lunedì 26 settembre 2016

MARCELLO PIRAS RACCONTA DUKE ELLINGTON A MARTINA FRANCA

Giovedì 29 settembre 2016, ore 18.30
Auditorium della Fondazione Paolo Grassi

Marcello Piras racconta Duke Ellington
in collaborazione con l’Associazione Jonio Jazz arte e cultura

Giovedì 29 settembre 2016 alle ore 18.30 nell’Auditorium della Fondazione Paolo Grassi (in Via Metastasio, n. 20) l’Associazione "Jonio Jazz arte e cultura" in collaborazione con la Fondazione presenta la conferenza del celebre musicologo Marcello Piras sul tema “Duke Ellington: dipingere con i suoni del Jazz”.
Durante la conferenza sarà possibile approfondire gli aspetti inerenti al ricco vocabolario descrittivo del genio ellingtoniano.
Duke Ellington è stato un compositore dotato di molteplici doni, molti dei quali hanno trovato espressione nella fertile narrativa musicale a noi pervenuta. Un’inesauribile fonte di racconti, favole, e operette morali divertenti messi in musica negli anni della maturità: una mente compositiva, dunque, impegnata a osservare, descrivere e catturare, miniaturisticamente, ciò che le accadeva intorno.
L'evento, coordinato da Antonella Chionna, vedrà inoltre la partecipazione di Teresa Satalino, docente di Storia delle musiche afroamericane presso il Conservatorio “Nino Rota” di Monopoli.
[Ingresso libero]

Marcello Piras è un musicologo noto in tutto il mondo per i suoi studi sul jazz e sulla storia delle musiche nere. Ha pubblicato un volume su John Coltrane, un CD-ROM sul jazz e decine di saggi su enciclopedie, libri e riviste, e ha tradotto i fondamentali Early Jazz e The Swing Era di Gunther Schuller, rivedendoli con l'approvazione dell’autore. Ha concepito la prima integrale della musica per piano di Scott Joplin su strumento d’epoca e con prassi esecutiva filologica (in attesa di pubblicazione). Di Louis Moreau Gottschalk ha scoperto e/o ricostruito varie pagine manoscritte e il libretto in castigliano di Escenas campestres (revisione di Richard Rosenberg, CD Naxos). Ha tenuto conferenze in Italia, Germania, Svizzera, USA, Canada, Messico e Brasile; per trent’anni è stato conduttore a Radio RAI, nonché voce recitante, autore di sonorizzazioni per lavori teatrali di Samuel Beckett e consulente storico per il regista Giuseppe Tornatore. Insegna dal 1978; pioniere nella didattica della musicologia del jazz, ha elaborato un metodo innovativo per l'analisi delle forme, creando il primo corso di musicologia afro-americana in Italia e tenendo lezioni, conferenze e master class. Nel 1997-99 ha insegnato a fianco di Gunther Schuller, Bill Russo e Duško Gojković nel Corso europeo di orchestra jazz a Palermo. Ha ideato e fondato il Centro Studi “Arrigo Polillo” di Siena, che ha diretto fino al 1998. Nel 1992-2000 ha fondato e presieduto la SISMA (Società Italiana per lo Studio della Musica Afroamericana), dando vita a un bollettino, due riviste e un festival dedicato alla musica scritta di influenza nera dal Rinascimento a oggi. Nel 2001-02 ha vissuto negli USA, collaborando con il Center for Black Music Research (Chicago) e la University of Michigan, come direttore esecutivo della collana di edizioni critiche MUSA (Music of the United States of America). Ha poi fatto parte del comitato scientifico della rivista Jazz Perspectives e ha pubblicato saggi per Current Research in Jazz e il Journal of Jazz Studies. Ha inoltre prodotto per la Fondazione CaRiChieti uno studio quinquennale sul grande pianista jazz Umberto Cesàri. Dal 2006 vive a Puebla, dove studia l'influenza africana sulla musica barocca messicana. Qui ha fondato ADAM (Association for Darwinian Afrocentric Musicology), una società per il rinnovamento della musicologia e ha tradotto in spagnolo il Gabinetto armonico di Filippo Bonanni. Di recente è apparso in inglese il Duke Ellington Companion, che lo vede coautore accanto a studiosi europei e americani. Attualmente lavora a una storia afrocentrica della musica dal Paleolitico a oggi, in cui confluiscono paleontologia, evoluzionismo, filogenesi dell’encefalo, linguistica e archeologia.

