sabato 15 dicembre 2012

L’INTERVISTA AL MAESTRO PIERLUIGI LIPPOLIS


LA SFIDA DEL DIRETTORE LIPPOLIS: RIPORTARE ALLA LUCE IL PAISIELLO POCO CONOSCIUTO
 

Taranto, 15/12/12 - Al Paisiello Festival del 2012 il Coro polifonico dell’Associazione musicale Choraliter aveva offerto un anticipo con la prima parte del “Te Deum” di Paisiello, riscuotendo grande successo di pubblico e di critica. Questa sera alle 19.30 sarà eseguita l’intera opera in prima assoluta nazionale nella Chiesa di S. Domenico Maggiore di Taranto: un omaggio a Paisiello ed alla sua città d'origine. “Un impegno notevole sia per i coristi che per il direttore”, afferma Pierluigi Lippolis, direttore musicale e maestro concertatore del Coro. Diplomato presso il Conservatorio di S. Cecilia a Roma in organo e composizione organistica ed in pianoforte presso il Conservatorio “Piccinni” di Bari, il maestro è anche attualmente insegnante di pratica organistica e canto gregoriano nei corsi accademici di primo livello presso l’Istituto di Alta Cultura “G. Paisiello” di Taranto. La decisione di eseguire quest’opera è una vera sfida, iniziata con il reperimento delle fonti e le difficoltà incontrate anche in tale fase. La  partitura, infatti, era  letteralmente sepolta negli scaffali del Conservatorio S.Pietro La Maiella di Napoli in una stanza, quella dei manoscritti rari, dove non hanno accesso neppure tutti i bibliotecari e che, ancora oggi, se interpellati in merito, rispondono con tono reverente “ scusate ma quella è una partitura del Maestro Paisiello.... è rara e dovete aspettare il bibliotecario capo, perchè solo lui ha la chiave di quella stanza...” . Si tratta di una vera perla della storia della musica sacra, che certo non teme confronti con le opere di compositori coevi magari molto più famosi ed acclamati ai giorni nostri. Mi riallaccio all'affermazione del maestro Lippolis, quando dice : "Solo le sfide che vengono affrontate con coraggio possono essere vinte" per affermare che è spesso vero che :  “SE LO SAI SOGNARE, LO PUOI FARE”. 

Maestro mi racconti come è nata l’idea di questo concerto ?

In realtà, pur essendo nato a Taranto e conoscendo la storia di Paisiello, non mi ero mai
occupato direttamente della sua musica , avendolo da sempre ritenuto un musicista dedito
all’opera. Finchè un giorno non mi è stato proposto di realizzare un concerto monografico sulla musica sacra di Paisiello. Questa proposta mi ha lasciato piuttosto interdetto, in quanto non credevo
che esistessero opere sacre di questo musicista e tanto meno lavori interessanti Mi sono riservato di dare una risposta dopo aver approfondito la mia conoscenza ed a questo punto mi sono reso conto che la produzione sacra di Paisiello era tutt’altro che irrilevante. 

Cosa l’ha spinta a scegliere questo Te Deum ?

Dopo aver esaminato diversi brani staccati ho cercato un’opera che avesse la dignità di reggere
un intero concerto e che desse un’idea sullo stile compositivo del suo autore e mi sono imbattuto in questo Te Deum, che dalle prime battute mi è sembrato un lavoro straordinario  per il contenuto e per il testo stesso. Opera eseguita in occasione della promulgazione della prima costituzione della Polonia nel 1791 e dell’incoronazione di Napoleone in Notre Dame il 2 dicembre 1804. Opera dimenticata da allora, che ha visto un’unica esecuzione nel 2004 in Polonia (senza peraltro la pubblicazione del manoscritto) in occasione dell’annesione dello stato polacco all’unione europea.  

Per quale motivo non è stata mai eseguita dal 1804 se si tratta di un’opera così interessante ?

In realtà, questa come sicuramente tanti altri tesori musicali di Paisiello giacciono sepolti nelle
biblioteche dei Conservatori di mezza Europa impubblicati. Finchè sono manoscritti il lavoro necessario per farne una revisione e trascrizione in notazione moderna è lungo ed estenuante.
Richiede molte risorse e giorni di lavoro ed è probabilmente poco compatibile con la velocità di
realizzazione delle moderne produzioni musicali. Per poterlo rieseguire mi sono sobbarcato il
lavoro di trascrizione dell’intero manoscritto ( circa 200 pagine) con mille difficoltà anche legate
alla consultazione di una delle copie che si trovano nel Conservatorio di Napoli. Dopodichè
ho dovuto curare la concertazione ed infine l’esecuzione del brano. Un lavoro ciclopico di cui,
però, non sono affatto pentito perchè dentro queste pagine c’è musica di altissimo livello che
non teme alcun confronto con musicisti dell’epoca molto famosi ed ancora oggi giustamente
celebrati, cosa che, purtroppo, non è accaduta in sorte al nostro musicista. 

Ma non sarà una pagina troppo complessa, adatta solo ad un pubblico di specialisti ? Cosa
dovrebbe spingere i nostri concittadini a prendere parte a questo concerto ? 

Come spesso accade, la grandezza di un musicista non necessariamente deve tradursi nella
composizione di opere di una complessità tale da rendere la musica incomprensibile.
Al contrario, la grandezza sta proprio nel rendere fruibile ed accessibile a tutti una pagina
all’apparenza fresca ed immediata, ma che al suo interno racchiude complessità e delicatezza
di equilibri che la rendono preziosa all’occhio dello studioso. E sicuramente da questo punto
di vista il Te Deum racchiude in se tutti questi elementi. Il motivo per prendere parte al
concerto, dovrebbe essere anche un altro. Taranto sicuramente è famosa in tutto il mondo
per la ricchezza dei tesori della Magna Grecia e dell’ arte orafa in particolare. La musica di
Paisiello potrebbe costituire, al pari dell’arte ellenistica, motivo di vanto e di orgoglio per l’intera
cittadinanza e diventare elemento di coesione in un momento in cui la città deve trovare un
collante sociale che dovrebbe essere rappresentato dalla propria tradizione culturale. Inoltre
finora gli unici sforzi per far conoscere il nostro musicista in Italia sono quelli fatti dai privati
con l’organizzazione di un festival dedicato a Paisiello con enormi sacrifici di ogni tipo in questi
tempi di crisi economica. Sicuramente con lo sforzo congiunto delle Istituzioni e dei privati si
potrebbe dare ben altra veste e ben altra risonanza agli studi ed alla conoscenza del musicista
tarantino apprezzato nelle corti di tutta Europa nel XVIII secolo e diventare biglietto da visita
per l’intera città, spendibile non solo in ambito culturale, ma anche e soprattutto turistico.
Chiedo ai miei concittadini di accorrere numerosi ad ascoltare questo concerto per scoprire le ragioni
che hanno reso famoso il nostro concittadino e farsi a loro volta portavoce presso le istituzioni
pubbliche di una rinascita di interesse intorno a Paisiello.

G.L.

Di seguito l'indirizzo da cliccare per poter vedere l'intervista a Studio100 :

http://youtu.be/Pz9fjeNB0_s

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