IN PRIMA ASSOLUTA IL “TE DEUM” DI PAISIELLO A TARANTO
Taranto, 12/12/12 - Il Te Deum è un inno cristiano in prosa di origine antica. Nella Chiesa cattolica esso è legato alle cerimonie di ringraziamento e viene tradizionalmente cantato la sera del 31 dicembre, per ringraziare dell'anno appena trascorso, oppure nella Cappella Sistina in occasione dell'elezione del nuovo pontefice, a conclusione di un Concilio e prima che si sciolga il conclave. Si ritiene che fosse stato composto a due mani da Sant'Ambrogio e da Sant'Agostino il giorno del battesimo di quest'ultimo, avvenuto a Milano nel 386, per questo è stato chiamato anche Inno Ambrosiano. Era consuetudine in un passato che alla fine di un periodo di carestia o di
un’epidemia di peste o di una guerra, nelle chiese il “Te Deum”
venisse eseguito come inno di ringraziamento. Con il “Te Deum” si ringrazia e si
propizia al tempo stesso. E’ questa la natura duale di questo brano
assolutamente unico nel panorama dei canti liturgici del patrimoni culturale della chiesa che è il corpus dei canti gregoriani custoditi ( anche
troppo dopo il Concilio Vaticano II) nel Graduale Romanum.
Nel 1791 il re di Polonia Stanislao
Augusto, per celebrare il primo anniversario della Costituzione
polacca appena promulgata, chiese a Paisiello di comporre il “Te Deum Laudamus”. Questa grandiosa opera per doppio coro e grande
orchestra, fu eseguita per la prima volta a Varsavia il 3 maggio (che è tuttora giorno di festa
nazionale) di quello stesso 1791 ed ebbe un grande successo. Ultimamente, il “Te Deum” è stato
eseguito nel maggio del 2004, per celebrare l’ingresso della Polonia, insieme ad altri dieci
paesi, nell’Unione Europea. E’ questo un canto talmente potente e coinvolgente
da aver fatto tremare i più accaniti mangiapreti ed anticlericali della storia,
da Napoleone, che lo pretese per la sua
cerimonia di incoronazione a Notre Dame il 2 dicembre del 1804 fino a Giuseppe Garibaldi, notoriamente non credente. In esso, infatti si parla di
Giudizio Universale e di sentenza finale davanti ad un tribunale che non
ammette che un unico grado di giudizio. Paisiello
fu un musicista molto richiesto ed apprezzato, oltre che dal re Stanislao di
Polonia, anche in molte altre corti europee, tra cui quella di Caterina II di
Russia, di Ferdinando IV, dell'imperatore Giuseppe II, e fu adorato e trattato in
modo molto generoso da Napoleone, del quale fu ospite a Parigi fino al giorno
della sua incoronazione; in tale occasione compose in suo onore una Messa Solenne
e curò l’esecuzione del “Te Deum”. E’ questa la cornice storica e culturale
in cui inquadrare Paisiello ed il “Te Deum Laudamus”, che sarà eseguito in
prima assoluta a Taranto. La decisione del Coro Polifonico Choraliter di
eseguire questo canto è una vera sfida, iniziata con il reperimento delle fonti
e le difficoltà incontrate anche in tale fase. La partitura,
infatti, era ben conservata e sepolta sotto la polvere degli anni; è tornata
alla luce per merito del maestro Pierluigi Lippolis, ed è una vera perla della
storia della musica sacra, che certo non teme confronti con le opere di
compositori coevi magari molto più famosi ed acclamati ai giorni nostri. Una sfida
alla triste sorte di un musicista che ebbe grande fama in vita ma che è
totalmente dimenticato ai giorni nostri; una fama vissuta però sempre lontano
dall’Italia e da quella di Taranto che
gli aveva dato i natali e vissuta solo parzialmente in quella Napoli che lo
aveva accudito negli anni della sua formazione musicale. Una sfida per la
notevole complessità dell’esecuzione di una pagina a tratti magniloquente, a
tratti intima, a tratti contrappuntisticamente serrata che mette a dura prova
le voci del coro e dei solisti con passaggi di brillante virtuosismo tecnico.
Una sfida nel voler portare la prima esecuzione assoluta in
Italia proprio a Taranto, città sovente pigra e svogliata sul piano delle
iniziative musicali e che troppo spesso si accontenta, in questo periodo
dell’anno, di canti tradizionali natalizi se non addirittura di gospel,
appartenenti ad altre culture e tradizioni che non ci appartengono. Sfida nel
voler realizzare il concerto in un momento di profonda crisi economica,
culturale ed anche morale, in una città dilaniata e divisa sulla difficile, improponibile
scelta tra lavoro e vita. E ancora, sfida nella sfida, volerlo eseguire
nel centro storico di Taranto, nella magnifica Chiesa di San Domenico Maggiore,
a pochi passi dalla casa natale del maestro tarantino, quasi che si
voglia in qualche modo saldare quel debito di riconoscenza che la città avrebbe
dovuto tributargli nel corso degli anni per la sua statura di compositore
assolutamente senza confronti nella totalità del panorama pugliese, ma anche,
in buona parte, di quello italiano dell’epoca. Un gruppo di coraggiosi coristi tarantini
che non si arrendono facilmente, si sono lasciati coinvolgere in quest’
avventura da Pierluigi Lippolis che, tra mille difficoltà, ha
curato il reperimento delle fonti, la revisione e trascrizione del manoscritto,
e da ultimo la concertazione e l’esecuzione. Ma solo le sfide che vengono
affrontate con coraggio possono essere vinte! L’ Associazione Choraliter offre
il concerto a questa città nella speranza che il “Te Deum” sia propiziatorio di
una rinascita, da tutti auspicata, partendo da un patrimonio culturale musicale
che appartiene ai tarantini e che dovrebbe unire, una rinascita che risollevi
questa città dagli ultimi posti della classifica nazionale delle città per
qualità della vita. Ad accompagnare il Coro polifonico dell’Associazione
Musicale Choraliter, ci saranno i solisti Valeria La Grotta(soprano),Serena Mastrangelo(soprano),
Diego Capriulo(Contraltista), Jang su Jang (tenore), Luca Simonetti (baritono),
Nicola Luzzi (basso), con Danilo Tarso all’organo e con la direzione del
maestro Pierluigi Lippolis. Dopo questa prima assoluta per l’Italia del 15 dicembre p.v. alle
19.30 nella magnifica Chiesa di San Domenico Maggiore, volutamente eseguita a
pochi passi dalla casa natale di Giovanni Paisiello, quasi a voler far
risuonare proprio lì l’eco delle note da lui scritte, il “Te Deum Laudamus” sarà
replicato, il giorno 16 sempre alle 19.30, nella chiesa di S. Egidio a
Tramontone.
G. L.
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