Zubin Mehta dirige
l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino.
Il concerto
sinfonico sarà trasmesso in streaming gratuito l’11 febbraio alle ore 20
sul sito web del Teatro e rimarrà disponibile per un mese.
La registrazione
in collaborazione con Dynamic. In programma le composizioni di Franz Schubert,
Franz Joseph Haydn, e Franz Liszt.
Il maestro Zubin Mehta
dopo il concerto sinfonico corale La Creazione di Haydn e l’Otello
verdiano dello scorso novembre 2020 al Maggio, torna al suo teatro d’elezione e
dirige l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino in un concerto “fuori
programma” che verrà trasmesso in streaming gratuito, visibile per trenta
giorni sul sito web del Teatro del Maggio a partire dall’11 febbraio alle
ore 20.
Il concerto sinfonico è stato registrato il 2 febbraio prima
che il maestro partisse per i suoi impegni al Teatro alla Scala dove ha
diretto un concerto sinfonico il 6 febbraio e dove affronterà l’opera Salome
di Richard Strauss che, come per il concerto, sarà trasmessa in streaming
dal Teatro milanese. Al suo ritorno a Firenze dopo gli impegni scaligeri, il
maestro Mehta ha in programma per il Maggio l’importante e attesa nuova
produzione di “Così fan tutte” di Wolfgang Amadeus Mozart con la regia di Sven
Erich Bechtolf.
Con questo concerto il Maestro propone due compositori a lui
molto cari come Haydn e Schubert e prosegue, con la seconda sinfonia di
quest’ultimo, il ciclo integrale sul compositore austriaco iniziato la
scorsa estate. A Schubert e Haydn affianca, in questo programma, il
virtuosismo orchestrale di Liszt, al maestro Mehta particolarmente congeniale.
Ad aprire il concerto trasmesso l’11 febbraio è infatti la Sinfonia
n. 2 in si bemolle maggiore D. 125 di Franz Schubert,
composta tra la fine del 1814 e i primi mesi del 1815, nella quale emerge
l'intraprendenza del compositore e la sua voglia di sperimentare in campo
armonico per cercare una sensibilità compositiva originale e personale. A
seguire la Sinfonia in re maggiore Hob:I:96, Il miracolo, di Franz
Joseph Haydn il cui titolo fa riferimento, anche se impropriamente, a un
aneddoto: si racconta che alla fine della prima esecuzione una parte del
pubblico si alzò dalle poltrone avvicinandosi al palco per complimentarsi con
il Haydn, quando un lampadario si staccò dal soffitto schiantandosi proprio
sulle sedute in quel momento fortunatamente vuote. In conclusione del
programma, il maestro Mehta dirigerà Les Préludes, il terzo e più
noto dei tredici poemi sinfonici composti da Franz Lisz: come l’ode del
poeta Alphonse de Lamartine, a cui fa riferimento, anche il compositore si
interroga sulla condizione esistenziale dell’uomo, che lotta e si afferma fra
gioie e dolori.
Il programma di sala è disponibile gratuitamente sul sito
del Teatro alla pagina dedicata al concerto: https://www.maggiofiorentino.com/events/zubin-mehta-57/
La durata complessiva è di un’ora e quindici minuti circa
Franz Schubert
Se è indubbio che le prime sinfonie composte da Schubert tra
i sedici e i diciotto anni siano ascrivibili a un esercizio di apprendistato
maturato nell’alveo del classicismo viennese, è pur vero che in esse sia già
riscontrabile una sensibilità sinfonica originale e personalissima. Ne è
esempio la Sinfonia n. 2 in si bemolle maggiore che impegna Schubert tra la
fine del 1814 e i primi mesi del 1815 per ben quindici settimane, un tempo
lunghissimo se paragonato alle repentine gestazioni della Prima e della Terza,
nate in pochi giorni. La struttura scelta è la consueta: un Adagio introduttivo
seguito da un Allegro in forma-sonata, un Andante, qui in forma di tema con
variazioni, un Minuetto in stile settecentesco e un Presto finale. Ma mentre da
un lato Schubert si mostra rispettoso delle convenzioni classiche, nei
movimenti centrali specialmente, dall’altro manifesta intraprendenza e voglia
di sperimentare in campo armonico e formale, attraverso le modulazioni
originali e inaspettate del primo tempo e i marcati contrasti dinamici e
timbrici di matrice beethoveniana nell’ultimo movimento.
