Bari – Due i titoli in programma per la stagione lirica e di
balletto del Petruzzelli prima della
pausa estiva: Carmen suite e Sheherasade. Il tema, però, è lo stesso: la
passione ed il desiderio di libertà
espresso dalle due protagoniste Carmen e Zobeide. In entrambi i casi le donne,
però, soccombono per mano propria o dell’amante. Ad interpretare Carmen Suite, la brava Julija
Kulik. Le coreografie ed il libretto sono di Alberto Alonso; il tema è tratto
dalla novella “Carmen” di Prosper Mérimée, musiche di Georges Bizet e Rodion Scedrin
e scene di Boris Messerer. Nel ruolo di Don José c’è Dmitro Cebotar, ed ancora
il torero è Sergij Krivokon, Zuniga è Jan
Vanja, Destino è Elizaveta Gogidze, le sigaraie sono Raisa Betancourt e Varvara Mikevic. Ed è
subito magia con ritmi e musiche flamenche, in cui i protagonisti mostrano
ottima abilità fisica oltre a una buona dose di trasporto e tutte le
suggestioni emotive che il tema
comporta. Il desiderio di libertà di Carmen finirà con la sua morte, per mano
dello stesso Josè. Calorosi e sentiti gli applausi di un pubblico non
particolarmente numeroso ma che una serata così suggestiva avrebbe richiesto (probabilmente ha inciso la contemporaneità di
eventi sportivi che si svolgevano in contemporanea).
Dall’arena insanguinata di
Carmen, nella seconda parte del programma, e dopo un prologo abbastanza lungo
ma suggestivo, il sipario si apre sull'harem del Sultano Shahryar. E’ un altro
dramma che questa volta riguarderà Zobeide, favorita del Sultano, che, dopo il
tradimento, al disonore preferirà il suicidio utilizzando il pugnale dello
stesso Sultano. Shéhérazade, su libretto di Léon Bakst e Michail Fokin, è
tratto da "Le mille e una notte", con coreografia di Michail Fokin,
musica di Nikolaj Rimskij-Korsakov, e scene e costumi di Marija Levicka e
Daniil Taranin. Nel ruolo di Zobeide è Katerina Kozacenko, in quello dello
Schiavo d’Oro Jan Vanja, Shahryar è
interpretato da Sergij Litvinenko, Zeman da Vladislav Ivascenko, a danzare
l’Eunuco Vitalij Netrunenko, le Odalische sono Elizaveta Gogidze, Varvara
Mikevic e Anastasija Sevcenko. La scenografia è imponente e presenta uno
scenario coloratissimo e ricco di elementi decorativi. In questo secondo
balletto, i protagonisti, pur mostrando grandi doti di ballerini, hanno, forse,
dato poco spazio ai sentimenti. In ogni caso il pubblico ha concesso loro applausi
e consensi . Sempre all’altezza l’orchestra della Fondazione Petruzzelli
diretta magistralmente nell’occasione dal M° Mikula Diadiura. L’evento è stato realizzato
in collaborazione con Ater, Associazione Teatrale Emilia Romagna. La stagione
lirica e di balletto riprenderà a settembre con “Il cappello di paglia di
Firenze” di Nino Rota.
Gaetano Laudadio
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