mercoledì 31 luglio 2013

IL FESTIVAL DELLA VALLE D'ITRIA CHIUDE CON VERDI

MESSA DA REQUIEM DI GIUSEPPE VERDI




Martina Franca - La Messa da Requiem di Giuseppe Verdi è l’appuntamento conclusivo della 39^ edizione del Festival della Valle d’Itria, che termina giovedi 1 agosto alle ore 21.00, nell’atrio di Palazzo Ducale. Il Festival ha celebrato il bicentenario della nascita di Verdi con  la messa in scena della Giovanna D’Arco e una serie di concerti commemorativi. Domani sera tocca ad una delle pagine più belle mai scritte di  musica sacra, un capolavoro di soggiogante potenza. La morte di Alessandro Manzoni colpì così tanto Verdi che riprese un suo vecchio manoscritto composto per la morte di Rossini, tra l’altro mai eseguito e, dalla partitura originale per il Libera me, Domine, il maestro propose il Requiem per Manzoni a Ricordi, il quale a sua volta lo propose al Comune di Milano, con promessa di eseguirlo nel primo anniversario della morte del grande letterato. Il Sindaco e la Giunta accettarono di buon grado e ringraziarono calorosamente Verdi. La Messa da Requiem venne finalmente eseguita nella chiesa di San Marco il 22 maggio 1874. Domani sera la direzione sarà affidata al giovane già celebre Omer Meir Wellber, direttore musicale del Palau des les Artes di Valencia, che torna a Martina Franca dopo il trionfale concerto sinfonico del 2011. Esemplare il quartetto dei solisti, scelti tra i migliori giovani italiani dell’ultima generazione: Teresa Romano, Michela Nardella, Giorgio Berrugi e Gianluca Buratto.
La Messa sarà celebrata in suffragio di Lorenzo D’Arcangelo, giornalista martinese, tra i fondatori del Festival di cui ricorre il centenario della nascita. 

Teresa Romano, soprano
Michela Nardella, mezzosoprano
Giorgio Berrugi, tenore
Gianluca Buratto, basso

Direttore d’orchestra: Omer Meir Wellber

Orchestra Internazionale d'Italia

Coro del Teatro Petruzzelli di Bari
Maestro del Coro: Franco Sebastiani

martedì 30 luglio 2013

PENULTIMO APPUNTAMENTO AL FESTIVAL DELLA VALLE D'ITRIA

CANTA LA NOTTE: SAN FRANCESCO DA PAOLA

Ultimo appuntamento con il ciclo di concerti Fuori orario, Canta la Notte domani 31 luglio a mezzanotte si terrà nel chiesa di San Francesco da Paola. I soprano Amy Corkery e   Carolina Lippo, allievi dell’Accademia del Belcanto “Rodolofo Celletti”, eseguiranno il Salve Regina di Alessandro Scarlatti, per soprano, alto, due violini e basso continuo. Di Claudio Monteverdi, Tre Madrigali tratti dal Settimo libro de Madrigali, Chiome D’Oro, per due voci, due violini e basso continuo, Ohimé dov’è il mio ben, romanesca a due voci  e Non è gentil core, per due soprani. Paolo Palazzo all’organo, Giuseppe Putrella alla tiorba, Sophie Nerbie al violoncello, Margherita Carbone e Silvia Grasso ai violini, saranno diretti dal clavicembalista e direttore Antonio Greco.   

La chiesa di san Francesco da Paola è divisa in tre navate, separate da quattro imponenti arcate, sorrette da pilastri quadrati sui quali sono affisse delle bellissime tele del Settecento raffiguranti le stazioni della Passione di Cristo. Lungo le navate laterali, sotto tre campate delle cinque, si aprono tre altari a muro in pietra gentile. Si differenziano da questi, gli altari collocati nella testata della navata, ossia quelli dedicati alla Madonna di Costantinopoli e a San Michele Arcangelo in quanto sono lavorati in pietra locale e con una maggior enfasi decorativa tipica del rococò. Dietro l’altare maggiore del presbiterio è situato un coro in legno in stile barocco risalente al 1715.

