Le Fondazioni Lirico/Sinfoniche e la pandemia: cosa ha fatto il Teatro San Carlo.
La Fondazione Teatro di San Carlo intende fare chiarezza nell’attuale contesto di incertezza generale motivata dalla condizione eccezionale di pandemia che coinvolge non solo il Paese ma anche tutto il contesto internazionale.
- L’entrata in Fis a partire dal 7 aprile p.v. nasce dall’esigenza di
tutelare il Teatro e i suoi lavoratori. I riferimenti legislativi riportano che
“ i datori di lavoro che sospendono o riducono l’attività lavorativa per eventi
riconducibili all’emergenza epidemiologica da Covid 19 possono presentare
domanda di concessione dei trattamenti”.
Risultano altresì stringenti le indicazioni provenienti dal Ministero per i Beni e le Attività culturali che impongono tra l’altro “il corretto impiego delle risorse finanziarie reiterando l’indicazione ad impiegare, - per tempo e pienamente - , le misure emergenziali governative di sostegno, prima fra esse l’integrazione salariale per i dipendenti, in ragione della disposta sospensione delle attività aperte al pubblico".
A livello nazionale tutte le Fondazioni lirico sinfoniche hanno utilizzato
strumenti di ristoro, facendo ricorso al Fis:
Teatro alla Scala di Milano
Teatro Comunale di Bologna
Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
Teatro Carlo Felice di Genova
Teatro di San Carlo in Napoli
Teatro Massimo di Palermo
Teatro dell’Opera di Roma
Teatro Regio di Torino
Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste
Teatro la Fenice di Venezia
Arena di Verona
Teatro Lirico di Cagliari
Petruzzelli e Teatri di Bari
Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Con il riacuirsi dei contagi, che ha imposto il varo di nuove
misure restrittive, la maggior parte delle Fondazioni lirico sinfoniche ha
disposto l’annullamento della programmazione, la sospensione del personale con
l’attivazione del Fondo di integrazione Salariale, causa Covid 19, a
tutela dei redditi dei lavoratori che altrimenti non avrebbero potuto percepire
retribuzione.
La Fondazione Teatro di San Carlo è una delle ultime in ordine di tempo a
ricorrere a questo ammortizzatore sociale. Infatti per un intero anno si è
impegnata alla produzione e diffusione di attività in streaming che hanno
permesso di garantire e mantenere finora integralmente le retribuzioni
per tutti i lavoratori, realizzando nel contempo iniziative come “Regione
Lirica” di respiro internazionale, con un forte rilancio del Massimo
napoletano.
- Per quanto riguarda la piattaforma Streaming è opportuno chiarire che
si tratta di un progetto che va oltre la modalità “streaming” a cui noi
tutti siamo ormai abituati. Come più volte ribadito e riportato dagli organi di
stampa, la piattaforma di cui si sta dotando il Teatro è in corso di
realizzazione nel rispetto dei tempi previsti dalla procedure del bando
di assegnazione da parte del Provveditorato alle opere pubbliche, che
consentirà al teatro di svolgere anche una fondamentale funzione sociale e
aprendosi in primis al proprio territorio con allestimento di maxischermi
nei quartieri e nelle principali province della Regione Campania, (al momento
tale fase inattuabile nel rispetto delle disposizioni anti-assembramento).
Le Fondazioni Lirico Sinfoniche, se pur Enti destinatari di sovvenzioni
pubbliche, sono soggetti giuridici di diritto privato e la loro disciplina
stabilisce che “operano secondo criteri di imprenditorialità ed
efficienza nel rispetto del vincolo di bilancio”. La maggior parte delle
Fondazioni sono inoltre sottoposte ai piani di risanamento, ovvero un percorso
attivato per enti in grave deficit economico, che ne ha previsto il rilancio e
superamento delle condizioni di criticità entro un termine prestabilito che era
l’anno 2020, con costante vigilanza sugli obiettivi di pareggio di
bilancio da raggiungere. E’ per questo che a tutt’oggi la Fondazione invia
rigorosi report trimestrali al Commissario di Governo delle Fondazioni Lirico
Sinfoniche.
- Fermo restando che il MIBACT impone agli organi di revisione interni delle
singole Fondazioni di vigilare costantemente sulla corretta applicazione delle
proprie indicazioni e di relazionare sull’utilizzo degli strumenti di
integrazione salariale, la gestione finanziaria della Fondazione Teatro
di San Carlo è soggetta al controllo della Corte dei Conti, l’intera attività è
sottoposta al monitoraggio da parte del MIBACT e del Ministero dell’Economia e
delle Finanze attraverso un Commissario di Governo. L’attenzione di
quest’ultimo è particolarmente rivolta al costo del personale ancor di più in
questo momento emergenziale con l’invito ad una gestione prudenziale.
La stabilità economica della Fondazione e la tutela dei lavoratori
rappresentano per gli organi di gestione una priorità e una necessità da
salvaguardare.
- Entro il 30 aprile 2021 dovrà essere approvato il bilancio d’esercizio
2020, che anche quest’anno chiuderà in pareggio, i cui contenuti
saranno consultabili sul sito ufficiale della Fondazione nella sezione
amministrazione trasparente da cui è possibile rilevare dati ed
informazioni che riguardano l’attività e l’organizzazione del Teatro.
Per l’anno 2021, visto il perdurare
del difficile momento storico, il Bilancio preventivo, già
predisposto, nonostante l’evolversi dell’emergenza delle ultime settimane che
rende difficile un quadro completo e definitivo circa la portata delle
reali conseguenze, si stima che chiuderà in pareggio utilizzando tutti gli
strumenti e le misure di sostegno poste in essere dal Governo, compreso il Fis.
Tutte le strategie finora adottate hanno consentito alla Fondazione di
resistere ai mancati ricavi che per il 2020 ammontano ad oltre 10 milioni di
euro.
"In questo contesto generale di grave crisi -afferma il Sovrintendente
del Teatro San Carlo Stéphane Lissner- abbiamo garantito finora le
retribuzioni integrali a tutti i dipendenti essendo priorità di questa
Sovrintendenza la tutela e la difesa dei diritti dei lavoratori. Ogni decisione
presa scaturisce da una grande attenzione ai protocolli di sicurezza a tutela
della salute dei lavoratori e soprattutto da una rigorosa attività di controllo
delle risorse finanziarie, che serviranno anche nel prossimo futuro alla
stabilizzazione dei precari, avendo una visione a lungo termine per mantenere
l'equilibrio di bilancio e i livelli occupazionali".
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