lunedì 15 luglio 2013

AL VIA IL FESTIVAL DELLA VALLE D'ITRIA

 "CRISPINO E LA COMARE" PER L’INAUGURAZIONE DEL FESTIVAL DELLA VALLE D'ITRIA

Martina Franca - Con il primo dei due titoli d'opera riservato al Belcanto italiano dell'800, "Crispino e la Comare",  è stato inaugurato il XXXIX Festival di Martina Franca. Insolita apertura inaugurale dedicata ad un'opera buffa o meglio ad un melodramma fantastico-giocoso scritto dai fratelli napoletani Luigi e Federico Ricci e tratto dal libretto di Francesco Maria Piave. Questa composizione viene considerata un classico dell'opera buffa di metà ottocento, tanto che lo stesso Verdi l'ebbe in grande considerazione. Esistono altri libretti ispirati a questo tema, ma tutti si ispirano all' antico canovaccio teatrale  francese di Noel Le Breton del 1647, intitolato "Crispin medecin". "Crispino e la Comare" dei fratelli Ricci ebbe molto successo fino alla fine dell'ottocento ma poi  quasi del tutto ignorata; venne ripresa solo nel 1986 e messa in scena a Venezia da Roberto De Simone. La rappresentazione di Martina Franca è stata, quindi, la prima del XXI secolo. Si diceva  insolita, come opera inaugurale, perché normalmente in questa serata vengono proposti titoli più impegnativi, ma non per questo la rappresentazione è stata meno apprezzata, tutt'altro. Applausi anche  a scena aperta e grandi consensi alla fine della recita per tutti gli artisti. Ancora una volta, ed ora in modo più significativo, viene confermato un deciso stacco dalle scelte e dallo stile proposto dalle precedenti direzioni artistiche, un deciso svecchiamento dei canoni già visti che hanno prodotto la decisione del direttore artistico Alberto Triola di aprire il Festival con un'opera buffa, ma che proponeva anche evidenti finalità morali. Ottima scelta anche del cast degli artisti, dal giovanissimo direttore Jader Bignamini, ai giovani cantanti Stefania Bonfadelli, Romina Boscolo ed ancora al giovane regista Alessandro Talevi e alle scene e costumi realizzati rispettivamente da Ruth Sutcliffe  e Manuel Pedretti; citazione a parte merita il protagonista Domenico Colaianni, bravissimo nel ruolo buffo del ciabattino Crispino  Tacchetti (nomen omen), con una forte presenza scenica sia nel ruolo buffo che in quello più serio. Circa due ore e mezza di spettacolo con un'iniziale scenografia di una piazza estesa idealmente alla platea, dove i protagonisti si sono anche esibiti cantando tra il pubblico. La leggerezza dello spettacolo e la bravura di tutti i giovani artisti ha consentito una totale gradevolezza dell'opera che il numerosissimo pubblico che ha riempito ogni ordine di posti ha mostrato di gradire. L'orchestra internazionale d'Italia, ormai di casa a Martina, è stata diretta con maestria ed attenzione da Jader Bignamini. Il Festival di Martina Franca conferma la sua vocazione di rivalutazione di opere trascurate nel tempo ed il ruolo altrettanto importante di trampolino di lancio di giovani artisti. Piace ricordare tra questi il giovane direttore Giacomo Sagripanti, approdato, dopo le sue performances a Martina, in Irlanda, Francia, Stati Uniti e per ultimo Fenice di Venezia. Novità significative di questo Festival anche il coinvolgimento di realtà musicali pugliesi, come la presenza del Coro della Fondazione Petruzzelli di Bari del maestro Franco Sebastiani in quest’opera di apertura e dell’Orchestra ICO della Magna Grecia di Taranto per quattro repliche de “L’ambizione delusa” di Leonardo Leo a Martina ed a Matera, che costituisce un inedito abbinamento tra il Festival della Valle d'Itria di Martina Franca ed il Festival Duni di Matera. 


G. L.

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