INCANTEVOLE CONCERTO AL
TATA’ DI BEATRICE RANA
Taranto – Sono passati 11 anni da quando nel mese di gennaio
2004 per la prima volta Beatrice Rana si
esibì al teatro Orfeo, con l’Orchestra Sinfonica del “Giovanni Paisiello
Festival”, diretta da Paolo Lepore, per gli Amici della Musica. Beatrice è cresciuta
molto artisticamente ed è ormai considerata una pianista di caratura mondiale.
Nata 21 anni fa a Copertino (Le), da una famiglia di musicisti, Vincenzo Rana e
Pina Sollazzo, (ma è musicista anche la sorella di Beatrice!!!), ormai è una realtà consolidata in campo
internazionale. Ha iniziato lo studio
del pianoforte in tenera età, ha studiato per otto anni sotto la guida del
pianista Benedetto Lupo e si è diplomata con lode e menzione alConservatorio
Nino Rota di Monopoli. A soli 18 anni ha conseguito il primo premio al Concorso
Internazionale di Montréal, in Canada, diventando la prima italiana e la più
giovane vincitrice della competizione americana; nel 2013, un altro risultato
di importanza notevole, il secondo
premio al Concorso pianistico internazionale Van Cliburn di Fort Worth, che si
svolge ogni quattro anni, dove ha anche ottenuto il premio del pubblico. Molto
apprezzata da Martha Argerich, la più importante interprete contemporanea del
pianoforte classico, Beatrice Rana si
esibisce poco in Italia, forse perché vive ad Hannover. Qui frequenta
l’Hochschule für Musik, Theater und Medien nella classe del pianista israeliano
Arie Vardi, cui ha avuto accesso con una borsa del Premio intitolato ad Arturo
Benedetti Michelangeli, ma è conosciuta ed apprezzata in tutto il mondo. E’
merito degli Amici della Musica se è stato possibile riascoltarla
all’auditorium Tatà di Taranto nell’ambito della 71ª Stagione Concertistica. Il
pubblico (non molto numeroso per la verità ma era quello di qualità), l’ha
ascoltata con molta curiosità ed accolta con calore ed affetto. L’artista
leccese ha mostrato tutto il suo talento, le sue doti virtuosistiche e l’
intensità delle sue interpretazioni, da Chopin a Debussy, al compositore russo Aleksandr
Nikolaevic Skrjabin, per concludere il
programma, particolarmente impegnativo e interessante, con Maurice Ravel. La sua performance è stata
perfetta, ha mantenuto durante l’intera esecuzione una concentrazione e tensione emotiva notevoli, mostrando la giusta
dose di virtuosismo, sicurezza e tocco preciso, raggiungendo in ogni momento il
giusto effetto. Del compositore romantico franco-polacco, la pianista ha
eseguito la “Marcia Funebre Sonata n. 2 op. 35”, con una connotazione di natura
quasi "spirituale", mettendo in particolare evidenza la bella musicalità
ed una sonorità particolarmente limpida e precisa. Ad essa hanno fatto seguito,
sempre di Fryderyk Chopin, la “Ballata N. 2 Op. 38”, con avvicendamento di note
rilassanti e sensuali all’inizio e dopo
caratterizzata da note forti e tuonanti.
Ancora di Chopin lo “Scherzo n. 3
op. 39” e ” Pour le piano” di Debussy. Differente ed ampiamente innovativa e straordinariamente
vitale, collocabile fra tardo romanticismo e sperimentazione la “Sonata N. 10
Op. 70” di Aleksandr Nikolaevič Skrjabin. Ha chiuso il concerto un altro caposaldo
della musica francese per piano, la famosa e dolcissima “La Valse” di Maurice
Ravel, un poème chorégraphique la cui
trascrizione per piano è molto raro ascoltare, a causa delle notevolissime
difficoltà di esecuzione. Grandi e calorosi applausi per una pianista pugliese
di cui essere orgogliosi.
Gaetano Laudadio
Le foto sono di Carmine La Fratta
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