giovedì 16 maggio 2013

AL PETRUZZELLI "COSI’ FAN TUTTE", L'OPERA DELLA TENTAZIONE

ORIGINALE E SUGGESTIVO L’ ALLESTIMENTO DEL REGISTA DAVIDE  LIVERMORE


Bari – Al teatro Petruzzelli è andato in scena, il dramma giocoso “Così fan tutte” ossia “La scuola degli amanti”,  composto da Mozart su libretto di Lorenzo Da Ponte, all’epoca poeta ufficiale del Teatro di Vienna. Questa composizione completa  la grande trilogia composta dal genio salisburghese. Le “Nozze di Figaro” e “Don Giovanni” sono le altre due opere italiane più fortunate e di maggiore successo del compositore salisburghese.  Al centro,  il tema amoroso, condito con la frivolezza dell’amore femminile,  burle, scambi di persona e travestimenti esistenti nella letteratura già da prima del settecento.  In una bottega di caffè di Napoli due militari, Ferrando e Guglielmo, parlano della fedeltà amorosa delle rispettive amanti, Fiordiligi e Dorabella, contraddetti da Don Alfonso, che filosofeggia sull’argomento; il contrasto  con i due ufficiali viene ricondotto ad una scommessa sulla reale sincerità dei sentimenti amorosi delle loro amanti.  Alla fine tutti tradiscono tutti e per l’autore si apre un percorso di conoscenza dell’essere umano; l’amore è conoscenza dell’altro per sceglierlo e poi amarlo e non è la semplice proiezione di un ideale amoroso. Nel libretto di Da Ponte si affrontano i problemi esistenti nelle due coppie  e si superano le conseguenti difficoltà ed inquietudini. Tra le fonti letterarie di Da Ponte,  significativo è il XXVIII canto dell’Orlando Furioso, che parla di due giovani che decidono di lasciarsi andare ad avventure amorose dopo aver appreso dell’infedeltà delle loro fidanzate con una forte analogia anche nei nomi dei protagonisti che per Ariosto sono: Fiordiligi, Doralice, Fiordispina, Guglielmo e Don Alfonso. Ma anche Antonio Salieri con la “Grotta di Trofonio” si ispirò allo stesso tema; protagonisti insieme al mago Trofonio,  sono Ofelia e Dori, innamorate di due giovanotti, Artemidoro e Plistene. Lo stesso Da Ponte aveva proposto nel 1789 con successo “L’Arbore di Diana”. Una prima rappresentazione al pianoforte fu eseguita dallo stesso Mozart a S. Silvestro del 1789,a casa dello stesso compositore; tra gli ospiti Da Ponte e Haydn. L'opera andò in scena al Burgtheater il 26 gennaio del 1790 e fu subito replicata per quattro volte; ma dal 20 febbraio, in occasione della morte dell'imperatore Giuseppe II, e col teatro venne chiuso per lutto (escluse altre cinque recite successive in giugno), l'opera scomparve dai teatri viennesi e per tutto l'Ottocento. L’opera “Così fan tutte” sta vivendo un momento di maggiore approfondimento per l'attualità dell'argomento; tratta,infatti, dell’amore erotico. La musica scritta da Mozart consente al compositore di suggerire soluzioni musicali efficaci, come ha sottolineato il Maestro Roberto Abbado:  “Mozart è interessato ai suoi personaggi, li indaga e scrive per loro una musica variegata, usando gli strumenti: in modo particolare, per alcuni utilizza gli archi, per altri i fiati”. Il regista Davide Livermore, dal canto suo, ha  proiettato i protagonisti negli anni ’50, trasferendoli addirittura su una nave da crociera, dal nome chiaramente allusivo “Fedeltà”. La notevole modernità “ante litteram” del libretto  fa accettare facilmente e gradire l’allestimento del regista Livermore, come naturale ambientazione dell’azione. Il capitano della nave è Don Alfonso, che nel condurre in crociera  i suoi passeggeri si interessa molto alle loro vicende sentimentali; Guglielmo eFerrando sono due ufficiali, mentre Fiordiligi , Dorabella e la cameriera  Despina,(che amoreggia col capitano), saranno alcuni tra i passeggeri.

Napoli è al centro dell’attenzione con immagini del porto, del Vesuvio, dei faraglioni, ma svolgendosi l’azione su una nave da crociera non mancano gli istruttori di fitness, il complessino musicale e relativo cantante che intrattengono i passeggeri, valigie e bauli,  le immancabili avventure amorose, ed il mare impetuoso per tutta la durata della recita. Questa l’impronta data dal regista torinese  non nuovo ad innovazioni ed geniali intuizioni nei suoi allestimenti moderni.  Interessanti sono risultate le scene di Santi Centineo, i costumi di Giusi Giustino e le luci di Giuseppe Ruggiero. Per quanto riguarda  l’aspetto prettamente musicale da sottolineare l’ accurata ed attenta direzione del maestro Roberto Abbado, così come  l’assoluta precisione e compattezza dell’Orchestra e del Coro della Fondazione Petruzzelli.   Tutti da elogiare per l’aspetto recitativo dei protagonisti (come richiesto dal regista), per la presenza scenica e le qualità vocali. Mozart aveva riservato a Fiordiligi il ruolo di soprano drammatico di ampia estensione ed  Anna Kasyan ha messo in mostra potenza ed agilità; Dorabella ovvero Anna Bonatibus,  mezzo soprano cui era richiesta un’estensione meno ampia è stata anche ottima protagonista.  Belle interpretazioni anche quelle  del tenore cinese Yiyie Shi in Ferrando e di Mario Cassi in Guglielmo; infine i due tessitori della trama: Veronica Cangemi  in Despina e Paolo Bordogna in Don Alfonso. Bel successo di pubblico, mediamente più giovane di altre occasioni e tanti applausi convinti, uniti ad una buona dose di risate per alcune divertenti gags.

G.L.







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