Wagner, il ‘puro folle’ perché inizialmente inconsapevole del proprio destino, è l’eletto alla conservazione e difesa della santa reliquia. Ma la via che porta alla rivelazione è lunga e disseminata di ostacoli e tentazioni. Dopo aver affrontato e sconfitto il mago Klingsor, rappresentante del mondo del Male, e riconquistato la Sacra lancia della salvezza, Parsifal vaga senza meta per un tempo indefinito, in un cammino di trasformazione spirituale. Temprato dalla sofferenza e spinto dalla fede, all’inizio del terzo e ultimo atto, giunge finalmente al castello di Montsalvat, tempio dei cavalieri del Graal. L’intenso Preludio orchestrale che apre il terzo atto descrive il senso di solitudine e di sgomento provati da Parsifal nel suo lungo vagare. Ma il tempo della redenzione è ormai vicino e dopo il rito dell’investitura e della benedizione impartitagli dall’anziano cavaliere Gurnemanz, Parsifal si avvia al castello. Risuona in orchestra l’Incantesimo del Venerdì Santo, un pannello sonoro di elegiaca bellezza che descrive il risveglio della Natura ai primi raggi del sole mattutino. Nell’avvolgente melodia degli archi fluttuano dolcemente le sonorità dei legni e risuonano come echi di giubilo in lontananza gli squilli degli ottoni: è il benevolo presagio della rinascita e della salvazione finale.

Prime anticipazioni sulla stagione allo Sferisterio di Macerata con due produzioni operistiche in forma scenica ed una speciale anteprima a fine maggio.

Prende forma la nuova edizione del Macerata Opera Festival che, nonostante il perdurare della emergenza pandemica, si svolgerà con due produzioni operistiche in forma scenica allo Sferisterio dal 23 luglio al 13 agosto 2021 e una speciale anteprima a fine maggio, per la prima volta dedicata ai più piccoli e alle famiglie.



 Il calendario festivaliero del centenario sarà completato da una serie di altri appuntamenti con la danza, con la musica crossover, con approfondimenti e conversazioni, appuntamenti Education che saranno annunciati nelle prossime settimane.

Il programma, approvato dal nuovo CdA, si svolgerà lungo precise linee guida insostituibili: la salute e la sicurezza di pubblico, artisti e maestranze, la sostenibilità e congruità economica dell’investimento, il sostegno al territorio e la qualità tecnico-artistica della proposta.
 
Il 2021 è particolarmente significativo per la storia dell’opera a Macerata: ricorrono infatti i cento anni dal primo allestimento in scena allo Sferisterio: Aida di Giuseppe Verdi il 27 luglio 1921.
 
«Abbiamo lavorato ininterrottamente in questi mesi per dare vita alla 57a stagione lirica che celebra i 100 anni della prima rappresentazione lirica allo Sferisterio, Aida di Verdi nel 1921 – ha detto il presidente dell’Associazione e sindaco di Macerata Sandro Parcaroli –; una stagione importante che coincide con i nostri primi cento anni. Ci stiamo preparando a vivere l’anno di un anniversario speciale che celebra un luogo e un’arte divenuti, da quel giorno, simbolo identitario del nostro territorio. La sicurezza e la congruità dell’investimento, oltre chiaramente alla promozione del territorio e alla qualità culturale della proposta, sono stati i nostri punti cardine consapevoli anche dell’importanza dell’impatto economico sul territorio del Macerata Opera Festival. Nonostante la condizione pandemica ancora critica ma fiduciosi per il futuro siamo sicuri che la stagione lirica sarà esempio di rinascita culturale e sociale per la nostra città e per il nostro territorio».
 
«La meravigliosa fabbrica culturale di Macerata – afferma Antonino Pettinari vicepresidente dell’Associazione – racconta i suoi primi 100 anni di opera lirica, attraverso la sua energia e l’eccellenza di un territorio autentico, vero come quello marchigiano. Lo Sferisterio rappresenta perfettamente lo specchio dei cambiamenti sociali e tecnologici della città e della società e ha sempre dimostrato di essere all’avanguardia. La celebre “Traviata degli specchi”, ormai nota in tutto il mondo, è l’esempio più lampante di come le produzioni dello Sferisterio facciano parte di un patrimonio lirico condiviso a livello mondiale e di come, da Macerata, ci sia sempre stata, a livello artistico, organizzativo e istituzionale, una visione del futuro».
 
