In scena al Teatro di
Verdura per l’estate del Teatro Massimo “La traviata” di Giuseppe Verdi, con
l’atteso debutto a Palermo di una delle più importanti dive nere del mondo
dell’opera, il soprano sudafricano Pretty
Yende. Venerdì 9 e domenica 11 luglio, alle 21.15, torna l’opera al Teatro di Verdura con
l’intramontabile e amatissima dal pubblico, “Traviata” di Giuseppe
Verdi, il melodramma in tre atti, tratto dal dramma La dame aux camélias
di Alexandre Dumas (figlio) su libretto di Francesco Maria Piave. E sarà una
diva internazionale come Pretty Yende, il soprano
sudafricano di origini zulu, a interpretare la coraggiosa e “sempre libera”
protagonista dell’opera che racconta la contrapposizione tra la libertà di
amare e le rigide e mortifere convenzioni sociali che non contemplano la
passione. Ritorna come Germont il baritono Simone Piazzola,
che al Teatro Massimo aveva già lasciato il segno in questo ruolo, mentre David
Astorga sarà l’amato Alfredo. Dirige l’Orchestra La mise en espace è di Ludovico Rajata,
che cura anche il progetto visivo insieme a Francesco Zito.
L’animazione digitale è di Fabiola Nicoletti. I costumi
sontuosi e gli elementi di scena, firmati sempre da Francesco Zito,
sono quelli dell'allestimento con cui il Teatro Massimo è andato in tournée
con grande successo in Giappone nel 2017. Le luci sono di Giuseppe Di
Iorio, le coreografie di Carmen Marcuccio. Orchestra,
Coro e Corpo di Ballo
del Teatro Massimo, Maestro del Coro Ciro
Visco, direttore del Corpo di Ballo Davide Bombana. Opera di grande lirismo, La traviata con Rigoletto
e Il trovatore, secondo titolo operistico della stagione estiva
al Teatro di Verdura, compone la cosiddetta “trilogia popolare”
di Verdi. Nata dal dramma di successo di Dumas figlio, “La signora delle
camelie”, “La traviata” è per Verdi anche la storia più
autobiografica: nei contrasti tra Alfredo e il padre si ritrovano quelli tra
il compositore e il suocero Antonio Barezzi, padre della prima moglie di
Verdi, che fu sempre una vera figura paterna per il musicista. La lettera di
risposta di Verdi al suocero, preoccupato dai pettegolezzi che giravano a
Busseto sulla sua relazione con il soprano Giuseppina Strepponi, contiene già
in nuce tutta la vicenda della “Traviata”: una donna dal passato non
limpido – Giuseppina aveva due figli da una precedente relazione – e un uomo
dal promettente futuro che vivono, tentando di sfuggire al mondo, lontano da
tutti. Diversamente dalla sorte di Violetta, quella di Giuseppina Strepponi
fu più felice: non le furono risparmiati i tormenti della gelosia, ma per
Verdi rimase comunque fino alla morte una indispensabile compagna affettuosa
e intelligente. Nell’opera le vicende reali di Marie Duplessis (la cortigiana
parigina che ispirò Dumas) e di Giuseppina Strepponi si fondono per dare vita
a un personaggio romantico, come quello di Violetta Valery, donna generosa e
anticonformista che, trasfigurata dall’amore di Alfredo, sfida la morale
benpensante della società borghese del tempo. Dopo un clamoroso
“fiasco” al debutto a Venezia, La traviata ha raccolto, nei suoi
quasi 170 anni di vita, trionfi e consensi in tutti i teatri del mondo ed è
considerata ai vertici di tutta la produzione verdiana, ruolo tra i più
ambiti dai soprani. |
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