venerdì 28 dicembre 2012

CONCLUSO AL PETRUZZELLI IL CICLO DELLE SINFONIE DI BEETHOVEN



A conclusione di un anno di transizione ed in attesa di orizzonti più sereni

AL PETRUZZELLI LA NONA CHIUDE IL CICLO DELLE SINFONIE DI BEETHOVEN

BARI - La Nona Sinfonia di Beethoven, per assunto l'inno di gioia e fratellanza, è stato scelto ancora una volta come  simbolo di rinascita del politeama barese. Già la sera del 5 ottobre del 2009, in occasione dell'inaugurazione del teatro dopo il lungo periodo di inattività dovuto all'incendio,  questa stessa sinfonia aveva firmato la ripresa dell'attività lirico-sinfonica e della disponibilità del teatro al mondo della cultura. La nona sinfonia di Beethoven si è ispirata ai versi dell'"An die Freude" (Inno alla gioia) di Friedrich Schiller, una pietra miliare della musica sinfonica.  Dal 2001, questa musica insieme al testo di Schiller sono stati dichiarati dall'UNESCO "Memoria del mondo". La nona sinfonia, che si conclude appunto con l'Inno alla gioia, è anche l'inno ufficiale dell'Unione europea, e costituisce un autentico affresco sonoro con  quattro movimenti. Nel primo, l'Allegro iniziale, sembrano prender forma le forze della natura; sonorità misteriose, a tratti impetuose nel Molto vivace, cui fanno seguito i toni lirici dell'Adagio molto cantabile, per concludersi nel movimento finale con il Presto, in cui si susseguono tutti i temi precedentemente espressi ed infine l'irrompere dei solisti e del coro che esaltano sia il testo di Schiller che le note di Beethoven. La prima esecuzione di questo capolavoro di Beethoven avvenne nel 1824 a Vienna alla presenza dell'Imperatore Francesco I d'Austria. L'opera fu composta tra il 1823 ed il 1824, dopo dieci anni dalla scrittura dell'ottava, quando il compositore era già completamente sordo, ma in realtà ha avuto un lungo periodo di meditazione e di gestazione. Ci fu, infatti, un primo tentativo di musicare il testo di Schiller già quando il compositore tedesco aveva solo 15 anni e successivamente nel 1818, quando, alle prese con la "Missa Solemnis", aveva in mente due progetti differenti, uno esclusivamente sinfonico in re minore ed uno sinfonico con il coro. Risale a questo periodo l'idea di introdurre le voci  corali in ambito sinfonico e solo successivamente  congiunse sinfonia e coro per realizzare questo capolavoro che ora apprezziamo. La nona Sinfonia andata in scena in questi giorni al Petruzzelli è stata accolta dal pubblico barese da applausi ma ha anche suscitato tra i critici qualche perplessità  sia sul tempo imposto dal direttore Rolando Boër che sull'esecuzione in generale dell'orchestra; più sicura è apparsa la prova offerta dal coro, più compatto e determinato e convincenti i solisti: Ralf Lukas, il soprano Jacquelyn Wagner, il contralto Barbara Di Castri ed anche il tenore Stuart Neil.  A conclusione di quest'anno difficile, ma sapientemente gestito  dal commissario ministeriale Carlo Fuortes, la nona sinfonia è  tornata ad essere il simbolo di una definitiva speranza. Terminate le selezioni dei nuovi organici, dopo le selezioni per concorso sia del coro che dell'orchestra e la firma dei nuovi contratti triennali, dal prossimo anno ci si attende una reale rinascita del teatro. La nuova stagione d'opera inizierà il 19 gennaio 2013,  con la prima di Otello  e con tanti giovani e promettenti orchestrali e coristi. Proprio la loro giovane età induce a pensare  che avranno bisogno di suonare tanto insieme prima di giungere ad ottenere un suono proprio ed una propria personalità. Certamente non mancherà il sostegno del pubblico di appassionati di musica lirica e sinfonica; la Puglia intera vuole che il Teatro Petruzzelli torni ad essere quel grande teatro conosciuto in tutto il mondo.

G. L.

 

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