lunedì 29 luglio 2013

A JESSICA PRATT IL PREMIO BACCO

IL PREMIO BACCO A JESSICA PRATT

E’ il giovane soprano australiano Jessica Pratt la vincitrice del XXXVI Premio “Bacco di Borboni”.  Il 30 luglio alle 19.00, sulla terrazza dell’albergo diffuso Rococò, alla vincitrice sarà consegnata una una cantinetta di 100 bottiglie di vino Martina D.O.C. delle cantine Di Marco con etichetta personalizzata. Jessica Pratt è presente per la prima volta al Festival della Valle d’Itria nel ruolo di Giovanna D’Arco nell’opera omonima di Verdi andata in scena il 28 luglio e in replica il 31. Jessica Pratt ha debuttato presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia sotto la direzione di Vladimir Ashkenazy e nel gennaio del 2008 ha ottenuto una borsa di studio come artista stabile presso la Wiener Staatsoper dove successivamente ha debuttato diretta dal M° Christian Thielemann. E’ seguito il suo debutto presso il Teatro Comunale di Bologna, diretta dal M° Antonello Allemandi, nella Lucia di Lammermoor, ruolo che ha poi ricoperto altre volte. Nel 2011/2012 è stata Elvira ne’ I Puritani a Cremona, Brescia, Pavia e Como, Cunegonde in Candide all’Opera di Roma, ha cantato al Concerto di fine anno al Gran Teatro la Fenice di Venezia, Lucia a Napoli e Tel Aviv, Amina ne’ La Sonnambula a Venezia e Amira nel Ciro in Babilonia al Caramoor Festival e al ROF di Pesaro. Recentemente Jessica Pratt ha interpretato il ruolo di Gilda (Rigoletto) a Parma, Donna Anna (Don Giovanni) a Genova, Lucia per il suo debutto al Deutsche Oper di Berlino, Matilde nel Guillaume Tell a Lima con Juan Diego Florez e I Capuleti e i Montecchi (Giulietta) a Reims. Impegni futuri la vedranno impegnata nel Demetrio e Polibio al San Carlo di Napoli, Gilda a Sevilla con Leo Nucci, La Sonnambula a Bari, La Bohéme (Musetta) a Salerno e Inès nell'Africaine per l'inaugurazione della stagione 2013/2014 della Fenice. A maggio 2013, ha ricevuto il prestigioso Premio Internazionale La Siola d'Oro Lina Pagliughi.