domenica 25 settembre 2016

IL TEATRO COMUNALE IN GIAPPONE CON LA “TURANDOT” DI PUCCINI"

IL TEATRO COMUNALE IN GIAPPONE CON LA “TURANDOT” DI PUCCINI
Giovedì 22 e sabato 24 settembre al Palazzo Heijō di Nara, nell'ambito delle celebrazioni del 150° anniversario dei rapporti diplomatici tra Italia e Giappone.


Un progetto imponente per mettere in scena la Turandot di Giacomo Puccini a Nara, antica capitale del Giappone, con il palcoscenico costruito proprio di fronte al palazzo imperiale Heijō, nell'area oggi patrimonio UNESCO. È in questo scenario che si svolgerà la tournée giapponese, organizzata dalla Sawakami Opera Foundation, con cui il Teatro Comunale di Bologna partecipa alle celebrazioni del 150° anniversario dei rapporti diplomatici tra Italia e Giappone, proponendo due rappresentazioni - il 22 e il 24 settembre – di un nuovo allestimento della celebre e monumentale opera italiana.
Oltre 250 le maestranze coinvolte, dai professori dell'Orchestra agli artisti del Coro del Comunale, cui si affianca il coro nipponico, e ancora il coro di voci bianche e numerose comparse e ballerini giapponesi, a dimostrare lo sforzo produttivo del Comunale per portare un grande spettacolo nei luoghi della memoria e della tradizione del Sol Levante, per celebrare il valore assoluto dell'opera italiana nel mondo. Sul podio il direttore d'orchestra giapponese Hirofumi Yoshida, Direttore principale ospite del Teatro Comunale, che nella stagione 2017 del Teatro felsineo dirigerà La traviata. La regia di Turandot è affidata ad Alessio Pizzech – impegnato con il Comunale a Bologna anche a novembre per Rigoletto – e le scene e i costumi a Davide Amadei. Nel cast Norma Fantini al suo debutto come Turandot, Ian Storey nel ruolo di Calaf, Scilla Cristiano in quello di Liù e Kenji Saiki nei panni di Timur. Ping, Pong e Pang sono rispettivamente Maurizio Leoni, Alessandro Goldoni e Motoharu Takei. Il Coro del Comunale e il coro giapponese sono preparati da Andrea Faidutti.
“Il tempio/palazzo di Nara sovrasterà con la sua imponenza e potenza architettonica la scena e ne diventerà protagonista dominando lo spazio scenico” – commenta il regista Alessio Pizzech – “È una grande emozione mettere in scena Turandot per una celebrazione così carica di valori simbolici, pensando che il 25 agosto del 1866 Italia e Giappone firmavano il Trattato di amicizia e di commercio e che dopo 150 anni questi due popoli continuano a rispettarsi e a incontrarsi nel commercio ma anche nell'arte, nella musica. Turandot – continua Pizzech - rappresenta non solo il punto di arrivo del percorso artistico di Puccini ma allo stesso tempo ci invita a vedere possibili sviluppi nella sua arte compositiva; proprio in quest'opera il compositore elabora infatti forme musicali e drammaturgiche che lo collocano in un contesto storico musicale più ampio di quello italiano. Un grande ruolo hanno i colori dei costumi dei protagonisti, che accompagneranno la tavolozza timbrica della musica di Puccini e le sfaccettature caratteriali dei personaggi. La luce naturale che scema verso il tramonto e si interseca con quella artificiale e teatrale aiuterà a  sottolineare la presenza luminosa della natura che incombe sull’uomo.”


