FONDAZIONE ARENA DI VERONA
CONFERMA
IL 98° ARENA DI VERONA OPERA FESTIVAL
2021
Una stagione che
vedrà presenti i titoli, le date e i cast stellari originariamente previsti, a
partire dal ritorno tanto atteso di Riccardo Muti dopo 41 anni dalla sua unica
presenza sul podio areniano.
Fondazione Arena conferma per il Festival 2021 la forte
volontà di realizzare la propria programmazione, nel segno condiviso di una
rinascita che coinvolga l’intera città, e propone un calendario con regie e
allestimenti scenografici, grandiosi e immateriali, a conferma della spettacolare
tradizione dell’Arena, e che solo l’Arena può permettersi di creare, ma completamente
nuovi e compatibili con le norme sul distanziamento sanitario.
Nel pieno rispetto delle misure di sicurezza, Fondazione
Arena di Verona firmerà, come un vero collettivo artistico, cinque nuovi
allestimenti più leggeri e meno architettonici rispetto alla tradizione,
ma più tecnologici, che vedranno l’utilizzo di spettacolari ed
innovative video proiezioni, adatte a vestire l’imponente cornice areniana.
Un problema, quello sanitario, che diviene opportunità di rinnovamento
interpretativo, e che testimonia nei fatti l’eccellenza dei comparti
areniani, che si esprimeranno realizzando in modo collegiale ogni nuovo allestimento.
Con grande attenzione al pubblico areniano, che da
un anno dimostra il proprio affetto al Festival continuando ad acquistare i
biglietti del Festival 2021 con numeri già oggi importanti.
Rimangono invariati i cast di Cavalleria rusticana
e Pagliacci, Aida, Nabucco, Traviata, Turandot,
Requiem di Verdi, Domingo Opera Night, Roberto Bolle and
Friends, Jonas Kaufmann Gala Event e della Nona Sinfonia di
Beethoven. Una eccellente parata di grandissime voci che conferma l’Arena di
Verona come imprescindibile tappa estiva di ogni appassionato.
I protagonisti del 98° Arena di Verona Opera
Festival 2021: Riccardo Muti, Roberto Alagna, Marcelo Álvarez, Roberto Aronica, Anna Maria
Chiuri, Jorge de León, Plácido Domingo, Amartuvshin Enkhbat, Yusif Eyvazov,
Aida Garifullina, Alberto Gazale, Vittorio Grigolo, Saioa Hernández, Maida
Hundeling, Ruth Iniesta, Murat Karahan, Jonas Kaufmann, Aleksandra Kurzak,
Ambrogio Maestri, Angela Meade, Francesco Meli, Chris Merritt, Anna Netrebko,
Lisette Oropesa, Ailyn Pérez, Michele Pertusi, George Petean, Olesya Petrova,
Simone Piazzola, Saimir Pirgu, Anna Pirozzi, Anita
Rachvelishvili, Marina Rebeka, Katia Ricciarelli, Luca Salsi, Ekaterina
Semenchuk, Valeria Sepe, María José Siri, Rafał Siwek, Carlo Ventre, Sonya Yoncheva,
Elena Zilio… |
Dunque, ogni singolo reparto produttivo della Fondazione
Arena di Verona si fonderà in un pensiero creativo comune per dare vita a nuovi
allestimenti unici e più leggeri sul fronte architettonico, ma sempre in
grado di rispettare la complessa morfologia areniana e l’imponente grandezza
dei suoi spazi, perfetti per le nuove tecnologie d’arti visive.
Una scelta unica nell’attuale panorama europeo che riconferma
la vocazione da sempre collettiva del lavoro areniano e che pone tutti i
lavoratori di fronte ad una sfida avvincente dimostrando come i problemi di
queste ultime edizioni abbiano rafforzato il motore trainante della Fondazione.
Il palco tornerà dunque nella
sua posizione originaria e le nuove tecnologie si integreranno nella tradizione
degli storici ed iconici allestimenti che da oltre cento anni hanno reso l’opera
in Arena unica in tutto il mondo: una rivoluzione estetica e drammaturgica che tutelerà artisti e
tecnici da ogni rischio, consentendo comunque la spettacolarità e la
grandiosità che da sempre il pubblico cerca in Arena. Il fil rouge di
questo nuovo progetto e le sue declinazioni sui diversi titoli verranno presto
svelati, consentendo anche di dare finalmente luce e voce alle preziose maestranze
areniane nel loro nuovo ruolo di protagonisti del processo creativo.
Il Sindaco
e Presidente di Fondazione Arena, Federico Sboarina: “Siamo molto orgogliosi
di presentare la stagione 2021 del Festival lirico, un risultato per il quale
devo ringraziare tutto il management di Fondazione Arena e i componenti del
Consiglio di indirizzo. Durante questo lungo e complicato inverno non abbiamo
mai smesso di lavorare, nonostante le incertezze economiche ed organizzative.
Dopo un anno esatto dal primo lockdown, la situazione
è ancora molto grave. Mancano certezze sul futuro e rispetto a ciò che vivremo
nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. Come l’anno scorso però, se pur
con difficoltà ancora maggiori frutto di un anno di crisi, Fondazione Arena è
pronta a ripartire nuovamente.
