venerdì 16 novembre 2012

L'ITALIANA IN ALGERI AL PETRUZZELLI


Bari, 14 Novembre 2012

BEL SUCCESSO PER  L’ITALIANA IN ALGERI AL PETRUZZELLI

Un cast di giovani tra cantanti, orchestrali e coristi ha concluso una faticosa stagione d’opera e di balletto della Fondazione Petruzzelli con l’Italiana in Algeri. Il capolavoro di G.Rossini ha sostituito il programmato “War Requiem” di Benjamin Britten, previsto originariamente nel cartellone, tornando così dopo 36 anni sul palco del teatro barese. Il dramma giocoso ha visto, infatti, impegnati per la prima volta sul palco barese orchestra e coro in gran parte rinnovati in seguito alle audizioni nazionali indette dal commissario ministeriale Carlo Fuortes; gli ultimi ruoli saranno assegnati dopo le audizioni ulteriori dei prossimi giorni. A dirigere orchestra e coro della Fondazione Petruzzelli, un giovane promettente maestro, Daniele Rustioni. Nel complesso si è visto un buon affiatamento dei giovani orchestrali  ed una grande motivazione che il direttore Daniele Rustioni è riuscito a trasmettere, anche se a tratti è apparsa la necessità di ulteriore esperienza e di lavoro insieme; bravo ed attento il direttore nel seguire con precisione orchestra e cantanti. Il coro, molto ben preparato dal maestro Franco Sebastiani, si è fatto trovare pronto ed ha anche saputo muoversi con disinvoltura sul palco, nei ruoli degli eunuchi e delle schiave. L'allestimento, curato nel ’73 da J.P. Ponnelle è stato rivisitato al Petruzzelli con intelligenza dal giovane regista Fabio Ceresa. La recita vista a Bari, non ha perso la sua forza comunicativa ed è riuscita a farsi apprezzare ancora con trovate simpatiche come l’aver fatto declamare Bari invece di Livorno. Sono state tre ore di spettacolo piacevoli e divertenti, che il pubblico barese ha accolto con calore e con applausi anche a scena aperta. La scenografia, costituita da finestre e porte laterali ed un grande arco frontale, con un gioco di tende e grate, è stata essenziale ma efficace. La luce soffusa, proveniente dagli intarsi delle finestre laterali o dall'apertura sul soffitto, ha creato un’atmosfera di mistero intorno al serraglio degli  eunuchi, simpaticamente con gli ombelichi al vento. I costumi, molto ricchi di ricami, curati e sfarzosi quelli dei turchi, sobri ed uniformi quelli degli italiani, Isabella e Taddeo. Per quanto riguarda i cantanti  Simón Orfila è stato un buon  Mustafà, sia per le qualità vocali che teatrali,  brava anche Lavinia Bini in Elvira, Elena Traversi (Zulma), Enrico Marabelli (Haly), Chiara Amarù in  Isabella, Edgardo Rocha, nel ruolo di Lindoro, migliorato rispetto a quello ascoltato nel “Gianni di Parigi” al Festival della Valle d’Itria di due anni fa ed infine ha convinto Vincenzo Taormina nel vivace Taddeo, sia per le capacità di attore che per i suoi fraseggi.

G.L.



Nessun commento:

Posta un commento