L’edizione 2021 del Macerata Opera Festival sarà inaugurata venerdì 23 luglio da Aida, stessa opera verdiana scelta nel 1921 dal Conte Pier Alberto Conti; una decisone dettata in primo luogo dall’amore per il soprano Francisca Solari che interpretò il ruolo della protagonista, aprendo quindi una nuova fase storica per lo Sferisterio – già stadio del gioco della palla al bracciale dove si erano “esibiti” vari campioni come Carlo Didimi cantato anche da Leopardi. L’opera – come annunciato lo scorso anno – sarà presentata in una nuova produzione affidata alla regista Valentina Carrasco, argentina, con un passato nella Fura dels Baus, e con sul podio il direttore musicale del Macerata Opera Festival, Francesco Lanzillotta. Protagonisti in scena Maria Teresa Leva (Aida), Luciano Ganci (Radames), Veronica Simeoni (Amneris), Marco Caria (Amonasro). Lo spettacolo avrà le scene di Carles Berga, i costumi di Silvia Aymonino, le coreografie di Massimiliano Volpini e le luci di Peter van Praet. L’edizione di Aida allo Sferisterio nel 2021 celebrerà anche un’altra ricorrenza: saranno infatti i 150 anni dal debutto al Cairo nel 1871. Repliche previste domenica 1 agosto, sabato 7 agosto, giovedì 12 agosto.
 
«L’opera allo Sferisterio nasce da un atto d’amore che non si è mai interrotto – sottolinea il sovrintendente Luciano Messi –, quello dei Cento Consorti che nel 1829 lo edificarono “ad ornamento della città e diletto pubblico”; quello di Pier Alberto Conti che per amore di Francisca Solari rese possibile la prima opera lirica nel 1921; quello dell’Amministrazione Comunale che nel 1967 lo rese un teatro all’aperto destinato ad essere famoso nel mondo; quello di tante persone che lo hanno consegnato integro e vitale fino ai giorni nostri. Assieme a tutte le maestranze dello Sferisterio rinnoviamo oggi questo atto d’amore per un presidio identitario del nostro territorio e del nostro Paese, un’infrastruttura culturale formidabile sulla quale investire anche in ottica di recovery plan. Ogni anno puntiamo ad offrire impiego a oltre 500 professionisti (2/3 dei quali residenti nelle Marche); Regione Marche e Comune di Macerata investono mediamente un milione di euro sul MOF. La ricaduta economica diretta è di 3,2 milioni, il valore aggiunto generato è stimato in 7,7 milioni per un totale di 10,9 milioni e un effetto moltiplicatore di oltre 10 volte. Il tema adesso è riaprire davvero i luoghi della cultura e dello spettacolo e mantenerli aperti: ciò sarà possibile attuando protocolli chiari e sempre più accurati, sull’esempio di quanto già fatto lo scorso anno, quando siamo riusciti ad andare in scena con la forma di spettacolo più complessa che esista, senza alcun caso di contagio fra il pubblico e i lavoratori».
 
«I cento anni dell’opera allo Sferisterio  – dichiara Marco Moreschi, direttore generale di Banco Marchigiano – che cadono in un contesto così complicato sono ben più di un anniversario, sono la celebrazione della più alta forma di libertà, la Cultura! Cultura che non si ferma, che unisce, che coinvolge. E in questa circostanza il Macerata Opera Festival riesce altresì a fare sintesi con un programma davvero di livello ed estremamente eterogeneo. Il Banco Marchigiano è un orgoglioso partner del MOF condividendone lo stesso spirito di relazione comunitaria, di unione e sintesi».
 
Le contingenze legate al protrarsi della pandemia hanno purtroppo costretto alla posticipare la seconda nuova produzione del 2021, quella del Barbiere di Siviglia di Rossini, vincitrice del bando internazionale con la regia di Daniele Menghini, le scene di Davide Signorini e i costumi di Nika Campisi, che sarà dunque presentata nel 2022.
 
Rimane in programma invece lo spettacolo più rappresentativo e iconico delle produzioni allo Sferisterio degli ultimi trent’anni, La traviata “degli specchi” ideata nel 1992 (e ripresa poi per altre sette edizioni sino al 2018) da Josef Svoboda ed Henning Brockhaus, che verrà riallestita con novità registiche, coreografiche e nei costumi, debutterà come previsto domenica 25 luglio (repliche sabato 31 luglio, domenica 8 agosto, venerdì 13 agosto) con i costumi di Giancarlo Colis, le coreografie di Valentina Escobar e le luci dello stesso Brockhaus e di Fabrizio Gobbi. Nel ruolo della protagonista il soprano Claudia Pavone, festeggiata Gilda nel Rigoletto del 2019, insieme a Marco Ciaponi (Alfredo), Sergio Vitale (Giorgio Germont). Sul podio il giovanissimo talento Paolo Bortolameolli.
 