SPLENDIDA GIOVANNA D'ARCO AL FESTIVAL DI MARTINA FRANCA

SPLENDIDA “GIOVANNA D’ARCO” AL FESTIVAL DELLA VALLE D’ITRIA



Martina Franca – Giornata storica per il Festival della Valle d’Itria per la presenza del Ministro dei Beni  ed Attività Culturali e del Turismo Massimo Bray alla rara rappresentazione dell’opera “Giovanna d’Arco” di Giuseppe Verdi. In precedenza il ministro era stato ricevuto  nella sala consiliare del Comune di Martina Franca dalle autorità locali, tra cui il Sindaco Francesco Ancona, il Presidente del Festival Franco Punzi  e il Direttore Artistico Alberto Triola. Parole appassionate ed accorate quelle del Presidente del Festival  Franco Punzi  che ha chiesto maggiore attenzione per la rassegna martinese e per la sua unicità che la caratterizza.  Anche il Direttore Artistico Alberto Triola ha sottolineato  il ruolo di straordinario laboratorio della rassegna martinese per la cultura e la capacità che questo festival  ha di ricongiungere la ricerca e la formazione di tanti giovani artisti tesi alla realizzazione di importanti opere. Il ministro, dal canto suo, ha dichiarato di essere contrario ai tagli alla cultura e di essere attento alle Fondazioni liriche, che rappresentano le radici di un’intera civiltà. Il ministro, ha concluso il suo intervento rivolgendosi al Presidente Punzi ed al Direttore artistico e facendo riferimento all’esclusione del Festival martinese dal finanziamento ai festival musicali ed operistici di prestigio internazionale con parole molto schiette : “Meritate più rispetto”.  Tornando all’opera di Verdi portata sul palco del Palazzo Ducale, dopo il successo ottenuto nel 1845, la stessa ha avuto pochissime riprese. E’ accaduto solo nel 1951, al Teatro San Carlo di Napoli, in occasione dei cinquant’anni dalla morte del compositore di Busseto e recentemente al Teatro Regio di Parma nell'ambito del Festival Verdi.  La riproposizione di quest’anno, a duecento anni  dalla nascita,  rende giustizia a Verdi e ad un’opera che è stata apprezzata dal folto pubblico  di giornalisti, intenditori italiani e stranieri, musicisti ed appassionati che hanno riempito, fino ad esaurire,  l’intero atrio del Palazzo Ducale. Quest'opera rappresenta, quasi, l'ideale continuazione dell'Ernani proposto da Rodolfo Celletti nel 199, che ebbe come protagonisti Vincenzo La Scola, Daniela Dessì, Paolo Coni e Michele Pertusi. Bella  la scenografia, semplice ma essenziale, che presenta un ponte di pietra, sulle tre porte di Tebe, come nel teatro classico, ed al lato una scala;  sul palco un unico grande
spazio scenico dove si svolge l’intera opera, rappresentando di volta in volta la foresta, la piazza, i campi. Eccellente il cast di giovani artisti che hanno strappato prolungati e sentiti applausi, anche a scena aperta, al pubblico rapito dalla intensità del dramma e dalla bravura di tutti i  protagonisti. La rappresentazione inizia con l’overture in cui si avvicendano sonorità più forti, in riferimento alle battaglie e più pacate quando si vuole richiamare la quiete della foresta. Protagonista assoluta l’angelica guerriera Giovanna, divisa tra due amori, quello per Carlo e quello per il padre Giacomo(che con lei ha un rapporto di padre-padrone, almeno del suo destino), interpretata da Jessica Pratt sarebbe stata applaudita anche da Verdi, notoriamente esigente nella scelta dei cantanti; la sua interpretazione è stata superba.  Straordinaria  la sua presenza scenica e la capacità vocale negli assoli quanto nei duetti e concertati lungo tutta l’opera; semplicemente straordinari i filati. Molto apprezzato ed applaudito anche il giovane Julian Kim, nel ruolo di Giacomo, padre di Giovanna per la sua vocalità e presenza scenica ed anche Jean-Francois Borras nel ruolo di Carlo VII.
Molto interessante anche il progetto scenico e la regia di Fabio Ceresa;  perfetta l’orchestra internazionale d’Italia  sotto la guida del direttore Riccardo Frizza, molto  attento a seguire i cantanti quanto i maestri d’orchestra.  Per ultimo, ma è il caso di dire “The last, but not the least”, il coro della Fondazione Petruzzelli del maestro Franco Sebastiani, che ha svolto con puntualità estrema e dinamismo  il ruolo di ufficiali francesi e soldati inglesi, abitanti di Dom-Remy e di Reims, spiriti eletti e spiriti malvagi, senza un attimo di tregua ed in ruoli differenziati e variegati per sonorità, carattere e tinta; un impegno davvero notevole sia dal punto di vista fisico che artistico.

G.L.

domenica 28 luglio 2013

FABIO LUISI RICEVE IL PREMIO ABBIATI A MARTINA FRANCA

IL PREMIO ABBIATI A FABIO LUISI




MARTINA FRANCA - Angelo Foletto, presidente dell’associazione nazionale critici musicali e della giuria del premio Abbiati, ha consegnato ieri sera, al termine del concerto dedicato a Wagner, il premio quale miglio direttore della stagione 2012, a Fabio Luisi. In realtà, la cerimonia di consegna dei premi è avvenuta lo scorso 29 maggio a Bergamo, ma il maestro Luisi non poté ritirare il diploma perché impegnato, alla stessa ora, nella direzione di Traviata al teatro Carlo Felice di Genova. Il Festival, che ha avuto la possibilità di apprezzare il talento musicale e ha offerto le prime opportunità direttoriali importanti al maestro Luisi, è stato ben lieto di ospitare la cerimonia di premiazione per l’antica amicizia con Luisi e per la vicinanza con il premio Abbiati che ha più volte riconosciuto i meriti della programmazione e degli artisti del Festival di Martina Franca.   