22, 24 settembre 2016
Nara, Giappone

Direttore                                                                              Hirofumi Yoshida
Regia                                                                                    Alessio Pizzech  
Scene e Costumi                                                                Davide Amadei                                 
Maestro del Coro                                                               Andrea Faidutti                               

Allestimento TCBO
Orchestra e Coro del TCBO

Personaggi                                                                         Interpreti

Turandot                                                                          Norma Fantini
Calaf                                                                                    Ian Storey                                                                                         
Liù                                                                                        Scilla Cristiano                                                                                
Timur                                                                                   Kenji Saiki                                                                        
Ping                                                                                       Maurizio Leoni                 
Pong                                                                                     Alessandro Goldoni                                                                                       
Pang                                                                                     Motoharu Takei
Altoum                                                                                 Makoto Kuraishi
Un Mandarino                                                                   Hitoshi Fujiyama
Il principe di Persia                                                           Massimiliano Brusco


DAL 26 AL 30 SETTEMBRE GLI APPUNTAMENTI DI VERDI OFF

GLI APPUNTAMENTI DI VERDI OFF
DAL 26 AL 30 SETTEMBRE 2016
Concerti, incontri, mostre, proiezioni,
una rassegna cinematografica dedicata a Peter Greenaway
e #22.2.22, anteprima del Festival Verdi aperta al pubblico


Proseguono gli appuntamenti di Verdi Off, la rassegna realizzata dal Teatro Regio di Parma con il Comune di Parma e con il sostegno dell’Associazione “Parma, io ci sto!” in occasione del Festival Verdi.

Ogni giorno alle ore 13.00, fino al 19 ottobre, 27 volte Verdi interromperà la frenesia della quotidianità con un’aria verdiana cantata dalle finestre del Ridotto del Teatro Regio dagli allievi delle classi di canto del Conservatorio di Musica “Arrigo Boito” di Parma, accompagnati al pianoforte e coordinati da Donatella Saccardi.

Da lunedì 26 a giovedì 29 settembre, alle ore 21.15, il Cinema Edison (Largo 8 marzo, 9), ospita la rassegna cinematografica Le Quattro Arti di Peter Greenaway, dedicata all’acclamato regista cinematografico che firma la regia di Giovanna d’Arco al Festival Verdi 2016. La rassegna, realizzata in collaborazione con Fondazione Solares delle Arti, inaugura con Nightwatching (lunedì 26) e prosegue con The Belly of an Architect (martedì 27), The Pillow Book (mercoledì 28, con la partecipazione del regista che incontrerà il pubblico) e si concluderà con Prospero’s Books (giovedì 29). Biglietti: € 7.50 intero - € 5.50 ridotto per under 30 e per abbonati e in convenzione con Cinema Edison - € 12.00 abbonamento a intera rassegna.

Mercoledì 28 settembre, alle ore 21.00 con ingresso libero presso la Sala Concerti della Casa della Musica, Argante Studio in collaborazione con Istriomania presenta “Vienna val bene un Don Carlos”, lettura scenica che ripercorre attraverso lettere, scritti, pubblicazioni le vicende compositive di Don Carlos di Giuseppe Verdi, con le voci di Andrea e Paolo Briganti, Mirella Cenni, Ursula Mezzadri, Raffaele Rinaldi.

Giovedì 29 settembre, alle ore 21.00, la signora Lucia Bonanni apre la sua casa in Viale Duca Alessandro 77 per ospitare Un recital in salotto, concerto di arie e duetti verdiani interpretati dai giovani artisti del Conservatorio di Musica “Arrigo Boito” di Parma nelle case di chi, aderendo al progetto Hai un pianoforte? Ospitaci!, mette a disposizione il proprio strumento per il pubblico di Verdi Off. La prenotazione è obbligatoria. Per informazioni e prenotazioni: tel. 0521 203949 - verdioff@teatroregioparma.it.

Primo appuntamento, venerdì 30 settembre alle ore 16.00 con ingresso libero alla Casa della Musica, con “Quelle sere al Regio” - L’opera dal palcoscenico allo schermo. A inaugurare la quindicesima edizione del fortunato progetto divulgativo sarà Don Carlo, andato in scena al Teatro Regio di Parma nell’ambito della Stagione lirica 1997/1998, diretto da  Eliahu Inbal e con la regia Andrei Serban. Il pubblico potrà così rivivere le emozioni della produzione verdiana che vedeva protagonista, insieme a Nicolai Ghiaurov, Vincenzo La Scola, Luciana D’Intino e Askar Abdrazakov, l’amata Daniela Dessì nel ruolo di Elisabetta di Valois.