Con la FORM - Orchestra Filarmonica Marchigiana, nelle due produzioni ci sarà, come sempre, il Coro Lirico Marchigiano “Vincenzo Bellini” diretto da Martino Faggiani e ancora la Banda Salvadei.
 
«Anche quest’anno – sottolinea il direttore musicale Francesco Lanzillotta – allo Sferisterio possiamo vantare importanti debutti per esempio quello di Maria Teresa Leva come Aida, di Marco Ciaponi come Alfredo e di Sergio Vitale come Germont. Parallelamente ritornano artisti molto amati dal pubblico come Veronica Simeoni, Luciano Ganci, Marco Caria e Claudia Pavone che, dopo il successo nei panni di Gilda di due anni fa, vestirà quelli di Violetta. Proseguiamo il percorso di scoperta e valorizzazione di giovani cantanti sui quali investire: Francesco Auriemma, Alessio Cacciamani, Francesco Fortes, Marco Puggioni, Maritina Tampakopoulou, Valeria Tornatore. Un debutto molto interessante sarà quello del direttore Paolo Bartolameolli, recentemente nominato Direttore Associato della Los Angeles Philharmonic».
 
Rimane consolidata la struttura del festival così come caratterizzato negli ultimi anni, con una ricca impaginazione di appuntamenti che scandiranno anche l’edizione 2021 “100x100Sferisterio” – ci saranno i consueti spettacoli di Palco Reverse, i concerti Crossover, convegni e attività di charity – che già nel primo weekend presenta uno degli appuntamenti più attesi, lo spettacolo di danza con l’étoile russa Svetlana Zacharova (sabato 24 luglio) dal titolo “Pas-de-deux for Toes and Fingers” con la partecipazione della star del violino Vadim Repin, una gruppo di primi ballerini del Bolshoi di Mosca, come l’italiano Jacopo Tissi, Mikhail Lobukhin, Denis Savin e Vyacheslav Lopatin che saranno i partner della Zacharova in una serie di coreografie con le musiche eseguite dal vivo.
 
«Il Macerata Opera Festival rispecchierà – ribadisce la direttrice artistica Barbara Minghetti – l’intento del titolo, “100x100Sferisterio”: un festival per tutti. Aida rappresenta la storia, ricordando l’edizione del 1921, data simbolica per una comunità che da allora è tornata a raccogliersi dentro lo Sferisterio. La Traviata, nell’allestimento che ha reso celebre lo Sferisterio nel mondo, verrà rivisitata. Il progetto di coinvolgimento dei più piccoli e delle loro famiglie fa un grande passo avanti portando allo Sferisterio uno spettacolo ispirato al Rigoletto e pensato per un pubblico che desideriamo vedere in teatro sempre più spesso. Stiamo anche lavorando ad altre novità crossover e per Palco Reverse. Non mancheranno in programma specifiche occasioni di coinvolgimento del territorio come di incontro con ospiti che speriamo possano venire da lontano».
 
Per la prima volta l’attività per i più piccoli entrerà allo Sferisterio per un intero weekend con tre appuntamenti pensati appositamente per i giovani e le famiglie. Venerdì 28 maggio (ore 21 – Opera Domani per la scuola primaria e secondaria di primo grado) andrà in scena Rigoletto. I misteri del teatro, un progetto di Opera Domani ispirato alla celebre opera verdiana, diretto da Cesare Della Sciucca, con la regia di Manuel Renga e le scene e i costumi di Aurelio Colombo. Sabato 29 maggio (ore 17 e ore 18.30 – Opera Kids per le scuole dell’infanzia) il palcoscenico sarà per Il guardiano e il buffone ovvero Rigoletto (che ride e che piange) mentre domenica 30 maggio (ore 17 e ore 18 – Opera Baby per gli asili nido) Si gioca e si cresce ovvero Storia di Gilda e Rigoletto. Per tutti gli spettacoli sono già in corso le iscrizioni ai percorsi di formazione e guida all’ascolto. Il percorso formativo di “Sferisterio Education” copre l’intero arco scolastico ed è realizzato dall’Associazione Arena Sferisterio in collaborazione con il Comune di Macerata e AsLiCo con il sostegno di Trevalli Cooperlat, children partner del festival. Confermate anche le due anteprime di Aida e La traviata il 20 e il 21 luglio.
 