sabato 27 luglio 2013

RADIO 3 RAI E LE OPERE DEL FESTIVAL DELLA VALLE D'ITRIA

XXXIX FESTIVAL DELLA VALLE D’ITRIA
Martina Franca, 13 luglio – 1 Agosto 2013



Quattro opere in cartellone nel 39° Festival della Valle d’Itria saranno trasmesse su Radio 3 Rai nell’ambito del programma Festival dei Festival. Si inizia domenica con la diretta di Giovanna D’Arco di Giuseppe Verdi (ore 21.00). Il giornalista Andrea Penna intervisterà il regista dell’opera Fabio Ceresa e il direttore Riccardo Frizza.  Martedì 30 luglio, sempre alla stessa ora, sarà trasmessa dal chiostro di San Domenico, L’Ambizione Delusa di Leonardo Leo. In differita andranno Maria di Venosa di Francesco D’Avalos, giovedì 1 agosto, ore 22.00 e nel prossimo autunno, data da definire, Crispino e la comare dei fratelli Luigi e Federico Ricci.


Festival dei Festival è uno dei programmi radiofonici più seguiti, un appuntamento impedibile per gli amanti dell’opera, con incursioni nei camerini di cantanti e musicisti che stanno per esibirsi e collegamenti con spettatori eccellenti, pronti a prendere posto in teatro. Gli inviati racconteranno Martina Franca e la sua vivacità culturale.
Domenica il Ministro per i Beni e le Attività Culturali Massimo Bray alle 18.00 sarà a Martina Franca nella Sala Consiliare di Palazzo Ducale dal Sindaco della città Franco Ancona, dal Presidente del Festival e della Fondazione Paolo Grassi Franco Punzi e dal Direttore Artistico del Festival della Valle d'Itria Alberto Triola; il ministro incontrerà, inoltre, gli artisti impegnati nelle produzioni di questa edizione.

domenica 21 luglio 2013

SOLD OUT PER L'AMBIZIONE DELUSA DI LEONARDO LEO

UN SUCCESSO ANCORA PER L’OPERA DI LEONARDO LEO




Martina Franca – Convincente successo nel Chiostro di S. Domenico della  commedia pastorale in musica “L’AMBIZIONE DELUSA”, composta da Leonardo Leo, su libretto di Domenico Canicà, per  il XXXIX  Festival della Valle d’Itria. Un’opera complessa e spettacolare che nel ‘700 ed anche successivamente riscosse un buon successo. Il filo conduttore è il tentativo di ascesa sociale di due fratelli Cintia e Lupino, interpretati da Michela Antenucci e Riccardo Gagliardi, divenuti all’improvviso ricchi e rapiti dal desiderio di inserirsi in un contesto sociale diverso dal proprio. Intorno a loro ruotano tutti gli altri personaggi : Ciaccone (Giampiero Cicino), Defina (Filomena Diodati), Foresto (Candida Guida), Silvio  (Federica Carnevale) e Laurina (Alessia Martino). Ottima l’interpretazione di questi giovani artisti dell’Accademia del Belcanto “Rodolfo Celletti” che hanno espresso tutto il loro talento e la voglia di far bene. Nell’opera manca una vera e propria storia. Protagonisti della “piece” sono i sentimenti che entrano ed escono dalle scene in una continua successione di situazioni e circostanze in cui si alternano amore, paura e catarsi.  I protagonisti entrano ed escono dalle situazioni, con varie sfumature, dal comico al serio, dal farsesco al sentimentale, in uno scenario fatto di specchi, porte, trasparenze e simboli. Tra gli aspetti rappresentati dalla brava regista Caterina Panti Liberovici, i più emblematici sono stati la paura rappresentata dall’ingresso della pantera, l’allegoria dei rapporti sentimentali tra amante ed amato dal tiro alle colombe e la necessità di una catarsi con l’incendio che, però, in questo caso non genera stimoli positivi e lascia i protagonisti soli davanti alla propria impotenza. Davvero efficace la scenografia realizzata da Sergio Mariotti, con costumi realizzati da Caterina Botticelli e l’organico orchestrale della ICO Magna Grecia, preciso nell’esecuzione ed  attento alla bacchetta del giovane valente direttore Antonio Greco, degno allievo di Baremboin. Dopo questi due recite a Martina Franca con pieno successo, si replica a Matera il 22 agosto ed ancora un'ultima replica a Martina Franca il 30 p.v. in diretta radiofonica su Radio 3 Rai per il Festival dei Festival. 


