L’esecuzione de Le
sette ultime parole di Cristo sulla croce di Franz Joseph Haydn nel
teatro di corte della Reggia - resa possibile dalla collaborazione fra
Ravenna Festival e Regione Campania, attraverso Scabec e in
collaborazione con la direzione della Reggia, il MiBACT e con la
partecipazione di Rai – sarà preceduta da un breve intervento di
presentazione di Massimo Cacciari, che proprio con Muti ha recentemente
pubblicato per la casa editrice il Mulino una conversazione dedicata
all’opera di Haydn e alla Crocifissione di Masaccio esposta al Museo di
Capodimonte.
È la prima volta che Muti dirige nel teatro della Reggia, piccolo
gioiello di ori, stucchi e velluti dove gli era stato conferito, nel
1998, il premio internazionale Vanvitelli, riconoscimento per personalità
del mondo dell’arte e della cultura. “Questo è un luogo unico che
chiamare teatrino è riduttivo. Anche l'acustica è straordinaria – ha
sottolineato il direttore – raramente nel mondo, anche nelle grandi e
sofisticate sale europee e americane, ho trovato un'acustica così
perfetta dovei suoni si riproducono in maniera naturale. In questa sala
meravigliosa si ripresenta l'emozione di essere immersi tra la storia e
la bellezza, come è stato a Paestum». A luglio la Cherubini e Muti erano
infatti nel Parco Archeologico per l’Eroica di Beethoven in programma per
il secondo concerto, dopo quello di Ravenna, dedicato alla Siria
nell’ambito dell’annuale progetto di Ravenna Festival Le vie
dell’Amicizia.
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