Il percorso di avvicinamento a questa edizione celebrativa sarà scandito da un countdown che partirà il 14 aprile sui social del Macerata Opera Festival a cento giorni dall’apertura del 23 luglio con foto, ricordi, pensieri raccolti dall’archivio dello Sferisterio, dal pubblico, e naturalmente dalle maestranze e dagli artisti che hanno calcato il palcoscenico maceratese. Non mancheranno nuove attività e iniziative da scoprire lungo il percorso di avvicinamento al festival, come quelle che presenteranno Fondazione Carima o Romcaffè, storico sponsor sin dai primi anni Ottanta, che celebrerà il centenario dell’opera allo Sferisterio con un’iniziativa in cui la sua storia d’impresa (che compirà 100 anni nel 2025) si sposa con l’opera lirica e con l’amore per lo Sferisterio, per Macerata e per tutto il territorio.
 
«Consapevoli dell’importanza del Macerata Opera Festival e delle celebrazioni del centenario per tutta la città, con il sindaco, il sovrintendente e la direttrice artistica abbiamo da subito lavorato a un programma che coinvolgesse tutta la città in un anno in cui ricorrono altri anniversari importanti come la nascita di Carlo Perucci che contribuì a rendere grande l’opera a Macerata - ha aggiunto l’assessore alla Cultura del Comune di Macerata Katiuscia Cassetta –. Per questo tutta la città e i suoi spazi più belli, da Palazzo Buonaccorsi al Corridoio Innocenziano, saranno coinvolti nei festeggiamenti con mostre e incontri di qualità partendo dal coinvolgimento dei più piccoli fino ai giovani artisti per far rivivere a tanti i ricordi più belli degli anni di storia dell’opera a Macerata».
 
La vendita dei biglietti è già aperta dallo scorso con prezzi invariati rispetto al 2020. Coloro che avevano acquistato i biglietti per Il barbiere di Siviglia saranno contattati direttamente per le opportune procedure da seguire.
 
Il Macerata Opera Festival è realizzato dall’Associazione Arena Sferisterio con Comune di Macerata, Provincia di Macerata, Ministero della Cultura, Regione Marche e grazie a un gruppo di privati fra cui il Banco Marchigiano come Major Sponsor.
Un ringraziamento particolare e ai Cento Mecenati che sostengono attraverso Art Bonus l’attività del festival.

lunedì 29 marzo 2021

Katia Ricciarelli martedì 30 marzo alle ore 18.30, dalla Sala Esedra del Museo Teatrale alla Scala.


 Per il ciclo “Grandi voci alla Scala”, appuntamento in streaming con Katia Ricciarelli martedì 30 marzo alle ore 18.30, dalla Sala Esedra del Museo Teatrale alla Scala. Il celebre soprano - che alla Scala ha cantato ne I due Foscari, Turandot, Il viaggio a Reims, Luisa Miller oltre che in diversi concerti – sarà protagonista di un incontro a cura di Sabino Lenoci e Giancarlo Landini, direttore e vicedirettore della rivista “l’opera”.

L’incontro sarà trasmesso in diretta streaming sul sito www.teatroallascala.org e sui canali Facebook e YouTube del Teatro alla Scala e su www.loperaonline.com

Le riprese saranno curate da Università IULM.

Lo Stabat Mater, capolavoro musicale liturgico di Gioachino Rossini, per il Concerto di Pasqua 2021, in diretta dal Teatro Lirico di Cagliari, il 2 aprile alle 21,00.

Lo Stabat Mater, capolavoro musicale liturgico di Gioachino Rossini, per il Concerto di Pasqua 2021, in diretta dal Teatro Lirico di Cagliari, il 2 aprile alle 21, su Videolina e in live streamingin collaborazione con il Gruppo L’Unione Sarda.

 


Dopo il tanto atteso ritorno, dopo un anno, dell’opera lirica, Madama Butterfly di Puccini la settimana scorsa ha riscontrato un pieno successo di ascolti e il gradimento del pubblico, ecco il tradizionale Concerto di Pasqua per tutta l’affezionatissima platea virtuale del Teatro Lirico di Cagliari che viene diffuso, in diretta televisiva e sui canali web del Gruppo L’Unione Sarda, sempre grazie alla collaborazione fra la fondazione lirico-sinfonica sarda e il gruppo editoriale che riunisce il più antico quotidiano regionale, con l’emittenza televisiva e le piattaforme web.

