PER LA PRIMA VOLTA IN PUGLIA LA COMPAGNIA "TEATRO MUSICA NOVECENTO"
Taranto - Si è conclusa al Teatro Orfeo la 71ma stagione
degli Amici della Musica con l’operetta: “La Principessa della Czarda”, presentata
dalla Compagnia “Teatro Musica Novecento” di Reggio Emilia in collaborazione
con l’Associazione Musicale “Mario Costa” di Sabino Dioguradi. Scritta da Leo
Stein e Bela Jenbach, con le musiche di Emmerich Kálmán, questa divertente
operetta è andata per la prima volta in scena allo Johann Strauss-Theater di
Vienna il 17 novembre 1915, proprio nei giorni dell’assassinio di Sarajevo e
dello scoppio della prima guerra mondiale. E’ quindi giusto un secolo fa, che
per una circostanza singolare è anche lo stesso anno in cui fu inaugurato il
Teatro Orfeo tarantino in cui esordisce
la compagine romagnola. Dopo il concerto di musica classica per “intenditori e
buone orecchie” della pianista Beatrice Rana svoltosi una settimana fa, ieri
sera la divertente storia d’amore dei protagonisti, il principe Edvino Carlo di
Lippert-Weylersheim e l’avvenente canzonettista Silva Varescu. Il libretto si ispira ad un argomento popolare
in quell’epoca di cambiamenti storici e sociali: quello dei matrimoni tra
rampolli dell’aristocrazia e affascinanti primedonne dei teatri. Il principe
Edvino, in una delle serate trascorse in un celebre locale notturno di
Budapest, l’Orpheum, conosce e si innamora di Sylva, diva del momento,
incantevole principessa della Czarda, la danza appassionata che con il suo
sensuale turbinio sembra far dimenticare la dura realtà della guerra. Una festa
d’addio per Sylva al cabaret Orpheum di Budapest prima della sua partenza per l’America genera
un corto circuito in Edvino che ama riamato la diva. Il Principe di
Lippert-Weylersheim, determinato a far cessare il rapporto di suo figlio con la
canzonettista, lo fa richiamare a Vienna. Un susseguirsi di equivoci nel
consueto gioco dello scambio di coppie, si snoderà nel secondo atto, che ha luogo a Vienna, presso la corte dei
Lippert-Weylersheim, dove invece è in corso un altro festeggiamento: il
fidanzamento di Edvino e Stasi, precedentemente promessi sposi. Dopo molteplici
colpi di scena, Edvino finirà per prendere in sposa Sylva, mentre Stasi come
suo compagno Boni. In esclusiva regionale in Puglia, a proporre questa
divertente operetta è stata la Compagnia “Teatro Musica Novecento” di Reggio
Emilia, diretta dal Maestro Stefano Giaroli, tra le compagini più attive del
settore in Italia, forte di un ensemble musicale , l’Orchestra Cantieri
d’Arte, il Corpo di Ballo Accademia ed un
gruppo di artisti già affermati in campo teatrale, lirico e operettistico. Nell’insieme
una compagnia affiatata e guidata dalla regia snella ed attenta di Alessandro
Brachetti, ma che ha manifestato alcune incertezze imbarazzanti e diffuse imprecisioni. Interessanti
i costumi e le scenografie di
ispirazione liberty di Artemio Cabassi.
I ruoli principali sono stati ben interpretati con la personalità ed anche con la bella
presenza di Susie Giordanis in Silva Varescu, così pure Silvia Felisetti, distintasi per simpatia nel ruolo della
Contessina Stasi ed Alessandro Brachetti(anche
regista) in quello del Conte Boni. Infine, nel ruolo del Principe Edvino, un
artista tarantino: il tenore Domingo
Stasi, che a fine rappresentazione ha voluto dedicare al suo pubblico un bis ed
al padre scomparso qualche anno fa, un commovente ricordo. Applausi generosi per
tutti ed ovviamente in particolare per Domingo Stasi.
Gaetano Laudadio
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