Per l’edizione speciale del
2020 è stato fatto uno sforzo incredibile, rimandando a quest’anno il festival
che era stato programmato prima della pandemia. Un anno fa eravamo convinti che
per l’estate 2021 l’emergenza sarebbe terminata, invece siamo ancora alle prese
con una situazione altrettanto complicata. Tuttavia, come promesso, quest’anno faremo
quello che avevamo detto per accendere il palco dell’Arena. Una sfida che
vogliamo vincere con l’innovazione, l’impegno straordinario e il coraggio che
ci contraddistinguono e che hanno permesso di accendere la musica anche
nell’anno orribile del Covid. Vogliamo continuare a essere il punto fermo nel
panorama musicale internazionale. Il 19 giugno la prima con il Maestro Muti
sarà una ripartenza che non ha eguali, per una stagione che si preannuncia
davvero straordinaria”.
Il Sovrintendente e Direttore Artistico Cecilia
Gasdia ricapitola così le lunghe riflessioni ed azioni dell’ultimo anno: “Il
primo pensiero di questi ultimi, difficilissimi 13 mesi è stata la tutela della
cultura, della musica, dell’arte, del Teatro, dell’immagine dell’Arena nel
mondo e del lavoro, sia dei dipendenti di Fondazione Arena che della grande
comunità di artisti, liberi professionisti, che sono il più grande patrimonio
di ogni teatro nel mondo. Ho sentito la responsabilità di dare vita a stagioni artistiche
che conferissero altrettanto pregio al tocco e all’impronta areniana, nonostante
le mille difficoltà, per traghettare verso il futuro un patrimonio di stima e
prestigio integri. Poi, la responsabilità verso il tessuto economico cittadino,
che da veronese non posso che avere sempre in cima ad ogni mia considerazione: la
città ci guarda, ci aspetta e noi di Fondazione Arena lo sappiamo. Mai come quest’anno
essere Sovrintendente ha significato per me essere “nocchiero” di una comunità
locale e internazionale allo stesso tempo, includendo in questo pensiero anche
i tanti spettatori che da tutto il mondo ci hanno dato fiducia continuando ad
acquistare biglietti, nonostante le forti incertezze mondiali. Mai come quest’anno
chi fa il mestiere bellissimo di operatore culturale è stato chiamato a
ragionare prima in modo etico, poi strategico. Fondazione Arena di Verona ha
ragionato in modo etico, con gioia e convinzione, perché le azioni a sostegno
del nostro patrimonio culturale e del nostro ruolo internazionale quest’anno si
misureranno sul palcoscenico della storia. E, per citare Chateaubriand,
dobbiamo porci nella prospettiva di posteri di noi stessi.”
Il Direttore Generale Gianfranco De Cesaris esprime la
propria soddisfazione “Nella totale condivisione del progetto del 98° Festival
, pensando all’integrità della Fondazione, istituzione culturale e motore
economico della città di Verona, sono orgoglioso dello sforzo creativo prodotto
dalla nostra squadra in termini di innovazione e sono certo che ciò
segnerà una nuova ripartenza per noi e per il nostro territorio”.
Si
confermano quindi le grandi coppie d’arte e di vita, da Anna Netrebko e Yusif Eyvazov,
che dopo la straordinaria esperienza nel 2019 tornano insieme per tre
imperdibili recite di Turandot, oltre
a Roberto Alagna e Aleksandra Kurzak insieme in una
rarissima esibizione in entrambi i ruoli di Cavalleria
rusticana e Pagliacci. E ancora
vanno ricordati l’attesissimo debutto di Jonas
Kaufmann e i graditi ritorni delle star Plácido Domingo e Roberto
Bolle, veri e propri beniamini del Festival Lirico. È atteso anche il
ritorno sul palcoscenico areniano di Katia
Ricciarelli nel ruolo di Mamma Lucia della Cavalleria rusticana.
Oltre a questi appuntamenti
già in cartellone per il 2020 e riprogrammati nel 2021, Fondazione Arena ha
aggiunto, in occasione del 150° anniversario dalla prima rappresentazione
all’Opera del Cairo nel 1871, un’inaugurazione
straordinaria di Aida, il capolavoro di Verdi e l’opera più amata dal pubblico
areniano, che si preannuncia un evento davvero unico grazie alla presenza del
Maestro Riccardo Muti, ambasciatore
della cultura italiana nel mondo.
Il cast stellare delle due serate (19 e 22 giugno) vede, solo per citarne alcuni, il soprano Sonya Yoncheva per
la prima volta nella sua carriera nel ruolo di Aida, Francesco Meli come Radamès, Anita Rachvelishvili nel ruolo di Amneris e Riccardo Zanellato
nel ruolo di Ramfis.
Altro omaggio doveroso a Giuseppe Verdi, nel 120° anniversario della morte, è la sua Messa di Requiem diretta da Speranza Scappucci, artista apprezzata a livello internazionale, al suo debutto in Arena. Il podio areniano alternerà le grandi ed esperte bacchette di Marco Armiliato, Daniel Oren, Francesco Ivan Ciampa e Jader Bignamini, a fianco degli attesi debutti di Diego Matheuz e Jochen Rieder.
Inoltre vale ricordare che in questo ultimo anno più che mai sono stati importanti la vicinanza e il sostegno di tutti i nostri sponsor cui va il più sincero ringraziamento: Unicredit, Major Partner da oltre 20 anni, Calzedonia Group, Volkswagen Group Italia, Deutsche BAHN, Veronafiere, RTL102.5 e ancora A4 Holding, Air Dolomiti, Casa Vinicola Sartori, GrandVision, Metinvest, SABA Italia, SDG Group, Vicenzi.
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