giovedì 9 aprile 2015

INCANTEVOLE CONCERTO AL TATA’ DI BEATRICE RANA

INCANTEVOLE CONCERTO AL TATA’ DI BEATRICE RANA

Taranto – Sono passati 11 anni da quando nel mese di gennaio 2004 per la prima volta Beatrice Rana si  esibì al teatro Orfeo, con l’Orchestra Sinfonica del “Giovanni Paisiello Festival”, diretta da Paolo Lepore, per gli Amici della Musica. Beatrice è cresciuta molto artisticamente ed è ormai considerata una pianista di caratura mondiale. Nata 21 anni fa a Copertino (Le), da una famiglia di musicisti, Vincenzo Rana e Pina Sollazzo, (ma è musicista anche la sorella di Beatrice!!!), ormai è  una realtà consolidata in campo internazionale.  Ha iniziato lo studio del pianoforte in tenera età, ha studiato per otto anni sotto la guida del pianista Benedetto Lupo e si è diplomata con lode e menzione alConservatorio Nino Rota di Monopoli. A soli 18 anni ha conseguito il primo premio al Concorso Internazionale di Montréal, in Canada, diventando la prima italiana e la più giovane vincitrice della competizione americana; nel 2013, un altro risultato di importanza notevole,  il secondo premio al Concorso pianistico internazionale Van Cliburn di Fort Worth, che si svolge ogni quattro anni, dove ha anche ottenuto il premio del pubblico. Molto apprezzata da Martha Argerich, la più importante interprete contemporanea del pianoforte classico,  Beatrice Rana si esibisce poco in Italia, forse perché vive ad Hannover. Qui frequenta l’Hochschule für Musik, Theater und Medien nella classe del pianista israeliano Arie Vardi, cui ha avuto accesso con una borsa del Premio intitolato ad Arturo Benedetti Michelangeli, ma è conosciuta ed apprezzata in tutto il mondo. E’ merito degli Amici della Musica se è stato possibile riascoltarla all’auditorium Tatà di Taranto nell’ambito della 71ª Stagione Concertistica. Il pubblico (non molto numeroso per la verità ma era quello di qualità), l’ha ascoltata con molta curiosità ed accolta con calore ed affetto. L’artista leccese ha mostrato tutto il suo talento, le sue doti virtuosistiche e l’ intensità delle sue interpretazioni, da Chopin a Debussy, al compositore russo Aleksandr Nikolaevic  Skrjabin, per concludere il programma, particolarmente impegnativo e interessante,  con Maurice Ravel. La sua performance è stata perfetta, ha mantenuto durante l’intera esecuzione una concentrazione e  tensione emotiva notevoli, mostrando la giusta dose di virtuosismo, sicurezza e tocco preciso, raggiungendo in ogni momento il giusto effetto. Del compositore romantico franco-polacco, la pianista ha eseguito la “Marcia Funebre Sonata n. 2 op. 35”, con una connotazione di natura quasi "spirituale", mettendo in particolare evidenza la bella musicalità ed una sonorità particolarmente limpida e precisa. Ad essa hanno fatto seguito, sempre di Fryderyk Chopin, la “Ballata N. 2 Op. 38”, con avvicendamento di note rilassanti e sensuali all’inizio e  dopo caratterizzata da note forti e tuonanti.  Ancora di Chopin  lo “Scherzo n. 3 op. 39” e ” Pour le piano” di Debussy. Differente ed  ampiamente innovativa e straordinariamente vitale, collocabile fra tardo romanticismo e sperimentazione la “Sonata N. 10 Op. 70” di Aleksandr Nikolaevič Skrjabin. Ha chiuso il concerto un altro caposaldo della musica francese per piano, la famosa e dolcissima “La Valse” di Maurice Ravel, un poème  chorégraphique la cui trascrizione per piano è molto raro ascoltare, a causa delle notevolissime difficoltà di esecuzione. Grandi e calorosi applausi per una pianista pugliese di cui essere orgogliosi.  



Gaetano Laudadio
Le foto sono di Carmine La Fratta



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