G.L.

martedì 16 luglio 2013

COINVOLGENTE CONCERTO ESTIVO DELLA FONDAZIONE PETRUZZELLI


LE NOTE DI VERDI, CAIKOVSKIJ E DVORAK RISUONANO NELLA CORTE DEL CASTELLO SVEVO


Bari - Il fascino sottile della musica riesce a dare fortissimi stimoli tanto da essere venerdi sera al Royal Opera House per assistere a Londra a Tosca (interpretata dall'italiana Martina Serafin) e diretta da Daniel Oren, a Martina Franca la sera successiva per l'inaugurazione del XXXIX Festival della Valle d'Itria e domenica sera a Bari per un entusiasmante concerto estivo  organizzato dalla Fondazione Petruzzelli,  all'interno della Corte del Castello Normanno-Svevo. Tre serate incantevoli concluse con un concerto davvero coinvolgente, che ha visto esibirsi, in una serata piacevolissima ed in una location altrettanto bella, tre protagonisti di assoluto valore: la giovane violinista Francesca Dego, il direttore Daniele Rustioni e l'orchestra del Teatro Petruzzelli in costante crescita. Nutrito il programma e di notevole intensità: la sinfonia de "La forza del destino" per celebrare Giuseppe Verdi nel bicentenario dalla nascita, il celeberrimo concerto per violino ed orchestra in re maggiore op. 35 di Caikovskij ed infine la sinfonia n. 9 in re minore op. 95 "Dal nuovo mondo" di Antonin Dvorak. Note romantiche ed appassionate che hanno coinvolto totalmente il numeroso pubblico presente.  Grande l'attesa di assistere all'esibizione della giovane violinista Francesca Dego con il maestro Daniele Rustioni alla direzione dell'orchestra Petruzzelli nell'esecuzione del Concerto per violino ed orchestra di Caikovskij. Molto apprezzate la determinazione e l'energia espressa dal giovane direttore, unite alla
sua capacità di evidenziare attraverso l'orchestra sfumature e toni di notevole intensità. Il carisma di questo giovane direttore sta portando risultati indubbiamente importanti  nell'orchestra che è apparsa molto compatta ed in piena armonia con il suo direttore. Per quanto riguarda la solista, Francesca Dego, indubbiamente una violinista di talento (ed i tanti concorsi vinti già in giovanissima età lo dimostrano), ci si aspettava, forse, un coinvolgimento emotivo più appassionato, pur apprezzando le notevoli qualità tecniche ed alcuni passaggi molto coinvolgenti. Il pubblico ha, comunque,  apprezzato molto la sua esibizione tanto da riuscire ad ottenere con calorosi e prolungati applausi due bis del virtuoso Paganini. Sarà questo il seme iniziale di un progetto per una stagione estiva degna del Petruzzelli e di Bari?

G.L.