 
Venerdì 30 settembre, alle ore 22.00 in Piazzale della Pace, #22.2.22 offrirà al pubblico una spettacolare anteprima del Festival Verdi con l’installazione di video mapping, ideata e prodotta da Giovanni Sparano e a cura di Karmachina, dedicata al Monumento a Verdi. Sulle maestose pareti del Palazzo della Pilotta, con immagini che rievocano storicamente ed emotivamente la genesi e la distruzione del Monumento sulle celebri arie del Maestro rielaborate elettronicamente da Optogram, lo spettacolo sarà l’occasione per vivere insieme le emozioni di una performance che fonde musica, arte, opera, nuove tecnologie, storia attuale e passata, capace di emozionare diverse generazioni. La serata, che farà rivivere il Monumento che non c’è più, sarà arricchita dal dj set Rollover e dalle golose tentazioni dello street food. In collaborazione con Barezzi Festival, Associazione culturale è-motivi. Si ringrazia Docomo Digital.

Sarà visitabile fino al 15 gennaio 2017, alla Casa della Musica con ingresso libero, Parma-danza, mostra fotografica di Roberto Ricci, che ha impresso nei suoi scatti le tante e diverse anime della danza incarnate nelle strade, nelle piazze, nei luoghi monumentali di Parma, dal talento e dalla passione degli allievi delle scuole di danza e dalle loro coreografie.

In Piazzale Carlo Alberto dalla Chiesa, fino al 30 ottobre 2016 la mostra fotografica Sguardi in scena racconterà ai passanti le emozioni e i sentimenti degli artisti in scena al Teatro Regio, catturati dall’obiettivo di Roberto Ricci. Ad ogni artista è stato chiesto di associare al proprio ritratto un pensiero e i testi, con la presentazione di Michele Pertusi, sono stati adattati da Elena Formica, amata giornalista e musicista.

Il programma completo e costantemente aggiornato di Verdi Off su festivalverdi.it
Per informazioni festivalverdi.it - verdioff@teatroregioparma.it







sabato 24 settembre 2016

SEMIRAMIDE DI G. ROSSINI PER L'INAUGURAZIONE DELLA STAGIONE 2016-17 DELL'OPERA DI FIRENZE



 Semiramide di Gioachino Rossini
inaugura la stagione 2016/2017 dell’Opera di Firenze

In scena dal 27 settembre al 4 ottobre, l’opera
è dedicata alla memoria di Luca Ronconi


