Martina Franca – Lo dicono i numeri, gli elogi del
pubblico internazionale presente ed i commenti della stampa specializzata:
questa 41ma edizione è stata, forse, la più bella di sempre. Questi i dati
definitivi del Festival 2015: il botteghino ha registrato circa 10.000 presenze, esattamente 9973 (di
cui 7572 paganti) con un aumento rispetto al 2014 del 5% circa. Sempre tanti
gli stranieri e numerose le nazioni rappresentate: Germania e Austria, Giappone,
Inghilterra, Israele, con una buona presenza di giornalisti accreditati
provenienti anche dall’estero. Due grandi network radiofonici tedeschi hanno
dedicano grande spazio al Festival: Deutschlandradio ha dedicato un’intera
trasmissione alla Medea In Corinto di Mayr, con intervista al direttore Fabio
Luisi; Deutschlandradio Berlin ha intervistato sia il direttore musicale del
Festival che il direttore artistico Alberto Triola. Oltre alla trasmissione di
Rai 3 “Prima della Prima”, Radio 3 Suite ha seguito, inoltre, la diretta di “Medea in Corinto” il 30 luglio
e de “Le Braci” di Marco Tutino il 1 agosto. L’apertura è stata affidata ad
un’opera inedita e rappresentata al Festival per la prima volta in assoluto :
“Le Braci”, musicata da Marco Tutino e tratta dal romanzo di successo di Sandor
Marai. Il secondo titolo d’opera, è stato “Don Checco” di Nicola De Giosa, l’opera
preferita da Re Ferdinando di Borbone, che ha riscosso un notevole successo
anche per la superba interpretazione del baritono Domenico Colaianni. Terza ed
ultima opera, il capolavoro di Giovanni Simone Mayr su libretto di Felice
Romani: “Medea in Corinto” , replicata ben 3 volte con la magistrale direzione
del Maestro Fabio Luisi, già direttore a Zurigo e New York e di recente nominato
direttore musicale del Festival. La
rassegna martinese si è avvalsa, ma ormai è una sicurezza per la sua solidità e
duttilità, dell’Orchestra Internazionale
d’Italia. Preziosi il contributo del Coro della Filarmonica di Stato
“Transilvania” di Cluj-Napoca nelle tre
opere e dei cantanti del dipartimento barocco dell’Accademia “Rodolfo Celletti”,
che si sono esibiti in una delle pagine di maggior rilievo del repertorio
seicentesco: “L’incoronazione di Poppea” nel Chiostro di San Domenico. Unica
nota stonata, con grande sorpresa degli stranieri , ma non dipendenti dall’organizzazione
del Festival, la circolazione indisturbata delle auto nel centro storico;
l’amministrazione locale se ne faccia carico!!!
C’è stato spazio anche per i bambini con “C’era una volta …Re Tuono” e
per la musica sacra con il tradizionale Concerto per lo Spirito. Nel Concerto
del Belcanto, è avvenuta la consegna del Premio Rodolfo Celletti al soprano
Luciana Serra; sul palco del Palazzo
Ducale è salita l’Orchestra ICO della Magna Grecia, che però non è
sembrata adeguata alla situazione. Ampiamente seguiti dal pubblico il ciclo dei
concerti Fuori Orario (All’ora sesta, Sorbetto e Canta la notte) che ha gremito
le chiese e i chiostri della città, nonché la novità di quest’anno, le incursioni
di teatro urbano de “La città che canta”, nel centro storico con i giovani
dell’Accademia del Belcanto Rodolfo Celletti coordinati da Fattoria Vittadini
che hanno animato i pre-spettacoli con performances di canto e teatro. Altri concerti ancora con “Novecento e oltre”
a San Domenico e nelle Grotte di Castellana. Infine il Concerto Sinfonico a
Palazzo Ducale ed una riduzione de “Il Barbiere di Siviglia” di Rossini al
Borgo Egnazia di Savelletri ed alla Masseria Luco di Martina; anche in questo caso non sono mancate le
critiche per il concerto ad invito. Ma ormai è tempo di pensare all’anno prossimo: si comincerà con un’opera
di Giovanni Paisiello in occasione dei 200 anni dalla sua scomparsa, avvenuta a
Napoli il 5 giugno 1816. Il nome di Paisiello riporta alla mente le difficoltà
dell’Istituto Superiore di Studi
Musicale Giovanni Paisiello di Taranto, che dopo 70 anni di attività rischia la
chiusura e che avrebbe bisogno del sostegno della politica e dei cittadini.
Gaetano Laudadio
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