lunedì 15 luglio 2013

AL VIA IL FESTIVAL DELLA VALLE D'ITRIA

 "CRISPINO E LA COMARE" PER L’INAUGURAZIONE DEL FESTIVAL DELLA VALLE D'ITRIA

Martina Franca - Con il primo dei due titoli d'opera riservato al Belcanto italiano dell'800, "Crispino e la Comare",  è stato inaugurato il XXXIX Festival di Martina Franca. Insolita apertura inaugurale dedicata ad un'opera buffa o meglio ad un melodramma fantastico-giocoso scritto dai fratelli napoletani Luigi e Federico Ricci e tratto dal libretto di Francesco Maria Piave. Questa composizione viene considerata un classico dell'opera buffa di metà ottocento, tanto che lo stesso Verdi l'ebbe in grande considerazione. Esistono altri libretti ispirati a questo tema, ma tutti si ispirano all' antico canovaccio teatrale  francese di Noel Le Breton del 1647, intitolato "Crispin medecin". "Crispino e la Comare" dei fratelli Ricci ebbe molto successo fino alla fine dell'ottocento ma poi  quasi del tutto ignorata; venne ripresa solo nel 1986 e messa in scena a Venezia da Roberto De Simone. La rappresentazione di Martina Franca è stata, quindi, la prima del XXI secolo. Si diceva  insolita, come opera inaugurale, perché normalmente in questa serata vengono proposti titoli più impegnativi, ma non per questo la rappresentazione è stata meno apprezzata, tutt'altro. Applausi anche  a scena aperta e grandi consensi alla fine della recita per tutti gli artisti. Ancora una volta, ed ora in modo più significativo, viene confermato un deciso stacco dalle scelte e dallo stile proposto dalle precedenti direzioni artistiche, un deciso svecchiamento dei canoni già visti che hanno prodotto la decisione del direttore artistico Alberto Triola di aprire il Festival con un'opera buffa, ma che proponeva anche evidenti finalità morali. Ottima scelta anche del cast degli artisti, dal giovanissimo direttore Jader Bignamini, ai giovani cantanti Stefania Bonfadelli, Romina Boscolo ed ancora al giovane regista Alessandro Talevi e alle scene e costumi realizzati rispettivamente da Ruth Sutcliffe  e Manuel Pedretti; citazione a parte merita il protagonista Domenico Colaianni, bravissimo nel ruolo buffo del ciabattino Crispino  Tacchetti (nomen omen), con una forte presenza scenica sia nel ruolo buffo che in quello più serio. Circa due ore e mezza di spettacolo con un'iniziale scenografia di una piazza estesa idealmente alla platea, dove i protagonisti si sono anche esibiti cantando tra il pubblico. La leggerezza dello spettacolo e la bravura di tutti i giovani artisti ha consentito una totale gradevolezza dell'opera che il numerosissimo pubblico che ha riempito ogni ordine di posti ha mostrato di gradire. L'orchestra internazionale d'Italia, ormai di casa a Martina, è stata diretta con maestria ed attenzione da Jader Bignamini. Il Festival di Martina Franca conferma la sua vocazione di rivalutazione di opere trascurate nel tempo ed il ruolo altrettanto importante di trampolino di lancio di giovani artisti. Piace ricordare tra questi il giovane direttore Giacomo Sagripanti, approdato, dopo le sue performances a Martina, in Irlanda, Francia, Stati Uniti e per ultimo Fenice di Venezia. Novità significative di questo Festival anche il coinvolgimento di realtà musicali pugliesi, come la presenza del Coro della Fondazione Petruzzelli di Bari del maestro Franco Sebastiani in quest’opera di apertura e dell’Orchestra ICO della Magna Grecia di Taranto per quattro repliche de “L’ambizione delusa” di Leonardo Leo a Martina ed a Matera, che costituisce un inedito abbinamento tra il Festival della Valle d'Itria di Martina Franca ed il Festival Duni di Matera. 


G. L.

mercoledì 3 luglio 2013

CON BOLLANI SI CONCLUDE LA RASSEGNA JAZZ DI BARI


Il grande pianista Stefano Bollani chiuderà la rassegna Bari in Jazz con due serate al Petruzzelli, mercoledì 3 e giovedì 4 luglio alle 21.00. Sarà Jonathan Webb a dirigere l’Orchestra del Teatro Petruzzelli  con  Stefano Bollani, solista d'eccezione. Un programma molto interessante prevede la "Rhapsody in Blue" di George Gershwin, "improvvisazioni su temi di Gerswhin e Bernstein" di Stefano Bollani, "Three places in New England" di Charles Ives, "Candide" (ouverture) di Leonard Bernstein, "Rodeo Suite" di Aaron Copland.

