Secondo concerto della Stagione Sinfonica 2021 al Teatro Filarmonico, venerdi 5 febbraio in streaming, col debutto veronese del maestro Giampaolo Pretto.
RESPIRI E CONTRASTI
2° concerto Stagione Sinfonica 2021
da venerdì 5 febbraio alle 20.30 · webTV arena.it/tv
e YouTube
13 febbraio ore 15.00 · Facebook e Telenuovo (canale 11)
Giampaolo Pretto, direttore d’orchestra e flautistaVenerdì
5 febbraio, per
il secondo concerto della Stagione Sinfonica 2021 al Teatro Filarmonico, è la volta del debutto veronese del maestro Giampaolo
Pretto, direttore e solista di due
capolavori giovanili di Mozart: l’Andante in do maggiore K 315 e il Concerto n. 1 in sol maggiore K 313,
entrambi per flauto e orchestra.
La
seconda parte del programma è dedicata alla Sinfonia 9 in do maggiore di
Franz Schubert, “la Grande”, imponente ed estremo lascito sinfonico del grande compositore
austriaco.
Il concerto rientra nell’iniziativa Filarmonico aperto…a casa tua e andrà
in onda su Telenuovo, oltre alla trasmissione in streaming sulle piattaforme di
Fondazione Arena Facebook, YouTube e sulla webTV arena.it/tv all’interno della
collaborazione con ANFOLS per il progetto Aperti nonostante tutto.
Per il secondo appuntamento
della Stagione Sinfonica fa il suo esordio a Verona nella duplice veste di direttore
e solista Giampaolo Pretto, che dal
2016 ricopre il ruolo di Direttore principale dell’Orchestra Filarmonica di
Torino, affiancando alla direzione d’orchestra un’intensa attività sia come
solista che come compositore. Pretto
è stato inoltre Maestro preparatore dell’Orchestra Giovanile
Italiana, dirigendola in numerose produzioni e contribuendo in quasi vent’anni
a formare centinaia di giovani professionisti grazie ad una particolare
attenzione e propensione verso l’insegnamento.
Apre
il concerto l’Andante per flauto e orchestra in do maggiore K 315, che con
grande probabilità vede la luce proprio in sostituzione del concerto n.1 (per
avere un pezzo più semplice), su incarico di Willem de Jean, ricco olandese che
commissiona a Mozart numerosi brani per flauto ed alcuni quartetti. La stesura
di questo pezzo impegna a lungo il compositore che era poco incline a scrivere
ripetutamente per lo stesso strumento. Il brano è caratterizzato dalla
semplicità della scrittura solistica, e ciò permette un dialogo equilibrato tra
il flauto solista e l’orchestra, senza eccessivi livelli di virtuosismo. La
presenza di due temi, il primo con l’andamento di una serenata e il secondo che
è una barcarola soffusa, conferiscono grande suggestione all’esecuzione solista.
Sempre alla giovinezza del genio di Salisburgo
appartiene il Concerto per flauto e orchestra n. 1 in sol maggiore K 313.
Il brano, composto a Mannheim tra il gennaio e il febbraio del 1778 sempre su
richiesta di Willem de Jean, si rivela fin da subito un capolavoro, sebbene si
dica che Mozart non amasse troppo la composizione di brani per flauto. Il
concerto unisce una notevole pertinenza di scrittura nella parte dello strumento
solista, di cui valorizza appieno le possibilità tecniche ed espressive, ad una
solidità formale e ricchezza di idee, forse provenienti dai consigli di un amico
flautista nell’orchestra di corte di Mannheim. Ne risulta un componimento di
grande eleganza, dove lo strumento può esplorare tutte sue le estensioni
sostenuto in maniera importante dall’orchestra.
La seconda parte
del concerto è un’imponente pagina orchestrale di Franz Schubert, la Sinfonia n. 9 in do maggiore “La
Grande” D. 944, che probabilmente
è la stessa sinfonia di cui il compositore parla in alcune lettere agli amici
nel 1825 durante un viaggio in Siria.
Diverse interpretazioni sulla data riportata
nell’autografo fanno sì che il concerto venga datato 1825-1828, a causa di una
scrittura prolungata. Si tratta in ogni caso dell’ultima sinfonia di Schubert e
la si sarebbe dovuta eseguire a Vienna subito dopo la morte del compositore, ma
l’orchestra rifiutò l’incarico, ritenendola di esecuzione troppo difficile. Schumann
ritrova il manoscritto nel gennaio 1839 a casa di Ferdinand Schubert, fratello
del compositore, e così ha finalmente luogo la prima esecuzione a Lipsia, il 21
marzo 1839, con la direzione di Mendelssohn.
Si tratta di un caposaldo della storia della sinfonia che influenzerà Bruckner
e Mahler e che costituisce la sintesi del pensiero schubertiano dove la
concezione del tempo musicale apre ad una inesauribile varietà di paesaggi.
Per
assistere al concerto ci si potrà collegare da venerdì 5 febbraio alle 20.30 sulla webTV arena.it/tv
e sul canale YouTube, mentre sabato 13 alle 15.00 l’evento sarà
disponibile su Facebook e in chiaro su Telenuovo (canale 11).
Nessun commento:
Posta un commento