Musiche
di Copland e Šostakovic con l’Orchestra Sinfonica Nazionale
È uno dei direttori
d’orchestra italiani più affermati all’estero. Attualmente ricopre incarichi
prestigiosi presso l’Opera di Zurigo, l’Orchestra della Radio Danese, ed è
Direttore Musicale designato della Dallas Symphony Orchestra. È Fabio
Luisi, protagonista del settimo e ultimo dei “Concerti per la ripresa” dell’Orchestra Sinfonica Nazionale
della Rai in programma giovedì
30 luglio alle 20.30 all’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di
Torino, in diretta su Radio3 e in streaming sul portale di Rai Cultura.
Negli ultimi anni Luisi è stato
protagonista di diversi concerti di successo con l’Orchestra Rai, a Torino ma anche
nell’Aula del Senato della Repubblica, in occasione del concerto di Natale del
2018.
È stato Direttore Principale dei Wiener
Symphoniker – ha ricevuto dall’orchestra la medaglia e l’anello d’oro
intitolati a Bruckner –, Direttore Musicale Generale della Staatskapelle e
della Sächsische Staatsoper di Dresda, Direttore Principale del Metropolitan di
New York e del Maggio Fiorentino.
Per il suo ritorno con la compagine Rai
propone due pagine novecentesche: la suite dalle musiche di scena
per Quiet City dello
statunitense Aaron Copland e la Sinfonia n. 14 di Dmitrij Šostakovič,
protagonista indiscusso della musica sovietica dalla Seconda Guerra Mondiale in
poi. Con lui solisti illustri come il soprano austriaco Sandra
Trattnigg, partner abituale dei maggiori direttori di oggi tanto nell’opera
quanto nel repertorio sinfonico, e il basso-baritono tedesco Matthias
Goerne, universalmente acclamato anche come interprete di Lieder.
Quiet City è un dramma
scritto nel 1939 da Irwin Shaw, e narra le vicende diverse di due fratelli,
uomo d’affari l’uno, indipendente e non convenzionale l’altro, che si aggira di
notte per la città suonando la tromba e cercando di riprodurre le emozioni
delle persone che incontra. Dalle musiche di scena composte per Quiet City Copland trasse nel 1940 una
breve suite per corno inglese, tromba e archi, che traduce le suggestioni del
lavoro di Shaw in sonorità rarefatte e sospese.
Si rivolge invece alla poesia più alta
– il concerto si intitola appunto “Šostakovič e le grandi liriche”
– la Sinfonia n. 14 per soprano, basso, archi e percussioni. Siamo nel
1969, in avanzato disgelo: Šostakovič dà suono a versi di Federico García
Lorca, Guillaume Apollinaire, Vilgelm Kyukhelbeker e Rainer Maria Rilke in undici
pagine di eccezionale efficacia. Il tema comune è la morte, inquadrata in
situazioni diverse e letta con diverse implicazioni, alternando drammaticità e
distensione, rassegnazione e protesta. Giunto al vertice della sua maturità il
compositore aggiunge alla sua storia già imponente di sinfonista una tessera
anomala, impiegando la voce e sostituendo ai grandi organici a lui abituali le
sonorità eterogenee di archi e percussioni. La musica interpreta i testi
poetici, spesso “difficili”, con evocazioni stilizzate e sempre pertinenti,
aggiungendovi una intensa carica espressiva e una comunicatività immediata,
espandendo il senso delle parole in una dimensione emotiva al tempo stesso
forte e contenuta.
Per motivi legati all’emergenza sanitaria,
come per tutti gli altri “Concerti per la ripresa”, per i professori dell’OSN
Rai, per gli artisti e per tutte le persone coinvolte, saranno attuate le
necessarie norme di sicurezza e non sarà previsto l’accesso in sala del
pubblico. La musica firmata Rai arriverà comunque nelle case di tutti gli
italiani attraverso Radio3 e il portale di Rai Cultura, che trasmetteranno il
concerto in diretta e in streaming.
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