 

Si tratta di un concerto sinfonico-corale che propone all’ascolto del pubblico uno dei massimi capolavori musicali della storia, ineguagliabile per sacralità e spiritualità e che viene trasmesso in diretta dal Teatro Lirico di Cagliari, venerdì 2 aprile alle 21, sull’emittente televisiva Videolina (Canale 10 del Digitale Terrestre - su satellite al Canale 819 di Sky e TivùSat) e in live streaming su www.videolina.it e www.unionesarda.it.

 

Il programma musicale prevede infatti l’esecuzione di: Stabat Mater per soli, coro e orchestra di Gioachino Rossini.

 

Lo Stabat Mater di Gioachino Rossini (Pesaro, 1792 - Parigi, 1868) è un vero e proprio monumento musicale sacro, eseguito, per la prima volta, nella Salle Ventadour di Parigi il 7 gennaio 1842, con, fra i quattro solisti, il tenore cagliaritano Giovanni Matteo De Candia, in arte Mario. L’occasione per la composizione dello Stabat Mater si presenta durante un viaggio in Spagna che Rossini intraprende nel 1831 al seguito di un amico banchiere, il marchese Alejandro Maria Aguado. A Madrid incontra l’arcidiacono della città, Don Francisco Fernandez de Varela, il quale insiste per ottenere da lui uno Stabat Mater. Rossini ritorna a Parigi e si accinge alla composizione dell’opera: ne completa sei pezzi nel 1832, mentre i rimanenti sei vengono composti da un compagno di studi alla scuola di Padre Mattei, Giuseppe Tadolini. In questa forma lo Stabat Mater viene eseguito il Venerdì Santo del 1833 nella Cappella di San Felipe el Real a Madrid. Nel 1841 Rossini riprende in mano la partitura, la rivede, la completa e compone quattro brani, in sostituzione dei sei scritti da Tadolini dieci anni prima. La prima esecuzione pubblica della versione finale ha luogo, appunto, a Parigi nel 1842. L’opera riscuote un successo straordinario. La prima italiana avviene con accompagnamento di pianoforte ed organico corale ridotto (le sole voci maschili) il 4 marzo 1842 nella Chiesa di Sant’Antonio a Milano, seguita dall’esecuzione, ad organico completo, in forma privata a Firenze, il 14 marzo, in casa MacDonald. A Bologna, nella grande sala dell’Archiginnasio, le sere del 18, 19 e 20 marzo 1842, l’opera viene eseguita in forma pubblica: Rossini contribuisce personalmente all’allestimento e, come direttore dell’orchestra, viene chiamato Gaetano Donizetti.

 

La serata segna, anche se sempre “a porte chiuse”, il proseguo dell’attività musicale del Teatro Lirico di Cagliari: infatti in ottemperanza al Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 02/03/2021 (art. 36), emanato al fine di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19, tutti gli spettacoli aperti al pubblico sono sospesi. Ciò non impedisce, come in questo caso, che gli spettacoli si tengano ugualmente, pur attenendosi alle ormai note norme di sicurezza dettate dall’emergenza sanitaria da COVID-19, e il pubblico possa partecipare, comodamente da casa propria, attraverso la televisione o il web. In sala, quale unico e simbolico spettatore, come ormai apprezzata consuetudine, sarà presente il sovrintendente Nicola Colabianchi.

 

L’esecuzione del concerto che si attiene quindi alle norme di sicurezza dettate dall’emergenza sanitaria da COVID-19, prevede la presenza sul podio del Teatro Lirico di Cagliari di Frédéric Chaslin, apprezzato direttore, compositore e pianista francese (Parigi, 1963), che ha lavorato nei principali teatri mondiali e che ritorna a Cagliari per la seconda volta per dirigere l’Orchestra e il Coro del Teatro Lirico (ha debuttato lo scorso dicembre in occasione del Concerto di fine anno). Nel ruolo di solisti, si esibiscono: Marta Torbidoni (soprano), Paola Gardina (mezzosoprano), David Astorga (tenore), Mirco Palazzi (basso). Il maestro del coro è Giovanni Andreoli.

 

Lo spettacolo ha una durata complessiva di 60 minuti circa e prevede il commento dallo studio di Teresa Piredda e la regia televisiva di Angelo Palla.

 

La replica dello spettacolo è prevista, sempre sull’emittente Videolina, per domenica 4 aprile alle 18. Inoltre la registrazione della diretta è disponibile on demand su www.videolina.it.