Stefano Bollani ha cominciato a studiare pianoforte all’età di sei anni e si è diplomato al Conservatorio “Cherubini” di Firenze. ha intrapreso  la sua attività professionale a quindici anni, suonando sia con gruppi pop-rock sia con formazioni jazz. Nel 1996  il decisivo incontro con Enrico Rava; è cominciata così una collaborazione mai interrotta che vedrà pianista e trombettista esibirsi insieme sui palchi di tutto il mondo e incidere tredici dischi pluripremiati. Il percorso musicale di Bollani è spesso legato alla letteratura: cominciata messo in musica con Massimo Altomare "La gnosi delle fanfole" di Fosco Maraini; nel 2002 il primo album per l’etichetta francese Label Blue, "Les fleures bleues" in omaggio allo scrittore Raymond Queneau.
Nel 2003 ha ricevuto il Premio Carosone, artista al quale ha dedicato un piccolo libro-saggio, L’America di Renato Carosone. Nericevuta pubblicato il suo primo romanzo, "La sindrome di Brontolo", edito da Baldini Castoldi Dalai e nel gennaio 2013  il suo nuovo libro  "Parliamo di musica",  edito da Mondadori.
Frequenti sono le incursioni di Bollani nella musica classica, in concerto come in sala di registrazione: è appena stato pubblicato per la Decca il dvd Live at La Scala, in cui suona con la Filarmonica della Scala diretta da Riccardo Chailly, direttore con cui ha già registrato su cd Sounds of the 30’s e Rhapsody in Blue (con la Gewandhausorchester di Lipsia). Ambasciatore di Topolino (in cui è anche comparso come personaggio, col nome di Paperefano Bolletta), nell’ambito del fumetto ha collaborato con Leo Ortolani, il disegnatore di Rat-man.
Per sei stagioni è stato ideatore e conduttore, insieme a David Riondino e Mirko Guerrini, del Dottor Djembè, programma di grande successo andato in onda su Radio3 Rai, da cui è nato anche il libro-cd Lo Zibaldone del Dottor Djembè (Baldini Castoldi Dalai 2008) e non sono mancate varie collaborazioni con il teatro e con il cinema, nonché il grande successo del programma televisivo Sostiene Bollani, trasmesso da Rai3 tra il 2011 e il 2012.

Il direttore Jonathan Webb è nato in Kent (Gran Bretagna) ed è laureato in composizione ed esecuzione musicale, iniziando  l’attività come violinista, pianista e clavicembalista. È stato per sei anni direttore stabile alla New Israeli Opera di Tel Aviv, dove ha diretto più di settanta opere da Mozart a Rossini e Verdi, da Bernstein e Britten a Honegger e Massenet.
È stato invitato da Deutsche Oper di Berlino, Volksoper di Vienna, Teatro São Carlos di Lisbona nonchè in Spagna al Festival Mozart di A Coruña e al Teatro de la Maestranza di Siviglia.
Ha collaborato con importanti registi tra cui Robert Wilson, Graham Vick, Robert Carsen, Goetz Friedrich, Daniele Abbado, Pier Luigi Pizzi, Stefano Vizioli, Elio de Capitani, Emilio Sagi, Denis Krief, Chiara Muti. Con Hugo de Ana ha presentato Turandot al Festival di Cesarea in Israele.  Nel 2000 a Roma, per la riapertura del Colosseo dopo millecinquecento anni, ha diretto le musiche di Mendelssohn per Edipo a Colono; con l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma ha diretto "A Midsummer Night’s Dream" di Mendelssohn e "Dido and Aeneas" di Purcell.
È stato invitato da numerosi teatri italiani tra cui il Teatro La Fenice di Venezia, il Teatro di San Carlo dove ha diretto la prima a Napoli di Elegy for young lovers di H.W. Henze, il Teatro Carlo Felice di Genova, il Teatro Dante Alighieri di Ravenna, i teatri di Pisa, Lucca e Livorno, il Teatro Petruzzelli di Bari (inaugurandone l’apertura nel 2009, successiva al restauro, con "A Midsummer Night’s Dream" di  Britten).


