Gengis
Khan
Al
Teatro Carlo Felice dal 15 al 17 gennaio
2016
Da
venerdì 15 a domenica 17 gennaio 2016, l’appuntamento con la danza al Teatro
Carlo Felice porterà in scena con la Compagnia
di danza di Mongolia “Gengis Khan”, rassegna di danze nazionali e suite
coreografiche della Mongolia, con la coreografia di Sevjidin SÜKHBAATAR,
offrirà al pubblico una panoramica storica, dall'epoca degli Sciamani ai giorni
nostri, attraverso l'epopea di Gengis Khan e la Rivoluzione del 1921.
La Compagnia fondata nel 1945, è nata con
l’intento di far conoscere al mondo la cultura mongola, come è stato per il
Circo della Mongolia . Attualmente dispone di un organico di circa 200 dipendenti, formato da danzatori,
musicisti e vocalisti. Si è esibita in oltre 50 paesi del mondo, è stata ospite
al Palazzo di Vetro dell'ONU e al Teatro Bolshoi di Mosca, mentre da noi, in
Italia, è venuta soltanto due volte la
prima nel 1986 e l’ultima nel 2006.
Il repertorio della Compagnia comprende
danze molto particolari, suddivisibili in alcune grandi categorie:
religioso-rituali, sia sciamaniche che buddiste, storico-militari e nazionali
propriamente dette, che incarnano le peculiarità delle diverse etnie mongole.
La danza accompagnata da strumenti
tradizionali e dal canto, forma insieme ad essi un'unica espressione artistica.
Dal 2013 la compagnia è diretta da
Khatankhuyag Khaskhüü, giovane coreografo, diplomatosi alla prestigiosa
Accademia di Arte Teatrale di Mosca.
Una particolare attenzione è stata dedicata
alla ricostruzione dei preziosissimi costumi d’epoca (in metallo, cuoio e seta)
della Guardia di Ferro di Gengis Khan; non meno accurati sono i tradizionali
costumi nazionali, realizzati in seta, pelle e pelliccia, molto variopinti e
raffinati. Particolarmente degne di nota sono le acconciature femminili, i
capelli vengono raccolti in due grosse code piatte ai lati della testa, tenuti
insieme da un’intelaiatura in legno e da borchie metalliche, a fare quasi da
ulteriore ornamento al ricco copricapo.
La
danza è accompagnata da strumenti tradizionali e dal canto, formando insieme ad
essi un'unica espressione artistica, in particolare il canto
"Khöömei", tipico della regione dell'Altai, è una vera e propria
acrobazia vocale, riservata esclusivamente a cantanti maschili che, usando
faringe, naso e lingua, riescono a produrre fino a tre suoni
contemporaneamente, modellando quelli più acuti e melodici sulle armoniche dei
suoni più profondi.
Il
Khöömei trae origine dall'imitazione delle voci della natura.
Lo
spettacolo inizia dal popolo Xiongnu, o Unni asiatici, per passare, con un
salto di quasi un millenio, alla grande epopea di Gengis Khan. Una previsione
sciamanica annuncia l'avvento di un nuovo, grande condottiero che unificherà le
tribù mongole e le riporterà allo splendore del passato: Temujin, che passerà
alla storia con il titolo di Chinggis Khaan, o khan oceanico. Rientrato
vittorioso da una campagna di guerra per la festività del Naadam, con i suoi
nove generali e le nove regine, assiste all'omaggio che il suo popolo gli
tributa con danze, musica e canti. Al termine del Naadam, il grande Khan
riparte per una nuova spedizione di guerra.
Martedì
12 gennaio alle ore 17,30 presso l'Auditorium Eugenio Montale, la
consueta conferenza illustrativa in
collaborazione con l’Associazione Teatro Carlo Felice a cura di Francesca Camponero con ingresso libero
.
REPLICHE
Sabato 16 gennaio 2016 – 15.30 (F)
20.30 (B)
Domenica
17 gennaio 2016 – 15.30 (C)
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