Firenze, 23 settembre – Ad aprire la Stagione 2016-17 dell’Opera di Firenze è la Semiramide di Gioachino Rossini nell’allestimento di Luca Ronconi al quale il titolo rossiniano è dedicato alla memoria. L’allestimento è stato realizzato per il Teatro San Carlo di Napoli del 2011 ed è stato ripreso e adattato nella regia,  per l’Opera di Firenze,  da Marina Bianchi e Marie Lambert.
L’opera, in scena dal 27 settembre al 4 ottobre, segna, dopo molti anni di assenza – manca dal cartellone dal 1968 -  il ritorno del titolo rossiniano a Firenze. La direzione è affidata ad Anthony Walker, interprete appassionato del repertorio belcantistico, ex tenore e violoncellista che sostituisce il maestro Bruno Campanella, assente per motivi personali. Interprete protagonista della Semiramide è l’acclamato soprano inglese-australiano Jessica Pratt, ormai amatissima dal pubblico dell’Opera di Firenze dopo il grande successo della stagione 2015/16 nella Lucia di Lammermoor.
«Ricordare Luca Ronconi  - scrive il sovrintendente Francesco Bianchi nel programma di sala – significa, per il Maggio Fiorentino, ripercorrere momenti trai più alti della sua storia, legati a spettacoli, che hanno segnato altrettanti punti fermi nella regia operistica degli ultimi decenni, a cavallo fra Novecento e nuovo secolo».
L’Opera di Firenze inaugura la Stagione riprendendo le fila della grande operazione di riattualizzazione e sperimentazione ad opera di Luca Ronconi che nel 2011 così presentava la sua Semiramide: «Il tipo di spettacolarità suggerita dal libretto, con l’ambientazione in Assiria, a Rossini è indifferente. Questo diverbio che c’è tra la trama e la musica non lo voglio considerare un difetto bensì una caratteristica e quindi ho cercato di creare un allestimento in cui la musica è liberata dall’aspetto decorativo ambientale: una scena estremamente nuda, che nel primo atto è chiara e nel secondo atto è scura».
La storia ha inizio da un antefatto – l’avvelenamento del re Nino da parte del principe Assur – che sarà svelato solo durante lo svolgimento dell’opera: un delitto la cui vendetta si compie dopo molti anni e che contribuisce a rendere tragica la figura di Semiramide: complice nell’omicidio del marito, si innamora del giovane Arsace senza sapere che è in realtà il suo stesso figlio, il quale per errore  la ucciderà.
Nella versione di Ronconi, la linearità delle scene e dei movimenti, che non prevedono cambi di scena a sipario chiuso, privilegia l’ascolto alla visione, distaccandosi così dalla rappresentazione tradizionale dell’opera seria rossiniana, in cui scene ambientate in mausolei, giardini pensili e sale reali hanno portato nel tempo ad affastellare un assortimento di ori, sete e palazzi fastosi che – secondo le indicazioni del regista – ha spesso distolto gli spettatori dal seguire la musica e l’intreccio dell’opera.
Posta all’inferno da Dante, citata da Boccaccio, criticata da Sant’Agostino, protagonista di una tragedia di Voltaire e di opere musicate, oltre che da Gioachino Rossini, da Antonio Vivaldi, Christoph Willibald Gluck e Niccolò Jommelli: Semiramide, ormai da secoli fa parlare di sé continuando a  suscitare forti emozioni e profonde riflessioni.

DATE
Martedì 27 settembre, ore 20:00
Giovedì 29 settembre, ore 20:00
Domenica 2 ottobre, ore 15:30
Martedì 4 ottobre, ore 20:00

PREZZI
Platea 1                     € 80
Platea 2                     € 60
Platea 3                     € 40
Palchi                         € 25
Galleria                      € 15
Visibilità limitata       € 10

ARTISTI
Direttore                    Antony Walker
Regia di Luca Ronconi ripresa e adattata da Marina Bianchi e Marie Lambert
Scene di Tiziano Santi
Costumi di Emanuel Ungaro ripresi da Maddalena Marciano
Luci di AJ Weissbard riprese da Pamela Cantatore
Maestro del Coro     Lorenzo Fratini
Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino

PERSONAGGI E INTERPRETI
Semiramide              Jessica Pratt
Idreno                        Juan Francisco Gatell
Arsace                                   Silvia Tro Santafé
Assur                         Mirco Palazzi
Oroe                           Oleg Tsybulko
Mitrane                      Andrea Giovannini
L’ombra di Nino       Chanyoung Lee
Azema                                   Tonia Langella


IL BARITONO CHRISTIAN GERHATER TORNA ALLA SCALA PER UN NUOVO RECITAL

Domenica 25 settembre il palcoscenico del Teatro alla Scala è tutto per il baritono tedesco Christian Gerhaher, che offre al pubblico milanese un recital dedicato al pathos delle atmosfere mitteleuropee di Dvořák e Schumann.


Nato a Staubing in Baviera, Gerhaher è specialista assoluto del repertorio liederistico, autentico poeta della parola cantata, da molti considerato erede naturale di Fischer-Dieskau, di cui è stato allievo. Pluripremiato per le sue interpretazioni e incisioni, in particolare di Schubert, la sua voce è considerata fra le più duttili e interessanti oggi per il colore inconfondibile e suggestivo, la ricchezza delle sfumature espressive e l’intensità introspettiva del suo fraseggio.

