Bari – Al teatro Petruzzelli è andato in scena, il dramma
giocoso “Così fan tutte” ossia “La scuola degli amanti”, composto da Mozart su libretto di Lorenzo Da
Ponte, all’epoca poeta ufficiale del Teatro di Vienna. Questa composizione completa
la grande trilogia composta dal genio
salisburghese. Le “Nozze di Figaro” e “Don Giovanni” sono le altre due opere
italiane più fortunate e di maggiore successo del compositore salisburghese. Al centro, il tema amoroso, condito con la frivolezza
dell’amore femminile, burle, scambi di
persona e travestimenti esistenti nella letteratura già da prima del
settecento. In una bottega di caffè di
Napoli due militari, Ferrando e Guglielmo, parlano della fedeltà amorosa delle
rispettive amanti, Fiordiligi e Dorabella, contraddetti da Don Alfonso, che
filosofeggia sull’argomento; il contrasto
con i due ufficiali viene ricondotto ad una scommessa sulla reale sincerità dei sentimenti amorosi delle loro amanti. Alla fine tutti tradiscono tutti e per l’autore
si apre un percorso di conoscenza dell’essere umano; l’amore è conoscenza
dell’altro per sceglierlo e poi amarlo e non è la semplice proiezione di un
ideale amoroso. Nel libretto di Da Ponte si affrontano i problemi esistenti
nelle due coppie e si superano le conseguenti
difficoltà ed inquietudini. Tra le fonti letterarie di Da Ponte, significativo è il XXVIII canto dell’Orlando
Furioso, che parla di due giovani che decidono di lasciarsi andare ad avventure
amorose dopo aver appreso dell’infedeltà delle loro fidanzate con una forte
analogia anche nei nomi dei protagonisti che per Ariosto sono: Fiordiligi,
Doralice, Fiordispina, Guglielmo e Don Alfonso. Ma anche Antonio Salieri con la
“Grotta di Trofonio” si ispirò allo stesso tema; protagonisti insieme al mago
Trofonio, sono Ofelia e Dori, innamorate
di due giovanotti, Artemidoro e Plistene. Lo stesso Da Ponte aveva proposto nel 1789 con successo “L’Arbore di Diana”. Una prima rappresentazione al pianoforte fu eseguita dallo stesso Mozart a S. Silvestro del 1789,a casa dello stesso compositore; tra gli ospiti Da Ponte e Haydn. L'opera andò in scena al Burgtheater il 26 gennaio del 1790 e fu
subito replicata per quattro volte; ma dal 20 febbraio, in occasione
della morte dell'imperatore Giuseppe II, e col teatro venne chiuso per
lutto (escluse altre cinque recite successive in giugno), l'opera scomparve dai teatri viennesi e per tutto l'Ottocento. L’opera “Così fan
tutte” sta vivendo un momento di maggiore approfondimento per l'attualità dell'argomento; tratta,infatti, dell’amore erotico. La
musica scritta da Mozart consente al compositore di suggerire soluzioni musicali efficaci, come
ha sottolineato il Maestro Roberto Abbado: “Mozart è
interessato ai suoi personaggi, li indaga e scrive per loro una musica
variegata, usando gli strumenti: in modo particolare, per alcuni utilizza gli
archi, per altri i fiati”. Il regista Davide Livermore, dal canto suo, ha proiettato i protagonisti negli anni ’50,
trasferendoli addirittura su una nave da crociera, dal nome chiaramente
allusivo “Fedeltà”. La notevole modernità “ante litteram” del libretto fa accettare facilmente e gradire
l’allestimento del regista Livermore, come naturale ambientazione dell’azione. Il
capitano della nave è Don Alfonso, che nel condurre in crociera i suoi passeggeri si interessa molto alle
loro vicende sentimentali; Guglielmo eFerrando sono due ufficiali, mentre Fiordiligi
, Dorabella e la cameriera Despina,(che
amoreggia col capitano), saranno alcuni tra i passeggeri.
Napoli è al centro
dell’attenzione con immagini del porto, del Vesuvio, dei faraglioni, ma
svolgendosi l’azione su una nave da crociera non mancano gli istruttori di
fitness, il complessino musicale e relativo cantante che intrattengono i
passeggeri, valigie e bauli, le
immancabili avventure amorose, ed il mare impetuoso per tutta la durata della
recita. Questa l’impronta data dal regista torinese non nuovo ad innovazioni ed geniali intuizioni
nei suoi allestimenti moderni. Interessanti
sono risultate le scene di Santi Centineo, i costumi di Giusi Giustino e le luci
di Giuseppe Ruggiero. Per quanto riguarda l’aspetto prettamente musicale da sottolineare
l’ accurata ed attenta direzione del maestro Roberto Abbado, così come l’assoluta precisione e compattezza
dell’Orchestra e del Coro della Fondazione Petruzzelli. Tutti da elogiare per l’aspetto recitativo
dei protagonisti (come richiesto dal regista), per la presenza scenica e le
qualità vocali. Mozart aveva riservato a Fiordiligi il ruolo di soprano
drammatico di ampia estensione ed Anna
Kasyan ha messo in mostra potenza ed agilità; Dorabella ovvero Anna
Bonatibus, mezzo soprano cui era
richiesta un’estensione meno ampia è stata anche ottima protagonista. Belle interpretazioni anche quelle del tenore cinese Yiyie Shi in Ferrando e di
Mario Cassi in Guglielmo; infine i due tessitori della trama: Veronica Cangemi in Despina e Paolo Bordogna in Don Alfonso.
Bel successo di pubblico, mediamente più giovane di altre occasioni e tanti
applausi convinti, uniti ad una buona dose di risate per alcune divertenti gags.
G.L.
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