lunedì 29 luglio 2013

SPLENDIDA GIOVANNA D'ARCO AL FESTIVAL DI MARTINA FRANCA

SPLENDIDA “GIOVANNA D’ARCO” AL FESTIVAL DELLA VALLE D’ITRIA



Martina Franca – Giornata storica per il Festival della Valle d’Itria per la presenza del Ministro dei Beni  ed Attività Culturali e del Turismo Massimo Bray alla rara rappresentazione dell’opera “Giovanna d’Arco” di Giuseppe Verdi. In precedenza il ministro era stato ricevuto  nella sala consiliare del Comune di Martina Franca dalle autorità locali, tra cui il Sindaco Francesco Ancona, il Presidente del Festival Franco Punzi  e il Direttore Artistico Alberto Triola. Parole appassionate ed accorate quelle del Presidente del Festival  Franco Punzi  che ha chiesto maggiore attenzione per la rassegna martinese e per la sua unicità che la caratterizza.  Anche il Direttore Artistico Alberto Triola ha sottolineato  il ruolo di straordinario laboratorio della rassegna martinese per la cultura e la capacità che questo festival  ha di ricongiungere la ricerca e la formazione di tanti giovani artisti tesi alla realizzazione di importanti opere. Il ministro, dal canto suo, ha dichiarato di essere contrario ai tagli alla cultura e di essere attento alle Fondazioni liriche, che rappresentano le radici di un’intera civiltà. Il ministro, ha concluso il suo intervento rivolgendosi al Presidente Punzi ed al Direttore artistico e facendo riferimento all’esclusione del Festival martinese dal finanziamento ai festival musicali ed operistici di prestigio internazionale con parole molto schiette : “Meritate più rispetto”.  Tornando all’opera di Verdi portata sul palco del Palazzo Ducale, dopo il successo ottenuto nel 1845, la stessa ha avuto pochissime riprese. E’ accaduto solo nel 1951, al Teatro San Carlo di Napoli, in occasione dei cinquant’anni dalla morte del compositore di Busseto e recentemente al Teatro Regio di Parma nell'ambito del Festival Verdi.  La riproposizione di quest’anno, a duecento anni  dalla nascita,  rende giustizia a Verdi e ad un’opera che è stata apprezzata dal folto pubblico  di giornalisti, intenditori italiani e stranieri, musicisti ed appassionati che hanno riempito, fino ad esaurire,  l’intero atrio del Palazzo Ducale. Quest'opera rappresenta, quasi, l'ideale continuazione dell'Ernani proposto da Rodolfo Celletti nel 199, che ebbe come protagonisti Vincenzo La Scola, Daniela Dessì, Paolo Coni e Michele Pertusi. Bella  la scenografia, semplice ma essenziale, che presenta un ponte di pietra, sulle tre porte di Tebe, come nel teatro classico, ed al lato una scala;  sul palco un unico grande
spazio scenico dove si svolge l’intera opera, rappresentando di volta in volta la foresta, la piazza, i campi. Eccellente il cast di giovani artisti che hanno strappato prolungati e sentiti applausi, anche a scena aperta, al pubblico rapito dalla intensità del dramma e dalla bravura di tutti i  protagonisti. La rappresentazione inizia con l’overture in cui si avvicendano sonorità più forti, in riferimento alle battaglie e più pacate quando si vuole richiamare la quiete della foresta. Protagonista assoluta l’angelica guerriera Giovanna, divisa tra due amori, quello per Carlo e quello per il padre Giacomo(che con lei ha un rapporto di padre-padrone, almeno del suo destino), interpretata da Jessica Pratt sarebbe stata applaudita anche da Verdi, notoriamente esigente nella scelta dei cantanti; la sua interpretazione è stata superba.  Straordinaria  la sua presenza scenica e la capacità vocale negli assoli quanto nei duetti e concertati lungo tutta l’opera; semplicemente straordinari i filati. Molto apprezzato ed applaudito anche il giovane Julian Kim, nel ruolo di Giacomo, padre di Giovanna per la sua vocalità e presenza scenica ed anche Jean-Francois Borras nel ruolo di Carlo VII.
Molto interessante anche il progetto scenico e la regia di Fabio Ceresa;  perfetta l’orchestra internazionale d’Italia  sotto la guida del direttore Riccardo Frizza, molto  attento a seguire i cantanti quanto i maestri d’orchestra.  Per ultimo, ma è il caso di dire “The last, but not the least”, il coro della Fondazione Petruzzelli del maestro Franco Sebastiani, che ha svolto con puntualità estrema e dinamismo  il ruolo di ufficiali francesi e soldati inglesi, abitanti di Dom-Remy e di Reims, spiriti eletti e spiriti malvagi, senza un attimo di tregua ed in ruoli differenziati e variegati per sonorità, carattere e tinta; un impegno davvero notevole sia dal punto di vista fisico che artistico.

G.L.

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