Per Gerhaher sarà un ritorno alla Scala dopo il successo della Stagione scorsa. La proposta di programma è giustamente profonda e meditativa, con i dieci Canti biblici di Antonín Dvořák nella prima parte e raccolte di poesie e canti (e un Requiem) op. 90, 83 e 35 di Robert Schumann nella seconda. Ad accompagnarlo al pianoforte come sempre il fedele Gerold Huber.

Per gli amanti del clima raccolto e cameristico dei recital di canto, l’appuntamento è molto prezioso. Biglietti da 5,50 a 35 euro più prevendita.

AL CASTELLO ANGIOINO DI MOLA IL NUOVO TRIO FAURE'





Mola di Bari
Castello Angioino
Domenica 25 settembre, ore 20
Dalla magica Praga
Nuovo Trio Faurè
Musiche di Suk, Dvořák e Mozart
AgìmusFestival_2016
rassegna internazionale di musiche
STAGIONi_2016 (XXII)
direzione artistica Piero Rotolo


Musica da camera con il Nuovo Trio Faurè, di scena domenica 25 settembre (ore 20), al Castello Angioino di Mola di Bari, per l’ultimo appuntamento della rassegna internazionale di musiche AgìmusFestival diretta da Piero Rotolo, segmento estivo della programmazione annuale (Stagioni) organizzata dall’Associazione Giovanni Padovano Iniziative Musicali  A.G.Ì.MUS. nell’ambito della rete Orfeo Futuro.
Il Nuovo Trio Fauré (Flavia Brunetto, pianoforte;  Silvano Minella, violino; Marco Perini, violoncello) propone  un programma articolato che strizza l'occhio alla musica dei paesi dell'Est, con l’«Elegia» op. 23 di Josef Suk e il Trio «Dumky» op. 90 di Antonin Dvořák, oltre al Trio K502 di Wolfgang Amadeus Mozart, che non può certo essere considerato tipico esempio di musica dell'Est, anche se fu composto in un ambito culturale e musicale, quello di Praga - nel quale operarono successivamente sia Suk che Dvořák - nel quale gli influssi sonori di quel territorio non lasciavano indifferenti i compositori, tantomeno Mozart, noto per la sua tendenza ad assimilare e fare proprio qualsiasi spunto innovativo ed espressivo con il quale venisse a contatto.
Il trio con pianoforte, nell'ambito delle molteplici formazioni cameristiche possibili, ha sempre esercitato sui compositori un’attrazione particolare, unendo agli ottantotto tasti, violino e violoncello, strumenti in possesso di particolari qualità espressive  e caratteristiche tecniche. Tra l’altro, il peculiare impasto timbrico che ne deriva, ma anche la possibilità di poter utilizzare, se necessario,  in maniera più solistica ora l'uno ora l'altro strumento, ha sempre costituito un'affascinante sfida per qualsiasi compositore.


BIGLIETTI / TICKETS
10 euro | ridotti 8 euro (>65 anni) | ridotti 5 euro (<30anni) | 1 euro (ragazzi)

-Riduzione Family:
ingresso gratuito per un <18anni; ridotto per un adulto; intero per un adulto
-Ingresso gratuito per un accompagnatore di disabile non autosufficiente
-AgìmusCard_sostenitore 2016:
ingresso gratuito a tutti i concerti


VESPRO DELLA BEATA VERGINE CON L'ENSEMBLE CAPPELLA MUSICALE SANTA TERESA DEI MASCHI


Vespro della Beata Vergine
La Cappella Santa Teresa dei Maschi di Bari
porta in tour tra Abruzzo, Marche e Puglia
il capolavoro sacro di Monteverdi
dal 24 settembre al 2 ottobre



