CONVINCENTE SUCCESSO DE "LA DONNA SERPENTE" ALLA PRIMA DEL FESTIVAL DELLA VALLE D'ITRIA
Martina Franca – Un folto pubblico di appassionati, critici,
rappresentanti del mondo della cultura (tra tutti Carlo Fontana, già sovrintendente
alla Scala di Milano e Massimo Biscardi, sovrintendente del Teatro
Petruzzelli), e rappresentanti del mondo politico, militare ed ecclesiastico,
ha reso omaggio al Festival della Valle d’Itria, giunto come noto alla 40ma
edizione. Il successo di questa
rassegna si rinnova anno dopo anno mantenendo intatte le sue peculiarità e la
sua originalità. Ogni volta cambia
pelle, proponendo sempre opere inedite o che hanno avuto minore attenzione, e
finisce sempre per stupire. In ogni rassegna non mancano artisti già
famosi ma al loro fianco c’è un nugolo
di giovani promesse che il Festival di Martina
propone verso palcoscenici di importanza
internazionale. Anche quest’anno la sapiente
preparazione e ricerca del direttore artistico Alberto Triola ha riservato per
la serata inaugurale un’opera originale e fantasiosa in coproduzione con la
Fondazione Teatro Regio di Torino che ha suscitato grande interesse : “La donna
serpente” di Alfredo Casella su libretto di Carlo Gozzi, autore di capolavori
come “Turandot” e “L’amore delle tre melarance”.
L’orchestra Internazionale
d’Italia si riconferma anche quest’anno, guidata da un direttore della statura
di Fabio Luisi, che conduce per mano con la consueta abilità il Coro della
Filarmonica di Stato “Transilvania” di Cluj-Napoca, diretto da Cornel Groza, ed
un cast di bravi artisti: Angelo
Villari in Altidor, Zuzana Marková in Miranda, insieme a Domenico Colaianni inin Albrigòr (i più applauditi) e poi nel ruolo di Armilla
Vanessa Goikoetxea, in Farzana Anta Jankovska, in Canzade Candida Guida, in
Alditrúf Simon Edwards, in Pantùl Pavol Kuban,
in Tartagíl Timothy Oliver, in Tògrul Davide Giangregorio ed infine in
Demogorgòn Carmine Monaco. Completano il cast di artisti il regista Arturo Cirillo ed i suoi
abituali collaboratori Dario Gessati per le scene e Gianluca Falaschi per i bellissimi costumi, ricchi di fantasia. Efficace il contributo di nove danzatori/performrs di Fattoria Vittadini che hanno movimentato le scene (bravissima la ballerina serpente). Il
risultato è stato una felicissima fantasmagoria musicale, di costumi e di colori, che il pubblico ha mostrato di
gradire con applausi anche a scena aperta. Alla protagonista femminile
Miranda(Zuzana Markova) nel ruolo della Donna Serpente, abbiamo chiesto di
descrivere il suo personaggio e le difficoltà musicali. “Miranda è per metà fata e per metà essere umano e
rientra nella cerchia dei
personaggi fiabeschi e fantastici. Il suo lato umano
le dà la possibilità di provare sentimenti come l'amore, la sofferenza, la
tristezza...tutte cose che le altre fate e il re delle fate (Demogorgone) non
riescono a sentire. Nello stesso tempo Miranda è un personaggio però molto
forte perché decide di abbandonare il mondo delle fate per il suo amato anche a
costo di diventare un serpente”. E la
soprano praghese prosegue “La Donna
Serpente è un'opera molto particolare, appartenente al 900 italiano, difficile
da paragonare alle grandi opere del repertorio romantico che vengono rappresentate
quotidianamente come Traviata e Lucia, che recentemente ho interpretato. Sia il
linguaggio musicale che quello drammaturgico sono tipici del Novecento. Ad
esempio non troviamo mai un’Aria intesa
in senso romantico, riconducibile al melodramma Ottocentesco. Non a caso , se
vogliamo, l'unico punto di contatto con il grande repertorio operistico può
essere rintracciabile nell'autore della fiaba dal quale è stato tratto il
libretto; Carlo Gozzi, infatti, è autore sia della fiaba de “La Donna Serpente”
che della più celebre “Turandot”, utilizzata da Giacomo Puccini per il suo
capolavoro. Oltre alle caratteristiche drammaturgiche che ho descritto sopra, vocalmente la parte
di Miranda è molto varia; all'inizio abbiamo melodie orientaleggianti,
fiabesche, sviluppate sul legato. Nel
secondo atto emerge la drammaticità del personaggio, mentre nel terzo atto
Casella crea questa scena molto originale e meravigliosa dove Miranda,
trasformata ormai in serpente, canta "a cappella" con il coro, per
finire con il romantico duetto d'amore con il tenore”. L’opera andrà in replica i giorni 22 e 26
p.v.
Gaetano Laudadio
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