Biglietti in vendita al Botteghino del Teatro Petruzzelli e on line su www.bookingshow.it. Informazioni: 080.975.28.40.



lunedì 1 luglio 2013

LA MAGIA DEL BALLETTO DI PINA BAUSCH INCANTA IL PETRUZZELLI


Anteprima dello spettacolo di teatro-danza Sweet Mambo al Petruzzelli

 LA DANZA MAGICA DI PINA BAUSCH RISCUOTE GRANDE SUCCESSO



Bari - Era dal 1990 , anno di rappresentazione proprio al Petruzzelli  di "Palermo Palermo", che la compagnia di danza della coreografa Pina Bausch mancava da Bari. Molto legata ed innamorata della Puglia, la coreografa tedesca amava trascorrere le vacanze estive in terra pugliese.  Dopo la sua scomparsa, avvenuta nel 2009,  fatta eccezione per uno spettacolo andato in scena al Piccolo Teatro di Milano nel 2011, il "Tanztheater Wuppertal Pina Bausch", non aveva più calcato alcun palco italiano. Dopo tanto tempo, la compagnia di danza tedesca con la direzione di Lutz Forster è tornata al Petruzzelli per presentare lo spettacolo "Sweet Mambo" nell'ambito di un omaggio alla grande coreografa. Bari ha riservato a questa eclettica artista una settimana di appuntamenti in varie locations: all'ex Palazzo delle Poste, all'Arena Quattro Palme, alla Sala Murat, al Palacarrrassi, in Piazza S. Maria del Buon Consiglio ed ovviamente al Petruzzelli, con conferenze, incontri, proiezioni e spettacoli,  promossi dalla Regione Puglia-Asssessorato alla Cultura e dall'organizzazione del Teatro Pubblico Pugliese. Lo spettacolo "Sweet Mambo" andato in scena al Petruzzelli, è una forma di teatro innovativa che non si rifà ad alcuna forma tradizionale di teatro. I danzatori, in costumi prevalentemente eleganti di Marion Cito e Rolf Borzik, sono stati i protagonisti assoluti della scena con una forma originale di espressione artistica che intendeva rappresentare sentimenti di solitudine, di tenerezza, di sensualità e frustrazione, spesso accompagnate dalle voci dei dieci bravi ballerini. Assoli quasi esclusivamente femminili (7 donne e 3 uomini) che alternativamente gridano la loro identità, chiedendo agli spettatori di non dimenticare i loro nomi, alla ricerca affannosa della ricerca dell'amore. Rari i passi a due con i partners maschili, per sottolineare l'incomunicabilità dei due sessi. Suggestive ed efficaci le musiche raccolte con cura da vari paesi del mondo; un sottofondo delicato di sonorità e canzoni, interrotte a tratti da un temporale, che si legava perfettamente a quanto avveniva in scena, in un'ambientazione fatta di veli mossi e che aveva come sfondo un estratto del film "Der Blaufuchs" del 1938, realizzata da Peter Pabst e Rolf  Borzik. Due ore di spettacolo che, a giudicare dagli applausi, hanno coinvolto gli spettatori nel racconto di svariati temi che raccontano con la danza riti di seduzione e corteggiamenti, storie lussuriose e burrascose, piccole  storie di violenza, solitudine ed anelata libertà femminile. A fine rappresentazione il pubblico ha applaudito calorosamente ed a lungo gli artisti. Note positive per il Petruzzelli giungono anche da Spoleto, dove, per la prima volta nella storia del politeama barese, l'orchestra della Fondazione  Petruzzelli, formata da giovani e valenti artisti, si è esibita al Teatro Caio Melisso, nell'ambito della 56ma edizione del Festival dei Due Mondi. Per l'occasione l'orchestra era diretta dal maestro Ivor Bolton per l'esecuzione della prima di "Il matrimonio segreto" di Domenico Cimarosa. Il commissario straordinario Carlo Fuortes con la partecipazione ad una manifestazione così prestigiosa ed importante come quella del Festival dei Due Mondi, ha così offerto ai giovani  componenti la nuova orchestra la possibilità di un palco internazionale come quello di Spoleto in un tempo così breve.

G.L.