Prologo fuori Puglia per il festival Oriente Occidente diretto a Bari da Sabino Manzo nella rete Orfeo Futuro. Sabato 24 settembre parte da Silvi Marina, in Abruzzo, il tour di sei date dell’ensemble Cappella Musicale Santa Teresa dei Maschi che, in un’importante coproduzione artistica tra più soggetti, porta lungo tre regioni uno dei capolavori di Claudio Monteverdi, il «Vespro della Beata Vergine» del 1610, pagina di immenso splendore che in quasi due ore condensa musica celestiale ancor oggi capace di sorprendere per la sua modernità. Quindi, dopo aver toccato Fermo, nelle Marche (25 settembre), e in Puglia, Minervino Murge (28 settembre, Chiesa Madre), Orsara (30 settembre, Chiesa di San Nicola) e Cerignola (1 ottobre, Chiesa Madre), il tour si concluderà a Bari, il 2 ottobre, nella Cattedrale di San Sabino, per l’inaugurazione del  festival Oriente Occidente, appuntamento abbinato alla programmazione di «Notti sacre».
L’ensemble barese diretto da Sabino Manzo offre, così, ancora una volta la possibilità più unica che rara di ascoltare un’opera immortale del patrimonio Barocco eseguita con strumenti e prassi vocali dell’epoca. Dopo i progetti degli anni scorsi dedicati ad altre opere monumentali, come la Johannes Passion, il Magnificat e l’Oratorio di Pasqua di Bach, il Dixit Dominus di Händel, e l’impegno nel riportare in vita musiche dimenticate, ma di rara bellezza, di numerosi autori pugliesi, da Fago a Sarro, l’orchestra barese adesso propone il Vespro della Beata Vergine attraverso un impegno organizzativo di gran lunga superiore al passato, segno che il progetto sulla musica antica di Santa Teresa dei Maschi continua a crescere.
La produzione, per la quale il regista Beppe Sbrocchi realizzerà un documentario durante l’interno tour, nasce, infatti, dalla collaborazione fra le Associazioni Florilegium Vocis di Bari e Vox Poetica Ensemble di Fermo, ormai da molti anni impegnate nello studio, ricerca ed esecuzione del repertorio vocale rinascimentale e barocco, e l’Ensemble Nova Alta di Perugia: cooperazione che sta permettendo di eseguire un’opera particolarmente impegnativa per il coinvolgimento di un ampio organico strumentale, un coro di oltre quaranta elementi e sette solisti.
Il tutto ruota, come sempre, intorno alla possibilità di far rivivere lo splendore della musica antica in luoghi di particolare interesse storico. E la scelta di Monteverdi, noto per i suoi madrigali e i suoi melodrammi, non è stata casuale, visto che tra pochi mesi ricorrono i 450 anni dalla nascita del compositore cremonese, cui si deve il traghettamento della musica dal Rinascimento al Barocco.
Capolavoro indiscusso della musica sacra di tutti i tempi, il Vespro è costituito da una sequenza di salmi ed altri testi sacri che si conclude con un Magnificat. Le parti corali ed i mottetti si alternano offrendo una continua varietà di timbri, ritmi ed intensità espressive, in maniera non dissimile da quanto Monteverdi faceva col melodramma (nel Responsorio iniziale del Vespro viene infatti ripreso il ritornello della Toccata dell’Orfeo), ma con in più una profonda aderenza ai valori spirituali del testo sacro. I suoni degli strumenti antichi (cornetti, sackbut, tiorbe, viole da gamba), uniti alla potenza del coro ed ai momenti più intimi dei brani solistici, rinnovano lo splendore delle Corti di Mantova e Venezia, pur mettendo spesso l’ascoltatore di fronte ad un’affascinante modernità.
La realizzazione è stata, inoltre possibile, grazie al contributo economico di Regione Puglia (Assessorato al Mediterraneo Cultura e Turismo), Comune di Bari (Assessorato alla Cultura), Comune di Fermo, Comune di Silvi Marina, Comune di Minervino Murge, Comune di Cerignola, Comune di Orsara, Arcidiocesi di Bari-Bitonto, Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano, Diocesi di Andria, Fondazione GMI Fermo, Associazione Auditorium Vallisa di Bari, Associazione Federico II eventi di Cerignola, Associazione Ensemble 900 di Pescara, Centro Didattico Musicale di Minervino Murge , Associazione Sentieri Armonici di Monopoli, Associazione AREMU di Martano.