Franz Joseph Haydn
Le dodici sinfonie ‘londinesi’ di Haydn, composte tra il
1791 e il 1795 in occasione delle due fortunate tournée nella capitale inglese,
rappresentano l’apice della sua produzione orchestrale. Quarta del gruppo, la
Sinfonia n. 96 in re maggiore “The miracle” fu composta nel 1791 ed eseguita
l’11 marzo dello stesso anno a Londra. Il titolo apocrifo “Il miracolo” è
dovuto a un singolare incidente accaduto la sera dell’esecuzione. Come prassi
del tempo, Haydn dirigeva le sue sinfonie seduto al cembalo. Si racconta che
alla fine del concerto una parte del pubblico si alzò dalle poltrone
avvicinandosi al palco per complimentarsi con il Maestro, quando un lampadario
si staccò dal soffitto schiantandosi proprio sulle sedute in quel momento
fortunatamente vuote. Come le altre ‘londinesi’, anche la Sinfonia n. 96 si
apre con un’introduzione lenta, un gesto solenne che anticipa un Allegro ricco
di invenzioni timbriche. L’Andante che segue è costruito su un tema e
variazioni di gusto rococò, mentre il grazioso Minuetto si muove a passo di
danza popolare. Nel Finale spicca invece un rondò dal tema brillante che chiude
festosamente l’opera.
Franz Liszt
Les préludes è il terzo e più noto dei tredici poemi
sinfonici composti da Franz Liszt, sebbene sia nato in altra veste. Nel 1844
Liszt aveva realizzato un’ouverture per una composizione corale intitolata Les
quatre éléments, su testo del poeta Joseph Autran, rimasta inedita. Qualche
anno dopo, nel 1850, decise di rielaborare quella composizione per farne un
poema sinfonico. I lavori si protrassero fino al 1854, anno del debutto de Les
préludes nella sua veste definitiva a Weimar sotto la direzione dello stesso
autore. Il programma letterario dell’opera, aggiunto da Liszt a composizione
ultimata, fa riferimento a un’ode del poeta Alphonse de Lamartine - una
riflessione sul tema dell’uomo in perenne lotta contro le avversità della vita
- contenuta nella raccolta Nouvelles méditations poétiques. Anche se la
struttura del poema sinfonico è in un unico movimento di ampio respiro, ne Les
préludes è possibile riscontrare quattro sezioni di carattere opposto in cui si
alternano momenti di distensione ad altri di pathos. Come il poeta, anche Liszt
si interroga sul significato dell’esistenza umana a partire dall’Andante
maestoso con quel suo motivo iniziale esitante che ha il tono della domanda
destinata a non avere risposta, almeno fino a quando i corni e le viole non
intonano il tema d’amore, il leitmotiv che ricomparirà più volte nel corso del
poema. Ma le dure prove della vita sono inevitabili e lo scontro giunge nella
sezione in Allegro che segue. Dopo ogni tempesta c’è sempre il momento di
quiete e Liszt lo affida a un Allegretto pastorale che con la sua dolcezza ha
il potere di sanare ogni turbamento. Il momento consolatorio ha però breve
durata e uno squillo di tromba richiama l’uomo alla lotta in prima linea. Torna
il leitmotiv e il cerchio si chiude con una marcia perentoria scandita da
ottoni e percussioni che suggella trionfalmente il confronto finale tra l’uomo
e il suo destino.
Programma:
FRANZ SCHUBERT
Sinfonia n. 2 in si bemolle maggiore D. 125
Largo. Allegro vivace / Andante / Menuetto: Allegro vivace.
Trio / Presto vivace
FRANZ JOSEPH HAYDN
Sinfonia in re maggiore Hob.I: 96 The Miracle
Adagio. Allegro / Andante / Minuetto e Trio / Finale: Vivace
assai
FRANZ LISZT
Les Préludes R. 414,
poema sinfonico da Alphonse de Lamartine
Andante maestoso. Allegro tempestoso. Allegretto pastorale.
Allegro marziale animato. Vivace. Andante maestoso
Direttore
Zubin Mehta
Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino
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